1° GENNAIO 2015
Solennità di Maria Madre di Dio e giornata mondiale della Pace. Tutti noi oggi veneriamo Maria santissima, Madre di Dio e Madre della Chiesa e invochiamo la sua protezione all’inizio del nuovo anno, quale segno di consolazione e di sicura speranza. - Il tema della 48ma Giornata della Pace è: «Non più schiavi, ma fratelli».
CRISTO FIGLIO DI DIO CI È DONATO DA MARIA
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Maria custodiva queste cose, meditandole nel suo cuore.Vergine Maria ha accolto Gesù come una madre accoglie suo figlio. Nella fede si è aperta totalmente al suo mistero. Ella è la Madre santa, la piena di grazia che ha dato alla luce il Salvatore. Nella fede Maria trova il suo più bel titolo di gloria, sulla fede si fonda la sua maternità spirituale. L’invocazione liturgica, che Mosè indica ai sacerdoti quale formula per benedire e attirare la benevolenza divina sul popolo eletto (I Lettura), descrive la fede di Israele nel Dio vivente, sempre presente e all'opera nel cuore dell’umanità. San Paolo (II Lettura) ci svela il disegno di Dio che ha voluto che il suo Figlio si facesse uomo nascendo da una donna, affinché diventassimo suoi figli e imparassimo a vivere come tali, nella libertà e nell’amore. Il Vangelo, scelto per la liturgia di inizio anno, racconta la visita dei pastori al presepio. La vergine Maria prega e medita in silenzio le meraviglie operate da Dio. Gli auguri per il nuovo anno alla luce della fede non possono consistere solo in parole, ma debbono tramutarsi in azioni che promuovano la pace tra di noi e nel mondo intero.
Domenico Brandolino, ssp
NON PIÙ SCHIAVI, MA FRATELLI»
“La Pace”, di Enza Vinci.
PAPA Francesco per la 48.ma Giornata Mondiale Gli esseri viventi più vicini all’uomo della Pace ha scelto questo tema per il primo gennaio 2015. «Spesso si crede che la schiavitù sia un fatto del passato. Invece, questa piaga sociale è fortemente presente anche nel mondo attuale. L’essere tutti figli di Dio rende, infatti, gli esseri umani fratelli e sorelle con eguale dignità. La schiavitù colpisce a morte tale fraternità universale e, quindi, la pace. La pace, infatti, c’è quando l’essere umano riconosce nell’altro un fratello che ha pari dignità. Nel mondo, molteplici sono gli abominevoli volti della schiavitù: il traffico di esseri umani, la tratta dei migranti e della prostituzione, il lavoro-schiavo, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, la mentalità schiavista nei confronti delle donne e dei bambini. E su questa schiavitù speculano vergognosamente individui e gruppi, approfittando dei tanti conflitti in atto nel mondo, del contesto di crisi economica e della corruzione. La schiavitù è una terribile ferita aperta nel corpo della società contemporanea, è una piaga gravissima nella carne di Cristo! Per contrastarla efficacemente occorre innanzitutto riconoscere l’inviolabile dignità di ogni persona umana, e inoltre tenere fermo il riferimento alla fraternità, che richiede il superamento della diseguaglianza, in base alla quale un uomo può rendere schiavo un altro uomo, e il conseguente impegno di prossimità e gratuità per un cammino di liberazione e inclusione per tutti. L’obiettivo è la costruzione di una civiltà fondata sulla pari dignità di tutti gli esseri umani, senza discriminazione alcuna. Per questo, occorre anche l’impegno dell’informazione, dell’educazione, della cultura per una società rinnovata e improntata alla libertà, alla giustizia e, quindi, alla pace».
(Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace)
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