sabato 27 agosto 2022

INVITATI ALLA FESTA 28 agosto

  28 agosto 2022


INVITATI ALLA FESTA 

“Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. 
I grandi maestri dicono che sarebbe meglio non darsi subito come obiettivo l’umiltà. 
Fissare questo obiettivo fin dall’inizio, significa scivolare impercettibilmente verso una sottile “sufficienza”.
 Ciò può portare in seguito ad una eccessiva considerazione di se stessi, mentre l’umiltà consiste essenzialmente nel volgere il proprio sguardo al di fuori di se stessi, verso Gesù e verso le grandi realtà della fede, come la grandezza di Dio e la piccolezza dell’uomo, l’eternità e la limitatezza del tempo, la speranza del paradiso e la minaccia proveniente dalle nostre debolezze, la bellezza della santità e l’orrore del peccato.
“Chi si umilia sarà esaltato”. Per diventare umili, bisogna cominciare ad amare. È quello che ha fatto Gesù. L
’amore misericordioso l’ha fatto scendere dal cielo. L’amore l’ha spinto sulle strade della Palestina. L’amore l’ha condotto a cercare i malati, i peccatori, i sofferenti. 
Lo stesso amore l’ha portato, senza indugi, alla sua meta, il Calvario, dove “umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2,8).
L’umiltà è stata la forma esteriore della sua carità divina e il suo accompagnatore esterno. L’umiltà è stata un atteggiamento proprio della santa Madre che, per la sua purezza, fu a Dio gradita e, per la sua umiltà, attirò Dio a sé, perché Dio “resiste ai superbi; agli umili invece dà la sua grazia” (Gc 4,6). 
Maria era umile perché amava la volontà di Dio e delle persone che erano intorno a lei.
“Chi si umilia sarà esaltato”. Come possiamo noi mettere in pratica questa frase del Vangelo? Dovremmo darci come obiettivo la carità primordiale del Vangelo e cercare di servire tutti quelli che incontriamo. Ogni persona è nostro Signore, e in ognuna di esse noi abbiamo il privilegio di servire Gesù.


Intenzioni Sante Messe

DOMENICA 28      XXII Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.00. Bertapelle Luca; Badan Bruno; Ciscato Luigi. Ore 11.00: Pro Populo.

Lunedì  29            Ore 8.00: .

MARTEDì  30         Ore 18.00:  .

MERCOLEDì  31     Ore 8.00:  .  

GIOVEDì  01.09 Ore 18.00: Gallato Antonio, Perusin Andrea e Virgilio Umberto .

VENERDì  02 Ore 8.00:  .

SABATO  03 Ore 19.00: Def. Fam. Massarotto Ivano; Def. Fam. Cavinato Roberto; Def. Fam. Caonetto Rino; Def. Fam. Bruno ed Ester; Vigis Elio e Pasquali Ada; Pedron Sergio, Filippo Veneranda e Fam. Def..

DOMENICA  04 XXIII Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.00. Bertapelle Armando; Bedin Maria; Pezzin Marilena; Caon Giuseppe e Mariarosa. Ore 11.00: Pro Populo.


Incontri

Martedì ore 21.00 Incontro-prove per  il gruppo della  Corale parrocchiale.

Avvisi

· Oggi, dopo la messa delle ore 9.00, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

· Mercoledì 31 agosto, alle ore 21.00 in sala Borsi, ci sarà un incontro per i catechisti parrocchiali.

·  Venerdì  2 settembre è il primo venerdì del mese, nella mattinata, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

·  Domenica 04 settembre accoglieremo nella nostra comunità parrocchiale col Battesimo, Aurora Marzotto di Thomas e Ilaria Sabelli. A questa bambina e ai suoi genitori i nostri più sinceri auguri di ogni bene.

 

Nei prossimi giorni si definiscono le iscrizioni ai Gruppi di discernimento Sinodale, vista la complessità del tempo estivo il termine delle iscrizioni è stato portato al 15 settembre, quindi c’è ancora tempo per iscriversi.

