3 settembre 2023
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
COMPAGNO di VIAGGIO
Non pensi
secondo Dio, ma secondo gli uomini”. Pietro scopre così la vera identità di
Gesù. Egli fa l’incredibile scoperta che questo carpentiere di Nazaret non è
altro che il Cristo, l’unto di Israele, la realizzazione dell’attesa, lunga
duemila anni, del suo popolo.
Ma Pietro interpreta la missione di Gesù in
termini politici.
Gesù ben se ne rende conto e spiega che tipo di Messia sarà:
andrà a Gerusalemme per soffrire, essere messo a morte e risorgere il terzo
giorno.
Ciò è troppo per Pietro: nel suo spirito, l’idea di sofferenza e l’idea
di Messia sono semplicemente incompatibili fra loro.
“Non pensi
secondo Dio, ma secondo gli uomini”.
Se Pietro potesse solo rendersene conto,
sarebbe pervaso dalla gioia! Il Messia, che si sarebbe immerso nella
sofferenza, che avrebbe incontrato l’ostilità degli uomini e che avrebbe subito
tutte le conseguenze dell’ingratitudine secolare di Israele verso il Dio
dell’Alleanza, era proprio lì! Davanti a lui c’era finalmente colui che avrebbe
sconfitto Satana in uno scontro decisivo e che avrebbe, in questo modo, portato
a compimento il piano divino di salvezza per l’umanità.
Poiché Pietro
“cominciò a protestare dicendo: Dio te ne scampi, Signore, questo non ti
accadrà mai”, Gesù gli disse: “Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo,
perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!”. Voltaire scrisse
argutamente: “Dio fece l’uomo a sua immagine e somiglianza e l’uomo gliela rese
proprio bene!”.
Nella nostra
tendenza innata a resistere a Dio, noi deformiamo la sua immagine, ci
rifiutiamo di lasciare che Dio sia come vuole essere. Il nostro Dio è troppo
piccolo, troppo fragile e troppo limitato, mentre il Dio di Gesù Cristo è
letteralmente troppo bello per essere vero.
Gesù si affretta a percorrere la
via che porta a Gerusalemme per svelarcelo sulla croce.
Sulla croce,
infatti, Gesù rivelerà l’ultimo ritratto di Dio nel dramma della misericordia
che vince il peccato, dell’amore che supera la morte e della fedeltà divina che
cancella il tradimento.
Chi avrebbe mai
immaginato, sia pure in sogno, che Dio sarebbe intervenuto nella nostra storia
in questo modo?
Sfortunatamente,
per molti, Gesù è davvero troppo bello per essere vero. “Se tu conoscessi il
dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!” (Gv 4,10).
Intenzioni Sante Messe
SABATO 02 Ore 19.00: Cavinato Emilio; Virgis Elio; Pasquali Ada.
DOMENICA 03 XXII Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.30: Latova Ester e Mario; Valeria e Giorgio Salviato. Ore 11.00: Pro Populo.
Lunedì 04 Ore 8.00: Pezzin Marilena.
MARTEDì 05 Ore 18.00: Gallato Antonio, Virgilio Umberto e Perusin Andrea .
MERCOLEDì 06 Ore 8.00: .
GIOVEDì 07 Ore 18.00: Tonello Silvano.
VENERDì 08 Ore 8.00: .
SABATO 09 Ore 19.00: .
DOMENICA 10 XXIII Domenica del Tempo Ordinario.Ore 9.30: Fabian Adriano; Agostini Sereno e Dorina; Scapin Arino e Samuele; Caon Luciano; Barbieri Silvano; Valeria e Giorgio Salviato. Ore 11.00: Pro Populo.
Avvisi.
· Lunedì 4 settembre, alle ore 20.45, in sala Borsi ci sarà l’incontro per i catechisti parrocchiali, raccomando la puntualità.
· Mercoledì 6 settembre, alle ore 21.00, in sala Borsi, ci sarà l’incontro per il Consiglio di Gestione Economica della Parrocchia CPGE.
· Sabato 9 settembre, alle ore 14.30, celebreranno il loro matrimonio, nella nostra Chiesa parrocchiale, Giuseppe Casu ed Elisabetta Pometto, a questi due giovani sposi che sono venuti ad abitare a Cavino i nostri più sinceri auguri di ogni bene.
· Sabato 9 settembre, alle ore 17.30, in centro parrocchiale, ci sarà l’incontro organizzato dal gruppo famiglie ‘Cavemose fora’; per maggiori info e iscrizioni: Betty 34072259914; Chiara 3289507315; Lisa 3496336435.
· Domenica 10 settembre dopo la messa delle ore 9.30, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.
Ricominciano col mese di settembre le attività di tutti i gruppi parrocchiali; invito tutti i responsabili ad incontrare il proprio gruppo e ad abbozzare un proprio calendario con le diverse attività che poi possiamo mettere in comune e anche modificare, se necessario, per non sovrapporre le diverse iniziative e conoscere tutte le attività che si svolgono in parrocchia.
