venerdì 25 agosto 2017

«TU SEI IL CRISTO, IL FIGLIO DEL DIO VIVENTE»

27 AGOSTO 2017

Il Vangelo ci parla di san Pietro: egli vive nella serie ininterrotta e legittima dei suoi successori nella sede apostolica di Roma.
 Qui Pietro diede a Cristo con il martirio la testimonianza suprema. 
Oggi non manchi la nostra preghiera per Papa Francesco e la sua missione.




«TU SEI IL CRISTO, IL FIGLIO DEL DIO VIVENTE»

«MA voi, chi dite che io sia?»: questa domanda che Gesù rivolse ai discepoli interpella anche noi. Chi è per noi Gesù? Quale immagine di lui corrisponde alla verità? 
Matteo riporta alcune risposte della gente a questa domanda. 
Ma Gesù vuole sapere l’opinione dei suoi amici. Oggi questa domanda riveste un’importanza fondamentale. 
Troppo spesso ci costruiamo un Dio a nostra immagine e somiglianza. 
Oppure ne scegliamo gli aspetti più comodi, sorvolando su quelli che ci mettono in discussione.
Per giungere ad esclamare con Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» occorre un cammino di conversione. 
Serve un attento discernimento per capire quanto incida sul nostro vivere quotidiano la fede in Cristo. 
In Colui che è stato rivelato dai Vangeli e il risultato del nostro pensare che lo descrive troppo simile ai criteri umani. Paolo (II Lettura) sottolinea l’imperscrutabilità delle vie del Signore e dei suoi pensieri. 
Anche il profeta Isaia (I Lettura) annuncia che Dio sconvolgerà i piani degli uomini e sarà solo Lui la guida della storia.
Nicola Gori

Intenzioni Sante Messe

DOMENICA  27        XXI Domenica del Tempo Ordinario. 
                        Ore 9.00, Badan Bruno e Agostini Tarcisio; Morosinotto Igino, Luigi ed Ester; Tonello Dante; Nicoletti Lino; Favaro Pietro. 
                          Ore 11.00, Pro Populo..

LUNEdì 28           ore 8.00: uff.

MARTEDì  29 ore 18.00: uff.

MERCOLEDì 30 ore 8.00: uff.

GIOVEDì  31 ore 18.00: uff.

VENERDì  01 ore 8.00: uff.

SABATO  02 ore 19.00: uff. Bragagnolo Nieta, Scapin Primo e def. Fam. Bragagnolo Angelo; Morosinotto Ilario; Tonello Raffaele e Luigia; Libralon Olindo e Rita; Pedron Albano, Vereconda, Luigi, Santina e Veneranda; Virgis Elio.

DOMENICA  03 XXII Domenica del Tempo Ordinario. 
                       Ore 9.00, Bertapelle Armando; Don Giovanni Thiella, Maria, Guglielmo e Giovanni. Ore 11.00, Pro Populo.



Avvisi
·  Oggi  dopo la messa delle ore 9.00, coi ministri straordinari della Comunione, porteremo la Comunione agli ammalati.

· Venerdì  1 settembre è il primo venerdì del mese, nella mattinata porterò la Comunione agli ammalati.

NON SOLO SABBIA E CALDO, SULLE
ORME DI GESÙ MOLTO DI PIÙ !!!
Viaggio in Terra Santa dei giovani di
San Giorgio Delle Pertiche e Arsego

