sabato 4 febbraio 2023

Voi siete il sale della terra... 5 febbraio 2023

   5  febbraio 202

Voi siete il sale della terra,
 voi siete la luce del mondo.

Se metto un grosso cucchiaio di sale nella zuppa, sarà immangiabile. Ce ne vuole solo un pizzico, che basta ad insaporirla. O, senza utilizzare un’immagine, anche se non ci sono che pochi uomini a sopportare con buon umore, bontà e indulgenza le debolezze del loro prossimo (e le loro, in più!), a non essere solo preoccupati di imporsi, di perseguire i propri scopi e i propri interessi, questo pugno di uomini ha la possibilità di cambiare il proprio ambiente, contribuendo a che il nostro mondo resti umano. Il nostro mondo sarebbe povero, inumano e freddo se non ci fossero uomini che danno prova di questa cordialità e di questa generosità spontanee.
Essere il sale della terra: siamo abbastanza fiduciosi per credere al carattere contagioso della bontà? O ci accontentiamo di temere il potere contagioso del male? Un pizzico di sale basta a dare gusto a tutto un piatto.
Ognuno di noi, anche se si sente isolato, ha la fortuna di poter cambiare il clima che lo circonda! Gesù ci crede capaci: voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo! Lo siamo?
 
Intenzioni Sante Messe

DOMENICA 05       V Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.30: Spanesi Elio e Fam. Def..

Lunedì  06            Ore 8.00:  Betto Gianfranco.

MARTEDì  07         Ore 15.00:  Pezzin Marilena.

MERCOLEDì   08      Ore 8.00:  Bedin Ferdinando e Fam. Def..

GIOVEDì  09 Ore 15.00:  .

VENERDì 10 Ore 8.00:  .

SABATO 11 Ore 15.00:  Cavinato Leonunzio; 

                  Ore  18.30Sato Paolo; Agostini Sereno e Dorina; Cavarzan Angela in Beghin; Sorelle Caon e Fam. Def.; Favaro Luigi e Fam. Def..

DOMENICA 12 VI Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.30: Bertapelle Pietro, Agnese, Delfina, Gemma, Mario e Favaro Agnese; Bragagnolo Antonio e Caterina; Scapin Samuele e Arino; Fabian Adriano; Scapin Antonio e Fam. Def.; Cavianto Carlo e Ballan Anna; Salviato Giorgio; Dalle Fratte Ivo.

Incontri

Martedì ore 21.00 Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.

Avvisi

· Oggi celebriamo  la 45^ Giornata per la vita, vi scrivevo già la scorsa settimana del titolo e del significato che vogliamo dare quest’anno a questa giornata, abbiamo pregato per questo dono fondamentale e ora raccogliamo il nostro aiuto per il CAV (Centro di Aiuto alla Vita ) di Campodarsego; uscendo trovate alla porta della chiesa le ceste per la vostra offerta: vi  chiedo di essere generosi come sempre.

· Nel pomeriggio , alle ore 15.00, in Centro  parrocchiale l’incontro per i genitori dei ragazzi del 1° Discepolato Ultima Quaresima (ragazzi di 5^ elem.).

· Mercoledì 8 febbraio, alle ore 21.00, a Fiumicello incontro Vicariale su: Novità e proposte dei Gruppi di Discernimento Sinodale per i Gruppi Missionari delle nostre parrocchie, Invito a partecipare.

· Sabato 11 febbraio, 31^ Giornata Mondiale del malato, alle ore 15.00, in chiesa, ci sarà una Santa messa per gli ammalati con la possibilità dell’Unzione degli Infermi per chi lo desidera; invito tutti gli ammalati che desiderano partecipare e non hanno nessuno che li accompagni a far presente il loro desiderio così da provvedere. Dopo la celebrazione le amiche  NOI donne, intrattengono gli ammalati  con qualche dolcetto.

· Domenica 12 febbraio, dopo la messa delle 9.30, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

· Domenica 12 febbraio, alle ore 14.30, ci sarà la Tombola per tutti i nonni e le nonne, come sempre questa attività è animata dalle miche del NOI donne.

