sabato 28 novembre 2020

29 novembre QUELLO CHE DICO A VOI, LO DICO A TUTTI: VEGLIATE!

 29 novembre
 1^  Domenica di AVVENTO

QUELLO CHE DICO A VOI, LO DICO A TUTTI: VEGLIATE!

L’anno B del ciclo triennale delle letture è l’anno di Marco.
 Eppure non si comincia dal paragrafo iniziale del suo Vangelo, che sarà oggetto di lettura nella settimana prossima: si parte dal punto in cui terminerà la penultima settimana dell’anno, con l’annuncio del ritorno di Cristo: “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria”.
A prima vista, ciò può sembrare strano ed illogico. Invece, nella liturgia, c’è un’estrema sottigliezza nell’effettuare il cambiamento di tono: la nostra attenzione, che nelle ultime settimane era centrata sul giudizio e sulla fine del mondo, si sposta ora sul modo di accogliere Cristo: non con paura, ma con impazienza, proprio come un servo che attende il ritorno del padrone (Mc 13,35).
In quanto preparazione al Natale, l’Avvento deve essere un tempo di attesa nella gioia. 
San Paolo interpreta il nostro periodo d’attesa come un tempo in cui dobbiamo testimoniare Cristo: “Nessun dono di grazia più vi manca, mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo” (1Cor 1,7).
 
 Intenzioni Sante Messe

DOMENICA  29       I Domenica di Avvento. Ore 9.00: Bertapelle Pietro, Agnese, Gemma e Delfina; Favaro Agnese. Ore 11.00: Pro Populo.

LUNEDì  30           Ore. 8.00:  Barban Carlo e Cesarina.

MARTEDì  01.12    Ore 15.00:  Braghetto Odino.

MERCOLEDì 02 Ore 8.00: .

GIOVEDì  03 Ore 15.00:  Rosso Angelo e Angela.

VENERDì  04 Ore 8.00:  .

SABATO 05 Ore 18.30: Mozzo Antonietta in Cavinato; Tonello Dante; Dalle Fratte Genesio e Marino; Cavinato Albano, Dirce, Giovanni, Lucia e Suor Luisa; Cavinato Gino e Ida; Pedron Sergio e Fam. Def.; Virgis Elio.

DOMENICA 06 II Domenica di Avvento. Ore 9.00: Bertapelle Armando; Bertapelle Pietro, Agnese, Gemma e Delfina; Favaro Agnese. Ore 11.00: Pro Populo.

Avvisi

· Come vi dicevo già la scorsa domenica quella odierna è la prima domenica dell’Anno Liturgico e del Tempo di Avvento ma è anche la prima occasione in cui usiamo la nuova traduzione del Messale, libro d’altare che usa per lo più il sacerdote, ma che coinvolge anche i fedeli in alcune parti in cui, come assemblea che partecipa alla celebrazione, dialoga col celebrante o recita insieme delle preghiere.  Per i primi tempi proietteremo i testi con le variazioni, ma invitiamo tutti a fare attenzione perché l’abitudine talvolta è difficile da cambiareVi invito a prendere il foglio con le variazioni che lascio a disposizione nell’espositore della buona stampa.

· Venerdì 4 dicembre è il primo venerdì del mese, nella mattinata coi ministri straordinari della Comunione porteremo la Comunione agli ammalati.

· Ogni sabato dalle ore 16.00, sono in chiesa a disposizione per le confessioni.

 



Prima lettura      Is 63,16-17.19; 64,2-7
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
 
Dal libro del profeta Isaìa
 
Tu, Signore, sei nostro padre,
da sempre ti chiami nostro redentore.
Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie
e lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema?
Ritorna per amore dei tuoi servi,
per amore delle tribù, tua eredità.
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Davanti a te sussulterebbero i monti.
Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti.
Mai si udì parlare da tempi lontani,
orecchio non ha sentito,
occhio non ha visto
che un Dio, fuori di te,
abbia fatto tanto per chi confida in lui.
Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia
e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato
contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli.
Siamo divenuti tutti come una cosa impura,
e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia;
tutti siamo avvizziti come foglie,
le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.
Nessuno invocava il tuo nome,
nessuno si risvegliava per stringersi a te;
perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto,
ci avevi messo in balìa della nostra iniquità.
Ma, Signore, tu sei nostro padre;
noi siamo argilla e tu colui che ci plasma,
tutti noi siamo opera delle tue mani.
Parola di Dio
 
 
Salmo responsoriale      Sal 79
 
Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
 
Tu, pastore d’Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.
 