Rinnovo quindi l’invito a chi viene contattato di essere generoso e, se non ci sono particolari difficoltà, di partecipare come animatore o come componente ai Gruppi di discernimento

 

  IMPARIAMO DA GESÙ, MITE E UMILE DI CUORE


L’autore del Siràcide (I Lettura) si rivela un maestro di sapienza che parla ai suoi ascoltatori come un padre a un figlio. Le virtù che ci rendono graditi agli occhi di Dio e amabili da parte degli uomini sono: la mitezza, l’umiltà, la generosità, la misericordia. L’evangelista Luca, nel contesto del “ciclo della mensa”, presenta Gesù Maestro che insegna le condizioni per entrare nel suo Regno: umiltà, pratica delle opere di misericordia, modestia, rinuncia all’autogiustificazione. Chi si esalta – vivendo nell’orgoglio e nella superbia – sarà umiliato, e chi si umilia – facendosi tutto a tutti vivendo come servo per amore – sarà esaltato, giungendo alla risurrezione dei giusti, raggiungendo le dimore eterne. Accogliamo l’invito di Gesù a prendere su di noi il giogo soave del suo amore, imparando da lui, che è mite e umile di cuore (Canto al Vangelo). Attorno alla mensa eucaristica ci riconosciamo tutti fratelli per pura grazia, formando la «festosa assemblea della nuova alleanza» (II Lettura), ricevendo luce e forza per onorare il Signore negli umili e nei sofferenti, per i quali ha preparato una casa (Ritornello del salmo)
don Francesco Dell’Orco

Gesù c’invita oggi a moderare le nostre ambizioni. 

L’esortazione a non cercare i primi posti non è una lezione di galateo, ma un invito a servire e privilegiare i poveri, coloro che non possono contraccambiare

Prima lettura     Sir 3,17-20.28-29

Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore.
 
Dal libro del Siràcide
 
Figlio, compi le tue opere con mitezza,
e sarai amato più di un uomo generoso.
Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
Perché grande è la potenza del Signore,
e dagli umili egli è glorificato.
Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,
perché in lui è radicata la pianta del male.
Il cuore sapiente medita le parabole,
un orecchio attento è quanto desidera il saggio.
Parola di Dio
 
 
Salmo responsoriale    Sal 67
 
Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.
 
I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome.
 
Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri.
 
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio.
 
 
 
Seconda lettura  Eb 12,18-19.22-24
Vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente.
 
Dalla lettera agli Ebrei
 
Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola.
Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova.
Parola di Dio
 
Canto al Vangelo (Mt 11,29)
 
Alleluia, alleluia.
Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.
 
 
Vangelo    Lc 14,1.7-14
Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
  
+ Dal Vangelo secondo Luca
 
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore




I TEMI DEL SINODO DIOCESANO


I temi presentati sono il frutto del lavoro di lettura, analisi e sintesi della Commissione preparatoria.
La Commissione, dopo aver ascoltato attentamente le voci contenute nelle tremila pagine di relazione degli Spazi di dialogo  parrocchiali e di ambito, offre alla Diocesi queste piste di lavoro, delineate a partire da quelle tematiche che, tra tutte, sono emerse con maggiore forza.

Questi temi diventano ora i contenuti da affidare ai Gruppi di discernimento sinodale e saranno successivamente accompagnati anche da domande e provocazioni per renderli attinenti al contesto pastorale della nostra Diocesi. Sono le piste di riflessione che guideranno l’individuazione delle “proposizioni”, cioè le prospettive ecclesiali, gli obiettivi pastorali e le proposte di cambiamento da discutere in Assemblea sinodale.

EVANGELIZZAZIONE E CULTURA

EVANGELIZZAZIONE E CULTURA
Un arricchimento reciproco

 

La Chiesa abita la terra e vive la fede immersa nell’oggi, confrontandosi quotidianamente con il mondo del lavoro, della scuola e della formazione, gli ambienti sociali e culturali, gli aspetti cruciali della globalizzazione. Anche oggi la Chiesa è chiamata ad incarnarsi in questo tempo, ad arricchirsi e lasciarsi trasformare dalla vita degli uomini e delle donne di oggi per continuare ad essere fedele alla propria missione evangelizzatrice.

LA CHIESA E GLI AMBITI DI VITA

LA CHIESA E GLI AMBITI DI VITA 
Un legame costitutivo

 

Il legame tra la fede e i vissuti delle persone (nascita, scelte, relazioni affettive, crescita personale, studio, lavoro, cittadinanza, fragilità, morte…), tra la fede e tutti gli ambiti sociali e culturali va considerato come costitutivo e rilevante. Essere cristiani significa ascoltare e condividere le medesime opportunità e fatiche di tutte le persone, per costruire insieme una società fraterna.
Come raccontare meglio la presenza del Signore attraverso la vita dei cristiani? Come comunicare meglio le tante esperienze di formazione, volontariato, servizio? Come evitare la frammentazione nelle proposte formative, la dispersione di risorse, la poca conoscenza delle opportunità offerte?      

