31 ottobre 2021
Le regole per essere felici
Bisogna considerare lo scriba del
passo del Vangelo di Marco con grande benevolenza. Spesso Gesù accusa gli
scribi di interessarsi più ai giochi di parole che non ai veri mali dei loro
fratelli. Ma nulla di tutto ciò in questo brano.
Ecco un uomo che cerca di conoscere. È un uomo alla ricerca di Dio, un uomo che vuole sapere come potere raggiungere Dio con sicurezza.
Ecco un uomo che cerca di conoscere. È un uomo alla ricerca di Dio, un uomo che vuole sapere come potere raggiungere Dio con sicurezza.
Questo significa la sua domanda su
quale sia il comandamento più importante. Gesù gli risponde in modo
relativamente prevedibile, ma che va all’essenziale.
Da tutta la Legge, ricava il solo comandamento che dà lo spirito della Legge stessa. Questo comandamento è divenuto una preghiera (Dt 6,4-5) che bisogna avere sempre nel proprio cuore, nella propria mente, nelle proprie mani e nella propria casa.
Gesù vi aggiunge la necessità di metterlo in pratica, mediante quell’amore per il prossimo che permette a ciascuno di verificare se ama davvero Dio (1Gv 4,20).
Lo scriba allora, felice di essere riconfortato nella propria fede, si felicita con Gesù.
Ecco l’uomo che si complimenta con Dio, l’uomo che è contento di ritrovarsi in accordo con Dio. Non è commovente questo vecchio saggio che si complimenta con il giovane Rabbì, senza nemmeno sospettare che è con Dio stesso che si complimenta? Gesù ne è commosso.
Accoglie con gioia l’osservazione di quest’uomo che è un vero credente, senza risparmio (Gv 1,47). Allora, gli apre il regno.
Da tutta la Legge, ricava il solo comandamento che dà lo spirito della Legge stessa. Questo comandamento è divenuto una preghiera (Dt 6,4-5) che bisogna avere sempre nel proprio cuore, nella propria mente, nelle proprie mani e nella propria casa.
Gesù vi aggiunge la necessità di metterlo in pratica, mediante quell’amore per il prossimo che permette a ciascuno di verificare se ama davvero Dio (1Gv 4,20).
Lo scriba allora, felice di essere riconfortato nella propria fede, si felicita con Gesù.
Ecco l’uomo che si complimenta con Dio, l’uomo che è contento di ritrovarsi in accordo con Dio. Non è commovente questo vecchio saggio che si complimenta con il giovane Rabbì, senza nemmeno sospettare che è con Dio stesso che si complimenta? Gesù ne è commosso.
Accoglie con gioia l’osservazione di quest’uomo che è un vero credente, senza risparmio (Gv 1,47). Allora, gli apre il regno.
Gesù risponde alle sue lodi con
un’osservazione che ciascuno di noi vorrebbe sentirsi fare. Conferma lo scriba
nella sua fede e, dandogli una garanzia come non ce ne sono altre, lo rassicura
che non si sta sbagliando.
Intenzioni Sante Messe
DOMENICA 31 XXXI Domenica del Tempo Ordinario.
Ore 9.00: Def. Fam. Gorgi e Caon; Fabian Adriano; Baldin Sante Luciano e Milena; Scapin Bruno, Azelia e Giulio; Mazzon Bruno; Rosso Maria e genitori; Rizzato Dina; Fascina Giuseppe.
Ore 11.00: Pro Populo.
LUNEDì 01.11 Tutti i Santi.
Ore 9.00: Morosinotto Luigi e Alice; Maggiolo Fabio e nonni; Morosinotto Franco;
Ore 11..00: Bertapelle Pietro, Agnese, Gemma e Delfina; Fincato Maria e Fam. Def.; Tosato Sante e genitori; Nalesso Dino, Adelina, Luigi , Giorgio e Anna.
Ore 9.00: Pedron Sergio e Fam. Def.; Pedron Filippo ; Braghetto Odino;
Ore 15.00: Per tutti i defunti della Parrocchia;
20.30: Secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.
MERCOLEDì 03 Ore 8.00: .
GIOVEDì 04 Ore 15.00: Def. Fam. Madeddu, Bellon e Bertapelle Luca; Bragagnolo Renato, Def. Fam. Beghin e Bragagnolo, e Suor Giulia.
VENERDì 05 Ore 8.00: .
SABATO 06 Ore 18..30 Cavinato Gino e Ida; Agostini Tarcisio; Libralon Ivo, Spagnolo Luisa e Fam. Def.; Virgis Elio e Pasquali Ada; Def. Fam. Rizzato Vittorio, Lina Agnese e Bruno.
