sabato 2 marzo 2024

Zelo per la casa di Dio - 3^ domenica di quaresima

3 marzo 2014

Cristo è divorato dallo “zelo per la casa di Dio”


Una visita sul sito del Tempio nella Gerusalemme attuale dà un’idea della sacralità del luogo agli occhi del popolo ebreo. 
Ciò doveva essere ancora più sensibile quando il tempio era ancora intatto e vi si recavano, per le grandi feste, gli Ebrei della Palestina e del mondo intero.
L’uso delle offerte al tempio dava la garanzia che la gente acquistasse solo quanto era permesso dalla legge. L’incidente riferito nel Vangelo di oggi dà l’impressione che all’interno del tempio stesso si potevano acquistare le offerte e anche altre cose.
Come il salmista, Cristo è divorato dallo “zelo per la casa di Dio” (Sal 068,10). Quando gli Ebrei chiedono a Gesù in nome di quale autorità abbia agito, egli fa allusione alla risurrezione. 
All’epoca ciò dovette sembrare quasi blasfemo. 
Si trova in seguito questo commento: “Molti credettero nel suo nome. Gesù però non si confidava con loro, perché conosceva tutti”. 
Noi dobbiamo sempre provare il bisogno di fare penitenza, di conoscerci come Dio ci conosce.
Il messaggio che la Chiesa ha predicato fin dall’inizio è quello di Gesù Cristo crocifisso e risorto.
 Tutte le funzioni della Quaresima tendono alla celebrazione del mistero pasquale. Che visione straordinaria dell’umanità vi si trova! Dio ha mandato suo Figlio perché il mondo fosse riconciliato con lui, per farci rinascere ad una nuova vita in lui. 
Eppure, a volte, noi accogliamo tutto ciò con eccessiva disinvoltura. Proprio come per i mercati del tempio, a volte la religione ha per noi un valore che ha poco a vedere con la gloria di Dio o la santità alla quale siamo chiamati.
 

Intenzioni Sante Messe

SABATO  02         Ore 18.30: Dalla Bona Ruggero; Virgis Elio e Pasquali Ada; Dalle Fratte Genesio e Fam. Def.; Cavinato Gino e Ida; Secondo l’intenzione dell’offerente.

DOMENICA  03      III Domenica di Quaresima
Ore 9.30: Fabian Adriano; Mazzon Bruno e genitori; Scapin Bruno, Mario e Anna; Secondo l’intenzione dell’offerente
Ore 11.00: Pro Populo.

Lunedì  04     Ore 8.00:  .

MARTEDì  05   Ore  15.00:  Braghetto Odino; Madeddu Angelo.

MERCOLEDì   06 Ore  8.00: 

GIOVEDì  07   Ore 15.00:  Tonello  Silvano.

VENERDì  08   Ore 8.00:  .

SABATO  09 Ore 18.30: Caon Pierina, Pedron Sergio e Veneranda; Cavinato Ottorino e Mozzo Antonietta; Agostini Francesca; Bertapelle Marcello.

DOMENICA 10 IV Domenica di Quaresima
Ore 9.30:  Scapin Samuele e Arino; Bertapelle Armando, Maria e Luca; Salviato Giorgio e Valeria; Tonello Dante; Agostini Sereno e Dorina; Scapin Vittorio, Mazzon Rita e figli; Morosinotto Franco (anniversario). 
Ore 11.00: Pro Populo.


Incontri

Martedì ore 21.00 Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.


Avvisi.

·  La prossima settimana sarò fuori sede da lunedì 4 fino a Venerdì 8 marzo per partecipare agli esercizi spirituali; come Papa Francesco  anch’io vi chiedo di pregare per me.

· Domenica 10 marzo, quarta domenica di quaresima, alla messa delle ore 9.30, coi ragazzi dell’Ultima Quaresima, faremo la seconda Grande Intercessione, invito a partecipare numerosi a questa celebrazione.

· Domenica 10 marzo, dopo la messa delle ore 9.30, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati

· Domenica 10 marzo, alle 10.45, in sala Borsi, ci sarà l’incontro per genitori e ragazzi del Primo Discepolato Prima tappa (ragazzi della 2^ elementare).

· Domenica 10 marzo, dalle 11.00 alle 17.00, i ragazzi dell’Ultima quaresima, coi loro genitori, vivranno un incontro prolungato al Santuario della Madonna delle Grazie di Villafranca Padovana.  Li accompagniamo con la nostra preghiera.

· Domenica 10 marzo, alle ore 14.30, in sala Borsi, le volontarie del NOI donne propongono la Tombola per i nonni della terza età.

· Come vi anticipavo già la scorsa domenica il vescovo Claudio a conclusione del Sinodo chiede alle comunità parrocchiali della diocesi dopo averle ringraziate per il sostegno dato al Sinodo di rinnovare gli organismi di comunione (Consigli Pastorali Parrocchiali (CPP) e i Consigli parrocchiali di Gestione Economica (CPGE), trovate quindi vicino all’espositore della buona stampa i fogliettini nei quali scrivere fino a tre persone che a nostro parere possono essere Consiglieri...

