sabato 31 agosto 2024

 1° settembre 2024

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 
Mi onorate con le labbra,
ma il  vostro  cuore è lontano da me!


“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me”. Nella discussione tra Gesù e i farisei si percepiscono forti tensioni. Oggetto del dibattito è la “religione pura” (Gc 1,27).
 Gesù pone al centro di essa il cuore dell’uomo e la sua liberazione dal male, mentre i farisei difendono il rituale esteriore della religione venuta da Dio.“Il suo cuore è lontano da me”. 
Tutti dobbiamo ammettere questa verità, che noi non controlliamo il nostro cuore. Quanti vorrebbero smettere di bere troppo e non lo possono fare? 
Prendiamo anche il noto esempio del grande santo della Chiesa dei primi secoli, il cui cuore fu così diviso, per molti anni, da spingerlo a pregare così: “Signore rendimi casto, ma non subito!” (Sant’Agostino).
Quanti vorrebbero disfarsi dell’invidia e dell’orgoglio e, invece, si sorprendono a fare il contrario?
“Non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto” (Rm 7,15).
Spesso ci rendiamo conto di questo per la prima volta quando cominciamo a prendere più seriamente la nostra fede e a seguire più da vicino un modo di vita cristiano. 
Ci stupiamo della nostra tendenza a ripetere gli stessi errori e a ricadere nello stesso peccato. 
Cominciamo a capire il grido di san Paolo: “Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?” (Rm 7,24).

Intenzioni Sante Messe

SABATO  31 Ore 19.00:    Salmaso Virginio, Reffo Armida, Busato Serafino e Griggio Antonio.

DOMENICA 01.09   XXII Domenica del T.O. Ore 9.30: Fabian Adriano; Bragagnolo Livia; Scapin Bruno; Tosato Sante e genitori; Spanesi Ferdinando, Regina e figli. Ore 11.00:  Pro Populo.

Lunedì  02     Ore  8.00:  Marisa.

MARTEDì  03  Ore  18.00:  .

MERCOLEDì  04 Ore  8.00: Sato Armando.

GIOVEDì  05   Ore  18.00:  Gallato Antonio e Virgilio Umberto, Perusin Andrea.

VENERDì  06  Ore  8.00:  .

SABATO  07 Ore 19.00:  Tonello Irma, Celeste e Franca; Cavinato Dino e Dalla Bona Ruggero; Bedin Renato e Sonia;  Virgis Elio e Pasquali Ada; Def. Fam. Stefani Francesco; Barbieri Silvano, Bruno e Irene; Bedin Marino.

DOMENICA 08 XXIII Domenica del T.O.  Ore 9.30.  Bertapelle Armando, Maria e Luca; Agostini Sereno e Dorina; Scapin Arino e Samuele; Def. Fam. Bedin Corrado, Amelia, Sergio, Fernando, Dante, Bertilla e Marino; Bedin Rino (anniversario); Giorgi Carla in Rovere. Ore 11.00:  Pro Populo.


Avvisi

· Oggi celebriamo la 9^ Giornata del Creato, il tema di questa nona giornata è: ”Spera e agisci con il Creato”, è vero che negli ultimi anni si sono compiuti progressi tecnologici impressionanti e sorprendentie talvolta un così grande potere posto nelle meni dell’uomo genera mostri e si ritorce contro noi stessi… è quello che sperimentiamo ogni giorno, papa Francesco ci ricorda che ‘la terra è affidata all’uomo, ma resta di Dio’ dobbiamo saperla guardare e utilizzare con rispetto convinti che non è la scienza che redime l’uomo ma solo l’amore di Cristo lo redime...

· Mercoledì 4 settembre la nostra scuola materna ricomincia la sua attività, con l’accoglienza dei bambini della primavera e dei bambini piccoli, poi da lunedì 9 iniziano a frequentare anche gli altri bambini quelli un po' più grandi.

· Mercoledì 4 settembre, alle ore 21.00, in sala Borsi, ci sarà l’incontro per i catechisti parrocchiali.

· Venerdì 6 settembre è il primo venerdì del mese, nella mattinata coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

· Con questa domenica inizia il mese di settembre che per la nostra diocesi è il mese del Seminario diocesano. Ogni domenica avremo delle preghiere in tema vocazionale  e al termine di ogni messa pregheremo per le vocazioni sacerdotali e religiose. Il tema della giornata e del mese Missionario è: “A vantaggio di tutti”; la vita del Sacerdote nelle comunità parrocchiali è una vita donata e spesa a servizio di tutti. Nell’espositore della buona stampa trovate dei fogliettini con la preghiera del Mese del seminario: prendetela!

