sabato 29 gennaio 2022

30 gennaio 2022

 30 gennaio 2022

IO SONO CON TE 

Perché gli uomini rifiutano il profeta che parla in nome di Dio? Perché avvertono in lui un personaggio “scomodo”, che li sveglia dal loro quieto vivere e condanna le vie sbagliate che percorrono, invitandoli a cambiare vita e a mettersi sulla strada indicata dal vangelo e dal modello di Cristo.
A Nazaret rifiutano Gesù, perché chiedeva un cambiamento radicale di vita, di abitudini, di mentalità. 
Allora trovano tanti pretesti per sfuggire all’ammonimento del profeta.
Il mondo ha bisogno di profeti del vangelo. Oggi più di ieri. Anch’io sono invitato a essere profeta, cioè a testimoniare il vangelo con la vita e la parola, in tutte le situazioni di ogni giorno: famiglia, lavoro, scuola, letture, conversazioni, impegno di carità, attenzione all’uomo, ecc. 
Debbo chiedermi: chissà se la gente che mi avvicina riceve da me uno stimolo al bene?
Ma prima ancora mi pongo questa domanda: come accolgo Gesù, che ogni giorno m’invita alla conversione? I miei criteri di giudizio, di scelta, non entrano in crisi quando leggo il Vangelo?
 È una verifica che dovrei fare con serietà, nella preghiera. 
Altrimenti, a cosa serve dirsi cristiano, se poi rifiuto tante volte ogni giorno l’invito di Gesù alla conversione?


Intenzioni Sante Messe

DOMENICA  30      IV Domenica del Tempo Ordinario.
 Ore 9.00: Favaro Agnese; Nicoletti Lino e Fam. Def., Zanchin Graziano, Olinda e Massarotto Sergio; Maria e Luigi; Fassina Giuseppe. 
Ore 11.00: Pro Populo.

LUNEDì  31 Ore 8.00:  .

MARTEDì  01.02 Ore 15.00: .

MERCOLEDì  02 Presentazione del Signore. 
Ore  15.00:  Cavinato Leonunzio;
Ore 20.00: Donatella e  Def. Fam. Nicoletti.

GIOVEDì  03 Ore 15.00:  Bragagnolo Renato, Suor Giulia e Def. Fam. Beghin.

VENERDì  04 Ore  8.00:  .

SABATO  05 Ore 18.30:  Virgis Elio e Pasquali Ada; Tonello Dante.

DOMENICA  06 V Domenica del Tempo Ordinario. 
Ore 9.00:  Favaro Agnese; Bertapelle Armando; Ciscato Luigi e Fam. Def.. 
Ore 11.00: Pro Populo.
 

Incontri

Martedì ore 21.00 Incontro-prove per  il gruppo della  Corale parrocchiale.


Avvisi

· Oggi celebriamo la Giornata Mondiale dei malati di Lebbra, abbiamo pregato per questa piaga che, nonostante sia curabile, affligge ancora molte persone nel mondo, raccogliamo anche il nostro aiuto concreto per l’AIFO, troverete quindi, uscendo dalla chiesa, i cesti per la vostra offerta. I volontari del Gruppo Missionario vi propongono nel piazzale antistante la chiesa l’acquisto del Miele della solidarietà il cui ricavato si somma alle offerte fatte in chiesa e viene inviato all’AIFO.

· Nel pomeriggio , alle ore 15.00, in Centro parrocchiale, ci sarà l’incontro per i genitori e i ragazzi del Ultima Quaresima (genitori e  ragazzi della 1^ media).

· Mercoledì 2 febbraio, è la festa della Presentazione del Signore festa che noi conosciamo anche come “Candelora”. Per dare a tutti la possibilità di partecipare a questa celebrazione propongo due S. Messe con la benedizione dei ceri. Una alle ore 15.00 e una alle ore 20.00 per  coloro che lavorano; invito tutti a  partecipare.

· Venerdì 4 febbraio è il Primo Venerdì del mese, nella mattinata coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

· Domenica 6 febbraio celebriamo la Giornata per la vita, ci uniamo anche noi quindi alla preghiera di tutti i credenti per il dono fondamentale della Vita, il primo dono che ognuno di noi riceve e che rende possibile tutti gli altri doni, un dono del quale non si ringrazia mai abbastanza. La nostra fede ci dice che, questo dono è per l’eternità e non finisce con la nostra vita fisica ma ci accompagna per sempre nell’eternità di Dio che ci ha creati.

