sabato 2 novembre 2024

Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo.

3 novembre 2024

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Amerai il Signore tuo Dio.
 Amerai il prossimo tuo.

Bisogna considerare lo scriba del passo del Vangelo di Marco con grande benevolenza. Spesso Gesù accusa gli scribi di interessarsi più ai giochi di parole che non ai veri mali dei loro fratelli. 
Ma nulla di tutto ciò in questo brano. Ecco un uomo che cerca di conoscere.
 È un uomo alla ricerca di Dio, un uomo che vuole sapere come potere raggiungere Dio con sicurezza. 
Questo significa la sua domanda su quale sia il comandamento più importante. Gesù gli risponde in modo relativamente prevedibile, ma che va all’essenziale. 
Da tutta la Legge, ricava il solo comandamento che dà lo spirito della Legge stessa. 
Questo comandamento è divenuto una preghiera (Dt 6,4-5) che bisogna avere sempre nel proprio cuore, nella propria mente, nelle proprie mani e nella propria casa. Gesù vi aggiunge la necessità di metterlo in pratica, mediante quell’amore per il prossimo che permette a ciascuno di verificare se ama davvero Dio (1Gv 4,20). 
Lo scriba allora, felice di essere riconfortato nella propria fede, si felicita con Gesù. Ecco l’uomo che si complimenta con Dio, l’uomo che è contento di ritrovarsi in accordo con Dio. Non è commovente questo vecchio saggio che si complimenta con il giovane Rabbì, senza nemmeno sospettare che è con Dio stesso che si complimenta? Gesù ne è commosso. Accoglie con gioia l’osservazione di quest’uomo che è un vero credente, senza risparmio (Gv 1,47).
 Allora, gli apre il regno. Gesù risponde alle sue lodi con un’osservazione che ciascuno di noi vorrebbe sentirsi fare. 
Conferma lo scriba nella sua fede e, dandogli una garanzia come non ce ne sono altre, lo rassicura che non si sta sbagliando.

Intenzioni Sante Messe

SABATO  02         Ore 18.30: Rossetto Amalia e Fincato Maria; Virgis Elio e Pasquali Ada; Def. Fam. Paparone Pierino e Fam. Zagolin.; Pezzin Marilena

DOMENICA  03      XXXI Domenica del T.O. Ore 9.30: Fabian Adriano, Badan Bruno (anniv.); Tosato Sante e genitori; Spanesi Ferdinando e Fam. Def.. Ore 11.00:  Pro Populo.

Lunedì  04       Ore  8.00:  .

MARTEDì  05   Ore  15.00:  .

MERCOLEDì  06 Ore  8.00:  .

GIOVEDì  07     Ore  15.00:  Tonello Silvano.

VENERDì  08   Ore  8.00:  .

SABATO 09 Ore 18.30: Rizzato Rizzieri; Schiavo Virginia (teresa); Scapin Nives, Baldin Luciano e Milena; Agostini Tarcisio; Tonello Dante e Fam. Def.; Def. Fam. Rosso Lino; Libralon Lina, Rizzato  Vittorio, Bruno e Agnese; Gallo Luigi e Zin Rina.

DOMENICA  10 XXXII Domenica del T.O.   Ore 9.30.  Bertapelle Armando, Maria e Luca; Agostini Sereno e Dorina; Latova Ester e Rizzato Mario; Scapin Arino e Samuele; Pauro Assunta, Basso Ester e Didonè Achille; Badan Ivano; Peruzzo Agnese, Bertapelle Pietro, Mario, Agnese, Delfina e Gemma. Ore 11.00:  Pro Populo.

 

Avvisi

· Oggi, dopo la messa delle ore 9.30, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

· Mercoledì 6 novembre, alle ore 20.45, in sala Borsi, ci sarà il primo incontro per i genitori dei ragazzi del Primo Discepolato 3^ tappa (ragazzi di 4^ elem.).

· Sabato 9 novembre, alle ore 14.30, in sala Borsi e nelle aule al primo piano della Scuola Materna, incontro per i ragazzi dell’Ultima Quaresima (5^ elem.) e per i ragazzi del Primo Discepolato 3^ tappa ( 4^ elem.).

· Domenica 10  novembre, è la Domenica del Ringraziamento, un giorno di festa per ‘dire Grazie’ al Signore per tutto quello che ci ha dato e continuamente ci dà.   Invito chi vuole portare qualche prodotto del proprio orto a prepararlo e a portarlo sabato prossimo entro la mattinata così che possa essere pronto per le celebrazioni della domenica.

· Domenica  10 novembre, alle ore 10.40, in Sala Borsi, ci sarà il primo incontro per genitori e ragazzi del Primo Discepolato 2^ tappa (ragazzi di 3^ elem.) .

Domenica 10 novembre, alle ore 16.00, in Centro Parrocchiale il gruppo Cavemose fora propone l’animazione del pomeriggio con la castagna.


