mercoledì 29 gennaio 2025

I miei occhi hanno visto la tua salvezza

 2 febbraio   2025

I miei occhi hanno visto la tua salvezza.

Il vecchio Simeone, certo della promessa ricevuta, riconosce Gesù e la salvezza di cui il Cristo è portatore e accetta il compiersi della sua esistenza.
Anche Anna, questa profetessa ormai avanti negli anni, che aveva però passato quasi tutta la sua vita in preghiera e penitenza riconosce Gesù e sa parlare di lui a quanti lo attendono. 
Anna e Simeone, a differenza di molti altri, capiscono che quel bimbo è il Messia perché i loro occhi sono puri, la loro fede è semplice e perché, vivendo nella preghiera e nell’adesione alla volontà del Padre, hanno conquistato la capacità di riconoscere la ricchezza dei tempi nuovi.
Prima ancora di Simeone e Anna è la fede di Maria che permette all’amore di Dio per noi di tramutarsi nel dono offertoci in Cristo Gesù.
Giovanni Paolo II nella “Redemptoris Mater” ci ricorda che “quello di Simeone appare come un secondo annuncio a Maria, poiché le indica la concreta dimensione storica nella quale il Figlio compirà la sua missione, cioè nell’incomprensione e nel dolore” (n. 16).

Intenzioni Sante Messe

SABATO  01.02      Ore 18.30Virgis Elio e Pasquali Ada.

DOMENICA  02       Presentazione del Signore.   Ore 9.30.  Terlizzi Francesco; Ballan Anna e Cavinato Carlo; Fabian Adriano. Ore 11.00:  Pro Populo.

Lunedì  03          Ore  8.00:  .

MARTEDì  04   Ore  15.00:  Terlizzi Francesco.

MERCOLEDì  05 Ore  8.00:  Per le anime del purgatorio. Ore 20.00: Schievano Francesca (settimo).

GIOVEDì  06   Ore  15.00: .

VENERDì  07   Ore  8.00:  Pezzin Marilena (anniversario).

SABATO  08 Ore 18.30:  Agostini Francesca, Innocente e Genoveffa; Cavarzan Angela.

DOMENICA  09 V Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.30.  Bertapelle Armando, Maria e Luca; Tonello Dante; Agostini Sereno e Dorina; Maggiolo Fabio, nonni e Dalla Bona Ruggero. Ore 11.00:  Pro Populo.

Incontri

Martedì  ore 21.00   Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.

Avvisi

· Oggi celebriamo la 47^ Giornata per la vita, il gruppo NOI Donne che da tanti anni sostiene il Centro di Aiuto alla Vita di Campodarsego, fedeli al loro impegno, al termine delle  messe, chiedono  a tutti un contributo per sostenere il Centro di Aiuto alla Vita...

· Mercoledì 5 febbraio, alle ore 21.00, in sala Borsi ci sarà l’incontro per i genitori dei ragazzi del l’Ultima Quaresima (ragazzi di 5^ elementare).

· Venerdì 7 febbraio è il primo venerdì del mese, nella mattinata, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

· Sabato 8  febbraio, alle ore 16.00, in chiesa ci sarà la seconda celebrazione penitenziale con la  consegna del Precetto dell’Amore,  per i ragazzi dell’Ultima Quaresima. Nella stessa celebrazione la Catecumena Ruth riceverà l’Unzione dei Catecumeni…

· I volontari della ‘Missione Belem’ che hanno chiesto il nostro aiuto e hanno fatto una  vendita al termine delle messe nel tempo di avvento mi invitano a ringraziare tutta la comunità di Cavino per la sua generosità, hanno raccolto infatti  € 555,00, coi quali si finanzia il progetto di ospedale in Haiti.


OFFERTE

III Domenica del T.O.C. 26.01: € 154,62;  Candele votive e settimana  € 44,20; Colletta per i Malati di Lebbra €196,31.


