sabato 8 aprile 2023

PASQUA di RISURREZIONE: 9 aprile

9 aprile 2023

DOMENICA DI PASQUA

               RISURREZIONE DEL SIGNORE (ANNO A)

 
Che cos’è che fa correre l’apostolo Giovanni al sepolcro? Egli ha vissuto per intero il dramma della Pasqua, essendo molto vicino al suo maestro. 
Ci sembra perciò inammissibile un’affermazione del genere: “Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura”. 
Eppure era proprio così: non meravigliamoci allora di constatare l’ignoranza attuale, per molti versi simile. 
Il mondo di Dio, i progetti di Dio sono così diversi che ancor oggi succede che anche chi è più vicino a Dio non capisca e si stupisca degli avvenimenti.
“Vide e credette”. 
Bastava un sepolcro vuoto perché tutto si risolvesse? Credo che non fu così facile. Anche nel momento delle sofferenze più dure, Giovanni rimane vicino al suo maestro. La ragione non comprende, ma l’amore aiuta il cuore ad aprirsi e a vedere.
 È l’intuizione dell’amore che permette a Giovanni di vedere e di credere prima di tutti gli altri. 
La gioia di Pasqua matura solo sul terreno di un amore fedele. Un’amicizia che niente e nessuno potrebbe spezzare. È possibile? Io credo che la vita ci abbia insegnato che soltanto Dio può procurarci ciò. 
È la testimonianza che ci danno tutti i gulag dell’Europa dell’Est e che riecheggia nella gioia pasquale alla fine del nostro millennio.


Intenzioni Sante Messe

DOMENICA 09       Domenica di Pasqua. Ore 9.00.  Annamaria Libralon e Fam. Def.; Caon Zita e Fam. Def.; Pezzin Marilena; Scapin Samuele e Arino; Maria e Armando Bertapelle; Fabian Adriano; Agostini Sereno e Dorina; Bertapelle Marcello; Maggiolo Fabio (anniv.) e nonni; Morosinotto Franco, Igino, Ester, Luigi e Alice; Martori Emilio e Rina; Torresin Bruno e Alice; Ore 11.00:  Pro Populo.

Lunedì  10 Lunedì dell’Angelo. Ore 9.30: Latova Ester (settimo).

MARTEDì  11 Ore 15.00:  Rosso Lino; De Marchi Franca in Cavinato.

MERCOLEDì  12 Ore  8.00:  Bragagnolo Antonio e Caterina; Secondo l’int. dell’offerente.

GIOVEDì  13    Ore 15.00: Scapin Suor Luigina.

VENERDì  14 Ore 8.00:  Secondo l’intenzione dell’offerente..

SABATO  15 Ore 19.00Def. Fam. Bedin Fulvio; Libralon Ottorino e Cavinato Alida; Righetto Gino e Fasolato Ernesta; Rosso Lino; Gallo Luigi; Cavinato Albano, Dirce, Giovanni, Lucia e Suor Luisa; Cavinato Ottorino e Mozzo Antonietta in Cavinato ; Gazzola Giuseppe (anniv.); Varotto Regina (settimo).

DOMENICA 16 II Domenica di Pasqua. Ore 9.30.  Gallo Pericle, Tonello Giorgio, Scapin Angela; Dalle Fratte Ivo; Bedin Ferdinando, Tecla, Luigi e Favaro Assunta; Balanica Adrian Cristian; Fabian Adriano; Ore 11.00. Pro Populo.

Incontri

Martedì ore 21.00 Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.

Avvisi

· Domani, lunedì dell’Angelo,  ci sarà una sola santa messa alle ore 9.30.

· Domenica 16 aprile, è la domenica ‘in Albis’ domenica in cui un tempo, coloro che avevano ricevuto i sacramenti nella veglia, deponevano la loro veste Battesimale. Alla messa delle ore 9.30 i ragazzi che hanno ricevuto i sacramenti della cresima e dell’eucaristia deporranno la loro veste al termine della celebrazione.

· Domenica 16 aprile, alle ore 15.00, ci sarà l’incontro per genitori e ragazzi del 1° Discepolato prima Tappa  (ragazzi di 2^ e 3^ elementare).