IL BISOGNO DI SPIRITUALITÀ

IL BISOGNO DI SPIRITUALITA’
Una ricerca vitale

La ricerca di spiritualità è una ricerca esistenziale, costitutiva della natura umana. Le domande che sorgono dalla fragilità, dal lutto, dall’abbandono, dalla solitudine interpellano i singoli, le famiglie, le comunitàLa ricerca di spiritualità si esprime come bisogno di una vita più piena e ricca di senso, come desiderio di relazione con una realtà trascendente che apre all’invocazione. Sarà importante per le comunità cristiane riconoscere che  giovani e adulti percepiscono una frattura tra il piano antropologico e quello teologico, tra la salute e la fede, tra la felicità e la beatitudine. Come fare esperienza di una ricomposizione tra la vita spirituale e la vita quotidiana, in questo contesto culturale e sociale?

LA LITURGIA

LA LITURGIA
Il desiderio di incontrare il Signore e i fratelli

 

Nei fedeli si avverte il desiderio di incontrare il Signore e i fratelli e la domanda autentica di testimoniare la propria fede in Gesù. Emerge il bisogno che i momenti celebrativi siano un’occasione di incontro accogliente, dove sentirsi a casa e protagonisti, con la partecipazione di tutta l’assemblea. E’ importante ridare senso ai riti della Liturgia per conoscerli, riconoscerli e innestarli nella vita quotidiana.

LE FAMIGLIE

LE FAMIGLIE
L’attuale complessità ci interpella                                                                                            

 

Le relazioni e la famiglia rappresentano un “terreno santo” (cfr. Es 3, 5), il luogo prioritario e privilegiato degli affetti dove prendersi cura l’uno dell’altro; dove è ancora possibile trasmettere valori, diritti e doveri fondamentali. La famiglia è la prima dimensione di comunità, un porto accogliente e sicuro. Le realtà sono molteplici: ci sono famiglie tradizionali, famiglie con coppie separate, divorziate, risposate, di persone omosessuali; famiglie allargate o ristrette, composte anche da una sola persona, situazioni di vedovanza… Tali esperienze trovano spazi di confronto e di accoglienza nelle proposte e nei cammini pastorali?

I GIOVANI E LE NUOVE GENERAZIONI

I GIOVANI E LE NUOVE GENERAZIONI
Profezia per la Chiesa di Padova                                                                                                    

 

La realtà dei giovani risulta complessa e vitale, a loro va riservata un’attenzione preferenziale. Nei giovani riscontriamo il desiderio di aggregazione, di stare insieme, la ricerca di un nuovo senso di appartenenza rispetto alla “struttura parrocchiale classica”. Un bel segno è la loro sensibilità per le tematiche sociali, ambientali, per la giustizia e la solidarietà, da cui potrebbero partire percorsi capaci di approfondire il Vangelo. Oggi il giovane ha un diverso senso di appartenenza rispetto ai legami classici (strutture patronato-chiesa, famiglia…), crediamo che vada riconsiderato il valore della “condivisione della fede” come elemento che può promuovere legame: i giovani sono alla ricerca di spiritualità, ma le nostre parrocchie fanno fatica ad accompagnare questa ricerca.  Come attivare occasioni di dialogo intergenerazionale di fede? Quali connotazioni potrebbero avere? La Chiesa, pensata, strutturata e soprattutto come oggi si manifesta nell’immaginario comune interessa ai giovani? Quale profezia per la Chiesa di oggi può nascere dai giovani?

L’IDENTITÀ E I COMPITI DEI FEDELI LAICI

L’IDENTITA’ E I COMPITI DEI FEDELI LAICI
La consapevolezza della dignità battesimale                                                                             

 

Il compito essenziale dei fedeli laici consiste nella testimonianza del Vangelo nei luoghi e nei contesti quotidiani dell’esistenza. Tanti laici si spendono, con tanta generosità per il bene della Chiesa in ruoli, servizi, gruppi, attività, esperienze di responsabilità. Riflettere sull’identità e sui compiti dei laici non può che partire dalla consapevolezza del tanto bene già in atto. Alla fonte di questa identità c’è il sacramento del Battesimo che contraddistingue ogni credente.

