venerdì 22 marzo 2019

3^ domenica di QUARESIMA






Lc 13,1-9 testo completo)
In quel tempo […] diceva anche questa
parabola: «Un tale aveva piantato un albero
di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi
frutti, ma non ne trovò. 
Allora disse al vignaiolo:
 “Ecco, sono tre anni che vengo
a cercare frutti su quest’albero,
ma nonne trovo. 
Taglialo dunque! Perché deve
sfruttare il terreno?”.
 Ma quello gli rispose:
“Padrone, lascialo ancora quest’anno,
finché gli avrò zappato attorno e avrò
messo il concime. Vedremo se porterà frutti
per l’avvenire; se no, lo taglierai”».



Nel volume Testimone della speranza. Lettere e scritti dal 1971 al 1985 padre Ezechiele  riporta una forte passione per la giustizia unita alla continua ricerca del PERDONO  e della RICONCILIAZIONE.
"Qui molta gente aveva terra, ma è stata venduta. Aveva casa è stata distrutta. Aveva figli, sono stati uccisi. Aveva aperto strade, sono state chiuse. A queste persone io ho già dato la mia risposta: un abbraccio. Ho la passione di chi segue un sogno.
Questa parola ha un tale accoramento che se la raccolgo nel mio animo, sento che c’è una liberazione che mi sanguina dentro. Non mi vergogno di assumere questa fratellanza.
Uomini buoni o no, generosi o no, fedeli o no, rimangono fedeli. Noi siamo nel linguaggio del Signore.
Amo molto tutti voi e amo la giustizia. Non approviamo la violenza, malgrado riceviamo violenza. Il padre che vi sta parlando ha ricevuto minacce di morte. Caro fratello, se la mia vita ti appartiene, ti apparterrà pure la mia morte.
Sto camminando con una fede che crea, come l’inverno, la primavera. Attorno a me la gente muore, i latifondisti aumentano, i poveri sono umiliati, la polizia uccide i contadini, tutte le riserve degli Indios sono invase. Con l’inverno vado creando primavera".








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