30 gennaio 2022
IO SONO CON TE
Allora trovano tanti pretesti per sfuggire all’ammonimento del profeta.
Il mondo ha bisogno di profeti del vangelo. Oggi più di ieri. Anch’io sono invitato a essere profeta, cioè a testimoniare il vangelo con la vita e la parola, in tutte le situazioni di ogni giorno: famiglia, lavoro, scuola, letture, conversazioni, impegno di carità, attenzione all’uomo, ecc.
Debbo chiedermi: chissà se la gente che mi avvicina riceve da me uno stimolo al bene?
Ma prima ancora mi pongo questa domanda: come accolgo Gesù, che ogni giorno m’invita alla conversione? I miei criteri di giudizio, di scelta, non entrano in crisi quando leggo il Vangelo?
Altrimenti, a cosa serve dirsi cristiano, se poi rifiuto tante volte ogni giorno l’invito di Gesù alla conversione?
DOMENICA 30 IV Domenica del Tempo Ordinario.
LUNEDì 31 Ore 8.00: .
MARTEDì 01.02 Ore 15.00: .
MERCOLEDì 02 Presentazione del Signore.
GIOVEDì 03 Ore 15.00: Bragagnolo Renato, Suor Giulia e Def. Fam. Beghin.
SABATO 05 Ore 18.30: Virgis Elio e Pasquali Ada; Tonello Dante.
Martedì ore 21.00 Incontro-prove per il gruppo della Corale parrocchiale.
· Mercoledì 2 febbraio, è la festa della Presentazione del Signore festa che noi conosciamo anche come “Candelora”. Per dare a tutti la possibilità di partecipare a questa celebrazione propongo due S. Messe con la benedizione dei ceri. Una alle ore 15.00 e una alle ore 20.00 per coloro che lavorano; invito tutti a partecipare.
· Venerdì 4 febbraio è il Primo Venerdì del mese, nella mattinata coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.
Ti ho stabilito profeta delle nazioni.
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata,
una colonna di ferro
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».
Parola di Dio
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.
Rimangono la fede, la speranza, la carità; ma la più grande di tutte è la carità.
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla.
E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo, per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!
Parola di Dio.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione. Alleluia.
Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?».
Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù.
Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
VIDEO
La 69a Giornata mondiale
dei malati di lebbra
3° Giornata mondiale delle malattie tropicali
dimenticate
“La battaglia della
lebbra non è che un capitolo di quella lotta che tutti dobbiamo ingaggiare
contro le altre lebbre che sono la miseria, la
fame, l’egoismo, l’indifferenza
(Raoul Follerau,
Bologna novembre 1976)
Sono ormai 2 anni,
comincia il 3°, che il mondo è Emergenza sanitaria. Uno sciagurato virus,
sconosciuto prima, è riuscito a minare e a cambiare il nostro modo di vivere la
quotidianità. Non lo pensavamo possibile, eppure ha travolto ogni aspetto della
nostra vita: sociale, economico, affettivo.
Lo riconoscono
tutti: per ricominciare occorre uno sforzo congiunto, oltre ogni
egoismo personale o nazionale, per rilanciare l’assistenza medica territoriale
e residenziale, le cure e i sistemi socio-sanitari pubblici di
vicinanza.
In Epoca post
COVID19 qualsiasi attività solidale non può che avere al centro l’obiettivo
di contrastare la pandemia rafforzando la copertura sanitaria universale e
globale in particolare per le comunità più svantaggiate, quelle dove le persone
non possono curarsi perché sono povere o che diventano povere per i costi delle
cure.
A causa del
COVID19 e delle ridotte capacità dei sistemi sanitari, il numero delle persone
colpite dalle cosiddette malattie della povertà che hanno potuto avere accesso
alle cure, ha subito una riduzione drastica e allarmante.
Per questo l’obiettivo
dell’AIFO nei Paesi a basso reddito sarà quello di rafforzare i servizi
sanitari pubblici essenziali dedicati a questi malati e rilanciare ogni
attività destinata a combattere l’esclusione e ad interrompere la trasmissione
ed eliminare le malattie della povertà e dimenticate, come LA LEBBRA.
Lo riconoscono tutti: per ricominciare occorre uno sforzo congiunto, oltre ogni egoismo personale o nazionale, per rilanciare l’assistenza medica territoriale e residenziale, le cure e i sistemi socio-sanitari pubblici di vicinanza.