· Con la prossima domenica, visto che d. Francesco assicura la sua presenza  la domenica, torniamo a celebrare due messe nella mattinata. Alle ore 9.30 e alle 11.00; lo so nel Risveglio c’è scritto ore 9.00 e 11.00, ma si tratta di un errore che ho fatto e di cui chiedo scusa.

 

 

Attraverso il Foglietto desidero far giungere a tutti i miei più sinceri auguri di Buona Pasqua.

 

OFFERTE

Domenica delle Palme 02.04  €  298,64; 
Candele votive e settimana:   € 72,37; 
Cassettine dei bambini della Scuola Materna e dei ragazzi  della Catechesi:  Colletta quaresimale ‘Un Pane per amor di Dio’  € 292,21.

 

Con gli occhi del Risorto


Alleluia! Oggi Cristo è risorto e in lui ci è aperto il passaggio alla vita eterna. Dal fondo del sepolcro come dal fonte battesimale è scaturita per noi la salvezza. Dall’abisso del peccato e della morte si è sprigionata la vita nuova, la vita dei figli di Dio, che rinasce per non morire più. «Questo è stato fatto dal Signore, una meraviglia ai nostri occhi!» Sì, chi è passato con Cristo da morte a vita contempla la realtà con occhi nuovi, come quelli del discepolo Giovanni: occhi di cielo capaci di scorgere nella terra segnata dalle ombre i segni luminosi della vita risorta.
 Vuoto è il sepolcro, la pietra tolta, i teli posati, il sudario avvolto con cura... Il discepolo amato «vide e credette». 
Che cos’è la Pasqua se non un “passaggio di sguardo”? Dal vedere con gli occhi del corpo al contemplare con gli occhi dello Spirito. 
Se nel Vangelo i discepoli non incontrano ancora il Risorto, è perché il primo vero dono pasquale è la fede che nasce dal loro cuore, come dal nostro: la capacità di vedere e comprendere la storia oltre ciò che appare, con gli occhi del Risorto, per essere sin d’ora partecipi della sua gloria.
Sorelle Clarisse, Monastero Immacolata Concezione - Albano L. (RM)


Questo è il giorno della nostra salvezza! La morte è stata vinta! L’agnello vivo trionfa.
 Alleluia.


Prima lettura      At 10,34a.37-43
Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
 
Dagli Atti degli Apostoli
 
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».
Parola di Dio
 
Salmo responsoriale     Sal 117
 
Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.
 
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
 
La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
 
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
«Il suo amore è per sempre».
 
La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
 
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
 
Seconda lettura     Col 3,1-4
Cercate le cose di lassù, dove è Cristo
 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
 
Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
Parola di Dio
 

Sequenza
 
Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.
 
Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.
 
«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».
 
Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.
 
 
Canto al Vangelo (1Cor 5,7-8)
 
Alleluia, alleluia.
Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato:
facciamo festa nel Signore.
Alleluia.

 
Vangelo  
  Gv 20,1-9
Egli doveva risuscitare dai morti.
 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
 
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Parola del Signore



VIDEO   

Per i  bambini
































Cantare non l’inno dei vincitori ma quello degli sconfitti!

La Pasqua conferma la lezione ripetendo che il Divino sta sempre dove il mondo meno se lo aspetta; poiché nessuno fra quelli del mondo si attendeva che uno sconfitto sarebbe stato il vincitore, che la pietra scartata dai costruttori sarebbe divenuta testata d’angolo, che colui che era morto, sarebbe ritornato a camminare e che, ignorato, posto in un sepolcro, sarebbe diventato la nostra risurrezione e la nostra vita. Nel giorno di Pasqua, io non intono il canto dei vincitori, ma quello di coloro che hanno subìto la sconfitta. Io canto l’inno dei vinti, quelli che caddero nella battaglia della vita, l’inno dei feriti, dei battuti, che perirono soccombendo nella mischia. Non il canto di giubilo dei vincitori, per i quali risuona l’acclamazione elevata in coro dalle nazioni, di quelli con la corona della gloria terrena sulla fronte, ma l’inno dei miseri, degli umili, degli esausti, di quelli dal cuore spezzato, che lottarono e persero, facendo con coraggio la loro parte, silenziosa e senza speranza.

