2 giugno 2024
SANTISSIMO CORPO e SANGUE DI CRISTO
Gesù ci ha promesso di stare con noi fino alla fine
Egli ha mantenuto la sua parola in molti modi.
Egli è con noi nella sua parola, che è sempre una parola viva e santa, che conduce al Padre chi ad essa si affida.
Egli è presente, ancora di più, nel sacramento del suo corpo e del suo sangue. E ciò merita certo una festa. Questo sacramento ci colma, innanzi tutto perché fa arrivare fino a noi l’“incarnazione” del Verbo divino: Dio continua a venire per restare. Non ci abbandonerà più.
In secondo luogo, questo sacramento ci nutre: alimenta in noi quella vita divina che è la nostra vera vita, poiché è eterna.
Questo sacramento, infine, ci fa vedere, sotto forma di pane e di vino, colui che gli apostoli hanno visto, ma, proprio come Gesù di Nazaret non era visto da tutti come il Messia, il sacramento del suo corpo e del suo sangue non convince tutti. Per chi si ferma alle apparenze, tale sacramento non costituisce una prova, poiché ciò che si vede non basta. Infatti si vede solo ciò che si lascia vedere.
Per il credente invece, cioè per chi si lascia raggiungere dall’amore di Dio, questo sacramento è il più grande fra i segni, il segno che mette in comunione con Gesù stesso.
Il credente è da esso trasfigurato, il suo peccato è purificato, grazie ad esso pregusta il banchetto promesso: quello delle nozze del Figlio.
Intenzioni Sante Messe
SABATO 01.06 Ore 19.00: Dalle Fratte Genesio; Tonello Dante; Virgis Elio e Pasquali Ada.
GIOVEDì 06 Ore 15.00: Rosso Lino.
Incontri
Avvisi
L’EUCARISTIA È IL CUORE DELLA VITA DELLA CHIESA
Prima lettura Es 24,3-8
Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi.
Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore.
Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare. Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto».
Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!».
Parola di Dio
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.
Il sangue di Cristo purificherà la nostra coscienza.
Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo – il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente?
Per questo egli è mediatore di un’alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che era stata promessa.
Parola di Dio
[Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni e cantici.
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.
nuova Pasqua, nuova legge;
e l'antico è giunto a termine.
la realtà disperde l'ombra:
luce, non più tenebra.
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.
nasconde nel mistero
realtà sublimi.
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.
né separa, né divide:
intatto lo riceve.
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca.
nella stessa comunione
ben diverso è l’esito!
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell’intero.
non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito
della sua persona.]
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.
in Isacco dato a morte,
nell'agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.
Alleluia, alleluia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
Vangelo Mc 14,12-16.22-26
Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.
Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
Parola del Signore
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