DOMENICA 07 XXXII Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.00: Bertapelle Armando; Bertapelle Luca; Badan Bruno; Rosso Maria e genitori; Bertapelle Pietro, Agnese, Gemma e Delfina; Def. Fam. Bellotto Anna; Def. Fam. Mazzon Sergio. Ore 11.00: Pro Populo.
Avvisi
· Lunedì 1 novembre celebriamo la Solennità di Tutti i Santi, le messe saranno a orario festivo, Nel pomeriggio, alle ore 15.00, pregheremo in chiesa col Vespro dei Defunti, poi, recitando il rosario, ci recheremo in Cimitero dove ci sarà la preghiera di Fede nella risurrezione con la benedizione delle tombe.
· Martedì 2 novembre, è la Commemorazione dei fedeli defunti, saranno celebrate tre sante messe nella giornata, per dare a tutti la possibilità di pregare per i defunti, alle 9.00, alle 15.00 (in cimitero, tempo permettendo) e alle ore 20.30 in chiesa.
· Giovedì 4 novembre, alle ore 20.45, in sala Borsi, Consiglio Pastorale Parrocchiale.
· Venerdì 5 Novembre è il primo venerdì del mese, nella mattinata, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.
· Domenica 7 novembre, alle ore 9.00, il sindaco con l’amministrazione Comunale e le Autorità militari parteciperanno alla messa delle ore 9.00, in memoria dei caduti nelle guerre. Dopo la messa seguirà la Benedizione al Monumento dei Caduti.
· Domenica 7 novembre, alla messa delle 11.00, ci sarà la presentazione e il mandato ai cinque facilitatori che guideranno i gruppi di ascolto per il Sinodo.
Ascolta, Israele: ama il Signore tuo Dio con tutto il cuore.
«Temi il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e così si prolunghino i tuoi giorni.
Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove scorrono latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto.
Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.
Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore».
Parola di Dio
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.
Egli, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta.
Questo era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli. Egli non ha bisogno, come i sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: lo ha fatto una volta per tutte, offrendo se stesso.
La Legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento, posteriore alla Legge, costituisce sacerdote il Figlio, reso perfetto per sempre.
Parola di Dio
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.
Amerai il Signore tuo Dio. Amerai il prossimo tuo.
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Parola del Signore
TUTTI I SANTI
Quelli che hanno voluto vivere della loro grazia di figli adottivi, che
hanno lasciato che la misericordia del Padre vivificasse ogni istante della
loro vita, ogni fibra del loro cuore.
I santi contemplano il volto di Dio e
gioiscono appieno di questa visione.
Sono i fratelli maggiori che la Chiesa ci
propone come modelli perché, peccatori come ognuno di noi, tutti hanno
accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro
debolezze, le loro sofferenze, e anche le loro tristezze.
Questa beatitudine che dà loro il condividere in questo momento la vita stessa della Santa Trinità è un frutto di sovrabbondanza che il sangue di Cristo ha loro acquistato. Nonostante le notti, attraverso le purificazioni costanti che l’amore esige per essere vero amore, e a volte al di là di ogni speranza umana, tutti hanno voluto lasciarsi bruciare dall’amore e scomparire affinché Gesù fosse progressivamente tutto in loro. È Maria, la Regina di tutti i Santi, che li ha instancabilmente riportati a questa via di povertà, è al suo seguito che essi hanno imparato a ricevere tutto come un dono gratuito del Figlio; è con lei che essi vivono attualmente, nascosti nel segreto del Padre.
Questa beatitudine che dà loro il condividere in questo momento la vita stessa della Santa Trinità è un frutto di sovrabbondanza che il sangue di Cristo ha loro acquistato. Nonostante le notti, attraverso le purificazioni costanti che l’amore esige per essere vero amore, e a volte al di là di ogni speranza umana, tutti hanno voluto lasciarsi bruciare dall’amore e scomparire affinché Gesù fosse progressivamente tutto in loro. È Maria, la Regina di tutti i Santi, che li ha instancabilmente riportati a questa via di povertà, è al suo seguito che essi hanno imparato a ricevere tutto come un dono gratuito del Figlio; è con lei che essi vivono attualmente, nascosti nel segreto del Padre.
Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua.
E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d’Israele.
Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua.
Tutti stavano in piedi davanti al trono e
davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle
loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio,
seduto sul trono, e all’Agnello».
E tutti gli
angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e
si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo:
«Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al
nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen».
Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?».
Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?».
Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai».
E lui:
«Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro
vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello».
Parola di Dio
Salmo
responsoriale Sal 23
Ecco la
generazione che cerca il tuo volto, Signore.
Del Signore è
la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
Chi potrà
salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.
Egli otterrà
benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Seconda lettura 1Gv 3,1-3
Vedremo Dio così come egli è.
Dalla prima
lettera di san Giovanni apostolo
Carissimi,
vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio,
e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha
conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.
