I discepoli ammirano l’architettura del tempio. Gli occhi di Gesù si spingono più in là: egli vede la distruzione di Gerusalemme, i cataclismi naturali, i segni dal cielo, le persecuzioni della Chiesa e l’apparizione di falsi profeti. Sono manifestazioni della decomposizione del vecchio mondo segnato dal peccato e dalle doglie del parto di nuovi cieli e di una terra nuova. In tutte le pressioni e le estorsioni esercitate sulla Chiesa, noi non dovremmo vedere qualche cupa tragedia, perché esse purificano la nostra fede e confortano la nostra speranza.
Esse sono altrettante occasioni per testimoniare Cristo.
Altrimenti il mondo non conoscerebbe il suo Vangelo né la forza del suo amore.
Ma un pericolo più grande incombe su di noi: si tratta dei falsi profeti che si fanno passare per Cristo o che parlano in suo nome. Approfittando delle inquietudini e dei rivolgimenti causati dalla storia, i falsi profeti guadagnano alle loro ideologie, alle loro idee pseudo-scientifiche sul mondo e alle loro pseudo-religioni.
La vera venuta di Cristo sarà invece così evidente che nessuno ne dubiterà. Gesù incoraggia i suoi discepoli di ogni tempo a rimanere al suo fianco sino alla fine. Egli trasformerà tutte le infelicità, tutti i fallimenti e persino la morte del martire in risurrezione gloriosa e in adorazione.
MARTEDì 15 Ore 15.00: .
MERCOLEDì 16 Ore 8.00: .
GIOVEDì 17 Ore 15.00: .
VENERDì 18 Ore 8.00: .
SABATO 19 Ore 18.30: Def. Fam. Bedin Fulvio; Libralon Mario e Cavinato Maria; Mazzon Tiziano e Gazzola Rosalia; Gazzola Luigi Giuseppe; Cavinato Gino e Ida e Agostini Tarcisio.
DOMENICA 20 Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo.
· Oggi, diciassette ragazzi/e della nostra comunità parrocchiale ricevono i sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia, siamo nella gioia con questi amici più giovani che decidono di seguire con impegno il Signore Gesù.
«IO VI DARÒ PAROLA E SAPIENZA»
Quante volte leggiamo le parole di Gesù sul giudizio e sulle persecuzioni come se non ci riguardassero! Eppure, la persecuzione dei cristiani è oggi sempre più violenta e spesso ci raggiunge direttamente, quando veniamo condannati perché rifiutiamo un pensiero che fa a meno di Dio. Come sono preziose, allora, le parole di Gesù, che ci dice che queste prove devono accadere: sono i dolori del parto della storia in cammino verso il suo orizzonte certo, che è la beatitudine eterna.
E mai ci verrà meno il sostegno del Signore che promette: «Io vi darò parola e sapienza» (Vangelo).
L’orizzonte è quello della beatitudine eterna, ma questo non significa disimpegno dalla realtà del mondo, come quei cristiani di Tessalonica che vivevano «senza fare nulla e sempre in agitazione» (II Lettura).
Al contrario, quest’orizzonte dà valore e senso al nostro impegno: lavorando perché scompaiano superbia e ingiustizia, permettiamo all’amore e alla verità del Vangelo di permeare la storia.
La certezza che il «sole di giustizia» sorgerà con raggi benefici (I Lettura) ci dona forza per vivere appieno questa nostra responsabilità di cristiani, di testimoni autentici del Vangelo.
fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze
È certo, questo mondo un giorno passerà, ma non appartiene al cristiano vivere nella paura e nell’angoscia.
Il “giorno del Signore” sarà rovente per i malvagi, ma pieno di luce per i giusti.
Nel tramonto del mondo e della storia, quel che conta è la perseveranza nella fede.
Sorgerà per voi il sole di giustizia.
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio.
Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.
Parola di Dio
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra.
e i popoli con rettitudine.
Chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità.
