24 settembre 2013
XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
I PRIMI E GLI ULTIMI
Nella sua vigna c’è spazio per tutti e ogni ora può essere quella giusta.
Siamo tutti pronti a riconoscerci tra gli operai che hanno accettato l’invito della prima ora, ma quale potrà essere la chiamata che il Signore ci riserva per l’ultima ora, per la sera della nostra vita?
Riconoscersi tra i chiamati alla salvezza deve significare renderci disponibili ad accogliere ogni chiamata, anche la meno gratificante, la più difficile e dolorosa.
SABATO 23 Ore 19.00: Bedin Giovanni e Ometto Regina.
DOMENICA 24 XXV Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.30: Nicoletti Lino e Fam. Def., Zanon Regina e Pasquale, Carraro Maria e Marchetto Bruno, Massarotto Gino e Settimo Livia; Rizzato Rizzieri; Schiavo Virginia (Teresa); Fabian Adriano; Morosinotto Luigi e Alice; Bertapelle Marcello; Badan Bruno; Costa Luigi; Nalesso Dino, Adelina, Luigi, Giorgio e Anna; Bedin Angelo. Ore 11.00: Pro Populo.
Lunedì 25 Ore 8.00: .
MARTEDì 26 Ore 18.00: .
MERCOLEDì 27 Ore 8.00: .
GIOVEDì 28 Ore 18.00: .
VENERDì 29 Ore 8.00: .
SABATO 30 Ore 19.00: Salmaso Virginio e Reffo Armida; Pedron Sergio (anniversario); Rizzato Fernando, Fam. Def. e Beghin Guerriero; Cavinato Marco e Amabile; Cavinato Gino e Ida.
DOMENICA 01.10 XXVI Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.30: Latova Ester e Mario; Balanica Adrian Cristian; Bedin Giovanni Battista e Fam. Def.. Ore 11.00: Pro Populo.
Incontri
Martedì ore 21.00 Incontro-prove per il gruppo della Corale parrocchiale.
Avvisi.
· Oggi, celebriamo con tutte le comunità cristiane la Giornata Mondiale dei Migranti e dei Rifugiati, abbiamo pregato per tutti coloro che sono costretti a lasciare il loro paese per sfuggire alla guerra o alla persecuzione. Al termine dalla messa raccogliamo il nostro aiuto per i migranti. Uscendo troverete i cesti per la vostra offerta.
· Domenica 1 ottobre, alle ore 11.00, accoglieremo nella nostra comunità parrocchiale col Battesimo: Michele Rambaldo di Matteo e Anna Cecchetto e Arianna Zambon di Roberto e Sabrina Rizzi; a questi bambini e ai loro genitori i nostri più sinceri auguri di ogni bene.
· Domenica 1 ottobre, al termine del mese del seminario, raccoglieremo il nostro aiuto per il Seminario diocesano, troverete tra i banchi le buste, che potrete mettere nella cesta uscendo dalla chiesa, vi chiedo, come sempre di essere generosi.
«I miei pensieri non sono i vostri pensieri». Lo stile di Dio non è come il nostro. Egli è un contravventore delle leggi del buon senso e perfino di quelle della giustizia. I suoi piani vanno oltre i semplici calcoli della equità (I Lettura). Egli ci chiede di entrare nella sua orbita per vivere solo di lui: «Per me vivere è Cristo », ci ricorda Paolo (II Lettura). Se per noi vivere è autorealizzarsi o essere riconosciuti, la vera vita cristiana è vivere lo stile di Cristo che tutti vuole salvare. La parabola ascoltata oggi ci invita, infatti, ad acquisire lo sguardo di Dio che vede tutti con occhio di bontà, come amici e non come rivali (Vangelo), per gioire con i nostri fratelli dello stesso compenso che vuole dare a tutti, per vivere insieme e sentirci tutti più ricchi, senza pensare di essere defraudati di qualcosa. Comprendere l’agire illogico di Dio dipende dal posto che ci attribuiamo. Se ci crediamo gli operai della prima ora saremo sempre irritati dalla prodigalità di Dio. Se, invece, ci mettiamo tra quelli dell’ultima ora, tra i «servi inutili e senza pretese», allora non ci dispiacerà la bontà di Dio: saremo felici di avere un Dio così.
don Donato Allegretti
I miei pensieri non sono i vostri pensieri.
invocatelo, mentre è vicino.
L’empio abbandoni la sua via
e l’uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
Parola di Dio
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.
Per me vivere è Cristo.
Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno.
Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. Sono stretto infatti fra queste due cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo.
Comportatevi dunque in modo degno del vangelo di Cristo.
Parola di Dio
Apri, Signore, il nostro cuore
e accoglieremo le parole del Figlio tuo.
Vangelo Mt 20,1-16
Sei invidioso perché io sono buono?
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».
