sabato 15 aprile 2023

DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA

 16  aprile 2023


  Dio salva chi si apre a lui per mezzo della fede

 
Dopo la morte di Cristo, gli apostoli rimasero soli.
 Ebbero paura al punto di rinchiudersi per il timore delle persone malevole. 
Avevano vissuto tre lunghi anni con il Maestro, ma non l’avevano capito, al punto che Cristo dovette rimproverarli seriamente (Lc 24,25). 
Non l’avevano capito perché il loro modo di pensare restava troppo terra terra. Vedendo Cristo impotente e senza coscienza sulla sua croce, essi avevano gettato tutt’intorno sguardi impauriti, dimenticando ciò che era stato detto loro: “Vi vedrò di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia” (Gv 16,22). Ed ancora: “Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!” (Gv 16,33).
I discepoli si rallegrarono al vedere Cristo, furono rassicurati dalle sue parole: “Pace a voi! Ricevete lo Spirito Santo!”. Ma essi dovettero attendere la Pentecoste perché lo Spirito Santo venisse a purificare i loro spiriti e i loro cuori, a dare loro il coraggio di proclamare la gloria di Dio, di portare la buona novella agli stranieri e di infondere coraggio ai loro seguaci. Dio si è riavvicinato agli uomini ed essi si sono rimessi nelle sue mani, per mezzo di Cristo e dello Spirito Santo.
Concedendo agli apostoli il potere di rimettere i peccati, Cristo ha detto loro: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi” (Gv 20,22-23). Come Cristo ha fatto con gli apostoli, così il vescovo, imponendo le mani ai sacerdoti che vengono ordinati, trasmette oggi il potere dello Spirito Santo, che permette loro di dispensare i sacramenti e, attraverso di essi, di assolvere i peccati.
 Ogni sacramento, non solo evoca il ricordo di Cristo, ma è Cristo in persona, che agisce immediatamente per salvare l’uomo. 
Nel dispensare i sacramenti, la Chiesa si mette in un certo senso ai piedi della croce per portare la salvezza ai credenti. Come potrebbe quindi dimenticare la fonte dalla quale scaturiscono le grazie di salvezza che sgorgano dalle sue mani?
Dio realizzerà il suo più grande desiderio, renderà l’uomo felice se egli lo vorrà, se risponderà “sì” al Padre che gli offre la gioia, a Cristo che gli porta la salvezza, allo Spirito Santo che gli serve da guida.
Dio non impone il suo amore agli uomini. Egli attende che l’uomo stesso faccia un passo in avanti. Dio salva chi si apre a lui per mezzo della fede, della speranza e dell’amore. Dio si avvicina, e anche l’uomo deve avvicinarsi a lui. Allora Dio e l’uomo si incontrano sullo stesso cammino, in Cristo, nella sua Chiesa.
Cristo non è solo uomo, né solo Dio. È Dio e uomo allo stesso tempo; grazie a questa duplice natura, egli è come un ponte teso tra l’umanità e Dio. Il sacrificio offerto a Dio da Cristo ha cancellato le colpe passate, presenti e future. “Egli ha fatto questo una volta per tutte, offrendo se stesso” (Eb 7,27). Da allora gli uomini possono “per mezzo di lui accostarsi a Dio” fiduciosi del fatto che “egli resta sempre” (Eb 7,25).
Così, per la sua natura prodigiosa e il suo sacrificio completo, Cristo è il solo Intercessore e Sacerdote Supremo. 
In Cristo, gli uomini ritornano al Padre. In Cristo il Padre rivela agli uomini l’amore che egli porta loro.
È sempre più facile avvicinarsi a Dio prendendo la mano caritatevole che il Padre tende all’uomo per aiutarlo a seguire Cristo, nostro Redentore. Tale è il senso del salmo che evoca l’uomo miserabile il cui grido giunse fino agli orecchi del Signore, e che fu liberato dai suoi mali.
 

Intenzioni Sante Messe

DOMENICA 16       II Domenica di Pasqua. Ore 9.30. Gallo Pericle, Tonello Giorgio, Scapin Angela; Dalle Fratte Ivo; Bedin Ferdinando, Tecla, Luigi e Favaro Assunta; Balanica Adrian Cristian; Fabian Adriano; Sato Armando e Libralon Bruna. Ore 11.00:  Pro Populo.

Lunedì  17   Ore 8.00:  Tonello Silvano.

MARTEDì  18 Ore 15.00:  Varosi Marcella e Rossetto Giuliano; Rosso Lino; Def. Fam. Zagolin; Paparone Pierino; Breda Gemma.

MERCOLEDì  19 Ore  8.00:  .

GIOVEDì  20 Ore 15.00: .Bragagnolo Renato e Palma; Aspergh Augusto

VENERDì  21 Ore 8.00:  .

SABATO  22 Ore 19.00:  Bedin Giovanni e Ometto Regina; Def. Fam. Bevilaqua; Dalle Fratte Raffaele, Elena e Gino; Cavinato Emilio (settimo).

