“Voi chi dite che io sia?”
Se la stessa domanda fosse posta da Gesù oggi, le risposte sembrerebbero forse più colte, ma sarebbero molto simili.
È quello che succede con l’atto di fede.
La nostra risposta possa essere quella di Pietro: “Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente”.
SABATO 26 Ore 19.00: Salmaso Virginio e Reffo Armida; Cavinato Ottorino e Mozzo Antonietta; Caon Pierina, Pedron Sergio e Veneranda; Rizzato Fernando e Fam. Def. e Beghin Guerriero; Cavinato Rino; De Pieri Mirella; Beghin Celeste, Irma, Dante e Livia
DOMENICA 27 XXI Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.30: Nicoletti Lino e Fam. Def., Zanon Regina e Pasquale, Carraro Maria, Marchetto Bruno, Massarotto Gino e Settimo Livia; Fabian Adriano; Bertapelle Marcello; Ciscato Luigi, Fernando e Romilda; Badan Bruno e Agostini Ugo.
Lunedì 28 Ore 8.00: .
MARTEDì 29 Ore 18.00: Bragagnolo Renato e Palma.
MERCOLEDì 30 Ore 8.00: .
GIOVEDì 31 Ore 18.00: .
VENERDì 01.09 Ore 8.00: .
SABATO 02 Ore 19.00: Cavinato Emilio; Virgis Elio; Pasquali Ada.
DOMENICA 03 XXII Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.30: Latova Ester e Mario. Ore 11.00: Pro Populo.
Avvisi.
· Dalla prossima domenica, riprendiamo con due celebrazioni nella mattinata della domenica, una alle ore 9.30 e l’altra alle ore 11.00; una delle due messe, quella celebrata dal parroco, sarà applicata per il Popolo, cioè secondo l’intenzione di tutti i fedeli...
· Venerdì prossimo è il primo venerdì del mese, nella mattinata coi ministri straordinari porteremo la comunione agli ammalati.
· Domenica 3 settembre, Il Circolo NOI Cavino partecipa col gruppo ’NOI di Cavino’ alla 22^ edizione della Pedalata “Bici in festa” organizzata dagli ‘Amici per la bici’; la pedalata è diventata nel tempo un classico per finire l’estate e iniziare un nuovo anno sociale anche per Centro parrocchiale. Anche NOI quindi aderiamo all’iniziativa, propongo per coloro che desiderano partecipare con la propria famiglia alla pedalata di animare la messa di sabato 2 settembre alle ore 19.00. Buona pedalata a tutti.
Cosa vedete di me?
don Donato Allegretti
Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide.
«Ti toglierò la carica,
ti rovescerò dal tuo posto.
In quel giorno avverrà
che io chiamerò il mio servo Eliakìm, figlio di Chelkìa;
lo rivestirò con la tua tunica,
lo cingerò della tua cintura
e metterò il tuo potere nelle sue mani.
Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme
e per il casato di Giuda.
Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide:
se egli apre, nessuno chiuderà;
se egli chiude, nessuno potrà aprire.
Lo conficcherò come un piolo in luogo solido
e sarà un trono di gloria per la casa di suo padre».
Parola di Dio
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.
Da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose.
Infatti,
chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore?
O chi mai è stato suo consigliere?
O chi gli ha dato qualcosa per primo
tanto da riceverne il contraccambio?
Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.