In Epoca post COVID19 qualsiasi attività solidale non può che avere al centro l’obiettivo di contrastare la pandemia rafforzando la copertura sanitaria universale e globale in particolare per le comunità più svantaggiate, quelle dove le persone non possono curarsi perché sono povere o che diventano povere per i costi delle cure.
A causa del COVID19 e delle ridotte capacità dei sistemi sanitari, il numero delle persone colpite dalle cosiddette malattie della povertà che hanno potuto avere accesso alle cure, ha subito una riduzione drastica e allarmante.
Per questo l’obiettivo dell’AIFO nei Paesi a basso reddito sarà quello di rafforzare i servizi sanitari pubblici essenziali dedicati a questi malati e rilanciare ogni attività destinata a combattere l’esclusione e ad interrompere la trasmissione ed eliminare le malattie della povertà e dimenticate, come LA LEBBRA.
Sono malattie che non creano interesse economico, e quindi non vengono
investiti fondi nella ricerca e nella produzione di vaccini e farmaci.
Il problema è che ogni anno queste 20 malattie tropicali
dimenticate colpiscono più di 1 miliardo di persone, almeno la metà
delle quali sono bambini e bambine al di sotto dei 14 anni.
Il 30 gennaio 2022
il GRUPPO MISSIONARIO DI CAVINO
aderisce e partecipa attivamente alla
69a GIORNATA MONDIALE DEI MALATI
DI LEBBRA e 3a GIORNATA MONDIALE
DELLE MALATTIE TROPICALI DIMENTICATE,
istituita per promuovere i diritti dei malati,
informare, sensibilizzare e raccogliere fondi
a sostegno dei progetti socio sanitari dell’AIFO.
" IL MIELE DELLA SOLIDARIETA’ "
che troveremo alle porte della chiesa è il segno
del nostro sostegno alla “GIORNATA”.
E’ importante ribadire che
NON SI TRATTA DI UNA VENDITA
MA DI
UNA RACCOLTA FONDI
a sostegno di progetti sociosanitari AIFO
AIFO è presente i 14 nazioni con 28
progetti che, oltre a prevenire e curare la malattia, si occupano della valorizzazione
della persona, della sua dignità, dei suoi diritti, contro
l’emarginazione.
31 gennaio - 6 febbraio 2022
31 L S. Giovanni Bosco (m, bianco). Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio! Gesù ci libera dal male facendoci uscire dalla tirannia di Satana per entrare nel Regno della grazia. S. Giminiano; S. Marcella. 2Sam 15,13-14.30; 16,5-13a; Sal 3; Mc 5,1-20.
1 M Signore, tendi l’orecchio, rispondimi. Un racconto lega una donna a una bambina, e mostra che Gesù guarisce e dona la vita. È giunta la salvezza! S. Severo; S. Raimondo; S. Brigida. 2Sam 18,9-10.14b.21a.24-25a.30-32;19,1-3; Sal 85; Mc 5,21-43.
2 M Presentazione del Signore (f, bianco). Vieni, Signore, nel tuo tempio santo. Due anziani, in attesa del Messia, lo riconoscono in Gesù e ne diventano i primi testimoni. S. Caterina de’ Ricci . Ml 3,1-4 opp. Eb 2,14-18; Sal 23; Lc 2,22-40. Oggi ricorre la 26 a Giornata della vita consacrata.
3 G Tu, o Signore, dòmini tutto! I discepoli inviati ad annunciare devono avere uno stile preciso: sobrietà, fiducia in Dio e fermezza. S. Biagio (mf); S. Ansgario (Oscar) (mf); Ss. Simeone e Anna. 1Re 2,1-4.10-12; Cant. 1Cr 29,10-12; Mc 6,7-13.
4 V Sia esaltato il Dio della mia salvezza. Il sacrificio del Battista, che muore per il capriccio di una donna abietta, diventa presagio della morte di Cristo. S. Nicola Studita; S. Gilberto; S. Eutichio. Sir 47,2-13 (NV); Sal 17; Mc 6,14-29.
5 S S. Agata (m, rosso). Insegnami, Signore, i tuoi decreti. L’unico vero ristoro nostro e dei discepoli è stare con Gesù, riposare in lui. S. Saba; B. Elisabetta Canori Mora. 1Re 3,4-13; Sal 118; Mc 6,30-34.
6 D V Domenica del T.O. / C. I sett. del Salterio. Ss. Paolo Miki e c.; S. Guarino. Is 6,1-2a.3-8; Sal 137; 1Cor 15,1-11; Lc 5,1-11. Oggi si celebra nel Tempio di S. Paolo in Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de «La Domenica».
E. Siviero
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