DOMENICA 23 III Domenica di Pasqua. Ore 9.30.  Bertapelle Pietro, Agnese, Gemma, Delfina, Mario e Favaro Agnese; Bertapelle Marcello; Sato Armando e Libralon Bruna; Ore 11.00. Pro Populo.


Incontri

Martedì ore 21.00 Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.

Avvisi

· Sabato 15 aprile sono iniziati gli incontri in plenaria dell’Assemblea Sinodale, l’incontro è avvenuto in Seminario Maggiore dalle ore 15.30 alle 18.30. La segreteria del Sinodo ha lanciato la proposta delle ‘Chiese Aperte’, proposta che rende evidente che il Sinodo si “celebra”, quindi che lo Spirito Santo da invocare perché infonda il dono del consiglio, è il vero protagonista dei cammini e percorsi della Chiesa nel tempo. La proposta si concretizza con la preghiera fatta insieme proprio mentre si svolge l’Assemblea, per questo primo incontro non vi ho coinvolti in tempo ma fino a dicembre ci saranno molti altri incontri dei quali vi darò notizia per tempo e potremo così pregare insieme.

· Oggi, alle ore 15.00, in Centro parrocchiale, ci sarà l’incontro per genitori e ragazzi del 1° Discepolato prima Tappa  (ragazzi di 2^ e 3^ elementare).

· Giovedì 20 aprile, alle ore 21.00, in sala Borsi, ci sarà il Consiglio Pastorale Parrocchiale.

· Domenica 23 aprile celebriamo con la Chiesa Italiana la 99^ Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, vogliamo anche noi unirci a tutte le comunità che pregano e raccolgono il loro contributo per questa importante istituzione che si occupa di mettere in dialogo scienza e fede.

· Domenica 23 aprile, alle ore 15.00, in sala Borsi, ci sarà la Tombola di Primavera per i nonni della terza età. Bruna Cavinato aggiunge un messaggio:’ Vi aspettiamo in tante/i gioiose e piene di energia, quella che ci viene dal Cristo Risorto, il Vivente che dona forza e coraggio anche a  noi diversamente giovani…’.omenica 23 aprile, dopo la messa delle ore 9.30, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

 



Alle sorgenti della salvezza

Generati dal soffio dello Spirito, siamo entrati nell’ottavo giorno, l’Eternità. La liturgia ci rimanda oggi al senso profondo del nostro Battesimo, facendoci attingere alle sorgenti della Pasqua scaturite dalla passione, morte e risurrezione di Cristo. 
È un’immersione nella Vita! Con l’apostolo Tommaso (Vangelo) celebriamo la nostra “seconda nascita”: siamo nati alla fede perché rigenerati dalla “grande misericordia” del Padre e, partecipi di questo dono, ci scopriamo insieme Corpo di Cristo, sua Chiesa, comunità di salvati (I Lettura), inviati a portare la salvezza nel mondo bisognoso di riconciliazione. 
Nel corpo del Signore risorto troviamo impressi i segni della nostra umanità ferita, che lui ha preso su di sé. L’amore non li ha cancellati, ma redenti; li ha resi “sacramento di salvezza”, perché per essi continuino a riversarsi in noi torrenti di misericordia. 
La risurrezione battesimale non ci sottrae alla fatica quotidiana del credere ma, attraverso le varie prove della vita, ci rigenera «per una speranza viva» (II Lettura): la nostra eredità di figli amati e perdonati che ora confessano, pur senza vedere: «Mio Signore e mio Dio!».
Sorelle Clarisse, Monastero Immacolata Concezione - Albano L



Dio Padre, risuscitando il Figlio, ci ha restituito la speranza della vita eterna. 
Come avvenne un tempo con i discepoli, anche oggi il Risorto viene a noi, radunati nel suo nome, per continuare a offrirci il dono della sua pace

Prima lettura      At 2,42-47
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune.
 
Dagli Atti degli Apostoli
 
[Quelli che erano stati battezzati] erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere.
Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli.
Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno.
Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo.
Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.
Parola di Dio
 
 
 
Salmo responsoriale      Sal 117
 
Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.
 
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».
 
Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato il mio aiuto.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria
nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto prodezze.
 
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!
 
 
Seconda lettura    1Pt 1,3-9
Ci ha rigenerati per una speranza viva, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.
 
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
 
Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.
Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco –, torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime.
Parola di Dio
 
Sequenza     [Facoltativa]
 
Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.
 
Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.
 
«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».
 
Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.
 
 
Canto al Vangelo
(Gv 20,29)

Alleluia, alleluia.
 