 

Due proverbi, nella sinagoga di Nàzaret, tentano di dire l’identità di Gesù: «Medico, cura te stesso» e: «Nessun profeta è bene accetto nella sua patria». Per i nazaretani Gesù è un medico che deve curare e risolvere i loro problemi.
 Gesù, invece, afferma di essere un profeta: le guarigioni che compie sono un segno profetico che rivela la prossimità del Regno alla nostra vita, da accogliere con la gratitudine dei poveri e dei piccoli.
 Ai poveri, infatti, secondo Isaia, è annunciato l’evangelo, come abbiamo ascoltato domenica scorsa. 
I nazaretani manifestano la pretesa dei ricchi, avanzando dei diritti nei confronti di Gesù. 
Non riconoscono il primato dell’amore, quello di cui oggi ci parla san Paolo: un amore che giunge ad anteporre il bisogno degli altri al proprio (II Lettura). 
I nazaretani giungono persino a tentare di uccidere Gesù, il quale «passando in mezzo a loro, si mise in cammino». 
Il Padre custodisce la vita di Gesù, come aveva già promesso a Geremia (I Lettura): «Io sono con te per salvarti».  Dio non si limita a tutelarne la vita, ma gli consente di proseguire nel suo ministero profetico, benché attraversato da ostilità e opposizioni.
fratel Luca A. Fallica, Comunità Ss. Trinità di Dumenza


Gesù Cristo è più che profeta: lui è la Parola stessa di Dio, la Buona Notizia per tutti. 
Ma molti non vogliono ascoltare e Gesù, come i profeti Elia ed Eliseo, trova rifiuto. 
Oggi ricorre la 69a Giornata mondiale dei malati di lebbra.


Prima lettura
  Ger 1,4-5.17-19        
Ti ho stabilito profeta delle nazioni.
 
Dal libro del profeta Geremìa
 
Nei giorni del re Giosìa, mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata,
una colonna di ferro
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».
Parola di Dio
 
 
Salmo responsoriale
   Sal 70
 
La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.
 
In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.
 
Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.
 
Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.
 
La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.
 
 
Seconda lettura    1Cor 12,31-13,13
Rimangono la fede, la speranza, la carità; ma la più grande di tutte è la carità.
 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
 
Fratelli, desiderate intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime.
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla.
E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo, per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!
Parola di Dio.
 
 
Canto al Vangelo (Lc 4,18)
 
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.   Alleluia.
 
 
Vangelo          Lc 4,21-30
Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.
 
+ Dal Vangelo secondo Luca    

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?».
 Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». 
Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 
Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Parola del Signore
 VIDEO 



La 69a Giornata mondiale dei malati di lebbra

3° Giornata mondiale delle malattie tropicali dimenticate

“La battaglia della lebbra non è che un capitolo di quella lotta che tutti dobbiamo ingaggiare

 contro le altre lebbre che sono la miseria, la fame, l’egoismo, l’indifferenza

(Raoul Follerau, Bologna novembre 1976)

 

Sono ormai 2 anni, comincia il 3°, che il mondo è Emergenza sanitaria. Uno sciagurato virus, sconosciuto prima, è riuscito a minare e a cambiare il nostro modo di vivere la quotidianità. Non lo pensavamo possibile, eppure ha travolto ogni aspetto della nostra vita: sociale, economico, affettivo.

Lo riconoscono tutti: per ricominciare occorre uno sforzo congiunto, oltre ogni egoismo personale o nazionale, per rilanciare l’assistenza medica territoriale e residenziale, le cure e i sistemi socio-sanitari pubblici di vicinanza.

In Epoca post COVID19 qualsiasi attività solidale non può che avere al centro l’obiettivo di contrastare la pandemia rafforzando la copertura sanitaria universale e globale in particolare per le comunità più svantaggiate, quelle dove le persone non possono curarsi perché sono povere o che diventano povere per i costi delle cure.

A causa del COVID19 e delle ridotte capacità dei sistemi sanitari, il numero delle persone colpite dalle cosiddette malattie della povertà che hanno potuto avere accesso alle cure, ha subito una riduzione drastica e allarmante.