Penso quindi a fine settembre di organizzare una riunione generale in cui ogni Gruppo/Associazione, espone il proprio programma e si stila un calendario parrocchiale.
Proviamoci!
Pensare secondo Dio
I discepoli hanno compreso chi sia veramente Gesù: «il Cristo, il Figlio del Dio vivente». È ora necessario che il Maestro cominci «a spiegare ai suoi» una lezione molto difficile da comprendere (Vangelo): egli deve realizzare il piano di Dio, anzitutto con il compito doloroso e umiliante del “servo sofferente” fino a «venire ucciso e risorgere» come Messia glorioso. Pietro cerca di distoglierlo da questo piano e riceve un durissimo rimprovero, perché diventa “scandalo”, non pensando «secondo Dio, ma secondo gli uomini». Gesù presenta poi il suo “manifesto”, che va oltre ogni logica umana ed è impressionante per le sue esigenze radicali. Non fa promesse allettanti, non cerca applausi o facili consensi. Vuole invece discepoli forti, disposti a vincere sé stessi e a perdere anche la propria vita per causa sua. Il profeta Geremia, “sedotto” da Dio (I Lettura), sperimenta l’intima sofferenza a cui lo espone la parola di Jahvè. Vorrebbe desistere, ma «un fuoco ardente» lo consuma e lo costringe a continuare. L’apostolo Paolo (II Lettura) esorta anche noi, perché il nostro modo di pensare e di agire sia sempre secondo la volontà di Dio e non secondo il mondo.
padre Giovanni Crisci, frate cappuccino
Se si vuole seguire Gesù si dev’essere pronti ad incamminarsi con lui verso la croce.
Le mani vuote e il cuore aperto al Crocifisso sono la potenza di Dio e chi vuol essere con lui deve accettare di rischiare la propria vita, seguendone l’esempio.
La sua scelta di abbracciare la stoltezza e la debolezza della croce, dev’essere infatti anche la scelta dei suoi discepoli nella loro lotta contro la sapienza e le potenze del mondo.
Prima lettura Ger 20,7-9
La parola del
Signore è diventata per me causa di vergogna.
Dal libro del
profeta Geremìa
Mi hai sedotto,
Signore, e io mi sono lasciato sedurre;
mi hai fatto
violenza e hai prevalso.
Sono diventato
oggetto di derisione ogni giorno;
ognuno si beffa
di me.
Quando parlo,
devo gridare,
devo urlare:
«Violenza! Oppressione!».
Così la parola
del Signore è diventata per me
causa di
vergogna e di scherno tutto il giorno.
Mi dicevo: «Non
penserò più a lui,
non parlerò più
nel suo nome!».
Ma nel mio
cuore c’era come un fuoco ardente,
trattenuto
nelle mie ossa;
mi sforzavo di
contenerlo,
ma non potevo.
Parola di Dio
Salmo
responsoriale Sal 62
Ha sete di te,
Signore, l’anima mia.
O Dio, tu sei
il mio Dio,
dall’aurora io
ti cerco,
ha sete di te
l’anima mia,
desidera te la
mia carne
in terra arida,
assetata, senz’acqua.
Così nel
santuario ti ho contemplato,
guardando la
tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo
amore vale più della vita,
le mie labbra
canteranno la tua lode.
Così ti
benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome
alzerò le mie mani.
Come saziato
dai cibi migliori,
con labbra
gioiose ti loderà la mia bocca.
Quando penso a
te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia
all’ombra delle tue ali.
A te si stringe
l’anima mia:
la tua destra
mi sostiene.
Seconda lettura Rm 12,1-2
Offrite i
vostri corpi come sacrificio vivente.
Dalla lettera
di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, vi
esorto, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio
vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale.
Non
conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro
modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui
gradito e perfetto.
Parola di Dio
Canto al
Vangelo (Ef 1,17-18)
Alleluia,
alleluia.
Il Padre del
Signore nostro Gesù Cristo
illumini gli
occhi del nostro cuore
per farci
comprendere a quale speranza ci ha chiamati.
Vangelo Mt 16,21-27
Se qualcuno
vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso.
+ Dal Vangelo
secondo Matteo
In quel tempo,
Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e
soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e
venire ucciso e risorgere il terzo giorno.
Pietro lo prese
in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo
non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me,
Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli
uomini!».
Allora Gesù
disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se
stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria
vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale
vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria
vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?
Perché il
Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli,
e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».
Parola del
Signore
VIDEO
Per i bambini
EVENTI
Domenica 3 settembre 2023, l’A.S.D. “Gli amici per la Bici” con la collaborazione ed il contributo del Comune di San Giorgio delle Pertiche, organizza la 22 edizione della manifestazione sportiva amatoriale denominata “Bici in festa 2023”.
Il ritrovo dei partecipanti alla pedalata ecologica amatoriale è fissato per le ore 8:30 nel piazzale antistante la chiesa di Cavino, con partenza alle 9:00, il percorso si snoderà per 14 km circa e attraverserà i comuni di San Giorgio delle Pertiche e Vigodarzere.
