sabato 22 gennaio 2022

Domenica della Parola: 23 gennaio

 23 gennaio 2022

LA PAROLA, PRESENZA VIVA DI CRISTO IN MEZZO A NOI 

Con la Lettera apostolica in forma di Motu proprio “Aperuit illis”, Papa Francesco ha stabilito che “la III Domenica del Tempo ordinario sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio”.

La liturgia è intelligente. 

Al resoconto del discorso di Gesù alla gente del suo paese di Nazaret, antepone il prologo del Vangelo.

L’evangelista Luca intende essere uno storico perché vuole che i cristiani si rendano conto “della solidità degli insegnamenti” ricevuti e siano convinti dell’importanza decisiva per la storia di tutti gli uomini della vita di Gesù. 

Per questo soltanto lui pone all’inizio della narrazione del ministero pubblico di Gesù un discorso programmatico che precisi subito lo scopo che Gesù si prefigge.

È il “manifesto” di Gesù. Eccolo: egli opera con la potenza di Dio, difatti lo Spirito è su di lui.

La sua non sarà un’opera umana, meno che mai politica, ma la rivelazione del progetto di Dio. La sua missione è quella di accogliere misericordiosamente tutti gli uomini per liberarli. 

È il compimento della profezia di Isaia che Gesù si appropria.

A Nazaret, quel sabato, Gesù annunciò il tempo nuovo che non avrebbe più avuto per protagonista l’uomo, ma “Dio fatto uomo”.

La gente della sinagoga una cosa udì allora con chiarezza: l’inizio di “un anno della grazia del Signore”.

In sostanza il Vangelo dice: non sono gli ordinamenti umani a salvare l’umanità, sarà lo Spirito del Signore.

 In questa affermazione c’è, se si vuole, tanto pessimismo, purtroppo fin troppo documentato dalla storia; ma c’è anche, e più grande, tanta speranza, perché ci assicura che lo Spirito è su Gesù e, perciò, su tutti quelli che fanno comunione con Gesù.

E questo riguarda l’oggi: “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi ascoltate”. L’oggi storico di Gesù diventa, per la forza dello Spirito, l’oggi liturgico della Chiesa, il nostro di ogni Messa.

La predica di Nazaret diventa oggi storia nostra. Se ascoltiamo!

 

 
Intenzioni Sante Messe

DOMENICA  23       III Domenica del Tempo Ordinario. 
Ore 9.00: Favaro Agnese; Bussolaro Talita e Fam. Def.; Favaro Onorino e Bussolaro Maria; Bertapelle Luca; Bertapelle Mario (trigesimo); Bedin Olinda; Secondo l’intenzione dell’offerente. 
Ore 11.00: Pro Populo.

LUNEDì  24    Ore 8.00:  
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MARTEDì  25 Ore 15.00: Pintonello Primo.

MERCOLEDì  26 Ore  8.00:
  .
GIOVEDì  27 Ore 15.00:  
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VENERDì  28 Ore  8.00:  Burbello Enrica.

SABATO  29 Ore 18.30Salmaso Virginio e Reffo Armida; Cavinato Ottorino e Mozzo Antonietta; Tonello Livia e Dante.

DOMENICA  30 IV Domenica del Tempo Ordinario. 
Ore 9.00:  Favaro Agnese; Nicoletti Lino e Fam. Def., Zanchin Graziano, Olinda e Massarotto Sergio; Maria e Luigi; Fassina Giuseppe. 
Ore 11.00: Pro Populo.
 



Avvisi

· Oggi celebriamo la Domenica della Parola di Dio,  ci sentiamo tutti impegnati a riscoprire il significato della Sacra Scrittura per la nostra vita personale e per la vita delle comunità parrocchiali. La Fede, lo ricordiamo, non nasce da una ricerca umana di Dio, non viene dai desideri che abbiamo nel cuore e ai quali tentiamo di dare una risposta, ma ha origine dalla decisione libera di Dio di rivelarsi all’uomo, di chiamarlo alla comunione con lui, di renderlo partecipe della stessa vita divina. Dio si è rivelato nella sua Parola e ci invita ad una risposta.

· Nel pomeriggio, alle ore 15.00, in Centro parrocchiale, ci sarà l’incontro per i genitori e i ragazzi del 1° Discepolato 2^ tappa, (genitori e ragazzi di 4^ elementare).

· Domenica 30 gennaio celebriamo la Giornata Mondiale dei malati di Lebbra, pregheremo per questa piaga che, nonostante sia curabile, affligge ancora molte persone nel mondo, e raccoglieremo il nostro aiuto concreto per l’AIFO, associazione nata da Raoul Follereau, che ha speso buona parte della sua vita e tutti i suoi averi per curare e debellare della lebbra. Al termine delle messe troverete alle porte della chiesa i cesti per la vostra offerta. Come negli anni scorsi i volontari del Gruppo Missionario vi propongono nel piazzale antistante la chiesa l’acquisto del Miele della solidarietà il cui ricavato si somma alle offerte fatte in chiesa  e viene inviato all’AIFO.