 


Onorare Dio con le labbra e con il cuore
Nella nostra vita di fede gli atti esteriori, le preghiere, i riti sacramentali devono avere un corrispettivo nelle disposizioni interiori della persona, nei sentimenti profondi con i quali vanno accompagnati e vissuti. 
Senza tali disposizioni questi atti sarebbero menzogneri e ipocriti. 
Non resta allora altro da fare che esaminarci con serietà e lealtà e, se occorre, rimettere in questione l’espressione della nostra vita cristiana. La convinta e convincente osservanza dei comandamenti è la sola risposta che Dio si attende da Israele, popolo dell’Alleanza e dei divini favori: una risposta personale, ispirata dall’amore, che dà valore all’osservanza esteriore della Legge, che pur ci vuole (I Lettura). 
San Giacomo (II Lettura) insiste nel dire che la parola di Dio dev’essere non solo ascoltata, ma anche fatta fruttificare attraverso l’amore per Dio e la carità verso il prossimo bisognoso di soccorso. 
La sola pratica esteriore della religione, infatti, non può piacere a Dio (Vangelo). Occorre far proprio un atteggiamento interiore sincero e disinteressato, che si esprime nell’adorazione dell’unico Dio e nella disponibilità per i fratelli. È, dunque, solo la sua autenticità a conferire valore alla pratica religiosa.
don D.B.


PRIMA LETTURA (Dt 4,1-2.6-8)
Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando … osserverete i comandi del Signore.

Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi.
Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore, vostro Dio, che io vi prescrivo.
Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”.
Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?».
Parola di Dio


SALMO RESPONSORIALE (Sal 14)

Rit: Chi teme il Signore abiterà nella sua tenda.

Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.

Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.

Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

SECONDA LETTURA (Giac 1,17-18.21-22.27)
Siate di quelli che mettono in pratica la Parola.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo

Fratelli miei carissimi, ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.
Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi.
Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.
Parola di Dio


Canto al Vangelo (Gc 1,18)

Alleluia, alleluia.
Per sua volontà il Padre ci ha generati
per mezzo della parola di verità,
per essere una primizia delle sue creature.


VANGELO (Mc 7,1-8.14-15.21-23)
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
Parola del Signore
















Ecologia dell’uomo e tutela del creato

Molto tempo fa, Dio scrisse la bella sinfonia della creazione; i fiori, gli animali e gli altri prodotti erano soggetti all’uomo; le passioni erano guidate dalla ragione e l’uomo amava l’Amore che è Dio. Così Fulton Sheen descriveva l’armonia primigenia, dove ciò che il Padre crea è bello e buono, intriso di ordine, sapienza e amore.

In Genesi, per ognuno dei sei atti creativi viene ripetuto: «Dio vide che era cosa buona», per concludere, nel settimo atto, la creazione dell’uomo: «Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona». L’essere umano è creato a immagine e somiglianza di Dio (Gen 1,3-31). Qui stanno il fondamento e la ragione della sacralità della vita umana contro ogni tentazione di valutare la persona secondo criteri utilitaristici e di potere. Il peccato originale spezza l’armonia tra uomo e Dio, e tra uomo e natura, manifestando due errori diametralmente opposti: divinizzazione del creato e suo indiscriminato sfruttamento.
La rivelazione cristiana ci insegna che la natura non è Dio, ma la via per condurci a lui, e che la terra è ordinata in modo intelligente da Dio e affidata alla responsabilità dell’uomo, vertice della creazione («Voi valete più di molti passeri», Mt 10,24). L’uomo è chiamato a custodire con responsabilità la creazione, la cui bellezza, riflesso dell’infinita bellezza del Creatore, deve ispirare a tutti noi il rispetto e la sottomissione dell’intelligenza e della volontà. Dio ha disposto la diversità, la bontà intrinseca, l’interdipendenza, l’ordine delle sue creature e le ha destinate al bene del genere umano; e l’uomo – e attraverso lui l’intera creazione – alla gloria di Dio.
Rispettare le leggi inscritte da Dio nella creazione è principio di saggezza e fondamento della morale (cf. CCC 341,353,354): per questo la Chiesa considera le questioni legate all’ambiente e alla sua salvaguardia intimamente connesse con il tema dello sviluppo umano integrale. La Chiesa deve far valere la sua responsabilità per il creato anche in pubblico (cf. Benedetto XVI), difendendo non solo terra, acqua e aria come doni della creazione appartenenti a tutti, ma soprattutto l’uomo, contro la distruzione di sé stesso.

È necessaria un’ecologia dell’uomo, intesa come efficace antidoto al degrado della natura; una cultura nella quale la convivenza umana sia modellata nel rispetto della legge divina. Quando l’ecologia umana è rispettata nella società, ne trae beneficio anche l’ecologia ambientale. Il “sistema ecologico” può reggersi solo sul rispetto di un progetto che riguarda sia la sana convivenza nella società umana sia il buon rapporto con la natura (cf. Caritas in veritate, 51).
Maria Pamela Barsotti



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ALTRO


Calendario liturgico: (2-8 settembre 2024)

2 L Quanto amo la tua legge, Signore! Gesù compie le promesse antiche. Egli è colui di cui parlavano i profeti. S. Zenone; S. Elpidio; Ss. Alberto e Vito. 1Cor 2,1-5; Sal 118; Lc 4,16-30.