Secondo il mondo, Cristo quel Venerdì santo fu sconfitto, secondo Dio egli fu vincitore. Coloro che lo condannarono a morte gli offrirono proprio l’occasione di cui egli aveva bisogno; coloro che chiusero con la pietra il sepolcro, gli offrirono proprio la porta che egli desiderava spalancare; il loro apparente trionfo aprì la strada alla sua suprema vittoria. Il Natale ha insegnato che il Divino sta sempre dove il mondo meno se lo aspetta; poiché nessuno si attendeva di trovarlo avvolto in fasce e posto in una mangiatoia.

La morte spazzò via il loro fallimento, tutto venne travolto eccetto la loro fede. Mentre il mondo, in coro, innalza il suo elogio a coloro che hanno vinto, io rimango nel campo dei vinti, nell’ombra, con i caduti, i feriti, gli agonizzanti, là recito sottovoce un requiem, poso le mie mani sulla loro fronte contratta dalla sofferenza, innalzo sommessamente una preghiera, tengo la mano impotente e sussurro: «Otterranno la vittoria solo coloro che hanno combattuto la buona battaglia, che hanno sbaragliato il demone che li tentava nel loro intimo, che hanno conservato la fede rifiutando di farsi sedurre da quei beni che il mondo stima così tanto; che, per una causa superiore, hanno osato soffrire, resistere, combattere e, se necessario, morire». Parla, o Storia! Chi sono i vincitori nella battaglia della vita? Scorri i tuoi annali e di’: sono quelli che il mondo chiama vincitori che conquistarono il successo effimero di un giorno? Sono i martiri o Nerone? Gli Spartani, caduti alle Termopili? O i Persiani e Serse? I suoi giudici o Socrate? Pilato o Cristo? (continua)


Calendario liturgico: 10-16 Aprile 2023

10 L Ottava di Pasqua. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Pietro annuncia quello che è il cuore della nostra fede: Gesù risorto è il Figlio di Dio. S. Palladio; S. Maddalena di Canossa. At 2,14.22-33; Sal 15; Mt 28,8-15.


11 M Ottava di Pasqua. Dell’amore del Signore è piena la terra. La conversione di una grande folla, con cui termina il discorso di Pietro, è frutto dell’azione dello Spirito Santo. S. Stanislao; S. Gemma Galgani. At 2,36-41; Sal 32; Gv 20,11-18.


12 M Ottava di Pasqua. Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. La nostra fede ha lo stesso fondamento di quella dei discepoli di Emmaus: la Parola e l’Eucaristia. S. Giulio I; S. Zeno; S. Giuseppe Moscati. At 3,1-10; Sal 104; Lc 24,13-35.


13 G Ottava di Pasqua. O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! Anche i primi discepoli non sono immuni dal dubbio della fede, ma lo superano toccando Gesù, mangiando con lui e accogliendo la sua Parola. S. Martino I; S. Ermenegildo; B. Ida. At 3,11-26; Sal 8; Lc 24,35-48.


14 V Ottava di Pasqua. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo. Pietro si getta in mare per andare incontro a Cristo. Se prima seguiva un Maestro, ora accoglie il Risorto. S. Lamberto; Ss. Tiburzio, Valeriano e Massimo. At 4,1-12; Sal 117; Gv 21,1-14.


15 S Ottava di Pasqua. Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai risposto. Uno dei frutti della Pasqua è il mandato dato a tutti di annunciare il Vangelo ad ogni creatura. S. Marone; S. Cesare de Bus; S. Damiano de Veuster. At 4,13-21; Sal 117; Mc 16,9-15.


16 D II Domenica di Pasqua / A (o della Divina Misericordia). II sett. di Pasqua - II sett. del Salterio. S. Bernardetta Soubirous. At 2,42-47; Sal 117; 1Pt 1,3-9; Gv 20,19-31.

Elide Siviero 


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