 

Libertà Filiale


Un terzo luogo incontriamo nel nostro itinerario quaresimale: siamo stati con Gesù nel deserto, siamo saliti con lui sul Tabor, ora entriamo con lui nel tempio di Gerusalemme. Attraverso i gesti che compie e le parole che pronuncia, Gesù ci fa capire che entrare nel vero tempio significa entrare in lui, nella sua persona, nel suo modo filiale di essere in relazione con il Padre.

Noi siamo tentati di trasformare Dio in un mercante, contrattando con lui ciò di cui abbiamo bisogno. Gesù ci ricorda che Dio è un Padre, che desidera condividere con noi la sua vita e la sua gioia. Questo atteggiamento filiale deve nutrire anche il nostro modo di obbedire ai comandamenti, rivelati a Mosè. Non si tratta di vivere un’osservanza mercantile per ottenere in cambio qualche beneficio o qualche grazia, ma di custodire il dono della libertà filiale che Dio ci ha offerto gratuitamente nella Pasqua di Gesù, di cui la Pasqua di Mosè è profezia.
Ecco la sapienza e la potenza della croce che Paolo annuncia: nella morte e nella risurrezione di Gesù Dio ci ha resi suoi figli, capaci di vivere con lui un rapporto libero e gratuito, sapendo che egli conosce bene quello che c’è nel cuore di ciascuno.
dom Luca FallicaAbate di Montecassino


Sarà la croce di Cristo la vera e definitiva rovina del demonio che, proprio per questo, cerca in ogni modo  di dirottarlo verso un’altra logica, quella di un Messia  potente e di successo.   Per salvaguardare la sua missione Gesù, ai demoni scacciati dalle persone, comanda di non rivelare la sua identità,

Grandi intercessioni per i chiamati ai sacramenti dell’I.C .

 

Prima lettura    Es 20,1-17

La legge fu data per mezzo di Mosè.
 
Dal libro dell’Èsodo
 
In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile:
Non avrai altri dèi di fronte a me.
Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano.
Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato.
Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà.
Non ucciderai.
Non commetterai adulterio.
Non ruberai.
Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».
Parola di Dio.
 

Salmo responsoriale    Sal 18
 
Signore, tu hai parole di vita eterna.
 
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
 
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
 
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
 
Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.
 
 
Seconda lettura    1Cor 1,22-25
Annunciamo Cristo crocifisso, scandalo per gli uomini, ma, per coloro che sono chiamati, sapienza di Dio.
 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
 
Fratelli, mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio.
Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
Parola di Dio
 
Canto al Vangelo (Gv 3,16)
 
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna.
 
 
Vangelo    Gv 2,13-25
Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere
 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
 
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.
Parola del Signore
 

3 marzo 2024 - 3a domenica di Quaresima

Uno sguardo che contempla

Celebro il giorno della festa per ringraziare
e rinnovare il legame con Dio e con il prossimo.

UNA VOCE DALL'ETIOPIA

In Etiopia è tutto molto diverso dall’Italia: fin dal mio arrivo ho capito che usare la vista è importante e fondamentale, non solo per cogliere le sfumature di una nuova cultura guardando le persone e il contesto che mi circonda, ma anche per apprezzare e ringraziare Dio per tutto ciò che sto vivendo attraverso questa esperienza. In particolare le feste sono occasioni per osservare le usanze di questa terra che richiedono del tempo per essere comprese e per cogliere la bellezza dei gesti. La festa in Etiopia è un momento molto particolare, vissuto di solito in famiglia e alle volte con amici e conoscenti, dove ognuno porta il suo contributo e partecipa ai preparativi. In questo giorno si mangia assieme con cibi e bevande tipici di questi “giorni speciali”, si balla e si condivide un buon caffè. Al caffè è dedicata una cerimonia che richiede vari passaggi: dalla tostatura al sentirne l’aroma, dal macinare i chicchi fino a gustarne il sapore. È un tempo in cui si ferma la routine, si accoglie chi rientra da lontano e si condivide fraternamente. In questi momenti mi guardo attorno e fermandomi sui volti delle persone che ho accanto, ringrazio il Signore per queste relazioni che sanno di casa e famiglia.

Ilaria Scocco, Fidei donum

ENTRO NEL TESTO

Esodo 20,1-4.7-17

In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile: Non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra. […] Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano. Ricordati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. Non ucciderai. Non commetterai adulterio. Non ruberai. Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».

SO-STARE SU...

