sabato 6 aprile 2024

“Pace a voi!” - II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia

 7 aprile 2024

II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia (ANNO B)

  “Pace a voi!”

I profeti chiamarono il Messia “principe della pace” (Is 9,5); affermarono che una pace senza fine avrebbe caratterizzato il suo regno (Is 9,6; 11,6).
 In occasione della nascita di Cristo, gli angeli del cielo proclamarono la pace sulla terra agli uomini di buona volontà (Lc 2,14). Gesù stesso dice: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo” (Gv 14,27).
Sul monte degli Ulivi, contemplando la maestà di Gerusalemme, Gesù, con le lacrime agli occhi e con il cuore gonfio, rimproverò il suo popolo: “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace!” (Lc 19,42).
 La pace è il dono apportato dal Redentore. 
Egli ci ha procurato questo dono per mezzo della sua sofferenza e del suo sacrificio, della sua morte e della sua risurrezione. San Paolo afferma: “Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani siete diventati vicini grazie al sangue di Cristo.
 Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia” (Ef 2,13-14). Quando, risuscitato dai morti, si mostrò agli apostoli, Gesù offrì loro innanzi tutto la pace, prezioso dono del riscatto. Quando si mostrò a loro, disse ai suoi discepoli: “Pace a voi!”.
 Vedendoli spaventati e sperduti, li rassicurò dicendo loro che era proprio lui, risuscitato dai morti, e ripeté loro: “Pace a voi!”. 
Gesù ha voluto fare questo dono prezioso del riscatto - la pace - e l’ha fatto, non solo agli apostoli, ma anche a tutti quelli che credevano e avrebbero creduto in lui. È per questo che mandò gli apostoli a proclamare il Vangelo della redenzione in tutti i paesi del mondo, dando loro il potere di portare la pace dell’anima per mezzo dei sacramenti del battesimo e del pentimento, per mezzo dell’assoluzione dai peccati. Inoltre, in quell’occasione, Cristo soffiò sugli apostoli e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete, i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi” (Gv 20,21-23).
E il salmo ci rassicura: “Grande pace per chi ama la tua legge” (Sal 119,165).
 
Intenzioni Sante Messe

SABATO  06         Ore 19.00:  Agostini Francesca, Innocente e Genoveffa; Dalle Fratte Genesio e Def. Fam. Ruffato; Latova Ester (anniv. ) e Bazzato Mario; Cavinato Gino, Ida e Agostini Tarcisio (anniv.); Virgis Elio e Pasquali Ada; Tosato Giuseppe e Pellizzon Iolanda; Cavinato Emilio.

DOMENICA  07 II Domenica di Pasqua., in Albis o della Divina Misericordia.
 Ore 9.30:  Maggiolo Fabio, nonni e Dalla Bona Ruggero; Fabian Adriano; Sato Armando e Bruna; Bedin Ferdinando, Tecla e Santa.

Lunedì  08.04 Ore 8.00: Scapin Palmira e Igino  .

MARTEDì  08 Ore  15.00: Varosi Marcella e Rossetto Giuliano; Demo Dino.

MERCOLEDì 10   Ore  8.00:  Fra Daniele .

GIOVEDì  11  Ore 15.00: Don Gino.

VENERDì  12  Ore 8.00: Secondo l’intenzione dell’offerente.

SABATO  13 Ore 19.00: Caon Pierina, Pedron Sergio e Veneranda; Agostini Sereno e Dorina; Cavinato Silvio; Def. Fam. Rizzato Romano; Gallo Luigi e Rina; Cavinato Ottorino e Mozzo Antonietta. 

DOMENICA 14  III Domenica di Pasqua.. 
Ore 9.30:  Scapin Samuele e Arino; Dalle Fratte Ivo e Giuseppe; Ballan Anna e Cavinato Carlo. 
Ore 11.00:  Pro Populo.


Incontri
Martedì ore 21.00 Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.


Avvisi.

· Oggi, Domenica in Albis (deponendis), dieci ragazzi/e che hanno ricevuto la Cresima e l’Eucaristia nella Veglia Pasquale depongono, al termine della celebrazione, la loro veste bianca. 
Altri sette ragazzi/e dello stesso gruppo hanno ricevuto oggi i sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia: ringraziamo il Signore per il dono dello Spirito effuso in pienezza su questi ragazzi/e e assicuriamo loro tutta la nostra simpatia e il nostro ricordo nella preghiera.

