2 giugno 2024
SANTISSIMO CORPO e SANGUE DI CRISTO
Gesù ci ha promesso di stare con noi fino alla fine
Gesù ci ha promesso di stare con noi fino alla fine del mondo (Mt 28,20). Egli ha mantenuto la sua parola in molti modi.
Egli è con noi nella sua parola, che è sempre una parola viva e santa, che conduce al Padre chi ad essa si affida.
Egli è presente, ancora di più, nel sacramento del suo corpo e del suo sangue. E ciò merita certo una festa. Questo sacramento ci colma, innanzi tutto perché fa arrivare fino a noi l’“incarnazione” del Verbo divino: Dio continua a venire per restare. Non ci abbandonerà più.
In secondo luogo, questo sacramento ci nutre: alimenta in noi quella vita divina che è la nostra vera vita, poiché è eterna.
Questo sacramento, infine, ci fa vedere, sotto forma di pane e di vino, colui che gli apostoli hanno visto, ma, proprio come Gesù di Nazaret non era visto da tutti come il Messia, il sacramento del suo corpo e del suo sangue non convince tutti. Per chi si ferma alle apparenze, tale sacramento non costituisce una prova, poiché ciò che si vede non basta. Infatti si vede solo ciò che si lascia vedere.
Per il credente invece, cioè per chi si lascia raggiungere dall’amore di Dio, questo sacramento è il più grande fra i segni, il segno che mette in comunione con Gesù stesso.
Il credente è da esso trasfigurato, il suo peccato è purificato, grazie ad esso pregusta il banchetto promesso: quello delle nozze del Figlio.
Intenzioni Sante Messe
SABATO 01.06 Ore 19.00: Dalle Fratte Genesio; Tonello
Dante; Virgis Elio e Pasquali Ada.
DOMENICA 02 SS. Corpo e Sangue di Cristo. Ore 9.30: Fabian Adriano; Cavinato Dante e Peruzzo
Virginia; Lella Erasmo e Margherita; Scapin Bruno. Ore 11.00: Pro Populo.
Lunedì 03 Ore 8.00:
Peruzzo Ivano.
MARTEDì
04 Ore
15.00: Suor Elena.
MERCOLEDì 05 Ore
8.00: Secondo l’intenzione
dell’offerente.
GIOVEDì 06 Ore
15.00: Rosso Lino.
VENERDì 07 Sacro Cuore di Gesù. Ore 20.30: Secondo
l’intenzione dell’offerente.
SABATO 08 Ore 19.00:
Cavinato Ottorino e Mozzo Antonietta .
DOMENICA 09 X Domenica del T.O. Ore 9.30: Scapin Samuele e Arino; Agostini Sereno e
Dorina; Bedin Luigi, Assunta, Tecla Santa e Ferdinando; Baldin Luciano, Milena
e Scapin Nives; Cavinato Antonio e Stocco Norina. Ore 11.00: Pro Populo.
Incontri
Martedì ore 21.00 Incontro-prove per il gruppo della Corale parrocchiale.
Avvisi
· Per quanto riguarda le
manifestazioni che accompagnano la sagra, da mercoledì 5 giugno saranno presenti nel sagrato delle tre chiese del nostro comune gli scultori su legno che si impegnano a
’far uscire’ da dei
semplici tronchi delle vere opere d’arte, il tema di quest’ano mi sembra davvero interessante: “E’ tempo dell’inquietudine, dello
smarrimento, della paura. Il futuro è alle spalle” li accogliamo con gioia e li seguiamo con interesse.
· Venerdì 7 giugno, celebriamo la festa del Sacro Cuore di Gesù, al quale è intitolata la nostra
parrocchia, non ci sarà
la messa al mattino ma alla sera, alle ore 20.30. Invito davvero tutti a partecipare a questa celebrazione
che vogliamo
solennizzare soprattutto
con la nostra presenza.
· Venerdì 7 giugno è anche il primo venerdì del mese, nella mattinata, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.
· Sabato 8 giugno inizia la Sagra di Cavino, come vi ho scritto anche nel Risveglio, è una bella occasione per incontrarci, stare insieme, godere dell’amicizia gustando del buon cibo e ascoltando
della buona musica, come da tradizione, nella sagra, c’è spazio anche per il divertimento dei ragazzi e di
giovani.
· Questa domenica e la prossima domenica continuano le iscrizioni al Grest presso il Centro parrocchiale; come avete visto nei manifesti il Grest si terrà dall’8 al 26 luglio prossimi. Invito i genitori ad iscrivere quanto prima i propri figli in modo che ci sia la possibilità, per
gli organizzatori, di procurare tutto ciò che serve per le attività in tempo utile.
· Domenica 9 giugno alla messa delle ore 9.30, ci sarà la presentazione
dei componenti dei consigli della parrocchia…
L’EUCARISTIA È IL CUORE DELLA VITA DELLA CHIESA
«CORPUS DOMINI», con questa espressione latina che significa “Il Corpo del Signore”, si indica la festa eucaristica celebrata attualmente dopo la domenica successiva a quella della SS.maTrinità. L’origine di questa festa, nata in Occidente, è legata alla devozione all’ostia santa, anche in risposta agli errori del teologo francese del sec. XI, Berengario di Tours, che negava la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, affermando solo la presenza spirituale. La festa fu estesa a tutta la Chiesa da Urbano IV (1264). Dopo la riforma del concilio Vaticano II, la festa viene denominata “Solennità del Corpo e del Sangue di Cristo”.
Prima lettura Es 24,3-8
Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi.
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!».
Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore.
Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare. Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto».
Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!».
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 115
Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.
Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.
Seconda lettura Eb 9,11-15
Il sangue di Cristo purificherà la nostra coscienza.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna.
Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo – il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente?
Per questo egli è mediatore di un’alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che era stata promessa.
Parola di Dio
Sequenza
[Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni e cantici.
Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.
Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.
Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.
Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.
Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.
È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l'antico è giunto a termine.
Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l'ombra:
luce, non più tenebra.
Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.
Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.
È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.
Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.
È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi.
Mangi carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.
Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né divide:
intatto lo riceve.
Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.
Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca.
Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l’esito!
Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell’intero.
È diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito
della sua persona.]
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.
Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell'agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.
Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.
Canto al Vangelo (Gv 6,51)
Alleluia, alleluia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
Vangelo Mc 14,12-16.22-26
Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.
+ Dal Vangelo secondo Marco
Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
Parola del Signore