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
 
Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
 
 
Seconda lettura    1Cor 1,3-9
Aspettiamo la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.
 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
 
Fratelli, grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!
Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza.
La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!
Parola di Dio
 

Canto al Vangelo    (Sal 84,8)
 
Alleluia, alleluia.
Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
 

Vangelo      Mc 13,33-37
Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.
 
+ Dal Vangelo secondo Marco
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
Parola del Signore



 Maranà, thà! “Vieni, Signore Gesù!”

Nel cammino di fede, di preghiera e di celebrazioni che ogni anno le nostre comunità compiono, il tempo di Avvento è la prima tappa. 
Nella sua origine, il termine “avvento” (dal latino adventus, che corrisponde al greco parusia) richiama l’attesa degli abitanti della città che si preparavano alla “venuta” del sovrano, in visita alla loro comunità. 
In queste quattro settimane del tempo di Avvento anche le nostre comunità si preparano all’incontro con il loro Signore, Cristo Gesù, nelle sue due venute, quella storica (nel suo Natale) e quella definitiva (alla fine del tempo e del mondo). 
Nelle prime due settimane siamo invitati a preparare la venuta del Signore alla fine del tempo e del mondo. Le letture bibliche di questo primo periodo orientano i nostri atteggiamenti alla vigilanza, alla veglia dal sonno spirituale e alla preghiera: "Fate attenzione, vegliate, perché non sapete il momento e l’ora» (Mc 13,33).
 Le due ultime settimane ci preparano alla venuta storica di Gesù, il suo Natale.
 Le letture bibliche (soprattutto a partire dal 17 dicembre) presentano i testi messianici che lungo la storia di Israele hanno alimentato la speranza nella venuta del Messia e la fiducia nella promessa di salvezza fatta da Dio all’umanità. 
La preghiera della Chiesa nel tempo liturgico dell’Avvento è rivolta con fiducia al Signore che è venuto (nel Natale) e che verrà (alla fine del tempo e del mondo), che è presso il Padre, ma è anche presente nella sua comunità che prega, veglia e prepara il cuore ad accoglierlo. 
Lungo questo cammino di preparazione ci sostengono l’atteggiamento fiducioso della Vergine Maria (l’Avvento è il vero tempo mariano), il silenzio raccolto di san Giuseppe e l’esemplarità del Battista nel «preparare la via del Signore e nel raddrizzare i suoi sentieri»
don Primo Gironi, ssp, biblista 

  
Video per ragazzi dell'INIZIAZIONE CRISTIANA   (utile ai genitori)    - cliccare sopra l'immagine per aprire






I
per i giovani e adulti 





sabato 21 novembre 2020

Il regno di Cristo è fondato sull’amore: 2 novembre 2020

  22 novembre 2020 

Solennità di CRISTO RE DELL'UNIVERSO 
 Il regno di Cristo è fondato sull’amore

Conosciamo questo testo che, ai giorni nostri, è uno dei più citati e discussi. Per alcuni esso riassume quasi tutto il Vangelo. Questa tendenza non dipende da una moda o da una certa ideologia, ma corrisponde a qualcosa di assai più profondo che già esiste in noi. Quando siamo colpiti e sorpresi da un’idea, da un avvenimento o da una persona, sembriamo dimenticare tutto il resto per non vedere più che ciò che ci ha colpiti.
Cerchiamo una chiave in grado di aprire tutte le porte, una risposta semplice a domande difficili.
Se leggiamo questo passo del Vangelo con questo spirito, il solo criterio di giudizio, e di conseguenza di salvezza o di condanna, è la nostra risposta ai bisogni più concreti del nostro prossimo.
Poco importa ciò che si crede e come si crede, poco importa la nostra appartenenza o meno a una comunità istituzionale, poco importano le intenzioni e la coscienza, ciò che conta è agire ed essere dalla parte dei poveri e dei marginali.
Eppure, questa pagina del Vangelo di san Matteo è inscindibile dal resto del suo Vangelo e del Vangelo intero. In Matteo troviamo molti “discorsi” che si riferiscono al giudizio finale. Colui che non si limita a fare la volontà di Dio attraverso le parole non sarà condannato (Mt 7,21-27).
Colui che non perdona non sarà perdonato (Mt 6,12-15; 1-35). Il Signore riconoscerà davanti a suo Padre nei cieli colui che si è dichiarato per lui davanti agli uomini (Mt 10,31-33). La via della salvezza è la porta stretta (Mt 7,13). Per seguire Cristo bisogna portare la propria croce e rinnegare se stessi.
 Colui che vuole salvare la propria vita la perderà (Mt 16,24-26). San Marco ci dice anche: Colui che crederà e sarà battezzato, sarà salvato. Colui che non crederà sarà condannato (Mc 16,15-16).
Queste parole ci avvertono di non escludere dal resoconto finale la nostra risposta ai doni soprannaturali e alla rivelazione. Guarire le piaghe del mondo, eliminare le miserie e le ingiustizie, tutto questo fa parte integrante della nostra vita cristiana, ma noi non rendiamo un servizio all’umanità che nella misura in cui, seguendo il Cristo, liberiamo noi stessi e liberiamo gli altri dalla schiavitù del peccato. Allora solamente il suo regno comincerà a diventare realtà.
 