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
 
 
 
Vangelo      Gv 20,19-31
Otto giorni dopo venne Gesù.
 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
 
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore

VIDEO   

Per i  bambini














Stiamo perdendo una battaglia che abbiamo già vinto

Srotola le pergamene del tempo e osserva come la lezione di quella prima Pasqua cristiana si ripete, quando, ad ogni celebrazione della Pasqua si raccontano le vicende del grande Condottiero che è uscito dal sepolcro per rivelare che la vittoria finale, quella definitiva, deve sempre essere intesa come sconfitta agli occhi del mondo. Almeno una dozzina di volte, nel corso della sua storia bimillenaria, il mondo nell’impeto di un effimero trionfo, ha posto la pietra a sigillo sul sepolcro della Chiesa, vi ha posto la guardia e l’ha considerata come morta, esausta, sconfitta, solo per vederla risorgere vittoriosa nell’aurora della sua Pasqua.

È meglio essere sconfitti agli occhi del mondo, dando a Dio ciò che è interamente e assolutamente nostro. Se diamo a Dio la nostra energia, i nostri talenti, le nostre gioie, i nostri beni, gli rendiamo ciò che egli mise nelle nostre mani non per esserne proprietari, bensì semplici amministratori. Una sola cosa c’è al mondo che possiamo definire veramente nostra, la sola che possiamo dare a Dio, che è nostra invece che sua, la sola che egli non ci toglierà mai; questa cosa è la nostra volontà, col suo potere di scegliere l’oggetto del suo amore. Quindi il dono più perfetto che possiamo offrire a Dio è quello della nostra volontà. Agli occhi del mondo, donarla a Dio è la suprema sconfitta che possiamo subire, ma è anche la suprema vittoria che possiamo conseguire agli occhi di Dio. Nel cedergliela ci sembra di perdere tutto, la sconfitta però è il seme della vittoria. La rinuncia alla propria volontà conduce a ritrovare tutto ciò che la volontà abbia mai cercato, la perfezione della Vita, della Verità, dell’Amore, cioè Dio.

E così, nel giorno di Pasqua non cantare l’inno del vincitore, ma quello del perdente. Cosa importa se la strada, in questa vita, sia ripida e disagevole, se la povertà di Betlemme, la solitudine della Galilea, le sofferenze della Croce siano il nostro pane? Mentre combattiamo, santamente ispirati da colui che ha conquistato il mondo, perché mai dovremmo trattenerci dal manifestare la nostra sfida di fronte all’ipocrisia del mondo? Perché temere di estrarre la spada e assestare il primo colpo mortale al nostro egoismo? Marciando sotto la guida del Condottiero dalle cinque Piaghe, fortificati dai suoi Sacramenti, resi incrollabili dal suo essere Verità infallibile, divinizzati dal suo Amore redentivo, non abbiamo alcun timore circa l’esito della battaglia della vita; nessun dubbio sull’epilogo della sola lotta che conta; nessun bisogno di chiederci se saremo vincitori o perdenti. Perché? Perché abbiamo già vinto – solo che la notizia non è ancora trapelata!



Calendario liturgico: 17-23 Aprile 2023

17 L Beato chi si rifugia in te, Signore. Gesù è il rivelatore del Padre; questa rivelazione si compirà pienamente sulla croce, quando egli verrà innalzato alla gloria. S. Simeone Bar S.; S. Acacio; S. Caterina Tekakwitha. At 4,23-31; Sal 2; Gv 3,1-8

18 M Il Signore regna, si riveste di maestà. Per accogliere il Signore ognuno di noi, come Nicodemo, deve imparare a farsi piccolo, essere disposto a “rinascere”. S. Galdino; S. Atanasia; B. Sabina Petrilli. At 4,32-37; Sal 92; Gv 3,7-15

19 M Il povero grida e il Signore lo ascolta. Per noi che crediamo in Cristo sorge un giorno di luce, lungo, eterno, che non si spegnerà più: la Pasqua mistica (Pseudo Ippolito Romano) . S. Leone IX; S. Elfego; B. Bernardo. At 5,17-26; Sal 33; Gv 3,16-21.

20 G Ascolta, Signore, il grido del povero. Credere in Gesù significa testimoniare la verità della parola di Dio. S. Aniceto; S. Agnese da Montepulciano; B. Chiara Bosatta. At 5,27-33; Sal 33; Gv 3,31-36.

21 V Una cosa ho chiesto al Signore: abitare nella sua casa. Nel miracolo della moltiplicazione dei pani, alla folla che viene sfamata è rivelata la gloria di Dio su Gesù, Parola fatta carne. S. Anselmo (mf); S. Corrado da Parzham; B. Giovanni Saziari. At 5,34-42; Sal 26; Gv 6,1-15.

22 S Su di noi sia il tuo amore, Signore. Il Signore che cammina sulle acque manifesta la sua divinità e il suo potere sulle forze della natura. S. Leonida; S. Gaio; B. Francesco Venimbeni. At 6,1-7; Sal 32; Gv 6,16-21.

23 D III Domenica di Pasqua / A. III sett. di Pasqua - III sett. del Salterio. S. Adalberto; S. Giorgio. At 2,14a.22-33; Sal 15; 1Pt 1,17-21; Lc 24,13-35
Elide Siviero 
 


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