· Domenica 14 aprile, celebriamo la 100^giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ci sentiamo un po’ legati dal titolo della nostra parrocchia a questa importante istituzione ecclesiale che si occupa di tener vivo il rapporto cultura e fede. Al termine delle celebrazioni troverete, alla porta della chiesa, il cesto per la vostra offerta.

· Domenica 14 aprile alle ore 10.45, in sala Borsi, Incontro per genitori e ragazzi del Primo Discepolato 1^ tappa (genitori dei ragazzi di 2^ elementare).

· Domenica 14 aprile, dopo la messa delle ore 9.30, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

· Domenica 14 aprile, alle ore 15.00, in Centro Parrocchiale, ci sarà l’incontro per genitori e ragazzi del Primo Discepolato 2^ e 3^ tappa (3^ e 4^ elementare).


OFFERTE
Colletta quaresimale ’Un Pane per amor di Dio’, 24.03 : € 863,24; Domenica di Pasqua 31.03 € 526,49;  Settimana e candele votive  € 84,27.
 
La fede che vince il mondo

La fede che vince il mondo si rivela e si esprime nell’amore (II Lettura). Generato in Cristo mediante il battesimo, il credente è testimone lieto del suo Signore tra i limiti e le incertezze dei giorni. Custodisce gelosamente le parole di Gesù e agisce di conseguenza. La fede è il principio della vita in Cristo, la carità ne è il compimento. Descrive questa realtà il quadro lucano della Chiesa delle origini (I Lettura), dove risalta la fierezza di essere credenti e la bellezza di essere comunità. La fede nel Risorto, testimoniata senza alcun timore e con gioia, è la ragione del proprio esistere e si traduce nella premura vicendevole della fraternità, perché nessuno manchi alla festa. Le mani e il fianco, che Gesù risorto mostra ai discepoli e che fa toccare all’apostolo Tommaso con i suoi dubbi e le sue resistenze, sono il sigillo della misura infinita dell’amore misericordioso di Dio (Vangelo). Nella luce della Pasqua comprendiamo l’alta e intensa confessione di fede dell’apostolo: «Mio Signore e mio Dio!». La rugiada salvifica, che sgorga dalle piaghe del Risorto, lo ha guarito dalla sua incredulità; linfa ristoratrice, che è pace e perdono per chi crede e ama.

don Giuliano Saredi, ssp



Prima lettura     At 4,32-35
Un cuore solo e un’anima sola.
 
Dagli Atti degli Apostoli
 
La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.
Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore.
Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno.
Parola di Dio
 
 
Salmo responsoriale   Sal 117
 
Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.
 
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».
 
La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
Il Signore mi ha castigato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.
 
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!
 
 
Seconda lettura    1Gv 5,1-6
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo.
 
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
 
Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità.
Parola di Dio
 
Sequenza
 
Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.
 
Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.
 
«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».
 
Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.
 
Canto al Vangelo (Gv 20,29)
 
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!

  
Vangelo      Gv 20,19-31
Otto giorni dopo venne Gesù.
 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
 
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore







ll canto pasquale dell’Alleluia
L’alleluia è l’acclamazione che lega e contraddistingue tutto il Tempo di Pasqua. È il grido di lode a Dio intonato solennemente nella “Madre di tutte le Veglie”; è il canto pasquale per eccellenza, perché esprime la gioia dirompente della Chiesa per la risurrezione di Gesù Cristo dalla morte, motivo e centro della nostra fede.


Ogni volta che si proclama il Vangelo (ad eccezione della Quaresima) si acclama con l’alleluia la Parola vivente che non passa, che dà significato ai nostri giorni, che ci spalanca l’eternità. Essendo un’acclamazione piena di gioia, esige che si canti e non si reciti, dal momento che il canto è la manifestazione della gioia della fede.

Tanti i compositori che lungo i secoli hanno musicato l’alleluia nelle più svariate forme, da quelle monodiche del gregoriano (con poche note o con ampi melismi) a quelle polifoniche (semplici o complesse), fino a coinvolgere coro e orchestra. Qualunque forma si adotti, è importante sottolineare ciò che le unifica: l’esultanza nella fede e la comunanza nella lode a Dio.