Per questo l’obiettivo dell’AIFO nei Paesi a basso reddito sarà quello di rafforzare i servizi sanitari pubblici essenziali dedicati a questi malati e rilanciare ogni attività destinata a combattere l’esclusione e ad interrompere la trasmissione ed eliminare le malattie della povertà e dimenticate, come LA LEBBRA.
 


 La lebbra è una delle 20 malattie tropicali chiamate neglette/dimenticate.
 Le ha definite così l’Organizzazione Mondiale della Sanità. 
Sono dimenticate perché colpiscono i più poveri, pertanto non sono di interesse per i governi e le case farmaceutiche.

Sono malattie che non creano interesse economico, e quindi non vengono investiti fondi nella ricerca e nella produzione di vaccini e farmaci. 

Il problema è che ogni anno queste 20 malattie tropicali dimenticate colpiscono più di 1 miliardo di persone, almeno la metà delle quali sono bambini e bambine al di sotto dei 14 anni.

 

Il 30 gennaio 2022 

il GRUPPO MISSIONARIO DI CAVINO 

aderisce e partecipa attivamente alla

69a GIORNATA MONDIALE DEI MALATI

 DI LEBBRA e 3a GIORNATA MONDIALE 

DELLE MALATTIE TROPICALI DIMENTICATE,

 istituita per promuovere i diritti dei malati,

informare, sensibilizzare e raccogliere fondi 

a sostegno dei progetti socio sanitari dell’AIFO.


" IL MIELE DELLA SOLIDARIETA’ "

che troveremo alle porte della chiesa è il segno del nostro sostegno alla “GIORNATA”.

E’ importante ribadire che

             NON SI TRATTA DI UNA VENDITA

MA DI UNA RACCOLTA FONDI

 a sostegno di progetti sociosanitari AIFO


AIFO è presente i 14 nazioni con 28 progetti che, oltre a prevenire e curare la malattia, si occupano della valorizzazione della persona, della sua dignità, dei suoi diritti, contro l’emarginazione

 

 



31 gennaio - 6 febbraio 2022


31 L S. Giovanni Bosco (m, bianco). Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio! Gesù ci libera dal male facendoci uscire dalla tirannia di Satana per entrare nel Regno della grazia. S. Giminiano; S. Marcella. 2Sam 15,13-14.30; 16,5-13a; Sal 3; Mc 5,1-20.

1 M Signore, tendi l’orecchio, rispondimi. Un racconto lega una donna a una bambina, e mostra che Gesù guarisce e dona la vita. È giunta la salvezza! S. Severo; S. Raimondo; S. Brigida. 2Sam 18,9-10.14b.21a.24-25a.30-32;19,1-3; Sal 85; Mc 5,21-43.

2 M Presentazione del Signore (f, bianco). Vieni, Signore, nel tuo tempio santo. Due anziani, in attesa del Messia, lo riconoscono in Gesù e ne diventano i primi testimoni. S. Caterina de’ Ricci . Ml 3,1-4 opp. Eb 2,14-18; Sal 23; Lc 2,22-40. Oggi ricorre la 26 a Giornata della vita consacrata.

3 G Tu, o Signore, dòmini tutto! I discepoli inviati ad annunciare devono avere uno stile preciso: sobrietà, fiducia in Dio e fermezza. S. Biagio (mf); S. Ansgario (Oscar) (mf); Ss. Simeone e Anna. 1Re 2,1-4.10-12; Cant. 1Cr 29,10-12; Mc 6,7-13.

4 V Sia esaltato il Dio della mia salvezza. Il sacrificio del Battista, che muore per il capriccio di una donna abietta, diventa presagio della morte di Cristo. S. Nicola Studita; S. Gilberto; S. Eutichio. Sir 47,2-13 (NV); Sal 17; Mc 6,14-29.

5 S S. Agata (m, rosso). Insegnami, Signore, i tuoi decreti. L’unico vero ristoro nostro e dei discepoli è stare con Gesù, riposare in lui. S. Saba; B. Elisabetta Canori Mora. 1Re 3,4-13; Sal 118; Mc 6,30-34.

6 D V Domenica del T.O. / C. I sett. del Salterio. Ss. Paolo Miki e c.; S. Guarino. Is 6,1-2a.3-8; Sal 137; 1Cor 15,1-11; Lc 5,1-11. Oggi si celebra nel Tempio di S. Paolo in Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de «La Domenica».

E. Siviero



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