sabato 3 febbraio 2024

Vicino a chi soffre. - 4 febbraio 2024

   4  febbraio 2024
   

Vicino a chi soffre. 

Gesù passa tra noi e ci guarisce. 
Ci ha rigenerati e guariti con la grazia del battesimo e ci rinnova ogni giorno con la sua misericordia.
Siamo dei salvati, ma lo siamo per essere segno del Cristo presso i nostri fratelli e le nostre sorelle.
La suocera di Pietro dà ad ognuno di noi l’esempio di chi, guarito dal Cristo, sceglie di servire.
Le folle cercano Gesù attirate da ciò che egli dice e dai segni che opera. È la carità che le richiama e la carità è certamente il segno più luminoso e distintivo di ogni comunità cristiana.
Ma per essere davvero testimoni e annunciatori del Cristo occorre ancorare la propria vita nella preghiera e nella contemplazione: Gesù si ritira a pregare solo in un luogo deserto e indica la strada maestra che dobbiamo seguire se vogliamo essere suoi veri discepoli.


 
 Intenzioni Sante Messe

SABATO  03        
Ore 18.30:  Virgis Elio e Pasquali Ada; Agostini Francesca; Mazzon Franca (trigesimo).

DOMENICA  04      V Domenica del Tempo Ordinario
                                  Ore 9.30: Fabian Adriano.
                                  Ore 11.00: Pro Populo.

Lunedì  05     Ore 8.00:  .

MARTEDì  06 Ore  15.00: 

MERCOLEDì   07 Ore 8.00:  Pezzin Marilena.

GIOVEDì  08 Ore 15.00:  Tonello Silvano.

VENERDì  09 Ore 8.00:  
.
SABATO  10 Ore 18.30: Caon Pierina, Pedron Sergio e Veneranda; Rizzato Remigli e Gallo Irene; Cavinato Ottorino e Mozzo Antonietta; Cavarzan Angela.

DOMENICA 11 VI Domenica del Tempo Ordinario
Ore 9.30:  Scapin Samuele e Arino; Scapin Antonio e Fam. Def.; Scapin Teresa e Favret Giuseppe; Bertapelle Armando, Maria e Luca; Salviato Giorgio e Valeria; Dalle Fratte Ivo, Giuseppe e Scapin Giovanni; Ballan Anna e Cavinato Carlo; Agostini Sereno e Dorina; Bedin Corrado, Amelia e figli .
Ore 11.00: Pro Populo.

 

Incontri
Martedì ore 21.00 Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.

Avvisi.
· Oggi celebriamo, con la Chiesa italiana, la 46^ Giornata Nazionale per la Vita; le volontarie del NOI donne di Cavino hanno un’iniziativa quasi trentennale con la quale chiedono una libera offerta a fine messa per sostenere il Centro di aiuto alla Vita di Campodarsego.

· Martedì 6 febbraio, alle ore 20.45, in sala Borsi, ci sarà il 5° incontro per i genitori dell’ Ultima Quaresima.

· Mercoledì 7 febbraio, alle ore 20.45, in sala Borsi, l’Incontro Vicariale di Formazione Missionaria dal titolo Fragilità della Pace e Cittadinanza globale; invito tutti a partecipare.

· Domenica 11 febbraio celebriamo la 32^ Giornata Mondiale del Malato, ci uniremo quindi alla preghiera di tutte le comunità cristiane perché cresca in noi la sensibilità e la cura verso tutti coloro che sono ammalati nel corpo e ancor più per coloro che sono ammalati  nello spirito, e sono incapaci di riconoscere la presenza del Signore nella loro vita. 
Nel pomeriggio, alle ore 15.00, propongo per gli ammalati che possono essere accompagnati in chiesa una Santa Messa con l’Unzione comunitaria dei Malati. Invito i familiari a far presenti eventuali difficoltà nel trasporto dei loro congiunti in modo da organizzare per tempo il trasporto.