Intenzioni Sante Messe

DOMENICA  22       Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo. Ore 9.00: Peruzzo Romeo; Giordana e Def. Fam. Spanesi; Bedin Tecla, Luigi e Assunta; Bertapelle Pietro, Agnese, Gemma e Delfina; Favaro Agnese; Bovo Bruno. Ore 11.00: Pro Populo.

LUNEDì  23   Ore. 8.00:  .

MARTEDì  24 Ore 15.00:  Barban Carlo e Cesarina.

MERCOLEDì 25 Ore 8.00: .

GIOVEDì  26 Ore 15.00:  .

VENERDì  27 Ore 8.00:  .

SABATO 28 Ore 18.30: Beghin Guerriero; Salmaso Virginio e Reffo Armida; Mozzo Antonietta in Cavinato; Cavinato Ottorino; Pedron Sergio e Fam. Def.;Rizzato Dina.

DOMENICA 29 I Domenica di Avvento. Ore 9.00: Bertapelle Pietro, Agnese, Gemma e Delfina; Favaro Agnese. Ore 11.00: Pro Populo.

Avvisi

·  Oggi celebriamo la festa di Cristo Re dell’Universo, è anche l’ultima domenica del Tempo Ordinario; è l’ultima domenica in cui usiamo l’attuale Messale, libro che norma tutte le formule della preghiera liturgica, libro d’altare che usa per lo più il sacerdote per le diverse liturgie ma che nella nuova traduzione (la terza) ha delle novità anche per i fedeli, nelle parti in cui sono coinvolti, per le prime volte proietteremo le diverse formule e/o risposte nel grande schermo sulla sinistra del presbiterio; Per chi lo desidera ci sono dei fogli nell’espositore della buona stampa con le formule o parole nuove.

· Oggi 22 novembre è la Giornata nazionale di sensibilizzazione sulle offerte per il sostentamento del clero diocesano, Papa Francesco dice che la Chiesa è una famiglia, ecco allora che tutti, ognuno secondo le proprie possibilità, contribuiscono al sostentamento dei sacerdoti, perché possano continuare a svolgere il loro compito di prendersi cura delle comunità cristiane. Non si tratta qui dell’8 x mille, quella è una tassa che paghiamo già e che decidiamo che in quella proporzione venga destinata alla Chiesa Cattolica, qui si tratta di offerte libere che possono essere anche dedotte nella dichiarazione dei redditi fino ad un massimo di 1032,91 euro l’anno: sono un segno di appartenenza alla chiesa… nell’espositore della buona stampa dépliant con maggiori spiegazioni…

· Lunedì 23 novembre, alle ore 20.00, in sala Borsi, ci sarà l’incontro del Gruppo liturgico - lettori parrocchiali, invito alla puntualità...

· Ogni sabato dalle ore 16.00, sono in chiesa a disposizione per le confessioni.

· Domenica prossima è la Prima domenica di Avvento, è la prima domenica dell’Anno liturgico che inizia con la preparazione al Natale. Invito tutti grandi e piccoli a partecipare alla messa domenicale e ad approfittare delle opportunità che la liturgia ci offre per crescere nella fede in Gesù che ci salva dal male. Ricordo anche che la messa è uno dei modi in cui completiamo la catechesi...

 







 
Prima lettura  Ez 34,11-12.15-17
Voi siete mio gregge, io giudicherò tra pecora e pecora.
 
Dal libro del profeta Ezechièle
Così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine.
Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.
A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri.
Parola di Dio
 
 
Salmo responsoriale   Sal 22
 
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
 
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare.
Ad acque tranquille mi conduce.
 
Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
 
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
 
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.
 
