DOMENICA DI PASQUA
RISURREZIONE DEL SIGNORE (ANNO A)
“Vide e credette”.
Intenzioni Sante Messe
DOMENICA 09 Domenica di Pasqua. Ore 9.00. Annamaria Libralon e Fam. Def.; Caon Zita e Fam. Def.; Pezzin Marilena; Scapin Samuele e Arino; Maria e Armando Bertapelle; Fabian Adriano; Agostini Sereno e Dorina; Bertapelle Marcello; Maggiolo Fabio (anniv.) e nonni; Morosinotto Franco, Igino, Ester, Luigi e Alice; Martori Emilio e Rina; Torresin Bruno e Alice; Ore 11.00: Pro Populo.
Lunedì 10 Lunedì dell’Angelo. Ore 9.30: Latova Ester (settimo).
MARTEDì 11 Ore 15.00: Rosso Lino; De Marchi Franca in Cavinato.
MERCOLEDì 12 Ore 8.00: Bragagnolo Antonio e Caterina; Secondo l’int. dell’offerente.
GIOVEDì 13 Ore 15.00: Scapin Suor Luigina.
VENERDì 14 Ore 8.00: Secondo l’intenzione dell’offerente..
SABATO 15 Ore 19.00: Def. Fam. Bedin Fulvio; Libralon Ottorino e Cavinato Alida; Righetto Gino e Fasolato Ernesta; Rosso Lino; Gallo Luigi; Cavinato Albano, Dirce, Giovanni, Lucia e Suor Luisa; Cavinato Ottorino e Mozzo Antonietta in Cavinato ; Gazzola Giuseppe (anniv.); Varotto Regina (settimo).
DOMENICA 16 II Domenica di Pasqua. Ore 9.30. Gallo Pericle, Tonello Giorgio, Scapin Angela; Dalle Fratte Ivo; Bedin Ferdinando, Tecla, Luigi e Favaro Assunta; Balanica Adrian Cristian; Fabian Adriano; Ore 11.00. Pro Populo.
Incontri
Martedì ore 21.00 Incontro-prove per il gruppo della Corale parrocchiale.
Avvisi
· Domani, lunedì dell’Angelo, ci sarà una sola santa messa alle ore 9.30.
· Domenica 16 aprile, è la domenica ‘in Albis’ domenica in cui un tempo, coloro che avevano ricevuto i sacramenti nella veglia, deponevano la loro veste Battesimale. Alla messa delle ore 9.30 i ragazzi che hanno ricevuto i sacramenti della cresima e dell’eucaristia deporranno la loro veste al termine della celebrazione.
· Domenica 16 aprile, alle ore 15.00, ci sarà l’incontro per genitori e ragazzi del 1° Discepolato prima Tappa (ragazzi di 2^ e 3^ elementare).
· Con la prossima domenica, visto che d. Francesco assicura la sua presenza la domenica, torniamo a celebrare due messe nella mattinata. Alle ore 9.30 e alle 11.00; lo so nel Risveglio c’è scritto ore 9.00 e 11.00, ma si tratta di un errore che ho fatto e di cui chiedo scusa.
Attraverso il Foglietto desidero far giungere a tutti i miei più sinceri auguri di Buona Pasqua.
OFFERTE
Con gli occhi del Risorto
Sorelle Clarisse, Monastero Immacolata Concezione - Albano L. (RM)
Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».
Parola di Dio
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
«Il suo amore è per sempre».
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Cercate le cose di lassù, dove è Cristo
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
Parola di Dio
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.
Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato:
facciamo festa nel Signore.
Alleluia.
Egli doveva risuscitare dai morti.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Parola del Signore
Cantare non l’inno dei vincitori ma quello degli sconfitti!