· Domenica 11 febbraio, dopo la messa delle ore 9.30, coi ministri straordinari

Il Signore risana i cuori affranti


A Giobbe bastano poche pennellate per descrivere il suo stato d’animo (I Lettura). La notte del dolore è cupa e tribolata, intessuta di illusioni e affanni; il filo della speranza è esaurito. Egli dovrà inchinarsi al mistero di Dio. La grandezza dell’Onnipotente lo stupirà e capirà che non la stoltezza delle parole ma il silenzio adorante s’addice al suo cospetto.
A Cafarnao Gesù incontra l’umanità sofferente (Vangelo). Per i piagati nel corpo e nello spirito egli è consolazione e speranza. Li accosta con il suo stile inconfondibile, come fa con la suocera di Simon Pietro: prende su di sé il suo dolore e la risana. «Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori», dice il Profeta (Is 53,4). Gesù non spiega la sofferenza, ma la riempie della sua presenza.
Nella preghiera del mattino, fatta in solitudine, egli ripercorre l’intensa giornata vissuta fra la gente all’uscita della sinagoga; rivede i volti, ripensa alle domande e alle angosce. Nell’intimità si dichiara al Padre, poi s’incammina verso un “altrove” che attende di essere evangelizzato. San Paolo, sull’esempio del Maestro, ne ricaverà l’urgenza di “farsi tutto per tutti” (II Lettura).
don Giuliano Saredi, ssp

Tutta la vita di Gesù è al servizio dell’uom, del quale condivide le sofferenze , le ansie e le attese  per convertirle , orientarle  al bene e redimerle.  
Nella sua preghiera solitaria Gesù incontra il Padre suo, in una rateazione da cui fluisce l’amore  che gli dà forza  per corrispondere pienamente alla sua missione: guarire i corpi e le anime degli uomini..

Oggi ricorre la 46^ Giornata per la vita 

 

Prima lettura     Gb 7,1-4.6-7
 Notti di affanno mi sono state assegnate.

Dal libro di Giobbe
 
Giobbe parlò e disse:
«L’uomo non compie forse un duro servizio sulla terra
e i suoi giorni non sono come quelli d’un mercenario?
Come lo schiavo sospira l’ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
così a me sono toccati mesi d’illusione
e notti di affanno mi sono state assegnate.
Se mi corico dico: “Quando mi alzerò?”.
La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all’alba.
I miei giorni scorrono più veloci d’una spola,
svaniscono senza un filo di speranza.
Ricòrdati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene».
Parola di Dio
 
 
Salmo responsoriale     Sal 146
 
Risanaci, Signore, Dio della vita.
 
È bello cantare inni al nostro Dio,
è dolce innalzare la lode.
Il Signore ricostruisce Gerusalemme,
raduna i dispersi d’Israele.
 
Risana i cuori affranti
e fascia le loro ferite.
Egli conta il numero delle stelle
e chiama ciascuna per nome.
 
Grande è il Signore nostro,
grande nella sua potenza;
la sua sapienza non si può calcolare.
Il Signore sostiene i poveri,
ma abbassa fino a terra i malvagi.
 
 
Seconda lettura      1Cor 9,16-19.22-23
Guai a me se non annuncio il Vangelo.
 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
 
Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!
Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io.
 Parola di Dio 

 
Canto al Vangelo (Mt 8,17)
 
Alleluia, alleluia.
Cristo ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle nostre malattie. Alleluia.
 
 Vangelo      Mc 1,29-39
Guarì molti che erano affetti da varie malattie.
 
+ Dal Vangelo secondo Marco
 
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 
La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. 
Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce.
 Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Parola del Signore



46esima Giornata Per La Vita: il messaggio della CEI

“La forza della vita ci sorprende”

Pubblichiamo il Messaggio che il Consiglio Episcopale Permanente della CEI ha preparato per la 46ª Giornata Nazionale per la Vita, che si celebrerà il 4 febbraio 2024 sul tema «La forza della vita ci sorprende. “Quale vantaggio c’è che l’uomo guadagni il mondo intero e perda la sua vita?” (Mc 8,36)».