Parola di Dio
Tu sei Pietro e su questa pietra
edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Parola del Signore
EVENTI
Il Rosario è «preghiera della Chiesa»
La veggente di Fatima, suor Lucia, espresse il suo desiderio che il Rosario venisse un giorno dichiarato «preghiera liturgica». Quello che possiamo affermare con certezza è che il Rosario, nel suo sviluppo secolare, ha ormai assunto il carattere pubblico di preghiera della Chiesa. All’inizio del secolo scorso, papa Leone XIII notava che «tra le molteplici forme di pietà verso Maria, la più stimata e praticata è quella così eccellente del santo Rosario», riconoscendo in esso un modo esemplare di professare «il nostro credo» e dando definitivamente a questa preghiera un ruolo pubblico nel culto della Chiesa. Sulla stessa linea, Pio XII affermerà che il Rosario non è una delle tante devozioni, ma «la devozione » della pietà popolare che «compendia tutto il Vangelo». Il periodo postconciliare vide numerosi tentativi di ridimensionamento del ruolo di Maria nella vita della Chiesa. A queste derive teologiche rispose il magistero dei papi. Così si pronunciò san Paolo VI: «Il Rosario è ormai una devozione della Chiesa». Nell’Esortazione apostolica Marialis cultus (1974), il Papa si contrappose al «gelo mariano » che si era instaurato a causa di una esposizione falsata della dottrina conciliare, e promosse un genuino culto verso la Madre di Dio. È noto a tutti che il magistero di san Giovanni Paolo II sia stato indiscutibilmente cristologico, ma con una decisa impronta mariana. Il suo contributo allo sviluppo della comprensione del Rosario è condensato nell’Enciclica Redemptoris Mater (1987), ma soprattutto nella Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae (2002). In un Angelus, all’inizio del suo pontificato (29 ottobre 1978), il papa descrisse il Rosario come «un commento-preghiera dell’ultimo capitolo della Costituzione Lumen gentium del Vaticano II».
Ai detrattori della preghiera del Rosario, papa Benedetto XVI chiariva che essa non si oppone alla liturgia, facendo intendere che, essendo una preghiera contemplativa accessibile a tutti, le è complementare. Recitare il Rosario significa «porre, come Maria, Gesù nel proprio cuore». Secondo papa Francesco, nel Rosario, «la preghiera dei semplici e dei santi», riceviamo lo stesso sguardo di fede e di amore di Maria nel contemplare i misteri di Cristo. In questa lode della Chiesa, celebriamo la misericordia di Dio che si attualizza di generazione in generazione sul modello del Magnificat «che anche noi siamo invitati a cantare come promessa di pienezza».
29 M Martirio di S. Giovanni Battista (m, rosso). La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza. Giovanni Battista è il testimone di Gesù: ne accoglie in pienezza la Parola, e come lui paga con la vita il coraggioso servizio alla Verità. S. Adelfo.
Ger 1,17-19; Sal 70; Mc 6,17-29.
30M Signore, tu mi scruti e mi conosci. Gesù chiama ipocriti scribi e farisei. Essi sono come “sepolcri imbiancati”; simulano una vita devota, mentre in realtà distolgono l’attenzione da ciò che veramente conta: la parola di Dio. S. Margherita Ward; B. Ildefonso Schuster.
1Ts 2,9-13; Sal 138; Mt 23,27-32.
31 G Saziaci, Signore, con il tuo amore. Vegliare significa vivere come figli di Dio nella carità operosa e pieni di misericordia verso i fratelli. S. Aristide; S. Raimondo Nonnato.
1Ts 3,7-13; Sal 89; Mt 24,42-51.
1 V Gioite, giusti, nel Signore. La parabola delle dieci vergini
è un invito a meditare sul tempo dell’attesa. A nessuno, nel giorno del Signore, manchi l’olio dell’amore. S. Egidio abate; B. Giuliana da Collalto.
1Ts 4,1-8; Sal 96; Mt 25,1-13.
2 S Il Signore viene a giudicare i popoli con rettitudine.
Siamo responsabili dei talenti ricevuti e dobbiamo farli fruttificare perché sono un grande dono di Dio. S. Elpidio; Ss. Alberto e Vito; S. Zenone.
1Ts 4,9-11; Sal 97; Mt 25,14-30.
3 D XXII Domenica del T.O. / A. XXII sett. del T.O. - II sett. del Salterio. S. Gregorio Magno; S. Febe. Ger 20,7-9; Sal 62; Rm 12,1-2; Mt 16,21-27.
Lucia Giallorenzo