 


Risplenda la vostra luce davanti agli uomini


Qualche settimana fa (III domenica del Tempo Ordinario), il Vangelo ci presentava il tema della luce, identificandola in Cristo, la cui predicazione illumina le regioni dell’anima «immerse nelle tenebre» dell’errore (cf. Mt 4,12-16). ggi, secondo la parola evangelica, sono i discepoli stessi a diventare «luce del mondo»! Come accade in un prisma di cristallo, in cui l’unica luce bianca del sole viene scomposta in varie tonalità di colori, così è del cristiano: attingendo all’unico splendore eterno di Dio, nella sua vita è chiamato ad esserne un riflesso secondo le capacità e i talenti che il Signore stesso ha posto in lui. 
Cosicché, in un cammino a ritroso, tutta la comunità della Chiesa possa ricomporre quel luminoso bianco che, anche secondo la filosofia, in maniera paradossale è il riassunto di tutti i colori. 
Vocazione altissima, impegno grande, ma al contempo estremamente entusiasmante, perché sappiamo che solo la luce e la forza della Parola di Dio possono dare autentico sapore alla vita... come il sale, attingendone giorno dopo giorno nella quantità sufficiente e indispensabile per camminare nei deserti della vita facendoli fiorire di bontà e santità.
don Tiberio Cantabon
 

Il vero discepolo di Cristo, luce del mondo, non può che essere egli stesso portatore di luce, di speranza, di gioia, di pace.
 Siamo sale della terra e luce del mondo dando valore e amando tutto ciò che è caro al cuore di Dio
Oggi ricorre la 45a Giornata per la vita


Prima lettura      Is 58,7-10
La tua luce sorgerà come l’aurora.
 
Dal libro del profeta Isaìa
 
Così dice il Signore:
«Non consiste forse [il digiuno che voglio]
nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”.
Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio».
Parola di Dio
 
 
Salmo responsoriale     Sal 111
 
Il giusto risplende come luce.
 
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
 
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.
Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
 
Sicuro è il suo cuore, non teme,
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s’innalza nella gloria.
 
 
Seconda lettura    1Cor 2,1-5
Vi ho annunciato il mistero di Cristo crocifisso.
 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

 
Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso.
Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Parola di Dio
 
Canto al Vangelo (Gv 8,12)
 
Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me, avrà la luce della vita.
 
 
Vangelo    Mt 5,13-16
Voi siete la luce del mondo.
 
+ Dal Vangelo secondo Matteo
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Parola del Signore




VIDEO   

Per i  bambini









ll Messaggio per la 45ª Giornata Nazionale per la Vita

Pubblichiamo il Messaggio che il Consiglio Episcopale Permanente della CEI ha preparato per la 45ª Giornata Nazionale per la Vita csul tema «La morte non è mai una soluzione. “Dio ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte” (Sap 1,14)».


  1. Il diffondersi di una “cultura di morte”
  2. In questo nostro tempo, quando l’esistenza si fa complessa e impegnativa, quando sembra che la sfida sia insuperabile e il peso insopportabile, sempre più spesso si approda a una “soluzione” drammatica: dare la morte. Certamente a ogni persona e situazione sono dovuti rispetto e pietà, con quello sguardo carico di empatia e misericordia che scaturisce dal Vangelo. Siamo infatti consapevoli che certe decisioni maturano in condizioni di solitudine, di carenza di cure, di paura dinanzi all’ignoto… È il mistero del male che tutti sgomenta, credenti e non. Ciò, tuttavia, non elimina la preoccupazione che nasce dal constatare come il produrre morte stia progressivamente diventando una risposta pronta, economica e immediata a una serie di problemi personali e sociali. Tanto più che dietro tale “soluzione” è possibile riconoscere importanti interessi economici e ideologie che si spacciano per ragionevoli e misericordiose, mentre non lo sono affatto.
    Quando un figlio non lo posso mantenere, non l’ho voluto, quando so che nascerà disabile o credo che limiterà la mia libertà o metterà a rischio la mia vita… la soluzione è spesso l’aborto.
    Quando una malattia non la posso sopportare, quando rimango solo, quando perdo la speranza, quando vengono a mancare le cure palliative, quando non sopporto veder soffrire una persona cara… la via d’uscita può consistere nell’eutanasia o nel “suicidio assistito”.
    Quando la relazione con il partner diventa difficile, perché non risponde alle mie aspettative… a volte l’esito è una violenza che arriva a uccidere chi si amava – o si credeva di amare –, sfogandosi persino sui piccoli e all’interno delle mura domestiche.
    Quando il male di vivere si fa insostenibile e nessuno sembra bucare il muro della solitudine… si finisce non di rado col decidere di togliersi la vita.
    Quando l’accoglienza e l’integrazione di chi fugge dalla guerra o dalla miseria comportano problemi economici, culturali e sociali… si preferisce abbandonare le persone al loro destino, condannandole di fatto a una morte ingiusta.
    Quando si acuiscono le ragioni di conflitto tra i popoli… i potenti e i mercanti di morte ripropongono sempre più spesso la “soluzione” della guerra, scegliendo e propagandando il linguaggio devastante delle armi, funzionale soprattutto ai loro interessi.
    Così, poco a poco, la “cultura di morte” si diffonde e ci contagia.

