sabato 3 giugno 2023

  4 giugno 2023

  Dio è comunione che liberamente si effonde



Spesso ci si immagina un “Dio” lontano, astratto, ridotto quasi a un sistema di idee contorte o semplicissime, ma inesplicabili.
Soprattutto quando ci si accosta alla dottrina della Trinità, si ha l’impressione di essere di fronte a una sciarada beffarda.
E invece, l’essere concretissimo di Dio è comunione che liberamente si effonde. Anzi, ci chiama a varcare la soglia della sua vita intima e beatificante.
Non riusciamo a capire perché Dio si sia interessato di noi: più di quanto, forse, noi ci interessiamo a noi stessi.
Proprio mentre eravamo peccatori, il Padre ha mandato il suo Figlio per offrirci la vita nuova nello Spirito. Liberamente. Per amore. “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito”.
Cristo non si impone. Non costringe ad accettarlo. Si consegna alla nostra decisione.
È questa la vertigine della vita umana. 
Possiamo passare accanto al Signore Gesù che muore e risorge, senza degnarlo di uno sguardo nemmeno distratto.
E, tuttavia, non possiamo fare in modo che egli non esista come il Dio fatto uomo che perdona e salva. 
“Chi non crede è già stato condannato”.
Ma se ci apriamo alla sua dilezione...
Allora Cristo si rivela come colui che ha suscitato in noi tutte le attese più radicali. E colma a dismisura queste attese.
È la redenzione. È la grazia. È lo Spirito che abita in noi e ci conforma al Signore Gesù.
La vita nuova, che ci viene donata, apparirà in tutta la sua gloria oltre il tempo. Inizia qui, ed è la “vita eterna”.

Intenzioni Sante Messe

DOMENICA 04      Santissima Trinità. Ore 9.30Bedin Ferdinando, Tecla, Luigi e Favaro Assunta. Ore 11.00. Bedin Corrado Amelia e figli.

Lunedì  05             Ore 8.00: .

MARTEDì  06         Ore 15.00:  Varosi Marcella e Rossetto Giuliano; Braghetto Odino.

MERCOLEDì  07     Ore  8.00:  .

GIOVEDì  08     Ore 15.00:  Gallato Antonio; Virgilio Umberto e Perusin Andrea; Secondo l’intenzione dell’offerente.

VENERDì  09    Ore 8.00:  .

SABATO  10 Ore 19.00:  Def. Fam. Bevilaqua; Bragagnolo Renato e Palma; Rosso Antonio e Tedesco Elisabetta.

DOMENICA 11 Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Ore 9.30. Fabian Adriano; Agostini Sereno e Dorina; Latova Ester e Mario. Ore 11.00.  Scapin Samuele e Arino; Bertapelle Marcello; Salviato Giorgio.


Incontri

Martedì ore 21.00 Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.

Avvisi

· Mercoledì 7 giugno alle ore 20.30, partecipiamo alla Tredicina di S. Antonio, con tutte le parrocchie del Vicariato del Graticolato, ai Santuari Antoniani di Camposampiero, vi invito ad essere presenti. Animeranno la liturgia i cori di Bronzola, Fiumicello e S. Andrea, col loro parroco don Damiano.

· Sabato 10 giugno, dalle ore 15.30 alle 18.30, in chiesa, ci sarà la preghiera per la terza sessione sinodale, è la preghiera di tutta la Diocesi per sostenere i membri dell’Assemblea sinodale, vi invito, come sempre a scegliere un tempo per dare il nostro contributo, fare la nostra preghiera per il sinodo. In particolare sabato 10 giugno ci sarà la presentazione dell’argomento con le diverse proposte…

· Sabato 10 giugno inizia la Sagra di Cavino, un’occasione speciale per stare insieme per uscire, per incontrare tante persone che normalmente non incontriamo e godere della compagnia, del buon cibo e di buona musica.