Così, se vogliamo acclamare Dio, canteremo l’alleluia con più convinzione ed entusiasmo, manifestando il motivo della fede cristiana all’unisono spirituale. Questa raccomandazione, non nuova, ha lontane radici e trova conferma nella pratica liturgica d’Oriente e d’Occidente. Nella Bibbia e nei testi liturgici troviamo altre espressioni di esultanza e di invito alla lode (Grande è il Signore e degno d’ogni lode…, Benedite il Signore… ecc.), ma nessuna di queste condensa in un’unica parola l’espressività dell’alleluia.

Anche per questo, la liturgia cristiana ha conservato l’uso del termine ebraico, senza ricorrere a traduzioni che avrebbero sminuito la forza dell’acclamazione, così come per l’amen e l’osanna. Un piccolo termine, dunque, ma dal grande significato teologico.

M° Sergio Militello






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INIZIATIVE   IN PARROCCHIA 

 

 


 

La  finalità del consigliare e il metodo del discernimento comunitario

           Dal momento che la Chiesa «inserita nel tempo che scorre dalla Pentecoste alla Parusia e, attenta ai “segni dei tempi”, deve annunciare e offrire il Vangelo della salvezza agli uomini del proprio tempo» (Antonio Mattiazzo, Il Consiglio pastorale, p. 23), il CPP si presenta come il primo e principale luogo dove la parrocchia attua il discernimento comunitario al fine di dare forma cristiana alla vita quotidiana.

  Nel prendere consapevolezza che la finalità del consigliare è praticare il metodo del discernimento comunitario, sul quale la Diocesi, nello scorso mandato 2018- 2023, si è sperimentata sia attraverso il Sinodo dei Giovani che il Sinodo diocesano, il CPP svolge il suo compito di consigliare la parrocchia e il parroco che la presiede.

Il CPP richiede cura nella scelta dei membri che compongono gli Organismi, nell’assunzione del metodo di lavoro, nel confrontarsi su alcuni temi che interpellano la parrocchia e nel prendere decisioni per la loro attuazione concreta.


Nel TERRITORIO 





Calendario liturgico: (8-14 aprile 2024)

8 L ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE (s, bianco). Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà. Il “sì” eterno del Figlio al Padre riecheggia nella disponibilità di Maria al volere di Dio. S. Amanzio. Is 7,10-14; 8,10c; Sal 39; Eb 10,4-10; Lc 1,26-38.


9 M Il Signore regna, si riveste di maestà. Per comprendere Gesù dobbiamo lasciarci guidare dallo Spirito, non dalle nostre logiche. S. Demetrio; S. Liborio. At 4,32-37; Sal 92; Gv 3,7-15.

10 M Il povero grida e il Signore lo ascolta. Con il battesimo entriamo nel mistero del Padre che ha tanto amato il mondo da dare il Figlio. S. Palladio; S. Maddalena di Canossa. At 5,17-26; Sal 33; Gv 3,16-21.

11 G S. Stanislao (m, rosso). Ascolta, Signore, il grido del povero. Gesù non è un profeta come gli altri: si presenta come l’unico e il legittimo rivelatore del Padre. S. Gemma Galgani. At 5,27-33; Sal 33; Gv 3,31-36.

12 V Una cosa ho chiesto al Signore: abitare nella sua casa. Il Signore parte dalla realtà terrena del pane e del pesce per rivelare il mistero della sua divinità. S. Giulio I; S. Zeno; S. Giuseppe Moscati. At 5,34-42; Sal 26; Gv 6,1-15.

13 S Su di noi sia il tuo amore, Signore. Nelle parole di Gesù riecheggia l’autoproclamazione di Dio nell’Esodo “Io sono”. S. Martino I (mf); S. Ermenegildo; B. Ida. At 6,1-7; Sal 32; Gv 6,16-21.

14 D III Domenica di Pasqua / B. III sett. di Pasqua - III sett. del Salterio. Ss. Tiburzio, Valeriano e Massimo; S. Lamberto. At 3,13-15.17-19; Sal 4; 1Gv 2,1-5a; Lc 24,35-48.
Elide Siviero

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