Parola di Dio
Canto al
Vangelo (Mt 11,28)
Alleluia, alleluia.
Venite a me,
voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro.
Alleluia.
Vangelo Mt 5,1-12
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo,
vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui
i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Parola del Signore
Parola di Dio
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Vedremo Dio così come egli è.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.
Parola di Dio
Venite a me,
voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro.
Alleluia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Parola del Signore
Commemorazione di tutti i fedeli defunti
Fino a quando il Signore Gesù verrà nella gloria, e distrutta la morte gli saranno sottomesse tutte le cose, alcuni suoi discepoli sono pellegrini sulla terra, altri che sono passati da questa vita stanno purificandosi, altri infine godono della gloria contemplando Dio.
Tutti però comunichiamo nella stessa carità di Dio.
L’unione quindi di coloro che sono in
cammino con i fratelli morti non è minimamente spezzata, anzi è conservata
dalla comunione dei beni spirituali (cfr Conc. Vat. II, Costituzione dommatica
sulla Chiesa, «Lumen gentium», 49).
La Chiesa fin dai primi tempi ha coltivato
con grande pietà la memoria dei defunti e ha offerto per loro i suoi suffragi
(ibidem, 50).
Nei riti funebri la Chiesa celebra con fede il mistero pasquale, nella certezza che quanti sono diventati con il Battesimo membri del Cristo crocifisso e risorto, attraverso la morte, passano con lui alla vita senza fine. (Cfr Rito delle esequie, 1). Si iniziò a celebrare la Commemorazione di tutti i fedeli defunti, anche a Roma, dal sec. XIV.
Nei riti funebri la Chiesa celebra con fede il mistero pasquale, nella certezza che quanti sono diventati con il Battesimo membri del Cristo crocifisso e risorto, attraverso la morte, passano con lui alla vita senza fine. (Cfr Rito delle esequie, 1). Si iniziò a celebrare la Commemorazione di tutti i fedeli defunti, anche a Roma, dal sec. XIV.
Io lo so che il mio redentore è vivo.
«Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s’incidessero sulla roccia!
Io so che il mio redentore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro».
Parola di Dio
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto.
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.
Parola di Dio
Alleluia,
alleluia.
Questa è la volontà del Padre mio:
che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna;
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno, dice il Signore.
Alleluia.
Vangelo Gv 6,37-40
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
+ Dal Vangelo
secondo Giovanni
In quel tempo,
Gesù disse alla folla:
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Parola del Signore
Questa è la volontà del Padre mio:
che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna;
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno, dice il Signore.
Alleluia.
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Parola del Signore
Halloween, una ricorrenza
di cui non abbiamo bisogno Spirito pieno o zucca vuota?
Ogni anno la Chiesa celebra la solennità di Tutti i Santi, per ricordare che la nostra vita terrena è orientata alla vita eterna in cielo, e che già ora viviamo in comunione con chi, avendo vissuto una fede autentica, ora contempla Dio nella beatitudine celeste.
I santi sono modelli da seguire per vivere da figli di Dio,
con Cristo che ci indica la direzione per riconoscere la volontà di Dio nella nostra vita.
La solennità di Tutti i Santi è quindi una festa di speranza in cui il cielo e la terra si incontrano per
ricordarci che il nostro fine è la santità: è una ricorrenza importante che riempie i cuori e lo
spirito dell’amore di Dio.
Per tale motivo, non si spiega perché, negli ultimi anni, anche nei nostri paesi europei,
si è diffusa la festa di Halloween.
Tutti ricordiamo le pellicole
cinematografiche
americane in cui i
bambini girano mascherati per le case pronunciando la
famosa frase «Dolcetto o scherzetto».
Già questa tradizione mostra
quanto la solennità
sia stata svuotata
del suo vero significato, riducendola a
una carnevalata, in
cui alla memoria
dei santi si sostituisce l’evocazione di
streghe, zombi, e la
minaccia di scherzetti più o meno innocui.
Un’usanza inutile
che però nasconde qualcosa di estremamente pericoloso: il satanismo.
Se noi diamo poco valore a questa ricorrenza, privandola del suo significato spirituale,
non fanno altrettanto coloro che praticano i riti satanici, e proprio in questa notte celebrano messe nere, profanano i cimiteri utilizzando le ossa dei defunti per i loro riti e compiono tante altre azioni persino criminali, danneggiando l’animo umano e privandolo della
sua dignità filiale con Dio.
Perciò a noi la decisione: desideriamo vivere in pienezza la nostra comunione con i
santi e con tutti i nostri fratelli e sorelle, oppure vogliamo permettere che regni il potere
del male e il vuoto interiore? Spirito pieno o
zucca vuota?
don Giuseppe Lacerenza, ssp
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