· Domenica 11 giugno, dopo la messa delle ore 9.30, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

· Domenica 11 giugno, invito tutti i catechisti, i genitori e i ragazzi della catechesi per una celebrazione di chiusura dell’anno catechistico. È vero la catechesi non finisce, continua sempre anche per gli adulti e non solo per i più piccoli ma da giugno si apre una parentesi di vacanza per poi ricominciare la nostra attività catechistica vera e propria a settembre; una celebrazione quindi per dire che è passato un altro anno che ha visto in modo particolare i catechisti impegnati nella trasmissione della fede ai più piccoli e per questo vogliamo ringraziare il Signore e gli stessi catechisti.

 

 
Figli di un Dio misericordioso e pietoso
  Mosè salì sul monte, da solo.
 Noi saliamo ormai insieme, co- me popolo: saliamo sul monte della preghiera, sul monte della liturgia domenicale e, come Mosè, ascoltiamo la Parola in cui Dio si rivela infinitamente misericordioso e benevolo. 
Come Mosè, attingiamo a questa rivelazione per intercedere anche noi per tutta l’umanità così sofferente. 
Oggi attingiamo alla grazia del nostro Signore Gesù Cristo, all’amore di Dio Padre, e alla comunione dello Spirito Santo, in favore di tutta la famiglia umana. 
Affinché nessuno rimanga solo, affinché tutti conoscano per esperienza lo scambio d’amore tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, la danza eterna della Santissima Trinità. 
Come Dio, amiamo il mondo, amiamo ogni persona. 
Amiamo il mondo, non la mondanità spirituale né il materialismo disumanizzante, e da Dio ci lasciamo guidare, perché la nostra vita donata contribuisca a imbarcare il mondo nella danza di Dio!
fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze


In forza del Battesimo siamo resi partecipi del mistero della Trinità.
 Rendiamo grazie per questo dono del Dio-Amore e chiediamo che accresca la nostra fede per vivere ogni istante dell’esistenza nel nome del Padre, al quale ci rivolgiamo in riverente adorazione, e del Figlio, morto e risorto per noi, e dello Spirito Santo, che ci rivela il cuore del Padre

 
Prima lettura       Es 34,4-6.8-9
Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso.
 
Dal libro dell’Èsodo
 
In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano.
Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà».
Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità».
Parola di Dio
 
 
Salmo responsoriale     Dn 3,52-56
 
A te la lode e la gloria nei secoli.
 
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.
 
Benedetto il tuo nome glorioso e santo.
 
Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso.
 
Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.
 
Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini.
 
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.
 
 

Seconda lettura     2Cor 13,11-13
La grazia di Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo.
 
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
 
Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi.
Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano.
La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.
Parola di Dio
 

Canto al Vangelo (Ap 1,8)
 
Alleluia, alleluia.
 
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene.
 
 
Vangelo     Gv 3,16-18
Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
 
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
Parola del Signore




VIDEO   

Per i  bambini





28° Premio “Giovanni da Cavino”
per azioni tendenti ad elevare la dignità dell’uomo
17° Ex-tempore di scultura su legno
“Giovanni da Cavino”








  IL RISVEGLIO di GIUGNO   2023      
n. 508



28ª  edizione,   premio Giovanni da Cavino 
a  "IL RISVEGLIO"  periodo di Cavino
“Quale strumento di riscatto della
Comunità dalla prigionia del se”







