sabato 6 agosto 2022

"Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese”. 7 agosto 2022

  7 agosto 2022


"Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese

In questo brano del Vangelo Cristo ci dice di non avere paura, di non lasciarci prendere dall’angoscia: il nostro stato d’animo di sempre deve essere una tranquilla fiducia in Dio, poiché “al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno”. Dobbiamo aprire un conto in questo regno, perché solo lì si trova la vera ricchezza. 
La motivazione e il fine dell’uomo provengono sempre da dove egli pensa che si trovino i veri valori: “Perché dove è il vostro tesoro, lì sarà anche il vostro cuore”. 
Questa priorità implica che noi siamo distaccati dal denaro e dai beni materiali, e che li utilizziamo per il bene altrui, essendo responsabili davanti a Dio della loro gestione.
Dobbiamo anche tenerci in uno stato di veglia costante, aspettando la venuta di Cristo: “Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese”. 
Come i servi non sanno quando il loro padrone rientrerà dal ricevimento di nozze, come un uomo non può sapere quando entreranno i ladri nella sua casa, così noi non conosciamo l’ora della nostra morte, quando cioè Cristo tornerà per noi.

 

Intenzioni Sante Messe

DOMENICA 07       XIX Domenica del Tempo Ordinario. 
Ore 9.00. Bertapelle Armando. 
Ore 11.00: Pro Populo.

Lunedì  08            Ore 8.00:

MARTEDì  09         Ore 18.00:  .

MERCOLEDì  10    Ore 8.00:  .  

GIOVEDì  11          Ore 18.00:  .

VENERDì  12         Ore 8.00:  Bragagnolo Antonio, Sonia e Secondina.

SABATO  13        Ore 19.00: Agostini Sereno e Dorina; Pezzin Marilena; Cavinato Ottorino e Mozzo Antonietta; Cavinato Albano, Dirce, Giovanni, Lucia e Suor Luisa.

DOMENICA  14 XX Domenica del Tempo Ordinario. 
Ore 9.00. Fabian Adriano; Gallo Pericle; Dalle Fratte Ivo; Scapin Arino e Samuele. 
Ore 11.00: Pro Populo.


Incontri
Martedì ore 21.00 Incontro-prove per  il gruppo della  Corale parrocchiale.

Avvisi
Questa settimana non ci sono avvisi particolari,
chi non era partito ancora per le vacanze parte in questo fine settimana
magari solo per alcuni giorni,
altri invece hanno fatto già le ferie nel mese di luglio,
a tutti desidero far giungere il mio augurio
perché questo tempo di vacanza
aiuti anche a ritrovare del tempo per la preghiera
e l’incontro con Gesù nel Vangelo.
 
Buone vacanze a tutti
 

NON TEMERE PICCOLO GREGGE



Al popolo, tentato di dubitare del passaggio del Signore e della liberazione, l’autore del libro della Sapienza invita a comportarsi da «figli santi e giusti, sicuri delle promesse di Dio» (I Lettura).

 Benché sempre messi alla prova, i credenti – ci ricorda il passo della lettera agli Ebrei – hanno la garanzia di un grande avvocato presso Dio, Gesù Cristo, che ha attraversato i cieli e dischiude il passaggio nel santuario di Dio. 

Nel cammino verso questa dimora certa noi, discepoli del Signore, non abbiamo alcun timore perché, sebbene piccolo gregge, siamo i depositari del Regno che il Padre prepara a chi gli è fedele. 

Quel che ci è richiesto è la vigilanza nel cammino, perché la perfezione evangelica non sta nella presunzione d’essere a posto in tutto, quanto nel lavoro costante su noi stessi, con un sano discernimento, per rendere la nostra vita sempre più saggia e conforme a quanto Gesù indica nel Vangelo come via al Padre. 

Chiediamo allora al Signore di vegliare sempre su di noi e di avere l’anima costantemente in attesa dell’avvento del suo Regno, perché esso non ci colga di sorpresa e impreparati, ma pronti e ben disposti.

don Tiberio Cantaboni



La vita cristiana deve essere una vigile attesa. 