1. Molte, troppe “vite negate
Sono numerose le circostanze in cui si è incapaci di riconoscere il valore della vita tanto che, per tutta una serie di ragioni, si decide di metterle fine o si tollera che venga messa a repentaglio.
La vita del nemico – soldato, civile, donna, bambino, anziano… – è un ostacolo ai propri obiettivi e può, anzi deve, essere stroncata con la forza delle armi o comunque annichilita con la violenza. La vita del migrante vale poco, per cui si tollera che si perda nei mari o nei deserti o che venga violentata e sfruttata in ogni possibile forma. La vita dei lavoratori è spesso considerata una merce, da “comprare” con paghe insufficienti, contratti precari o in nero, e mettere a rischio in situazioni di patente insicurezza. La vita delle donne viene ancora considerata proprietà dei maschi – persino dei padri, dei fidanzati e dei mariti – per cui può essere umiliata con la violenza o soffocata nel delitto. La vita dei malati e disabili gravi viene giudicata indegna di essere vissuta, lesinando i supporti medici e arrivando a presentare come gesto umanitario il suicidio assistito o la morte procurata. La vita dei bambini, nati e non nati, viene sempre più concepita come funzionale ai desideri degli adulti e sottoposta a pratiche come la tratta, la pedopornografia, l’utero in affitto o l’espianto di organi. In tale contesto l’aborto, indebitamente presentato come diritto, viene sempre più banalizzato, anche mediante il ricorso a farmaci abortivi o “del giorno dopo” facilmente reperibili.
Tante sono dunque le “vite negate”, cui la nostra società preclude di fatto la possibilità di esistere o la pari dignità con quelle delle altre persone.
2. La forza sorprendente della vita
Eppure, se si è capaci di superare visioni ideologiche, appare evidente che ciascuna vita, anche quella più segnata da limiti, ha un immenso valore ed è capace di donare qualcosa agli altri. Le tante storie di persone giudicate insignificanti o inferiori che hanno invece saputo diventare punti di riferimento o addirittura raggiungere un sorprendente successo stanno a dimostrare che nessuna vita va mai discriminata, violentata o eliminata in ragione di qualsivoglia considerazione.
Quante volte il capezzale di malati gravi diviene sorgente di consolazione per chi sta bene nel corpo, ma è disperato interiormente. Quanti poveri, semplici, piccoli, immigrati… sanno mettere il poco che hanno a servizio di chi ha più problemi di loro. Quanti disabili portano gioia nelle famiglie e nelle comunità, dove non “basta la salute” per essere felici. Quante volte colui che si riteneva nemico mortale compie gesti di fratellanza e perdono. Quanto spesso il bambino non voluto fa della propria vita una benedizione per sé e per gli altri.
La vita, ogni vita, se la guardiamo con occhi limpidi e sinceri, si rivela un dono prezioso e possiede una stupefacente capacità di resilienza per fronteggiare limiti e problemi.
3. Le ragioni della vita
Al di là delle numerose esperienze che fanno dubitare delle frettolose e interessate negazioni, la vita ha solide ragioni che ne attestano sempre e comunque la dignità e il valore.
La scienza ha mostrato in passato l’inconsistenza di innumerevoli valutazioni discriminatorie, smascherandone la natura ideologica e le motivazioni egoistiche: chi, ad esempio, tentava di fondare scientificamente le discriminazioni razziali è rimasto senza alcuna valida ragione. Ma anche chi tenta di definire un tempo in cui la vita nel grembo materno inizi ad essere umana si trova sempre più privo di argomentazioni, dinanzi alle aumentate conoscenze sulla vita intrauterina, come ha mostrato la recente pubblicazione Il miracolo della vita, autorevolmente presentata dal Santo Padre.
Quando, poi, si stabilisce che qualcuno o qualcosa possieda la facoltà di decidere se e quando una vita abbia il diritto di esistere, arrogandosi per di più la potestà di porle fine o di considerarla una merce, risulta in seguito assai difficile individuare limiti certi, condivisi e invalicabili. Questi risultano alla fine arbitrari e meramente formali. D’altra parte, cos’è che rende una vita degna e un’altra no? Quali sono i criteri certi per misurare la felicità e la realizzazione di una persona? Il rischio che prevalgano considerazioni di carattere utilitaristico o funzionalistico metterebbe in guardia la retta ragione dall’assumere decisioni dirimenti in questi ambiti, come purtroppo è accaduto e accade. Da questo punto di vista, destano grande preoccupazione gli sviluppi legislativi locali e nazionali sul tema dell’eutanasia.
Così gli sbagli del passato si ripetono e nuovi continuamente vengono ad aggiungersi, favoriti dalle crescenti possibilità che la tecnologia oggi offre di manipolare e dominare l’essere umano, e dal progressivo sbiadirsi della consapevolezza sulla intangibilità della vita. Deprechiamo giustamente le negazioni della vita perpetrate nel passato, spesso legittimate in nome di visioni ideologiche o persino religiose per noi inaccettabili. Siamo sicuri che domani non si guarderà con orrore a quelle di cui siamo oggi indifferenti testimoni o cinici operatori? In tal caso non basterà invocare la liceità o la “necessità” di certe pratiche per venire assolti dal tribunale della storia.
4. Accogliere insieme ogni vita
Nella Giornata per la vita salga dunque, da parte di tutte le donne e gli uomini, un forte appello all’impossibilità morale e razionale di negare il valore della vita, ogni vita. Non ne siamo padroni né possiamo mai diventarlo; non è ragionevole e non è giusto, in nessuna occasione e con nessuna motivazione.
Il rispetto della vita non va ridotto a una questione confessionale, poiché una civiltà autenticamente umana esige che si guardi ad ogni vita con rispetto e la si accolga con l’impegno a farla fiorire in tutte le sue potenzialità, intervenendo con opportuni sostegni per rimuovere ostacoli economici o sociali. Papa Francesco ricorda che «il grado di progresso di una civiltà si misura dalla capacità di custodire la vita, soprattutto nelle sue fasi più fragili» (Discorso all’associazione Scienza & Vita, 30 maggio 2015). La drammatica crisi demografica attuale dovrebbe costituire uno sprone a tutelare la vita nascente.
5. Stare da credenti dalla parte della vita
Per i credenti, che guardano il mistero della vita riconoscendo in essa un dono del Creatore, la sua difesa e la sua promozione, in ogni circostanza, sono un inderogabile impegno di fede e di amore. Da questo punto di vista, la Giornata assume una valenza ecumenica e interreligiosa, richiamando i fedeli di ogni credo a onorare e servire Dio attraverso la custodia e la valorizzazione delle tante vite fragili che ci sono consegnate, testimoniando al mondo che ognuna di esse è un dono, degno di essere accolto e capace di offrire a propria volta grandi ricchezze di umanità e spiritualità a un mondo che ne ha sempre maggiore bisogno.

