giovedì 23 dicembre 2021

   25 dicembre 

NATALE DEL SIGNORE 
- MESSA DELLA NOTTE

 

Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”.
Soltanto la contemplazione può semplificare la nostra preghiera per arrivare a constatare la profondità della scena e del segno che ci è dato.
Una mangiatoia, un bambino, Maria in contemplazione, Giuseppe meditabondo: “Veramente tu sei un Dio misterioso!”. Il Padre, il solo che conosce il Figlio, ci conceda di riconoscerlo affinché l’amiamo e lo imitiamo.
Nessun apparato esteriore, nessuna considerazione, nel villaggio tutto è indifferente. Solo alcuni pastori, degli emarginati dalla società...
E tutto questo è voluto: “Egli ha scelto la povertà, la nudità.
Ha disprezzato la considerazione degli uomini, quella che proviene dalla ricchezza, dallo splendore, dalla condizione sociale”. Nessun apparato, nessuno splendore esteriore.
Eppure egli è il Verbo che si è fatto carne, la luce rivestita di un corpo. Egli si trova nel mondo che egli stesso continuamente crea, ma vi è nascosto. Perché vuole apparirci solo di nascosto?
Egli fino ad allora era, secondo l’espressione di Nicolas Cabasilas, un re in esilio, uno straniero senza città, ed eccolo che fa ritorno alla sua dimora. Perché la terra, prima di essere la terra degli uomini, è la terra di Dio. E, ritornando, ritrova questa terra creata da lui e per lui.
“Dio si è fatto portatore di carne perché l’uomo possa divenire portatore di Spirito”,
dice Atanasio di Alessandria.
“Il suo amore per me ha umiliato la sua grandezza.
Si è fatto simile a me perché io lo accolga.
Si è fatto simile a me perché io lo rivesta”
(Cantico di Salomone).
Per capire, io devo ascoltare lui che mi dice:
“Per toccarmi, lasciate i vostri bisturi...
Per vedermi, lasciate i vostri sistemi di televisione...
Per sentire le pulsazioni del divino nel mondo, non
prendete strumenti di precisione...
Per leggere le Scritture, lasciate la critica...
Per gustarmi, lasciate la vostra sensibilità...”
(Pierre Mounier).
 
 
Prima lettura     Is 9,1-6
Ci è stato dato un figlio.
 
Dal libro del profeta Isaìa
 
Il popolo che camminava nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia,
hai aumentato la letizia.
Gioiscono davanti a te
come si gioisce quando si miete
e come si esulta quando si divide la preda.
Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
la sbarra sulle sue spalle,
e il bastone del suo aguzzino,
come nel giorno di Màdian.
Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
e ogni mantello intriso di sangue
saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
Perché un bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere
e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile, Dio potente,
Padre per sempre, Principe della pace.
Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
sul trono di Davide e sul suo regno,
che egli viene a consolidare e rafforzare
con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
Parola di Dio
 
Salmo responsoriale   Sal 95
 
Oggi è nato per noi il Salvatore.
 
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.
 
Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
 
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
risuoni il mare e quanto racchiude;
sia in festa la campagna e quanto contiene,
acclamino tutti gli alberi della foresta.
 
Davanti al Signore che viene:
sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia
e nella sua fedeltà i popoli.
 
 
Seconda lettura    Tt 2,11-14
È apparsa la grazia di Dio per tutti gli uomini.
 
Dalla lettera di san Paolo Apostolo a Tito
 
Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.
Parola di Dio
 
Canto al Vangelo (Lc 2,10-11)
Alleluia, alleluia.
Vi annuncio una grande gioia:
oggi è nato per voi un Salvatore, Cristo Signore.
Alleluia.
 
 
Vangelo   Lc 2,1-14
Oggi è nato per voi il Salvatore.
 
+ Dal Vangelo secondo Luca
 
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
Parola del Signore



Tra le cose del mondo e le vicende della storia umana che vengono, passano e tramontano si è accesa una luce che non verrà mai meno: Cristo Gesù, la Parola viva inviata agli uomini per rivelare loro il volto del Padre. 
Apriamo il cuore al dono ricevuto e partecipiamo anche noi alla gioia del mondo.

  

   25 dicembre 2021  
Natale del Signore



Mentre un profondo silenzio avvolgeva l’universo e la notte nella sua rapida corsa era giunta nel mezzo del suo cammino, il Verbo onnipotente, dagli altissimi cieli, balzò dal suo trono regale” (Liturgia).
“Solo il silenzio rivela gli abissi della vita” (Zundel). Le più grandi opere di Dio sono frutto del silenzio. Solo Dio ne è testimone e, con lui, coloro che vedono interiormente, che fanno silenzio e vivono della presenza del “Verbo silenzioso”, come Maria che sapeva e meditava questi avvenimenti nel suo cuore.
La parola eterna è il Verbo silenzioso. E Maria, sua madre, si fa discepola del Verbo. “Maria ascolta, condivide, si dà, si perde nei suoi abissi... Ogni fibra del suo essere reagisce a questo richiamo: “Fammi sentire la tua voce” (Ct 2,14). Maria dà ascolto al Verbo silenzioso, l’unica verità. La sua carne può divenire allora culla della parola eterna. Maria non dice nulla di sé, non aggiunge nulla di sé... Offre la sua trasparenza come un puro vetro ai raggi del sole e il mistero di Gesù vi risplende per intero” (Zundel).
Maria è la realizzazione della profezia di Isaia: “Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, ...ma tu sarai chiamata Mio Compiacimento”. Per mezzo del silenzio in cui avvolge l’avvenimento del quale è stata protagonista, Maria è la dimora della presenza di Dio.
Il Verbo cerca in lei dimora.
In lei ogni uomo si vede chiamato allo stesso destino: divenire dimora di Dio, del Verbo silenzioso. Perché, se è vero che Dio ha creato la natura umana solamente per ricevere da essa la madre di cui egli aveva bisogno per nascere (Nicolas Cabasilas), ogni uomo è chiamato, attraverso l’accoglienza silenziosa del Verbo, a diventare tempio del Verbo, “Basilica del silenzio”.
 