 …una regola che cerco di rispettare per amore di una persona…

…il ricordo di una domenica che ha segnato la mia vita…

…un’esperienza di contemplazione rigenerante…

MI METTO IN ASCOLTO

Tutti noi conosciamo molto bene i dieci comandamenti, forse anche a memoria, come guida fondamentale per vivere al meglio le relazioni fondamentali per la vita umana, con Dio e con l’altro, dalle quali dipende la nostra felicità o tristezza, gioia o amarezza. Sono i due atri e ventricoli senza i quali il cuore non batte e la vita non palpita, come ci insegna Gesù stesso consegnandoci il comandamento dell’amore. Possiamo notare, però, in questo elenco di ordini, le molte parole dedicate al comando di vivere il giorno festivo, che assume una posizione strategica, in quanto trait d’union tra i comportamenti richiesti verso Dio e verso il prossimo. Questo non è il giorno in cui Dio dorme o si rilassa, ma in esso Egli ammira quanto ha creato e gode della bellezza e bontà di ciò che vede davanti ai suoi occhi. Con una licenza poetica, potremmo azzardare che è pure il giorno in cui il Creatore compie gli ultimi ritocchi e pone nel creato i segni visibili della sua presenza. Risulta forte l’invito a sentire e vivere la centralità della domenica come esperienza dell’amore di Dio per noi nella bellezza del mondo e delle relazioni, quale punto di partenza per fare il bene, l’amore, la cura negli altri giorni della settimana. Ciò siamo chiamati a “creare”, quali collaboratori e al modo del Dio Creatore.

DIAMOCI UN SENSO

«Perché il sole è giallo e il cielo è blu?». «Perché le formiche camminano tutte in fila e portano pesi enormi?». Gli occhi dei bambini sono curiosi e creativi: vedono un particolare e domandano «Perché?»; vedono una nuvola o la chioma di un albero e danno il via a storie di animali, elfi e fate. Gli occhi dell’artista vedono oltre la superficie. Laddove gli altri vedevano un blocco di marmo, Michelangelo vedeva già il Mosè pronto ad emergere. E gli occhi del credente che cosa vedono? C’è una bellezza che permea ogni aspetto della Creazione. In principio Dio posò gli occhi su ciò che aveva creato: il cielo, la terra, il firmamento, i pesci, gli uccelli… gli esseri umani… e li vide come «cosa buona» o addirittura «molto buona». Vedere come Dio è un bel traguardo, frutto di esercizio di contemplazione. Contemplare: guardare a lungo, con particolare intensità, dovuta a meraviglia o ammirazione.

Un'esperienza che trasforma

Lottiamo perché i po­veri
possano essere sollevati dalla polvere e liberati,
lottiamo perché gli uomini tutti 
possano essere una co­sa sola".

ANNALENA TONELLI
Scopri la storia di Annalena Tonelli










 
INIZIATIVE   IN PARROCCHIA 






 



Calendario liturgico: (4-10 marzo 2024)

4 L L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente. Nessuno è profeta in patria, ne siamo consapevoli. Continuiamo a gettare il seme buono della Parola senza scoraggiarci. S. Casimiro; S. Giovanni A. Farina; B. Umberto di Savoia. 2Re 5,1-15a; Sal 41 e 42; Lc 4,24-30.


5 M Ricòrdati, Signore, della tua misericordia. Occorre mettere in pratica la legge dell’amore senza divisioni: il nostro perdono è misura di quello del Padre. S. Teofilo; S. Adriano di Cesarea; S. Virgilio. Dn 3,25.34-43; Sal 24; Mt 18,21-35.

6 M Celebra il Signore, Gerusalemme. L’amore è la prima legge che Dio mette nel cuore di ogni uomo e il suo compimento è Cristo, l’amore. S. Marciano; S. Vittorino; S. Coletta Boylet. Dt 4,1.5-9; Sal 147; Mt 5,17-19.

7 G Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore. Gesù scaccia i demòni. In lui troviamo la forza per opporci al male e per non disperdere il bene che abbiamo nel cuore. Ss. Perpetua e Felicita; S. Gaudioso; S. Teresa M. Redi. Ger 7,23-28; Sal 94; Lc 11,14-23.

8 V Io sono il Signore, tuo Dio: ascolta la mia voce. L’amicizia con Dio si nutre di ascolto e si alimenta nell’amore assoluto per lui e verso il prossimo. S. Giovanni di Dio; S. Ponzio; S. Provino. Os 14,2-10; Sal 80; Mc 12,28b-34.

9 S Voglio l’amore e non il sacrificio. Il pubblicano si riconosce peccatore e invoca la compassione di Dio; il fariseo, invece, ha la presunzione di essere giusto. S. Francesca Romana; S. Domenico Savio. Os 6,1-6; Sal 50; Lc 18,9-14.

10 D IV domenica di Quaresima «Laetare» / B. IV sett. di Quaresima - IV sett. del Salterio. Ss. Caio e Alessandro; S. Vittore. 2Cr 36,14-16.19-23; Sal 136; Ef 2,4-10; Gv 3,14-21.
Lucia Giallorenzo

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