    1. Per una “cultura di vita”

    Il Signore crocifisso e risorto – ma anche la retta ragione – ci indica una strada diversa: dare non la morte ma la vita, generare e servire sempre la vita. Ci mostra come sia possibile coglierne il senso e il valore anche quando la sperimentiamo fragile, minacciata e faticosa. Ci aiuta ad accogliere la drammatica prepotenza della malattia e il lento venire della morte, schiudendo il mistero dell’origine e della fine. Ci insegna a condividere le stagioni difficili della sofferenza, della malattia devastante, delle gravidanze che mettono a soqquadro progetti ed equilibri… offrendo relazioni intrise di amore, rispetto, vicinanza, dialogo e servizio. Ci guida a lasciarsi sfidare dalla voglia di vivere dei bambini, dei disabili, degli anziani, dei malati, dei migranti e di tanti uomini e donne che chiedono soprattutto rispetto, dignità e accoglienza. Ci esorta a educare le nuove generazioni alla gratitudine per la vita ricevuta e all’impegno di custodirla con cura, in sé e negli altri. Ci muove a rallegrarci per i tanti uomini e le donne, credenti di tutte le fedi e non credenti, che affrontano i problemi producendo vita, a volte pagando duramente di persona il loro impegno; in tutti costoro riconosciamo infatti l’azione misteriosa e vivificante dello Spirito, che rende le creature “portatrici di salvezza”. A queste persone e alle tante organizzazioni schierate su diversi fronti a difesa della vita va la nostra riconoscenza e il nostro incoraggiamento.

     Ma poi, dare la morte funziona davvero?

    D’altra parte, è doveroso chiedersi se il tentativo di risolvere i problemi eliminando le persone sia davvero efficace.
    Siamo sicuri che la banalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza elimini la ferita profonda che genera nell’animo di molte donne che vi hanno fatto ricorso? Donne che, in moltissimi casi, avrebbero potuto essere sostenute in una scelta diversa e non rimpianta, come del resto prevedrebbe la stessa legge 194 all’art.5. È questa la consapevolezza alla base di un disagio culturale e sociale che cresce in molti Paesi e che, al di là di indebite polarizzazioni ideologiche, alimenta un dibattito profondo volto al rinnovamento delle normative e al riconoscimento della preziosità di ogni vita, anche quando ancora celata agli occhi: l’esistenza di ciascuno resta unica e inestimabile in ogni sua fase.
    Siamo sicuri che il suicidio assistito o l’eutanasia rispettino fino in fondo la libertà di chi li sceglie – spesso sfinito dalla carenza di cure e relazioni – e manifestino vero e responsabile affetto da parte di chi li accompagna a morire?
    Siamo sicuri che la radice profonda dei femminicidi, della violenza sui bambini, dell’aggressività delle baby gang… non sia proprio questa cultura di crescente dissacrazione della vita?
    Siamo sicuri che dietro il crescente fenomeno dei suicidi, anche giovanili, non ci sia l’idea che “la vita è mia e ne faccio quello che voglio?”
    Siamo sicuri che la chiusura verso i migranti e i rifugiati e l’indifferenza per le cause che li muovono siano la strategia più efficace e dignitosa per gestire quella che non è più solo un’emergenza?
    Siamo sicuri che la guerra, in Ucraina come nei Paesi dei tanti “conflitti dimenticati”, sia davvero capace di superare i motivi da cui nasce? «Mentre Dio porta avanti la sua creazione, e noi uomini siamo chiamati a collaborare alla sua opera, la guerra distrugge. Distrugge anche ciò che Dio ha creato di più bello: l’essere umano. La guerra stravolge tutto, anche il legame tra i fratelli. La guerra è folle, il suo piano di sviluppo è la distruzione» (Francesco, Omelia al sacrario di Redipuglia, 13 settembre 2014).