Ci ha sorpresi trovare un gruppo così bello e ricco che ha deciso di investire le proprie vacanze alla scoperta di Gesù; un gruppo di giovani che si è messo in gioco nel vivere la fede con gioia. Le nostre giornate erano caratterizzate da canti di festa, anche nei momenti di svago e tempo libero.
Qualcuno di noi è partito con l'attesa di vedere cose grandi e straordinarie, invece ci siamo trovati in una terra semplice, povera ed essenziale che riflette lo stile del Dio cristiano compiuto e svelato pienamente in Gesù.
Nei giorni passati nella Terra del Santo, tra Israele e Palesti-na, tra deserto e lago, tra sabbia e roccia, tra passi e cammino di fede, tra preghiera e vita, non abbiamo solo fatto un pellegrinaggio ma abbiamo intrapreso e iniziato un viaggio in comunità con altri cristiani; scoprendo Gesù Cristo risorto e vivo in mezzo a noi.
I primi giorni li abbiamo trascorsi nel deserto, in tenda, a toccare e vedere la terra dell'Antico Testamento, la terra dei Padri: di Abramo,di Isacco, di Giacobbe. Lì abbiamo sperimentato l'importanza del camminare insieme, dell’aiuto reciproco, del condividere quello che si ha. Nel deserto, nel silenzio, abbiamo cercato di sentire il soffio della Parola che parlava ai Padri e che parla anche a noi oggi. Siamo passati dal silenzio del deserto dove Dio parla, al sollievo delle oasi dove Dio ristora.
Il nostro camminare insieme è passato dal bianco del deserto al verde di Nazareth. Qui abbiamo scoperto la bellezza dell’incontro con Dio che si fa uomo, non negli avvenimenti eclatanti e sconvolgenti, ma nella quotidianità delle nostre giornate.
Quando Gesù chiese ai suoi discepoli: “La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”, le loro risposte rispecchiarono le diverse teorie e speculazioni riguardo Gesù diffuse nella loro cultura. Se la stessa domanda fosse posta da Gesù oggi, le risposte sembrerebbero forse più colte, ma sarebbero molto simili. Dobbiamo prendere posizione personalmente nei suoi confronti. È quello che succede con l’atto di fede. Gesù lancia una sfida a ogni uomo e a ogni donna direttamente e personalmente: “Tu, chi dici che io sia?”. La nostra risposta possa essere quella di Pietro: “Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente”.
Abbiamo messo i piedi sulle strade in cui Gesù e i suoi amici, e moltissimi cristiani prima di noi hanno camminato. Raggiun-gere le varie mete a piedi ci ha permesso di entrare nella dimensione del viaggio, anche interiore, e toccare la vera umanità di Gesù. Abbiamo assaporato e ascoltato la Parola, partendo da quei luoghi concreti, da sassi, conchiglie, case, alberi e vita vera che lì si respira. A Nazareth abbiamo incon-trato i giovani della parrocchia, con loro abbiamo ballato, mangiato, riso, dialogato e ascoltato; abbiamo visto nei loro occhi la gioia di essere nati in un luogo così speciale. Testimo-ni giovani, ma testimoni di una terra così divisa e piena di con-traddizioni.
Nei giorni tra Betlemme e Gerusalemme, si è scontrata l’immagine del presepe delle nostre case e la realtà di un luogo diverso e ricco. Nei giovani che ci hanno accolto abbia-mo sentito coraggio e voglia di costruire la pace nonostante tutto e tutti, nonostante gli uomini e le donne che lì vorrebbero esaltare le differenze e creare divisioni; negli occhi dei giovani di Betlemme abbiamo visto gli stessi sogni che abbiamo noi. Anche in questo luogo la Parola che ascoltiamo in Chiesa, le pagine di Vangelo sono radicate nelle pietre che testimoniano la fede dei cristiani prima di noi.
A Gerusalemme abbiamo trovato un sepolcro vuoto, anche il posto dove si concretizza la Pasqua cristiana è rimasto di una semplicità disarmante e Gesù non è lì! Abbiamo percepito l’immensità della Chiesa, che con lingue, vestiti e riti diversi che prega e mette tutta la sua storia nelle mani di Gesù: un Dio che da più di 2000 anni ancora muove il mondo.
Perché un giovane dovrebbe andare in Terra Santa?
Per riscoprire la semplicità della fede cristiana, la sua concre-tezza, l’emozione di camminare dove Lui è stato, sentendolo ancora nostro compagno e amico.
Per leggere il Vangelo, la vita, con occhi, cuori, e mani diversi.
Perché un giovane dovrebbe andare in Terra Santa?
Perché da quest’esperienza si ritorna cambiati in profondità e carichi di gioia cristiana, gioia che ti porta a non aver paura di testimoniare la Speranza.





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