Il piccolo credo del cristiano

La preghiera del ta, il credo trinitario della Chiesa e, quindi, Gloria al Padre riafferma, ogni voldell’orante. Tutta la vita del battezzato si svolge «a lode della sua gloria» (Ef 1,14), perché Gesù Cristo è nella Chiesa «speranza della gloria» (Col 1,27) «a gloria di Dio Padre» (Fil 2,11) nell’unica gloria che è lo Spirito Santo (Gregorio di Nissa). Chi prega il Gloria confessa la grandezza di Dio e, senza ripeterne le parole, accoglie nella sua preghiera quella di Gesù: «Padre, è giunta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te» (Gv 17,1) «e io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro» (Gv 17,26). «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19; cf. 2Cor 13,13) «secondo il piano stabilito da Dio Padre, mediante lo Spirito che santifica, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi dal suo sangue» (1Pt 1,2). Proclamate dal battezzato, le parole del Gloria, fanno memoria del mistero di Dio che si dispiega nell’economia della salvezza, e lo uniscono alla preghiera della Chiesa celeste che canta «la gloria, l’onore e la potenza» di colui che ha creato tutte le cose (cf. Ap 4,11). Sono anche parole che lo immergono nell’abissale mistero della comunione trinitaria: v’è, infatti, una corrispondenza di donazione del Padre al Figlio e del Figlio al Padre nell’unico Spirito. «Se infatti tutto ciò che il Figlio ha, lo riceve dal Padre, riceve dal Padre di essere anch’egli principio da cui procede lo Spirito Santo» (sant’Agostino). «Il solo modo di conoscere il Padre passa attraverso il Figlio, quello di conoscere il Figlio viene dal Padre e il Padre ne gioisce» (sant’Atanasio di Alessandria). «Ciò che ha il Padre lo ha il Figlio, e ciò che ha il Padre e il Figlio lo possiede anche lo Spirito Santo, perché tutta la Trinità è un solo Dio» (san Leone Magno). Ricordiamo tutto questo, quando preghiamo il Gloria, preghiera che ci immerge nella storia di Dio e nel suo «Amen» che è Gesù Cristo, «il Testimone degno di fede e veritiero, il Principio della creazione di Dio» (Ap 3,14) nel quale «tutte le promesse di Dio sono divenute sì» (2Cor 1,20). 
don Pietro Roberto Minali, ssp

Calendario liturgico: 5-11 Giugno 2023

5 L S. Bonifacio (m, rosso). Beato l’uomo che teme il Signore. L’immagine della pietra angolare che segue la parabola dei contadini malvagi, dice che nulla può fermare i piani di Dio. S. Pietro Spanò; S. Franco. Tb 1,3; 2,1b-8; Sal 111; Mc 12,1-12.

6 M Saldo è il cuore del giusto che confida nel Signore. Gesù risponde a farisei ed erodiani riguardo al tributo a Cesare e dice loro che il primato di Dio non è in antitesi ai doveri di cittadino. S. Norberto (mf); S. Claudio; B. Falcone. Tb 2,9-14; Sal 111; Mc 12,13-17.

7 M A te, Signore, io mi rivolgo, in te confido. Gesù risponde alla domanda sulla vedova dei sette fratelli puntando l’attenzione sulla novità di vita e sulla potenza di Dio. S. Antonio M. Gianelli; S. Colman; B. Anna di S. Bartolomeo. Tb 3,1-11a.16-17a; Sal 24; Mc 12,18-27.

8 G Beato chi teme il Signore. L’ascolto fiducioso e obbediente della Parola apre il cuore all’amore del Padre e a quello verso i fratelli. S. Medardo; S. Fortunato; B. Nicola (Giovanni) Medda da Gesturi. Tb 6,10-11; 7,1.9-17; 8,4-9; Sal 127; Mc 12,28b-34.

9 V Loda il Signore, anima mia. Gesù, insegnando nel Tempio, pone a tutti la domanda decisiva: chi è lui per noi? S. Efrem (mf); B. Anna Maria Taigi; B. Luigi Boccardo. Tb 11,5-17; Sal 145; Mc 12,35-37.

10 S Benedetto Dio che vive in eterno. La vera ricchezza della povera vedova è il suo cuore che la rende capace di donare tutto. S. Censurio; S. Landerico; B. Enrico da Bolzano. Tb 12,1.5-15.20; Cant. Tb 13,2-8; Mc 12,38-44.

11 D Santissimo Corpo e Sangue di Cristo / A (s, bianco). X sett. del T.O. - II sett. del Salterio. San Barnaba ap. Dt 8,2-3.14b-16a; Sal 147; 1Cor 10,16-17; Gv 6,51-58.
Lucia Giallorenzo

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