    1. La “cultura di morte”: una questione seria

    Dare la morte come soluzione pone una seria questione etica, poiché mette in discussione il valore della vita e della persona umana. Alla fondamentale fiducia nella vita e nella sua bontà – per i credenti radicata nella fede – che spinge a scorgere possibilità e valori in ogni condizione dell’esistenza, si sostituisce la superbia di giudicare se e quando una vita, foss’anche la propria, risulti degna di essere vissuta, arrogandosi il diritto di porle fine. Desta inoltre preoccupazione il constatare come ai grandi progressi della scienza e della tecnica, che mettono in condizione di manipolare ed estinguere la vita in modo sempre più rapido e massivo, non corrisponda un’adeguata riflessione sul mistero del nascere e del morire, di cui non siamo evidentemente padroni. Il turbamento di molti dinanzi alla situazione in cui tante persone e famiglie hanno vissuto la malattia e la morte in tempo di Covid ha mostrato come un approccio meramente funzionale a tali dimensioni dell’esistenza risulti del tutto insufficiente. Forse è perché abbiamo perduto la capacità di comprendere e fronteggiare il limite e il dolore che abitano l’esistenza, che crediamo di porvi rimedio attraverso la morte?

    1. Rinnovare l’impegno

    La Giornata per la vita rinnovi l’adesione dei cattolici al “Vangelo della vita”, l’impegno a smascherare la “cultura di morte”, la capacità di promuovere e sostenere azioni concrete a difesa della vita, mobilitando sempre maggiori energie e risorse. Rinvigorisca una carità che sappia farsi preghiera e azione: anelito e annuncio della pienezza di vita che Dio desidera per i suoi figli; stile di vita coniugale, familiare, ecclesiale e sociale, capace di seminare bene, gioia e speranza anche quando si è circondati da ombre di morte





Preghiera mensile

Del Papa: Preghiamo perché le parrocchie, mettendo al centro la comunione, siano sempre più comunità di fede, di fraternità e di accoglienza verso i più bisognosi.

Per la famiglia: Perché nel cuore delle donne vi sia grande amore e cura per la vita; e perché questo amore sia a fondamento delle famiglie, coinvolgendo, con generosa dedizione, anche il mondo maschile.

Mariana: Perché la Madre degli uomini ci aiuti a far regnare la carità nelle nostre case e nelle nostre comunità.

Calendario liturgico: 6-12 Febbraio 2023

6 L Ss. Paolo Miki e c. (m, rosso). Gioisca il Signore per tutte le sue creature. Gesù si prende cura dei malati che lo cercano. È un incontro che guarisce e salva. S. Guarino; S. Alfonso M. Fusco. Gen 1,1-19; Sal 103; Mc 6,53-56

 7 M O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! In atteggiamenti che rientrano nelle formalità della fede può esserci un cuore lontano da Dio. S. Riccardo; S. Partenio; B. Pio IX. Gen 1,20–2,4a; Sal 8; Mc 7,1-13.

8 M Benedici il Signore, anima mia! Il bene e il male scaturiscono dal cuore umano, che è capace di amare o chiudersi nell’egoismo. S. Girolamo Emiliani (mf); S. Giuseppina Bakhita (mf). Gen 2,4b-9.15-17; Sal 103; Mc 7,14-23.

9 G Beato chi teme il Signore. La donna siro-fenicia non si arrende e ottiene da Gesù la guarigione per sua figlia. S. Apollonia; S. Sabino; B. Anna C. Emmerick. Gen 2,18-25; Sal 127; Mc 7,24-30.

10 V S. Scolastica (m, bianco). Beato l’uomo a cui è tolta la colpa. Effatà è la parola di Gesù che guarire il sordomuto e che ripetiamo nel sacramento del Battesimo. S. Silvano; B. Luigi Stepinac. Gen 3,1-8; Sal 31; Mc 7,31-37

 11 S Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Gesù prova compassione per la folla e la sfama, pur nel deserto e con il poco a disposizione. B.V. Maria di Lourdes (mf); S. Sotére; S. Pasquale I. Gen 3,9-24; Sal 89; Mc 8,1-10. Oggi ricorre la 31a Giornata del malato.

12 D VI Domenica del T.O. / A. VI sett. del Tempo Ordinario / A - II sett. del Salterio. Ss. Martiri di Abitene. Sir 15,16-21 (NV); Sal 118; 1Cor 2,6-10; Mt 5,17-37.

Lucia Giallorenzo

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