Le novità dell’amore cristiano

        In risposta a uno scriba, uomo di cultura, che domandava quale fosse l’essenza della religione, Gesù suggerisce che è l’amore, verso Dio e verso il prossimo, la radice verso cui far convergere ogni esperienza religiosa e di vita. Solo l’amore può dare pienezza all’esistenza umana e guidare ogni gesto. Nelle parole di Gesù, tuttavia, ci sono importanti novità. I due precetti dell’amore nella legge antica non erano enunciati uno accanto all’altro ma figuravano in due libri diversi, il Deuteronomio e il Levitico. Gesù li unisce come se ne costituissero uno solo. Quasi due facce della stessa medaglia. Se può essere facile amare Dio che è invisibile, è l’amore impegnato a costruire fraternità, che è la verifica di questo amore. Una seconda novità riguarda la parola “prossimo” che per Gesù non è solo il nostro familiare, l’amico o uno del nostro gruppo, ma tutti, perfino chi ci è ostile. All’amore verso Dio e verso il prossimo è necessario aggiungere anche quello verso noi stessi. Amiamo noi stessi quando ci poniamo nella verità, quando riconosciamo i talenti che abbiamo ricevuto e li facciamo fruttificare, quando confessiamo le nostre debolezze, quando comprendiamo che la vita ha senso se la doniamo agli altri.
don Donato Allegretti




Non esiste comandamento più importante, perché chi ascolta, ama. 
E soltanto chi ama di quell’amore che viene dal cuore di Dio, di quell’amore che viene dal silenzio orante della preghiera, della meditazione della Parola e dell’Adorazione, parafrasando Sant’Agostino, sarà in grado di fare ciò che vuole.


PRIMA LETTURA (Dt 6,2-6)
Ascolta, Israele: ama il Signore tuo Dio con tutto il cuore.

Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Temi il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e così si prolunghino i tuoi giorni.
Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove scorrono latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto.
Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.
Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore».
Parola di Dio


SALMO RESPONSORIALE (Sal 17)

Rit: Ti amo, Signore, mia forza.
Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.


SECONDA LETTURA (Eb 7,23-28)
Egli, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, [nella prima alleanza] in gran numero sono diventati sacerdoti, perché la morte impediva loro di durare a lungo. Cristo invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta. Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore.
Questo era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli. Egli non ha bisogno, come i sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: lo ha fatto una volta per tutte, offrendo se stesso.
La Legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento, posteriore alla Legge, costituisce sacerdote il Figlio, reso perfetto per sempre.
Parola di Dio


Canto al Vangelo (Gv 14,23)

Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.


VANGELO (Mc 12,28-34)
Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo.

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Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Parola del Signore

La preghiera per i defunti

    Una delle espressioni della preghiera cristiana è quella per i defunti, pratica che ha radici antiche: in tutte le religioni si ritrova il culto dei defunti variamente inteso; nel cristianesimo questo è considerato alla luce dell’evento della risurrezione di Cristo, una certezza di fede cui fa eco il Catechismo della Chiesa Cattolica che afferma: «Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio».
    
    Con il termine suffragium si intende la comunicazione di favori spirituali tra la Chiesa pellegrinante e quella celeste, tanto che la preghiera per i defunti «può non solo aiutarli, ma anche rendere efficace la loro intercessione in nostro favore» (n. 958). Il ricordo dei defunti avviene principalmente in ogni Messa quando il sacerdote, a nome di tutta la comunità, si rivolge al Padre dicendo: «Ricordati dei nostri fratelli e sorelle che si sono addormentati nella speranza della risurrezione e, nella tua misericordia, di tutti i defunti: ammettili alla luce del tuo volto» (Preghiera eucaristica II). Questa invocazione richiama la fede nella comunione dei santi, ovvero l’unione di coloro che sono ancora in cammino con quanti sono morti nella pace di Cristo.
        Oltre alla celebrazione delle Messe (funerale, settima, trigesima, anniversari) si raccomandano pure «le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza» (n. 1032) in favore dei defunti, per i quali la liturgia – fin dal IX secolo – dedica anche un giorno specifico per la loro commemorazione (2 novembre). Pratica antica è quella del ricordo quotidiano con la preghiera dell’Eterno riposo, con la quale si invoca per il defunto la visione beatifica di Dio nella pace del suo Regno.

don Giuseppe Militello

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Calendario liturgico: (4-10 novembre 2024)

4 L - S. Carlo Borromeo (m, bianco)
Custodiscimi presso di te, Signore, nella pace. Dare a chi non può contraccambiare dev’essere proprio di ogni cristiano.
S. Modesta; B. Elena Enselmini.    Fil 2,1-4; Sal 130; Lc 14,12-14.

5 M     Da te, Signore, la mia lode nella grande assemblea.
L’invito che Dio ci rivolge consiste nell’essere poveri nel senso evangelico del termine.    S. Donnino; S. Guido Maria Conforti; B. Gregorio Lakota.
Fil 2,5-11; Sal 21; Lc 14,15-24.

6 M   Il Signore è mia luce e mia salvezza. Non si è veri cristiani se il Cristo non è il centro della nostra vita.     S. Leonardo; S. Severo di Barcellona; S. Protasio.   Fil 2,12-18; Sal 26; Lc 14,25-33.

7 G   Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Il Pastore cerca la pecora perduta. Egli conosce e ama tutte le sue pecore e non vuole perderne nessuna.     S. Prosdocimo; S. Ercolano; S. Baldo.
Fil 3,3-8a; Sal 104; Lc 15,1-10.
  
8 V   Andremo con gioia alla casa del Signore. Gesù vuole che per conseguire i veri beni, quelli eterni, i figli della luce siano più scaltri dei figli di questo mondo.    S. Chiaro; S. Goffredo; B. Giovanni Duns Scoto.     Fil 3,17–4,1; Sal 121; Lc 16,1-8.

9 S - Dedic. Basilica Lateranense (f, bianco)      Un fiume rallegra la città di Dio. Gesù Cristo è il vero tempio: in lui incontriamo Dio ed entriamo in comunione con lui.     S. Elisabetta della Trinità.
Ez 47,1-2.8-9.12 opp. 1Cor 3,9c-11.16-17; Sal 45; Gv 2,13-22.

10 D - XXXII Domenica del T.O. / B. XXXII sett. del T.O. - IV sett. del Salterio      S. Leone Magno; S. Oreste.     1Re 17,10-16; Sal 145; Eb 9,24-28; Mc 12,38-44.
Elide Siviero


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