Il Consiglio Episcopale Permanente  della Conferenza Episcopale Italiana




INIZIATIVE   IN PARROCCHIA 















Calendario liturgico:    (5-11 febbraio 2024)

5 L S. Agata (m, rosso). Sorgi, Signore, tu e l’arca della tua potenza. Il Signore opera guarigioni in terra pagana: nessuno è escluso dalla salvezza. S. Saba; B. Elisabetta Canori Mora. 1Re 8,1-7.9-13; Sal 131; Mc 6,53-56.

6 M Ss. Paolo Miki e c. (m, rosso). Quanto sono amabili, Signore, le tue dimore! Gesù mostra che si osserva davvero la legge di Dio se si sanno amare sia Dio che i fratelli. S. Guarino; S. Alfonso M. Fusco. 1Re 8,22-23.27-30; Sal 83; Mc 7,1-13.

7 M La bocca del giusto medita la sapienza. L’essere puri non consiste nell’osservanza esteriore delle norme, ma nella conversione del cuore. S. Partenio; S. Riccardo; B. Pio IX. 1Re 10,1-10; Sal 36; Mc 7,14-23.

8 G Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo. Gesù ammira la donna pagana che non contesta il privilegio di Israele, ma chiede di esservi associata. S. Girolamo Emiliani (mf); S. Giuseppina Bakhita (mf). 1Re 11,4-13; Sal 105; Mc 7,24-30.

9 V Sono io il Signore, tuo Dio: ascolta popolo mio. Non basta sentire parlare di Gesù, dobbiamo lasciarci toccare da lui, incontrarlo nei sacramenti. S. Apollonia; S. Sabino; B. Anna C. Emmerick. 1Re 11,29-32; 12,19; Sal 80; Mc 7,31-37.

10 S S. Scolastica (m, bianco). Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo. Dio non è indifferente alle nostre difficoltà. Vedendo la folla affamata, Gesù prende l’iniziativa di moltiplicare il pane. S. Silvano; B. Luigi Stepinac. 1Re 12,26-32; 13,33-34; Sal 105; Mc 8,1-10.

11 D VI domenica del T.O. / B. VI sett. del T.O. (pari) - II sett. del Salterio. B.V. Maria di Lourdes; S. Sotere. Lv 13,1-2.45-46; Sal 31; 1Cor 10,31 - 11,1; Mc 1,40-45. Oggi si celebra nel Tempio di S. Paolo in Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de «La Domenica». 

Elide Siviero

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