· Domenica 30 gennaio, dopo la messa delle ore 9.00, coi ministri straordinari della Comunione porteremo la Comunione agli ammalati.

· Domenica 30 gennaio, alle ore 15.00, in Centro parrocchiale, ci sarà l’incontro per i genitori e i ragazzi del Ultima Quaresima (genitori e  ragazzi della 1^ media).


OFFERTE

Domenica 16.01: € 136,44; Per le anime: €  15,15; Candele votive: €  44,51.

 


Nella sinagoga di Nàzaret Gesù proclama che in lui si sono compiute le Scritture. 

A noi cristiani, membra del suo Corpo, è chiesto oggi di compiere quanto annunciano, con una esistenza coerente col Vangelo.


Prima lettura    Ne 8,2-4.5-6.8-10

Leggevano il libro della legge e ne spiegavano il senso.

 

Dal libro di Neemìa

 

In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.

Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. 

Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.

Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. 

Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.

I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura.

Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.

Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».

Parola di Dio

 

 

Salmo responsoriale     Sal 18

 

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

 

La legge del Signore è perfetta,

rinfranca l’anima;

la testimonianza del Signore è stabile,

rende saggio il semplice.

 

I precetti del Signore sono retti,

fanno gioire il cuore;

il comando del Signore è limpido,

illumina gli occhi.

 

Il timore del Signore è puro,

rimane per sempre;

i giudizi del Signore sono fedeli,

sono tutti giusti.

 

Ti siano gradite le parole della mia bocca;

davanti a te i pensieri del mio cuore,

Signore, mia roccia e mio redentore.

 

 

Seconda lettura      1Cor 12,12-30

Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.

 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

 

Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.

E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. Se il piede dicesse: «Poiché non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: «Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato?

Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui.

Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?

Parola di Dio.

 

Canto al Vangelo (Lc 4,18)

 

Alleluia, alleluia.

Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,

a proclamare ai prigionieri la liberazione.

 

 

Vangelo    Lc 1,1-4; 4,14-21

Oggi si è compiuta questa Scrittura.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

 

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.

Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:

«Lo Spirito del Signore è sopra di me;

per questo mi ha consacrato con l’unzione

e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,

a proclamare ai prigionieri la liberazione

e ai ciechi la vista;

a rimettere in libertà gli oppressi

e proclamare l’anno di grazia del Signore».

Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Parola del Signore



La Domenica della Parola di Dio 

Mettere la Parola al centro 


Quando l’uomo comincia a leggere le Divine Scritture, Dio torna a passeggiare con lui nel Paradiso Terrestre. – Sant’Ambrogio I n questa domenica siamo invitati a riscoprire il significato della Sacra Scrittura per la nostra vita personale e per la vita delle comunità. 
La Chiesa, come afferma la Dei Verbum – il documento del Concilio Vaticano II sulla Rivelazione – ha sempre venerato le Divine Scritture come il Corpo stesso del Signore, non mancando mai di nutrirsi del Pane della vita alla doppia mensa: quella della Parola di Dio e quella del Corpo di Cristo. 
Nella Sacra Scrittura, così come nell’Eucaristia, la Chiesa riconosce, trova, incontra, accoglie e assimila il Corpo del Signore, si edifica e avanza nel cammino. 
La Domenica della Parola di Dio ci aiuta a prendere sempre più coscienza di questa realtà che segna l’autenticità dell’esperienza cristiana. 
La fede, infatti, non nasce da una ricerca umana di Dio, non deriva dai desideri che portiamo nel cuore e ai quali tentiamo di dare una risposta, ma ha origine dalla decisione libera di Dio di venire in cerca dell’uomo, di rivelarsi a lui, di chiamarlo alla comunione con lui, di renderlo partecipe della stessa vita divina. 
L’ascolto della Parola invita ciascuno a una risposta. 
Papa Francesco, indicendo questa Domenica, ha espresso il desiderio che si trovi il modo per viverla come un giorno solenne, analogamente a quanto si fa per la solennità del Corpo e Sangue del Signore. 
Un gesto evocativo è certamente quello dell’intronizzazione, nella liturgia, del testo sacro così da rendere evidente all’assemblea il valore che la Parola di Dio possiede. 
Lo stesso sarebbe auspicabile che avvenisse in ogni famiglia cristiana, esponendo la Parola in un luogo prezioso della casa e leggendola alcune volte insieme. 
La Chiesa è sempre in cammino e il suo viaggio comincia ogni volta dall’Eucaristia, in cui è chiamata a imparare lo stile umile e generoso di Gesù: «Fate questo in memoria di me». 
Il percorso prosegue in sinodalità, la forma di corresponsabilità e di scelta che coinvolge tutti i battezzati. 
La Parola di Dio è la bussola del cammino sinodale, l’orientamento sicuro sulla strada della vita per arrivare alla comunione piena dei fratelli e delle sorelle in Cristo. 
La Domenica della Parola di Dio ci fa scoprire la ricchezza della nostra fede.
 Roberto Ponti, ssp








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