Stare soli e aprirsi all’Altro, Elogio della solitudine
La solitudine non è isolamento; è l’essere da soli, non il sentirsi soli. A volte è connessa con il viaggio perché per trovare la solitudine si deve mettere una certa distanza dal quotidiano. Vi sono luoghi fatti per stare soli, ve ne sono altri che fanno desiderare di essere soli. Questi luoghi fanno bene all’anima se dopo averli abitati ci fanno desiderare di tornare al quotidiano, dove riprendiamo a frequentare l’altro. Se, al contrario, ci isolano, allora possono diventare prigioni, catene che legano e rendono difficile il ritorno. Non sempre il luogo della solitudine richiede di essere raggiunto fisicamente e non sempre ci è possibile raggiungerlo. Importante è avere nel cuore questi luoghi e in essi trovare rifugio, conforto e consolazione. I nostri luoghi della solitudine, se sono veramente tali, sapranno raggiungerci lì dove siamo. Il vero viaggio, la presa di distanza dal quotidiano, allora, sarà a carico dello spirito e non del corpo. I luoghi della solitudine sono luoghi della perfezione, perché in essi nulla manca e nulla è in eccesso; in essi ritroviamo l’unica cosa tanto necessaria eppure tanto gratuita e disponibile per chi la cerca effettivamente: la solitudine. L’essere in solitudine, quindi, non è un fatto di per sé negativo, ma, piuttosto, una possibile modalità di percepire il tempo e lo spazio, e di riempirli della nostra presenza. La qualità del nostro sostare nella solitudine dice molto del rapporto che abbiamo con noi stessi. Chi teme la solitudine, spesso teme anche di stare solo con sé stesso. Un grande maestro spirituale del XX secolo, Henri J. Nouwen, riflettendo sul desiderio di comunione insito in ognuno (vivere bene i propri legami, appartenenze e doveri verso gli altri), descrive la vita come un viaggio verso la pienezza; viaggio che inizia e finisce nel cuore di Dio. È un itinerario che parte dalla solitudine e nel quale incontriamo non solo Dio ma anche il nostro vero io. Qui, finalmente, la nostra inesauribile sete di comunione può sperare di essere soddisfatta. Nella solitudine, infatti, non ci si stringe al proprio spirito, ma si desidera ardentemente un altro spirito, non ci si rinchiude nel proprio cuore, ma si sente l’estremo bisogno di un altro cuore. È la solitudine della preghiera, in cui l’ascolto diventa obbedienza. «La solitudine è dove Gesù ascoltava Dio. E dove noi ascoltiamo Dio. La solitudine è dove inizia la comunità » (Una spiritualità per la vita, Queriniana 2017).
don Pietro Roberto Minali, ssp
Calendario liturgico: 4 -10 Settembre 2023)
4 L Il Signore viene a giudicare la terra. Gesù nella sinagoga di Nazaret si presenta mandato dallo Spirito. Sin dall’inizio il suo ministero si svolge tra avversità e rifiuto. S. Rosalia; B. Caterina Mattei.
1Ts 4,13-18; Sal 95; Lc 4,16-30.
5M Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Nella sinagoga di Nazareth, Gesù presenta sé stesso e il suo ministero come compimento della Parola annunciata dal profeta Isaia. S. Quinto; S. Teresa di Calcutta.
1Ts 5,1-6.9-11; Sal 26; Lc 4,31-37.
6 M Confido nella fedeltà di Dio, in eterno e per sempre. La guarigione della suocera di Pietro indica che alla generosità di Dio verso di noi deve corrispondere l’amore nel servizio ai fratelli. S. Magno; S. Onesiforo.
Col 1,1-8; Sal 51; Lc 4,38-44.
7 G Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza. Gesù ci offre sempre una via d’uscita dai nostri fallimenti, con esiti che superano le nostre aspettative. S. Grato di Aosta; S. Regina; B. Giovanni B. Mazzucconi.
Col 1,9-14; Sal 97; Lc 5,1-11.
8 V Natività B.V. Maria (f, bianco). Gioisco pienamente nel Signore. Maria, fidandosi e affidandosi allo Spirito Santo, partecipa al disegno di salvezza di Dio per l’umanità. S. Sergio I; B. Federico Ozanam.
Rm 8,28-30; Sal 12; Mt 1,1-16.18-23.
9 S Dio è il mio aiuto. Gesù, definendosi “Signore del sabato”, afferma il suo essere Figlio di Dio. S. Pietro Claver (mf); S. Giacinto; B. Giacomo D. Laval.
Col 1,21-23; Sal 53; Lc 6,1-5.
10 D XXIII Domenica del T.O. / A. XXIII sett. del T.O. - III sett. del Salterio. S. Nicola da Tolentino; S. Nemesio. Ez 33,1.7-9; Sal 94; Rm 13,8-10; Mt 18,15-20.
Lucia Giallorenzo
Nessun commento:
Posta un commento