13 settembre 2020
PERDONARE SEMPRE
XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Quante volte devo perdonare? Buon senso, opportunità, giustizia umana sono termini insufficienti per comprendere adeguatamente la morale cristiana; e non solo perché Cristo è venuto a perfezionare la legge. “Occhio per occhio e dente per dente”, come fu detto agli antichi è una norma che Cristo, nella sua autorità di legislatore supremo, dichiara superata. Ma c’è qualche cosa di più. Dopo la morte redentiva di Cristo l’uomo si trova in una situazione nuova: l’uomo è un perdonato. Il debito gli è stato rimesso, la sua condanna cancellata. “Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio” (2Cor 5,21). Il Padre ormai ci vede in Cristo: figli giustificati. Il mio peccato può ancora indebolire il mio rapporto filiale con il Padre, ma non può eliminarlo. Più che dal suo peccato l’uomo è determinato dal perdono infinitamente misericordioso di Dio: “Il peccato dell’uomo è un pugno di sabbia - così san Serafino di Sarov - la misericordia divina un mare sconfinato”. La miseria umana s’immerge nell’accoglienza purificatrice di Dio. Se questa è la novità portata da Cristo, anche il perdono umano deve adeguarsi ai parametri divini: “Siate misericordiosi come misericordioso è il Padre vostro” (Lc 6,36). Se il Padre guarda l’uomo come perdonato in Cristo, io non lo posso guardare come un condannato. Se il Padre ci accoglie in Cristo così come siamo per trasfigurarci in lui, l’accoglienza benevola diventa un bisogno della vita, una beatitudine. La comunità cristiana non pretende di essere una società di perfetti, ma vuole essere un luogo di perdono, una società di perdonati che ogni giorno gusta la gioia della benevolenza paterna e desidera renderla manifesta nel perdono reciproco.
Intenzioni Sante Messe
DOMENICA 13 XXIV Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.00: Maggiolo Fabio e nonni; Caon Zita; Fabian Adriano; Caon Luciano; Favaro Agnese; Bovo Bruno; Dalle Fratte Ivo. Ore 11.00: Pro Populo.
LUNEDì 14 Ore 8.00: .
MARTEDì 15 Ore 18.00: .
MERCOLEDì 16 Ore 8.00: .
GIOVEDì 17 Ore 18.00: Tonello Silvano.
VENERDì 18 Ore 8.00: .
SABATO 19 Ore 19.00: Def. Fam. Bedin Fulvio; Libralon Renato e Fernanda; Def. Fam. Bragagnolo e Beghin; Libralon Mario e Maria.
DOMENICA 20 XXV Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.00: Bertapelle Armando; Gallo Pericle; Scapin Arino e Samuele; Fabian Adriano; Caon Luciano; Favaro Agnese; Favaro Pietro. Ore 11.00: Pro Populo.
Avvisi
· Come scrivevo già la scorsa domenica oggi alle ore 11.00, Agostino Favaro e Gabriella Ceccato, celebrano il loro 50° anniversario di matrimonio circondati dai figli dai nipoti e dai parenti. Ci uniamo alla loro festa e auguriamo ancora tanti anni di vita insieme
· Lunedì 14 settembre, alle ore 21.00, in sala Borsi, ci sarà l’incontro per i genitori del 1° Discepolato 2^ Tappa, sono i genitori dei ragazzi che iniziano quest’anno la quinta elementare.
· Martedì 15 settembre, alle ore 21.15, in sala Borsi, ci sarà l’incontro per gli animatori AC parrocchiali.
· Mercoledì 16 settembre, alle ore 21.00, in sala Borsi l’incontro per i Catechisti parrocchiali.
· Giovedì 17 settembre, alle ore 21.00, in sala Borsi, ci sarà l’incontro del Consiglio Pastorale Parrocchiale (CPP).
· Ogni sabato, dalle ore 16.00, sono a disposizione in chiesa per accogliere le confessioni.
· Domenica 20 settembre, è la terza domenica del mese , secondo l’impegno di Carità che ci siamo dati raccoglieremo gli alimenti per i poveri. Troverete quindi alle porte della chiesa i cesti per il vostro dono. Ringrazio fin d’ora tutti coloro che porteranno il loro dono per i poveri.
· Domenica 20 settembre celebriamo la Giornata per l’Università Cattolica, pregheremo per questa importante istituzione ecclesiale, perché continui a svolgere il suo compito di sostegno alla cultura cattolica. Al termine delle messe raccoglieremo il nostro contributo concreto per questa istituzione.
Prima Lettura
Perdona l'offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
Dal libro del
Siracide Sir 27, 33 – 28, 9 (NV)
[gr. 27, 30 – 28, 7]
Rancore e ira
sono cose orribili,
e il peccatore le porta dentro.
Chi si vendica subirà̀
la vendetta del Signore,
il quale tiene sempre presenti i suoi peccati.
Perdona l’offesa al tuo prossimo
e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
Un uomo che resta in collera verso un altro uomo,
come può̀ chiedere la guarigione al Signore?
Lui che non ha misericordia per l’uomo suo simile,
come può̀ supplicare per i propri peccati?
Se lui, che è soltanto carne, conserva rancore,
come può ottenere il perdono di Dio?
Chi espierà per i suoi peccati?
Ricòrdati della fine e smetti di odiare,
della dissoluzione e della morte e resta fedele
ai comandamenti.
Ricorda i precetti e non odiare il prossimo,
l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui.
Parola di Dio.
Salmo
Responsoriale Sal 102 (103)
R. Il Signore è buono e grande nell'amore.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. R.
Egli perdona
tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia. R.
Non è in lite
per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe. R.
Perché quanto
il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe. R.
Seconda Lettura
Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore
Dalla lettera di san Paolo
apostolo ai Romani Rm 14,7-9
Fratelli, nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso,
perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il
Signore.Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.
Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il
Signore dei morti e dei vivi.
Parola di Dio.
Acclamazione al
Vangelo
Alleluia,
alleluia.
Vi do un
comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi,
così amatevi anche voi gli uni gli altri. (Gv 13,34)
Vangelo
Non ti dico
fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Dal Vangelo
secondo Matteo Mt 18,21-35
In quel tempo,
Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette
colpe contro di me, quante volte dovrò̀ perdonargli? Fino a sette volte?». E
Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte
sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con
i suoi servi.
Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli
doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il
padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto
possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo
supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il
padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il
debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento
denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che
devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza
con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in
prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono
a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare
quell'uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito
perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno,
così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano
agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il
Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al
proprio fratello».
Parola del
Signore.
Nessun commento:
Posta un commento