4 settembre 2022
Voler essere discepoli del Cristo significa avere scelto e deciso di seguirlo, significa avere scelto Cristo come unico punto di riferimento della e nella nostra vita.
Lo seguiamo perché lo amiamo e perché abbiamo fondato su di lui, e solo su di lui, il nostro progetto di vita.
Vivremo, nonostante tutto, infedeltà ed errori quotidiani, ma non saranno questi a troncare la nostra sequela se sapremo accettarli e viverli come limite e quindi come parte della croce che ogni giorno ci è chiesto di portare. Una croce fatta di grandi e piccole sofferenze e miserie, ma è proprio l’adesione alla “nostra” croce la via per divenire e rimanere suoi discepoli.
La Chiesa, oggi e sempre, è costruita da chi ha il coraggio di affidarsi soltanto a Dio e seguire Gesù con totale abbandono e senza nessun compromesso.
Intenzioni Sante Messe
DOMENICA 04 XXIII Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.00. Bertapelle Armando; Bedin Maria; Pezzin Marilena; Caon Giuseppe e Mariarosa. Ore 11.00: Pro Populo.
Lunedì 05 Ore 8.00: .
MARTEDì 06 Ore 18.00: Braghetto Odino.
MERCOLEDì 07 Ore 8.00: … ; Ore 19.30: Bedin Maria (trigesimo)
GIOVEDì 08 Ore 18.00: .
VENERDì 09 Ore 8.00: .
SABATO 10 Ore 19.00: .Cavinato Ottorino e Mozzo Antonietta; Barbieri Silvano; Caon Rina, Albertina, Enedina e Antonietta
DOMENICA 11 XXIV Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.00. Fabian Adriano; Agostini Sereno e Dorina; Scapin Arino e Samuele; Def. Fam. Bellotto Anna; Caon Don Felice. Ore 11.00: Pro Populo.
Incontri
Martedì ore 21.00 Incontro-prove per il gruppo della Corale parrocchiale.
Avvisi
· Oggi accogliamo nella nostra comunità parrocchiale col Battesimo, Aurora Marzotto di Thomas e Ilaria Sabelli. A questa bambina e ai suoi genitori i nostri più sinceri auguri di ogni bene.
· Lunedì 5 settembre, alle ore 21.00, ci sarà un incontro della presidenza del Consiglio Pastorale.
· Giovedì 8 settembre, alle ore 21.00, in sala Borsi , si terrà il Consiglio Pastorale Parrocchiale.
· Domenica 11 settembre, dopo la messa delle ore 9.00 coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.
· Oggi è la prima domenica di settembre, il mese che tradizionalmente è dedicato alla preghiera e all’aiuto ai nostri seminari diocesani. Nelle domeniche di settembre seguiremo la proposta dell’Ufficio Pastorale delle Vocazioni della diocesi, soprattutto con le preghiere dei fedeli. Il poster per il Mese del Seminario è costituito da due elementi grafici: un insieme di fotografie e una citazione biblica. Da una parte, le foto permettono di vedere volti e situazioni della vita del Seminario diocesano per cui pregare e nutrire affetto; un invito a conoscerlo, a visitarlo e a sostenerlo. Dall’altra, l’espressione «dono di Dio» è il miglior commento a queste immagini. L’espressione è presa dalla Seconda Lettera a Timòteo, che viene letta domenica 2 ottobre, giorno in cui si concluderà il mese dedicato al Seminario e si raccoglieranno le offerte. «Dono di Dio» è l’essere prete: il carisma del pastore; «Dono di Dio» è il prete per una comunità; «Dono di Dio» è il Seminario, luogo con una lunga storia spirituale e culturale che ha dato fisionomia alla nostra Diocesi ; «Dono di Dio» sono i seminaristi: comunità di giovani credenti che ricordano a tutti la preziosità di dedicare del tempo per scoprire e per vivere la propria vocazione, ciò che Dio desidera per la vita di ciascuno di noi.
Chi si fa suo discepolo, accetta di non anteporre nulla a ciò che egli propone; mette in conto il distacco da affetti e beni; valuta saggiamente le sue parole, che non sono per gente irriflessiva e superficiale; non studia accomodanti astuzie per sfuggire alla logica della croce, è invece persuaso che da essa sprigiona la forza e la gioia liberante del Vangelo.