Parola del Signore
Il tema scelto quest’anno da papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato è il diritto a non dover emigrare e poter rimanere nella propria terra. La natura forzata di molti flussi migratori ci obbliga, nonostante alcuni episodi di cronaca, a una serena e attenta considerazione delle loro cause, evitando giudizi approssimativi. Dobbiamo impegnarci tutti, con la preghiera, certamente, ma anche premendo su chi ricopre ruoli di responsabilità, affinché a ognuno sia garantito il diritto a rimanere nella sua terra. È un diritto, questo, che precede ed è più ampio di quello a emigrare. Ognuno deve poter vivere con dignità e partecipare allo sviluppo del proprio Paese, garantendo un futuro per sé e per i propri cari. La garanzia di questi diritti richiede corresponsabilità da parte di tutti, comunità internazionale e Chiese. Già nel 2017, la Conferenza Episcopale Italiana si è impegnata in questo senso, con la campagna triennale “Liberi di partire, liberi di restare”. Questa Giornata ci invita a considerare con attenzione chi siano quei rifugiati e migranti che guardiamo a volte con fastidio o distrazione. Se i primi attraversano i confini del loro Paese di origine a motivo di persecuzioni, conflitti o violenze, i secondi lo fanno per cercare migliori opportunità di lavoro e di benessere, o per fuggire da disastri naturali, carestie o povertà estrema. Ai rifugiati vengono riconosciute dal diritto internazionale specifiche misure di protezione (il rifiuto della domanda di asilo potrebbe comportare un rischio mortale), ma è chiaro che anche i migranti meritino una certa protezione, visti i motivi a volte drammatici e impellenti dei loro spostamenti. Sono temi complessi e non possiamo far mancare il nostro sostegno a tanta umanità sradicata dalla sua terra. Si legge nella Lettera a Diogneto (II sec.), che «come è l’anima nel corpo, così nel mondo sono i cristiani». Siamo nel mondo, ma non siamo del mondo, nel quale viviamo come stranieri. Amiamo la nostra terra, perché è dono di Dio; accogliamo tra noi chi è senza terra, perché il suolo che calpestiamo è di Dio. Ma operiamo, prima di tutto, perché a ognuno sia garantito il diritto di restare nella sua terra.
fr. Roberto M. Di Michele
LIBERI DI SCEGLIERE SE MIGRARE O RESTARE
La Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato dal 1914. È sempre stata un’occasione per dimostrare la preoccupazione per le diverse categorie di persone vulnerabili in movimento, per pregare per loro mentre affrontano molte sfide, e per aumentare la consapevolezza sulle opportunità offerte dalla migrazione.
Ogni anno la GMMR viene celebrata l’ultima domenica di settembre; nel 2023, sarà celebrata il 24 settembre. Il titolo scelto dal Santo Padre per il suo messaggio annuale è “Liberi di scegliere se migrare o restare”.
Calendario liturgico: (25 settembre - 1 ottobre 2023)
25 L Grandi cose ha fatto il Signore per noi. Il Signore vuole che la luce della sua rivelazione illumini tutti, perché tutti conoscano la salvezza. S. Sergio di Radonež; B. Marco Criado.
Esd 1,1-6; Sal 125; Lc 8,16-18.
26 M Andremo con gioia alla casa del Signore. Gesù non nega i vincoli familiari, ma allarga i confini della sua famiglia a chi lo segue. Ss. Cosma e Damiano (mf); S. Nilo.
Esd 6,7-8.12b.14-20; Sal 121; Lc 8,19-21.
27MS. Vincenzo de’ Paoli (m, bianco). Benedetto Dio che vive in eterno. La missione dei Dodici è presentata da Luca come il prolungamento del ministero stesso di Gesù. S. Bonfilio; S. Caio.
Esd 9,5-9; Cant. Tb 13,2-5; Lc 9,1-6.
28 G Il Signore ama il suo popolo. Erode non vuole incontrare Gesù, ma solo vederlo: non è la curiosità che può portare alla fede. S. Venceslao (mf); Ss. Lorenzo Ruiz e c. (mf); B. Luigi Monza.
Ag 1,1-8; Sal 149; Lc 9,7-9.
29 V Ss. Michele, Gabriele e Raffaele arcangeli (f, bianco). Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria. Grandi cose Gesù promette agli occhi di chi sa vedere con il cuore. S. Ciriaco.
Dn 7,9-10.13-14 opp. Ap 12,7-12a; Sal 137; Gv 1,47-51.
30 S S. Girolamo (m, bianco). Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge. L’annuncio della passione produce smarrimento: solo la fede può condurre alla comprensione di questo mistero. S. Francesco Borgia; B. Felicia Meda. Zc 2,5-9.14-15a; Cant. Ger 31,10-12b.13; Lc 9,43b-45.
1 D XXVI Domenica del T.O. / A. XXVI sett. del T.O. - II sett. del Salterio. S. Teresa di Gesù Bambino. Ez 18,25-28; Sal 24; Fil 2,1-11; Mt 21,28-32.
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