 
Seconda lettura    1Cor 15,20-26.28
Consegnerà il regno a Dio Padre, perché Dio sia tutto in tutti.
 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita.
Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo.
Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza.
È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte.
E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.
Parola di Dio
 
Canto al Vangelo (Mc 11,9.10)
 
Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
 
 
Vangelo      Mt 25,31-46
Siederà sul trono della sua gloria e separerà gli uni dagli altri.
 
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
Parola del Signore






La “regalità sociale” di Cristo La vita militante del cristiano: gridare al mondo la signoria di Cristo

È da tempo che la riflessione sulla “regalità” di Cristo si muove quasi esclusivamente nell’orizzonte della teologia della salvezza: Cristo è re perché è il servo che si dona fino alla morte per la nostra liberazione dal male e il suo trono è la croce. Se questo è certamente vero, non si può eludere un altro aspetto, che è quello che portò all’istituzione della solennità di «Cristo Re»: il Cristo pasquale è anche il Signore glorificato che siede alla destra del Padre, è Signore del tempo e della storia, è «Re dei re e Signore dei signori» (Ap 19,16), è «la chiave, il centro e il fine di tutta la storia umana» (Gaudium et spes, n. 10). Il recupero di questo aspetto della “regalità” di Cristo porta indubbiamente anche a una rivalutazione del carattere “militante” dell’identità cristiana, poiché la fedeltà a Gesù Cristo, il riconoscimento del suo dominio, significa «ridire, anzi “gridare” al mondo» la sua signoria (Rosarium Virginis Mariae). Se questo non ci risparmierà lo scontro e la sofferenza, non va però dimenticato il sostegno, allo stesso tempo soave ed energico, di Maria, la «Madre del re» (Ad caeli Reginam): «Per mezzo della ss. Vergine Maria – infatti – Gesù Cristo venne nel mondo, ancora per mezzo di lei deve regnare nel mondo» (san Luigi Maria Grignion da Montfort). San Giovanni Paolo II ha sottolineato con vigore l’importanza di una lettura sociale, significativa e incisiva, della centralità cosmica e storica di Cristo (cfr. Enciclica Redemptor hominis n. 1). La sua regalità si estende, per risanarla, su ogni realtà storica e umana. Per questo, all’inizio del suo pontificato, ricordò ai credenti il loro dovere di fare spazio a Cristo in ogni aspetto della vita sociale: «Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo». don Michele G. D’Agostino, ssp

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sabato 14 novembre 2020

DOVREMO RENDERE CONTO: 15 novembre 2020

 Domenica 15 novembre 2020

   DOVREMO RENDERE CONTO


La parabola dei talenti parla della venuta di Gesù per il giudizio universale. Quando ritornerà, egli esigerà di sapere da noi come abbiamo usato il nostro tempo, cosa abbiamo fatto della nostra vita e dei talenti che abbiamo ricevuto, cioè delle nostre capacità. Il premio per il buon uso sarà la partecipazione alla gioia del Signore, cioè al banchetto eterno. La parabola racchiude un insegnamento fondamentale: Dio non misurerà né conterà i nostri acquisti, le nostre realizzazioni.
Non ci chiederà se abbiamo compiuto delle prodezze ammirate dal mondo, perché ciò non dipende da noi, ma è in parte condizionato dai talenti che abbiamo ricevuto. Vengono tenute in conto soltanto la fedeltà, l’assiduità e la carità con le quali noi avremo fatto fronte ai nostri doveri, anche se i più umili e i più ordinari. Il terzo servitore, “malvagio e infingardo” ha una falsa immagine del padrone (di Dio). Il peggio è che non lo ama. La paura nei confronti del padrone l’ha paralizzato ed ha agito in modo maldestro, senza assumersi nessun rischio.
Così ha sotterrato il suo talento. Dio si aspetta da noi una risposta gioiosa, un impegno che proviene dall’amore e dalla nostra prontezza ad assumere rischi e ad affrontare difficoltà. I talenti possono significare le capacità naturali, i doni e i carismi ricevuti dallo Spirito Santo, ma anche il Vangelo, la rivelazione, e la salvezza che Cristo ha trasmesso alla Chiesa.
 Tutti i credenti hanno il dovere di ritrasmettere questi doni, a parole e a fatti.
 
 4^ GIORNATA MONDIALE DEI POVERI

Intenzioni Sante Messe

DOMENICA  15       XXXIII Domenica del Tempo Ordinario.
Ore 9.00
Bertapelle Armando; Scapin Arino e Samuele; Def. Fam. Bevilaqua; Dalle Fratte Ivo; Gallo Pericle, Pinton Nevio e Michelazzo Giuseppe; Bertapelle Pietro, Agnese, Gemma e Delfina; Favaro Agnese. Ore 11.00: Pro Populo.