L’IDENTITÀ E I COMPITI DEI PRESBITERI

L’IDENTITA’ E I COMPITI DEI PRESBITERI
Un ripensamento necessario

 

Nelle parrocchie e tra i presbiteri stessi si avverte il desiderio di esprimere un’identità del presbitero più autentica, valorizzandone il ministero di pastore e di guida spirituale. L’identità del presbitero e i suoi compiti sono ripensabili solo se rivisti assieme a quelli dei laici e delle comunità.
Va quindi  ritrovata una chiarezza organizzativa per le parrocchie. Come si sperimenta spesso nelle cooperazioni missionarie forse è giunto il momento di provare esperienze di vita fraterna tra i presbiteri e di valutare anche quella tra i presbiteri con diaconi permanenti, famiglie e laici? Potrebbe essere utile potenziare la formazione condivisa tra presbiteri e laici? Come precisare e qualificare l’identità e il compito dei diaconi permanenti, una presenza sempre più apprezzata e crescente?

IL VOLTO DELLE PARROCCHIE

IL VOLTO DELLE PARROCCHIE
Stare nella transizione e nel processo

 

Il volto delle parrocchie è in forte transizione,  nel guado ecclesiale e sociale,  chiedendoci di stare nel processo più che pretendere di fissare una volta per tutte un modello.   In prospettiva futura, il volto delle parrocchie si profila contrassegnato da una alta qualità dell’incontro con Cristo, nel mettere al centro la Parola e l’Eucaristia, nella presenza di laici qualificati e con ministerialità riconosciute non solo attinenti ai servizi intra-ecclesiali. Rilevante la loro presenza nella gestione dei beni e delle strutture, risorse preziose da valorizzare per l’azione pastorale.   L’attenzione al contesto della vita umana e sociale chiede di cogliere il bene in atto in una ospitalità dell’azione dello Spirito già presente in ciascuno e che sprona a un annuncio umile ma convinto.

LE PARROCCHIE E LO STILE EVANGELICO

LE PARROCCHIE E LO STILE EVANGELICO
Una casa fraterna e ospitale

 

La parrocchia così come la conosciamo è ancora il luogo adeguato per vivere delle relazioni significative e incontrare il Signore? Ad oggi mantiene questa caratteristica relazionale.  Non sono i numeri che contano ma il piacere di cercarsi, ascoltarsi, accogliersi.  In questo momento storico, si possono sperimentare anche  altre forme di crescita, formazione e coinvolgimento diverse (movimenti, associazioni, ecc.). Le diverse forme di vita consacrata con la molteplicità dei loro carismi operanti nelle parrocchie e nella Diocesi sono un dono prezioso.  Quale contributo possono offrire alla Chiesa di Padova? Le parrocchie inoltre sono chiamate a lasciarsi interpellare dalle “novità” del nostro tempo come la presenza sempre maggiore di cristiani di altre confessioni, di persone di religioni diverse da quella cristiana, di persone con altre lingue e culture.

LE PRIORITÀ PASTORALI

LE PRIORITA’ PASTORALI
L’annuncio al centro

 

In una comunità cristiana impegnata nell’annuncio del Vangelo è sentito il bisogno di andare all’essenziale. Va ripensata  la pastorale, passando da una pastorale di “conservazione” ad una pastorale di evangelizzazione e di missione. Le proposte parrocchiali risultano spesso scollegate dalla vita e dalle aspettative delle persone: è come se non fosse previsto l’aggancio per andare in profondità, per scoprire il cuore della fede e condividerlo. Bisogna qualificare le proposte, senza guardare i numeri, far partire il nuovo e non ridurci al fare. Emerge la necessità di rompere schemi ripetitivi  e ripensare l’impianto organizzativo, lasciando più spazio alle domande delle persone e all’annuncio del Vangelo. La vita delle parrocchie ha bisogno di mettere al centro le relazioni e la vita comunitaria: l’ascolto e l’annuncio di Gesù, infatti, si incarna nell’incontro ed è favorito da un clima di condivisione.

LA COMUNICAZIONE DELLA FEDE

LA COMUNICAZIONE DELLA FEDE
L’azione corale di tutta la comunità

 

La comunicazione della fede è l’azione corale di tutta la comunità e dovrebbe essere un’esperienza che si vive fin da subito in famiglia, con il coinvolgimento di ogni ambito pastorale presente in parrocchia. Un modello di comunicazione della fede nella nostra diocesi è il rinnovato cammino di Iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi (ICFR), iniziato nell’anno pastorale 2013/2014. Emerge la necessità di ritornare all’essenziale, all’ascolto della Parola di Dio, da accogliere nel silenzio, sempre più difficile da trovare e da valorizzare anche nelle celebrazioni liturgiche. Le prassi di comunicazione della fede maturate in altri luoghi del mondo e in contesti missionari possono essere significative per il nostro tempo? Quale contributo ci può venire dai fidei donum e dall’ampia esperienza missionaria della nostra diocesi?