3 M S. Gregorio Magno (m, bianco). Giusto è il Signore in tutte le sue vie. Il demonio strepita per disturbare la Parola di Dio, ma Cristo con autorità e stupore dei presenti gli ordina di tacere. S. Febe; B. Guala. 1Cor 2,10b-16; Sal 144; Lc 4,31-37.

4 M Beato il popolo scelto dal Signore. Luca ci presenta Gesù sempre in movimento, mosso dall’urgenza di annunciare il regno di Dio. S. Rosalia; B. Caterina Mattei. 1Cor 3,1-9; Sal 32; Lc 4,38-44.

5 G Del Signore è la terra e quanto contiene. Sulla tua parola getterò le reti. Non dove o quando voglio io, ma perché tu Gesù lo chiedi. S. Quinto; S. Teresa di Calcutta. 1Cor 3,18-23; Sal 23; Lc 5,1-11.

6 V La salvezza dei giusti viene dal Signore. Gesù è lo sposo che inaugura un nuovo tempo di gioia, libero dai vecchi schemi legalistici che soffocano l’uomo. S. Onesìforo; S. Magno. 1Cor 4,1-5; Sal 36; Lc 5,33-39.

7 S Il Signore è vicino a chiunque lo invoca. Gesù non disprezza la Legge di Mosè, ma rivela che lui ne è l’approdo, cioè la ragione profonda per cui è stata donata al popolo liberato. S. Regina; S. Grato di Aosta; B. Giovanni B. Mazzucconi. 1Cor 4,6b-15; Sal 144; Lc 6,1-5.

8 D XXIII Domenica del T.O. / B. XXIII sett. del T.O. - III sett. del Salterio. Natività B.V. Maria; S. Sergio I. Is 35,4-7a; Sal 145; Gc 2,1-5; Mc 7,31-37.

Elide Siviero

sabato 24 agosto 2024

 25 agosto 2024

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

 Tu hai parole di vita eterna.

Non è facile credere nel nostro mondo d’oggi.
La verità che ci è rivelata da Dio in Gesù Cristo, agli uomini e alle donne del nostro tempo appare spesso un “discorso insostenibile”, a cui non si può chiedere a nessuno dei nostri sapienti contemporanei di credere. Così è, per esempio, per la dottrina della presenza reale del corpo e del sangue del Signore nella santa Eucaristia. Essa sembra essere una sfida al buon senso, alla ragione, alla scienza. Noi diciamo: “Vedere per credere”, esattamente quello che disse san Tommaso: “Se non vedo... e non metto la mia mano, non crederò”. Gesù ci ricorda che il corpo di cui parla è il suo corpo risorto e salito al cielo, liberatosi, nella risurrezione, dai limiti dello spazio e del tempo, riempito e trasformato dallo Spirito Santo. Questo corpo non è meno reale del suo corpo in carne ed ossa, anzi lo è di più. Questo corpo risorto può essere toccato e afferrato personalmente da ogni uomo e donna di ogni tempo e luogo, perché lo Spirito si estende, potente, da un’estremità all’altra.
In Gesù Cristo e tramite Gesù Cristo, credere significa vedere e toccare: un modo di vedere più profondo, più vero e più sicuro di quello degli occhi; un modo di toccare più in profondità e un modo di afferrare con una stretta più salda di quanto si possa fare con le mani. Credere significa vedere la realtà al di là del visibile; significa toccare la verità eterna.
In questa fede e grazie ad essa, possiamo dire con Pietro; “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna
”.
Intenzioni Sante Messe

SABATO  24         Ore 19.00: Bedin Renato e Sonia .

DOMENICA 25      XXI Domenica del T.O
Ore 9.30: Nicoletti Lino e Fam. Def., Zanon Regina e Pasquale, Carraro Maria, Marchetto Bruno, Massarotto Gino e Settimo Livia; Cherubin Livia; Salviato Valeria; Ciscato Luigi, Fernando e Romilda. 
Ore 11.00:  Pro Populo.

Lunedì  26 Ore  8.00: 
.
MARTEDì  27 Ore  18.00: .

MERCOLEDì  28 Ore  8.00: 
.
GIOVEDì  29 Ore  18.00:  .

VENERDì  30 Ore  8.00:  .

SABATO  31 Ore 19.00:  Salmaso Virginio, Reffo Armida, Busato Serafino e Griggio Antonio.