    

Rallegriamoci tutti nel Signore, perché è nato il Salvatore, il Figlio di Dio, il Re della pace. Solo chi non confida nelle ricchezze e nelle sicurezze umane può accogliere questo mistero.
           
Prima lettura     Is 62,11-12
Ecco, arriva il tuo Salvatore.
 
Dal libro del profeta Isaìa
 
Ecco ciò che il Signore fa sentire
all’estremità della terra:
«Dite alla figlia di Sion:
Ecco, arriva il tuo salvatore;
ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Li chiameranno Popolo santo,
Redenti del Signore.
E tu sarai chiamata Ricercata,
Città non abbandonata».
Parola di Dio
 
 
Salmo responsoriale    Sal 96
 
Oggi la luce risplende su di noi.
 
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Annunciano i cieli la sua giustizia
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
 
Una luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore.
Gioite, giusti, nel Signore,
della sua santità celebrate il ricordo.
 
 
Seconda lettura   Tt 3,4-7
Ci ha salvati per la sua misericordia.
 
Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito
 
Figlio mio,
quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro,
e il suo amore per gli uomini,
egli ci ha salvati,
non per opere giuste da noi compiute,
ma per la sua misericordia,
con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo,
che Dio ha effuso su di noi in abbondanza
per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,
affinché, giustificati per la sua grazia,
diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.
Parola di Dio
 
Canto al Vangelo (Lc 2,14)
Alleluia, alleluia.
Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama.

 
 
 
Vangelo   Lc 2,15-20
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino.
 
+ Dal Vangelo secondo Luca
 
Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere».
Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Parola del Signore


Attraverso questo Foglietto vorrei far giungere i miei più sinceri auguri e gli auguri di tutta la comunità parrocchiale a tutti coloro che non potranno, per motivi diversi, partecipare alle celebrazioni di Natale.

Buon Natale

 

VIDEO 
Per i bambini/ragazzi




Per gli adulti

Gli auguri per un Santo Natale del vescovo Claudio

Natale 2021

L’augurio che desidero fare in questo Natale 2021, ancora segnato dalle conseguenze della pandemia, è di poterci aprire sempre di più alla dimensione della fratellanza, dell’amicizia, della solidarietà: sentimenti e atteggiamenti che nascono prima di tutto nelle nostre case e si estendono poi alle nostre comunità parrocchiali e alla società.
«La pandemia – ci ha ricordato papa Francesco – ci ha colpiti globalmente, ci ha fatti sentire tutti sulla stessa barca ci ha fatto provare che cosa significa avere le stesse paure. Abbiamo capito che le grandi questioni vanno affrontate insieme, perché al mondo d’oggi le soluzioni frammentate sono inadeguate».
Oggi abbiamo più che mai bisogno di superare il limite dell’io per aprirci alla dimensione del noi, abbiamo necessità di dare gambe e cuore all’amicizia sociale, alla solidarietà, perché viviamo un tempo segnato dalla sofferenza e da tante situazioni che, invece di unirci, portano a dividerci e a creare conflitti. C’è bisogno di sentirsi solidali con gli altri, fratelli e sorelle sparsi nel mondo.
Come Chiesa di Padova abbiamo vissuto questo tempo verso il Natale all’insegna di un invito: “verso un noi sempre più grande”. Ed è questa dimensione del noi, che desideriamo vivere e celebrare, desideriamo sentirci ed essere “fratelli tutti”.
Celebrare il Natale è accogliere Gesù che viene ad abitare in mezzo a noi. Il Signore ci insegna a vivere, a dare contenuto e significato di felicità, di benessere, di pace alla nostra convivenza umana.
L’augurio alla fratellanza universale – di cui il Natale è segno con il farsi fratello degli uomini e delle donne di Dio, con il farsi “fratello piccolo”, bisognoso di famiglia e di comunità – può risultare più sorprendente se percepiamo che si tratta di una logica diversa da quella della nostra cultura occidentale, sempre più centrata sull’io. L’individualismo richiede autonomia, autosufficienza, salute. La piccolezza – solo la piccolezza – percepisce e proclama che si può vivere solo insieme, con un “noi” che si estende e diventa grande quanto più sono diffuse le nostre fragilità: proprio come stiamo vivendo con il Covid-19 e i problemi di salute, con le migrazioni forzate e i morti in mare e nelle rotte balcaniche, con la precarietà nel lavoro come nel caso della Speedline, con l’impegno per arginare l’inquinamento da Pfas e la necessità della cura e custodia dell’ambiente. Insieme possiamo affrontare le sfide della vita.
Facendosi piccolo e fragile il Signore Gesù ci introduce alla logica nuova della fratellanza, sulla strada dell’apertura e della presa in cura dei fratelli e delle sorelle più deboli. Prendendo in braccio Gesù Bambino impariamo a prendere in braccio tutti coloro che sono più bisognosi e fragili. La piccolezza – solo la piccolezza – o un cuore convertito percepiscono e proclamano che si può vivere solo insieme.
Fare gli auguri di Natale oggi è ricordarci che siamo tutti fratelli e sorelle.
Buon Natale! Buona apertura alla fratellanza universale!
+ Claudio Cipolla, vescovo



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