Parola di Dio
Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Parola del Signore
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Il Messaggio di papa Francesco per la 6a Giornata Mondiale dei Poveri più che in altre occasioni ci ricorda che la preghiera per i poveri comporta anche la “contemplazione” della povertà. Perché, sia chiaro, quello che ci deve scandalizzare non è la povertà, la sobrietà dei mezzi, la mancanza di abbondanza, che è spesso mancanza del superfluo. Quello che deve scandalizzarci è la miseria, che è altro dalla povertà. Essa, dice il Messaggio, è «figlia dell’ingiustizia, dello sfruttamento, della violenza e della distribuzione ingiusta delle risorse. È la povertà disperata, priva di futuro, perché imposta dalla cultura dello scarto che non concede prospettive né vie d’uscita».
Torna alla mente una riflessione che padre David Maria Turoldo faceva nei lontani anni Settanta del secolo scorso, davanti ai danni provocati da un disordinato sviluppo economico, ma anche memore degli anni della dignitosa povertà contadina della sua infanzia friulana (di cui ci ha lasciato una testimonianza nel film «Gli ultimi» del 1963). Padre David osservava: forse abbiamo sbagliato tutto! Abbiamo combattuto la povertà. Ma la povertà è dignitosa, è un valore. Quello che avremmo dovuto combattere è la miseria. Sia chiaro, ogni vera contemplazione per il cristiano richiede anche un’azione. Il testo di riferimento della Giornata: Gesù Cristo si è fatto povero per voi (cf. 2Cor 8,9), presentandoci «il grande paradosso della vita di fede: la povertà di Cristo ci rende ricchi» ci dice anche chi è il suo discepolo: chi come lui si fa povero per i fratelli, chi per amore si è fa servo obbediente, fino a morire in croce, chi per amore si fa “pane di vita” perché nessuno manchi del necessario...
Essere discepoli di Gesù non è una scelta facile, ma non c’è altra via: è farsi poveri come lui, che per amore ha condiviso tutto, fino al dono della vita, perché «i poveri siano liberati dalla miseria e i ricchi dalla vanità, entrambe senza speranza».
Calendario liturgico: 14-20 Novembre 2022
14 L Al vincitore darò da mangiare dall’albero della vita. La Chiesa deve dire che Cristo è qui e gridare, tra il frastuono, che la salvezza è per tutti. S. Rufo; S. Teòdoto; B. Maria Luisa Merkert. Ap 1,1-5a; 2,1-5a; Sal 1; Lc 18,35-43
15 M Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono. Zacchèo vuole vedere Gesù, ma è Gesù ad averlo visto per primo. S. Alberto Magno (mf); S. Leopoldo il Pio; S. Sidonio. Ap 3,1-6.14-22; Sal 14; Lc 19,1-10.
16 M Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente. La moneta d’oro ricevuta è la nostra stessa vita, che va vissuta e messa pienamente in gioco per Cristo. S. Margherita di Scozia (mf); S. Geltrude di Helfta (mf). Ap 4,1-11; Sal 150; Lc 19,11-28.
17 G S. Elisabetta di Ungheria (m, bianco). Hai fatto di noi, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti. La pace è il dono messianico per eccellenza che Gesù proclama e offre a tutti. S. Aniano; S. Ilda. Ap 5,1-10; Sal 149; Lc 19,41-44
18 V Quanto sono dolci al mio palato le tue promesse! Il Signore esige che il Tempio, la casa del Padre, sia rispettato per quello che è: un luogo di preghiera. Dedic. Basiliche dei Ss. Pietro e Paolo ap. (mf). Ap 10,8-11; Sal 118; Lc 19,45-48.
19 S Benedetto il Signore, mia roccia. Gesù presenta la vita oltre la morte come qualcosa di nuovo, che non può essere rinchiuso in logiche umane. S. Barlaam; S. Simone eremita; B. Giacomo Benfatti. Ap 11,4-12; Sal 143; Lc 20,27-40
20 D N.S. Gesù Cristo Re dell’Universo / C (s, bianco).
XXXIV sett. del Tempo Ordinario / C - II sett. del Salterio. S. Teonesto. 2Sam 5,1-3; Sal 121; Col 1,12-20; Lc 23,35-43.
Elide Siviero
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