DOMENICA 01.09 XXII Domenica del T.O. 
Ore 9.30. Fabian Adriano; Bragagnolo Livia; Scapin Bruno. 
Ore 11.00:  Pro Populo.

 

Avvisi

· Oggi dopo la messe delle ore 9.30, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.


Parola dura o parola di vita?
Il discorso di Gesù sul “pane della vita” è, per alcuni, duro da ascoltare, per altri, come Pietro, è invece parola di vita eterna (Vangelo).
 La parola dura di Gesù rivela la durezza dei cuori che non sanno ascoltare. Probabilmente anche Pietro non riesce a comprendere del tutto il discorso di Gesù, c’è però in lui un vincolo di amore che lo lega al suo Signore, conducendolo ad affidarsi anche a parole di cui non afferra pienamente il significato.
 Per lui, più che ciò che Gesù dice, vale ciò che Gesù è. 
Più volte nel suo discorso Gesù ha dichiarato «Io sono», Pietro adesso gli dice «tu sei».
 Pietro si fida di chi è Gesù e questo atteggiamento gli consente di fidarsi della sua parola, anche quando suona dura ai suoi orecchi. 
È lo stesso atteggiamento con il quale Israele risponde a Giosuè in Sichem (I Lettura), confermando di non volere abbandonare il Signore, poiché è capace di ricordare tutto ciò che Dio ha fatto per il suo popolo e soprattutto chi egli è stato. 
Ogni nostra decisione di rimanere fedeli, anche nel vincolo matrimoniale (II Lettura), non può avere altro fondamento che questa fiducia, la quale consente di affrontare con fedeltà anche tempi di prova e di crisi
Luca Fallica, Abate di Montecassino




PRIMA LETTURA (Gs 24,1-2.15-17.18)
Serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio.

Dal libro di Giosuè

In quei giorni, Giosuè radunò tutte le tribù d’Israele a Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio.
Giosuè disse a tutto il popolo: «Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».
Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 33)

Rit: Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.

Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.

Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.
Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato.

Il male fa morire il malvagio
e chi odia il giusto sarà condannato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.


SECONDA LETTURA (Ef 5,21-32)
Questo mistero è grande: lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto.
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo.
Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne.
Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!
Parola di Dio


Canto al Vangelo (Gv 6,63.68)

Alleluia, alleluia.
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.


VANGELO (Gv 6,60-69)
Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Parola del Signore 


NON   ESCITO IL NUMERO PER FERIE




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Calendario liturgico: (26 agosto-1 settembre 2024)

26 L Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore. Possiamo essere anche noi come gli ipocriti che Gesù addita quando non ci lasciamo pungolare dall’esigente verità del Vangelo. S. Anastasio; S. Eleuterio. 2Ts 1,1-5.11b-12; Sal 95; Mt 23,13-22.


27 M S. Monica (m, bianco). Vieni, Signore, a giudicare la terra. Si può avere una vita pura, sterilizzata, priva di compromissioni col male, ma anche lontana dall’amore. S. Rufo; S. Narno. 2Ts 2,1-3a.13-17; Sal 95; Mt 23,23-26.

28 M S. Agostino (m, bianco). Beato chi teme il Signore. Ciò che conta è ciò che si è davanti a Dio e non come si appare agli occhi ingannevoli degli uomini. S. Vicinio; S. Fiorentina. 2Ts 3,6-10.16-18; Sal 127; Mt 23,27-32.

29 G Martirio di S. Giovanni Battista (m, rosso). Benedirò il tuo nome per sempre, Signore. «Fu rinchiuso nell’oscurità del carcere colui che venne a rendere testimonianza alla luce» (Beda il Venerabile). S. Adelfo. 1Cor 1,1-9; Sal 144; Mc 6,17-29.

30 V Dell’amore del Signore è piena la terra. È importante vigilare, fare scorta di olio, cioè di amore e di speranza, nell’attesa dello Sposo, che potrebbe tardare. S. Margherita Ward; B. Ildefonso Schuster. 1Cor 1,17-25; Sal 32; Mt 25,1-13.

31 S Beato il popolo scelto dal Signore. Con liberalità, Dio a ognuno consegna i suoi doni. Non si devono fare confronti e recriminazioni: a ognuno sarà chiesto conto di come avrà usato e fatto fruttare i doni ricevuti. S. Aristide; S. Raimondo Nonnato. 1Cor 1,26-31; Sal 32; Mt 25,14-30.

1 D XXII Domenica del T.O. / B. XXII sett. del T.O. - II sett. del Salterio. S. Egidio abate; B. Giuliana da Collalto. Dt 4,1-2.6-8; Sal 14; Gc 1,17-18.21b-22.27; Mc 7,1-8.14-15.21-23. Oggi si celebra nel Tempio di S. Paolo in Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de «La Domenica». Elide Siviero

Elide Siviero