Anche se in certi periodi può sembrare che il padrone, il Signore, non venga, non dobbiamo mai dimenticare che, se la data è incerta, è certo che egli verrà


Prima lettura        Sap 18,6-9
Come punisti gli avversari, così glorificasti noi, chiamandoci a te.
 
Dal libro della Sapienza
 
La notte [della liberazione] fu preannunciata ai nostri padri,
perché avessero coraggio,
sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltà.
Il tuo popolo infatti era in attesa
della salvezza dei giusti, della rovina dei nemici.
Difatti come punisti gli avversari,
così glorificasti noi, chiamandoci a te.
I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto
e si imposero, concordi, questa legge divina:
di condividere allo stesso modo successi e pericoli,
intonando subito le sacre lodi dei padri.
Parola di Dio
 
 
Salmo responsoriale     Sal 32
 
Beato il popolo scelto dal Signore.
 
Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
 
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
 
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.
 
 
 
Seconda lettura        Eb 11,1-2.8-19
Aspettava la città il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
 
 
Dalla lettera agli Ebrei
 
Fratelli, la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.
Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si può contare.
Nella fede morirono tutti costoro, senza aver ottenuto i beni promessi, ma li videro e li salutarono solo da lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sulla terra. Chi parla così, mostra di essere alla ricerca di una patria. Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto la possibilità di ritornarvi; ora invece essi aspirano a una patria migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non si vergogna di essere chiamato loro Dio. Ha preparato infatti per loro una città.
Per fede, Abramo, messo alla prova, offrì Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito figlio, del quale era stato detto: «Mediante Isacco avrai una tua discendenza». Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo.
Parola di Dio.
 
 
Canto al Vangelo (Mt 24,42-44
 
Alleluia, alleluia.
Vegliate e tenetevi pronti,
perché, nell’ora che non immaginate,
 
 
 
Vangelo
 
+ Dal Vangelo secondo Luca
Anche voi tenetevi pronti.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.
Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
Parola del Signore.
 





Calendario liturgico: 8-14 Agosto 2022

8 L S. Domenico (m, bianco). I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Con l’annuncio della passione, il Signore mostra di non essere in balìa degli eventi; anzi, è ben cosciente di quale sarà l’esito della sua missione. B. Maria Margherita Caiani. Ez 1,2-5.24-28c; Sal 148; Mt 17,22-27.


9 M S. Teresa B. della Croce patr. d’Europa (f, rosso). Ecco lo sposo: andate incontro a Cristo Signore. La stoltezza delle vergini non consiste solo nel non avere olio, ma anche nell’affannarsi a cercarlo quando ormai lo Sposo arriva. Os 2,16b.17b.21-22; Sal 44; Mt 25,1-13.

10 M S. Lorenzo (f, rosso). Beato l’uomo che teme il Signore. Cristo paragona la sua vita a un chicco di grano: è proprio quando muore che realizza sé stesso dando frutto. S. Blano; S. Agostino Ota. 2Cor 9,6-10; Sal 111; Gv 12,24-26.

11 G S. Chiara d’Assisi (m, bianco). Proclameremo le tue opere, Signore. Dio ci chiede compassione per i nostri fratelli. Chi si riconosce perdonato sa perdonare. S. Cassiano; S. Rufino. Ez 12,1-12; Sal 77; Mt 18,21–19,1.

12 V La tua collera, Signore, si è placata e tu mi hai consolato. Appellandosi alla volontà creatrice di Dio, il Signore ri- badisce il valore del vincolo nuziale. S. Giovanna F. de Chantal (mf); S. Ercolano; S. Lelia. Ez 16,1-15.60.63 opp. 16,59-63; Cant. Is 12,2-6; Mt 19,3-12.

13 S Crea in me, o Dio, un cuore puro. Gesù non allontana i bambini, anzi li accoglie: a essi appartiene il regno dei Cieli. Ss. Ponziano e Ippolito (mf); S. Giovanni Berchmans. Ez 18,1-10.13b.30-32; Sal 50; Mt 19,13-15.

14 DXX Domenica del T.O. / C. XX sett. del Tempo Ordinario - IV sett. del Salterio. S. Massimiliano M. Kolbe. Ger 38,4-6.8-10; Sal 39; Eb 12,1-4; Lc 12,49-53.

Elide Siviero

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