LUNEDì  16   Ore. 8.00:  .

MARTEDì  17 Ore 15.00:  Antonio; Mandolaro Rinaldo, Riccardo, Severina e Ginevra; Lella Erasmo (anniversario).

MERCOLEDì  18 Ore 8.00: .

GIOVEDì  19 Ore 15.00:  Tonello Silvano; Dalle Fratte Attilio, Bernardina, Umberto e Pasqua.

VENERDì  20 Ore 8.00:  Marchetto Bruno.

SABATO 21 Ore 18.30: Def. Fam. Bedin Fulvio; Rizzato Rizzieri; Schiavo Virginia (Teresa); Caon Zita.

DOMENICA 22 XXXIII Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.00: Peruzzo Romeo; Giordana e Def. Fam. Spanesi; Bedin Tecla, Luigi e Assunta; Bertapelle Pietro, Agnese, Gemma e Delfina; Favaro Agnese; Bovo Bruno. Ore 11.00: Pro Populo.

Avvisi

· Oggi secondo l’impegno di Carità che ci siamo dati raccogliamo gli alimenti per i poveri; la terza domenica è stata scelta da Papa Francesco come la Giornata per i poveri, quella di questo anno è la quarta; una giornata che ci ricorda che per celebrare un culto che sia gradito al Signore è necessario riconoscere che ogni persona, anche la  più indigente e disprezzata, porta impressa in sé l’immagine di Dio; lo slogan ‘Tendi la tua mano al povero’ diventa un invito a farsi carico dei pesi dei più deboli, come una condizione di autenticità della nostra fede.

· Giovedì 19 novembre, alle ore 20.30, in sala Borsi , ci sarà il Consiglio Pastorale Parrocchiale (CPP).

· Ogni sabato dalle ore 16.00, sono in chiesa a disposizione per le confessioni.

· Sabato 21 novembre  celebriamo la memoria della Presentazione della Beata Vergine Maria, una festa che conosciamo meglio col titolo Madonna della Salute, sono molte le chiese della nostra diocesi dedicate a questo titolo della Beata Vergine Maria, noi ospiteremo alla nostra celebrazione una rappresentanza dei Carabinieri della nostra provincia per la loro ricorrenza della ‘Virgo Fidelis’, siamo lieti di averli ospiti nella nostra comunità e di pregare con loro.

· Domenica 22 novembre celebriamo la festa di Cristo Re dell’Universo, è anche l’ultima domenica del Tempo Ordinario; è l’ultima domenica in cui useremo l’attuale Messale, libro che norma tutte le formule della preghiera liturgica, che usa per lo più il sacerdote per le diverse liturgie ma che nella nuova traduzione (la terza) ha delle novità anche per i fedeli… prossimamente le novità...

 






               
Prima lettura        Pr 31,10-13.19-20.30-31
La donna perfetta lavora volentieri con le sue mani.
 
Dal libro dei Proverbi
 
Una donna forte chi potrà trovarla?
Ben superiore alle perle è il suo valore.
In lei confida il cuore del marito
e non verrà a mancargli il profitto.
Gli dà felicità e non dispiacere
per tutti i giorni della sua vita.
Si procura lana e lino
e li lavora volentieri con le mani.
Stende la sua mano alla conocchia
e le sue dita tengono il fuso.
Apre le sue palme al misero,
stende la mano al povero.
Illusorio è il fascino e fugace la bellezza,
ma la donna che teme Dio è da lodare.
Siatele riconoscenti per il frutto delle sue mani
e le sue opere la lodino alle porte della città.
Parola di Dio
 
 
Salmo responsoriale     Sal 127
 
Beato chi teme il Signore.
 
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.
 
La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.
 
Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
 
 
Seconda lettura 
    1Ts 5,1-6
Non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro.
 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
 
Riguardo ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. E quando la gente dirà: «C’è pace e sicurezza!», allora d’improvviso la rovina li colpirà, come le doglie una donna incinta; e non potranno sfuggire.
Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro. Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre.
Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri.
Parola di Dio
 
Canto al Vangelo (Gv 15,4.5)
Alleluia, alleluia.
Rimanete in me e io in voi, dice il Signore,
chi rimane in me porta molto frutto.
 
 
Vangelo           Mt 25,14-30
Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone.
 
+ Dal Vangelo secondo Matteo
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.
Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”.
Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».
Parola del Signore.