L’ORGANIZZAZIONE PARROCCHIALE E TERRITORIALE

L’ORGANIZZAZIONE PARROCCHIALE E TERRITORIALE
Le parrocchie e gli altri livelli di collaborazione

 

L’identità delle parrocchie è molto sentita e si percepisce il desiderio che diventino sempre più una famiglia: un luogo “caldo” a cui si appartiene, un riferimento importante, anche se non esaustivo. I confini territoriali e fisici sono ancora l’occasione prevalente per una buona esperienza di Chiesa? Quale valore hanno o possono avere i vicariati?  I luoghi in cui si fa esperienza forte di servizio, formazione, preghiera, è possibile che diventino luogo di appartenenza e di fede? Quale rapporto con alcuni ambienti significativi della carità, missionarietà  e spiritualità, che vedono spesso la presenza di consacrati e consacrate, avvertiti come un’opportunità preziosa? Quale rapporto con i movimenti ecclesiali?

LE STRUTTURE E LA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA

LE STRUTTURE E LA SOSTENIBILITA’ ECONOMICA
La gestione ordinaria e straordinaria tra opportunità e criticità                                                                                                                                                                                            

Il valore dei molti beni ricevuti in eredità e custodia: vengono da una storia che ci precede, sono importanti anche nel presente e vanno resi significativi anche per il futuro. È un elemento positivo sul quale pensare la loro sostenibilità economica. Altro elemento positivo è un rinnovato invito alla sobrietà e ad una Chiesa più povera: ciò significa non farsi possedere dai beni stessi ma utilizzarli in funzione del bene comune. È necessario individuare dei criteri per definire cosa è davvero essenziale rispetto ai beni e alle strutture parrocchiali, cosa non lo è più e cosa è alienabile e c’è l’esigenza di una maggiore responsabilità nell’utilizzo delle risorse in tutti gli ambiti pastorali. È il tempo, non rinviabile, delle scelte coltivando una pazienza attiva nella maturazione dei processi.



Calendario liturgico:29 Agosto - 4 settembre 2022

29 L Martirio di S. Giovanni Battista (m, rosso). La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza. La morte assurda del Battista è un martirio, una testimonianza che annuncia la venuta della verità. S. Adelfo. Ger 1,17-19; Sal 70; Mc 6,17-29.

30 M Giusto è il Signore in tutte le sue vie. Gesù comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno. S. Margherita Ward; B. Ildefonso Schuster. 1Cor 2,10b-16; Sal 144; Lc 4,31-37.

31 M Beato il popolo scelto dal Signore. Gesù Cristo mette a tacere il maligno. Nulla deve intralciare la sua missione che è parlare dell’amore di Dio. S. Aristide; S. Raimondo Nonnato. 1Cor 3,1-9; Sal 32; Lc 4,38-44.

1 G Del Signore è la terra e quanto contiene. Il Signore ci chiama non perché siamo degni, ma per renderci suoi discepoli e colmarci dei suoi favori. S. Egidio abate; B. Giuliana da Collalto. 1Cor 3,18-23; Sal 23; Lc 5,1-11. Oggi ricorrono la 7a Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato e la 17a Giornata per la custodia del creato.


2 V La salvezza dei giusti viene dal Signore. Il digiuno porta a sentire la “fame di Dio” e unirci alla passione di Cristo. S. Elpidio; Ss. Alberto e Vito; S. Zenone. 1Cor 4,1-5; Sal 36; Lc 5,33-39.

3 S S. Gregorio Magno (m, bianco). Il Signore è vicino a chiunque lo invoca. Gesù si propone come Signore del sabato: è lui infatti il nostro riposo, la sosta che rinfranca. S. Fe- be; B. Guala. 1Cor 4,6b-15; Sal 144; Lc 6,1-5.

4 DXXIII Domenica del T.O. / C. XXIII sett. del Tempo Ordinario - III sett. del Salterio. S. Rosalia; B. Caterina Mattei. Sap 9,13-18; Sal 89; Fm 9b-10.12-17; Lc 14,25-33. Oggi si celebra nel Tempio di S. Paolo in Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de «La Domenica».

Elide Siviero

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