Sì, il messaggio di Gesù è felice ma non facile, esigente e impegnativo, non assopisce ma inquieta.
Interroga a fondo la nostra vita che, innestata in Cristo mediante il Battesimo, si snoda sulle orme del Maestro.
Solo il ricorso alla sapienza che viene da Dio, suggerisce il libro della Sapienza (I Lettura), può supplire a limiti e fragilità umane, illuminare la penombra della nostra ragione, distoglierci dall’appiattimento sulla vita terrena e proiettarci verso ciò che è gradito al Signore.
Così ha agito l’apostolo Paolo (II Lettura). Con la forza mite del Vangelo, egli ha fatto di uno schiavo un fratello nel Signore e ha indicato alla società del suo tempo, quando la schiavitù era norma, la via della fraternità.
don Giuliano Saredi, ssp
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima
e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.
A stento immaginiamo le cose della terra,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi ha investigato le cose del cielo?
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,
se tu non gli avessi dato la sapienza
e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?
Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra;
gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito
e furono salvati per mezzo della sapienza».
Parola di Dio
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.
E acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.
Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo.
Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario.
Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore.
Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso.
Parola di Dio
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
Parola del Signore
I TEMI DEL SINODO DIOCESANO
I temi presentati sono il frutto del lavoro di lettura, analisi e sintesi della Commissione preparatoria.
La Commissione, dopo aver ascoltato attentamente le voci contenute nelle tremila pagine di relazione degli Spazi di dialogo parrocchiali e di ambito, offre alla Diocesi queste piste di lavoro, delineate a partire da quelle tematiche che, tra tutte, sono emerse con maggiore forza.
Questi temi diventano ora i contenuti da affidare ai Gruppi di discernimento sinodale e saranno successivamente accompagnati anche da domande e provocazioni per renderli attinenti al contesto pastorale della nostra Diocesi. Sono le piste di riflessione che guideranno l’individuazione delle “proposizioni”, cioè le prospettive ecclesiali, gli obiettivi pastorali e le proposte di cambiamento da discutere in Assemblea sinodale.
Calendario liturgico: 5-11 settembre 2022
5 L Guidami, Signore, nella tua giustizia. La guarigione operata di sabato nella sinagoga indica l’alto valore che Dio dà alla persona, superiore ad ogni norma. S. Quinto; S. Teresa di Calcutta. 1Cor 5,1-8; Sal 5; Lc 6,6-11.
6 M Il Signore ama il suo popolo. Solo dopo aver pregato Gesù sceglie gli apostoli e opera guarigioni. S. Magno; S. Onesiforo. 1Cor 6,1-11; Sal 149; Lc 6,12-19.
7 M Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio. C’è in questa terra chi è povero, affamato, disprezzato. Il Vangelo ci assicura che egli otterrà la sua ricompensa in cielo. S. Grato di Aosta; S. Regina; B. Giovanni B. Mazzucconi. 1Cor 7,25-31; Sal 44; Lc 6,20-26.
8 G Natività B.V. Maria (f, bianco). Gioisco pienamente nel Signore. La genealogia di Gesù ci mostra l’azione salvifica di Dio, che neppure il peccato degli uomini può fermare. S. Sergio I; B. Federico Ozanam. Mi 5,1-4a opp. Rm 8,28-30; Sal 12; Mt 1,1-16.18-23.
9 V Quanto sono amabili le tue dimore, Signore! La purificazione del cuore consente di vedere la trave in noi ed evitare ogni giudizio. S. Pietro Claver (mf); S. Giacinto; B. Giacomo D. Laval. 1Cor 9,16-19.22b-27; Sal 83; Lc 6,39-42.
10 S A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento. Non basta invocare il Signore, occorre mettere in pratica il Vangelo. S. Nicola da Tolentino; S. Nemesio; S. Agabio. 1Cor 10,14-22; Sal 115; Lc 6,43-49.
11 D XXIV Domenica del T.O. / C. XXIV sett. del Tempo Ordinario - IV sett. del Salterio. Ss. Proto e Giacinto. Es 32,7-11.13-14; Sal 50; 1Tm 1,12-17; Lc 15,1-32.
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