La Pasqua conferma la lezione ripetendo che il Divino sta sempre dove il mondo meno se lo aspetta; poiché nessuno fra quelli del mondo si attendeva che uno sconfitto sarebbe stato il vincitore, che la pietra scartata dai costruttori sarebbe divenuta testata d’angolo, che colui che era morto, sarebbe ritornato a camminare e che, ignorato, posto in un sepolcro, sarebbe diventato la nostra risurrezione e la nostra vita. Nel giorno di Pasqua, io non intono il canto dei vincitori, ma quello di coloro che hanno subìto la sconfitta. Io canto l’inno dei vinti, quelli che caddero nella battaglia della vita, l’inno dei feriti, dei battuti, che perirono soccombendo nella mischia. Non il canto di giubilo dei vincitori, per i quali risuona l’acclamazione elevata in coro dalle nazioni, di quelli con la corona della gloria terrena sulla fronte, ma l’inno dei miseri, degli umili, degli esausti, di quelli dal cuore spezzato, che lottarono e persero, facendo con coraggio la loro parte, silenziosa e senza speranza.
Secondo il mondo, Cristo quel Venerdì santo fu sconfitto, secondo Dio egli fu vincitore. Coloro che lo condannarono a morte gli offrirono proprio l’occasione di cui egli aveva bisogno; coloro che chiusero con la pietra il sepolcro, gli offrirono proprio la porta che egli desiderava spalancare; il loro apparente trionfo aprì la strada alla sua suprema vittoria. Il Natale ha insegnato che il Divino sta sempre dove il mondo meno se lo aspetta; poiché nessuno si attendeva di trovarlo avvolto in fasce e posto in una mangiatoia.
La morte spazzò via il loro fallimento, tutto venne travolto eccetto la loro fede. Mentre il mondo, in coro, innalza il suo elogio a coloro che hanno vinto, io rimango nel campo dei vinti, nell’ombra, con i caduti, i feriti, gli agonizzanti, là recito sottovoce un requiem, poso le mie mani sulla loro fronte contratta dalla sofferenza, innalzo sommessamente una preghiera, tengo la mano impotente e sussurro: «Otterranno la vittoria solo coloro che hanno combattuto la buona battaglia, che hanno sbaragliato il demone che li tentava nel loro intimo, che hanno conservato la fede rifiutando di farsi sedurre da quei beni che il mondo stima così tanto; che, per una causa superiore, hanno osato soffrire, resistere, combattere e, se necessario, morire». Parla, o Storia! Chi sono i vincitori nella battaglia della vita? Scorri i tuoi annali e di’: sono quelli che il mondo chiama vincitori che conquistarono il successo effimero di un giorno? Sono i martiri o Nerone? Gli Spartani, caduti alle Termopili? O i Persiani e Serse? I suoi giudici o Socrate? Pilato o Cristo? (continua)
Calendario liturgico: 10-16 Aprile 2023
10 L Ottava di Pasqua. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Pietro annuncia quello che è il cuore della nostra fede: Gesù risorto è il Figlio di Dio. S. Palladio; S. Maddalena di Canossa. At 2,14.22-33; Sal 15; Mt 28,8-15.
11 M Ottava di Pasqua. Dell’amore del Signore è piena la terra. La conversione di una grande folla, con cui termina il discorso di Pietro, è frutto dell’azione dello Spirito Santo. S. Stanislao; S. Gemma Galgani. At 2,36-41; Sal 32; Gv 20,11-18.
12 M Ottava di Pasqua. Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. La nostra fede ha lo stesso fondamento di quella dei discepoli di Emmaus: la Parola e l’Eucaristia. S. Giulio I; S. Zeno; S. Giuseppe Moscati. At 3,1-10; Sal 104; Lc 24,13-35.
13 G Ottava di Pasqua. O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! Anche i primi discepoli non sono immuni dal dubbio della fede, ma lo superano toccando Gesù, mangiando con lui e accogliendo la sua Parola. S. Martino I; S. Ermenegildo; B. Ida. At 3,11-26; Sal 8; Lc 24,35-48.
14 V Ottava di Pasqua. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo. Pietro si getta in mare per andare incontro a Cristo. Se prima seguiva un Maestro, ora accoglie il Risorto. S. Lamberto; Ss. Tiburzio, Valeriano e Massimo. At 4,1-12; Sal 117; Gv 21,1-14.
15 S Ottava di Pasqua. Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai risposto. Uno dei frutti della Pasqua è il mandato dato a tutti di annunciare il Vangelo ad ogni creatura. S. Marone; S. Cesare de Bus; S. Damiano de Veuster. At 4,13-21; Sal 117; Mc 16,9-15.
Elide Siviero
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