Dove nasce la speranza

L’attesa profonda di un uomo anziano racchiudeva quella di un intero popolo: Simeone «aspettava la consolazione d’Israele». 
Nasce così la speranza cristiana, da un’attesa che scava il cuore e si protrae nel tempo, come lo sfregare di legno su pietra: prima viene il calore e poi nasce una scintilla. 
Vale la pena vivere l’“urlo” di gioia e dolore per sentir nascere in noi la fiamma dello Spirito, piccola come quella oggi accesa tra le nostre mani, grande come la luce interiore della promessa che ha guidato il vegliardo: «I tuoi occhi vedranno Cristo»! 
È la “festa dell’incontro” tra il Signore che entra nel suo tempio (I Lettura) e la Chiesa-umanità che lo accoglie tra le braccia (Vangelo). 
Il «Re della gloria forte e valoroso» che attendevamo (Salmo) ha gli occhi del piccolo Bambino offerto al Padre. 
Tanto Dio si è avvicinato a noi per abbracciarci da lasciarsi abbracciare, lui che ha voluto avere in comune con noi «il sangue e la carne», cioè la fragilità della condizione umana fino al suo limite estremo, la morte (II Lettura). 
Ecco l’abbraccio d’amore che nutre la speranza: l’incontro tra Dio e il suo popolo. Sorelle Clarisse,
Monastero Immacolata Concezione - Albano L. (RM)



PRIMA LETTURA (Ml 3,1-4)
Entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate.

Dal libro del profeta Malachìa

Così dice il Signore Dio:
«Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia.
Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 23)

Rit: Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.

Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.

Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e valoroso,
il Signore valoroso in battaglia.

Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.

Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.


SECONDA LETTURA (Eb 2,14-18)
Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli.

Dalla lettera agli Ebrei

Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 2,30.32)

Alleluia, alleluia.
I miei occhi hanno visto la tua salvezza:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele.


VANGELO (Lc 2,22-40)
I miei occhi hanno visto la tua salvezza.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Parola del Signore.















La difesa della vita nel magistero dei papi

Presentiamo alcuni interventi magisteriali dei papi negli ultimi cento anni sulla difesa della vita umana.
Ogni essere umano, anche il bambino nel seno materno, ha il diritto alla vita immediatamente da Dio, non dai genitori, né da qualsiasi società o autorità umana.
Quindi non vi è nessun uomo, nessuna autorità umana, nessuna scienza, nessuna «indicazione» medica, eugenica, sociale, economica, morale, che possa esibire o dare un valido titolo giuridico per una diretta deliberata disposizione sopra una vita umana innocente, vale a dire una disposizione, che miri alla sua distruzione, sia come a scopo, sia come a mezzo per un altro scopo, per sé forse in nessun modo illecito. (Venerabile Pio XII, Discorso alle ostetriche, 29 ottobre 1951)
Pace e Vita: sono beni supremi nell’ordine civile; e sono beni correlativi.
Vogliamo la Pace? difendiamo la Vita! […] Quante volte nella drammatica storia dell’umanità il binomio «Pace e Vita» racchiude uno scontro feroce dei due termini, non un abbraccio fraterno. […] Per ritrovare la chiave della verità in questo conflitto, che da teorico e morale si fa tragicamente reale, e che profana e insanguina, ancora oggi, tante pagine dell’umana convivenza, bisogna senz’altro riconoscere il primato alla Vita, come valore e come condizione della Pace. Ecco la formula: «Se vuoi la Pace, difendi la Vita». La Vita è il vertice della Pace. Se la logica del nostro operare parte dalla sacralità della Vita, la guerra, come mezzo normale e abituale per l’affermazione del diritto e quindi della Pace, è virtualmente squalificata. La Pace altro non è che il sopravvento incontestabile del diritto e alla fine la felice celebrazione della Vita. (San Paolo VI, Messaggio per la decima giornata della pace, 8 dicembre 1976)
Peculiare è la responsabilità affidata agli operatori sanitari: medici, farmacisti, infermieri, cappellani, religiosi e religiose, amministratori e volontari.
La loro professione li vuole custodi e servitori della vita umana. Nel contesto culturale e sociale odierno, nel quale la scienza e l’arte medica rischiano di smarrire la loro nativa dimensione etica, essi possono essere talvolta fortemente tentati di trasformarsi in artefici di manipolazione della vita o addirittura in operatori di morte. Di fronte a tale tentazione la loro responsabilità è oggi enormemente accresciuta e trova la sua ispirazione più profonda e il suo sostegno più forte proprio nell’intrinseca e imprescindibile dimensione etica della professione sanitaria, come già riconosceva l’antico e sempre attuale giuramento di Ippocrate, secondo il quale ad ogni medico è chiesto di impegnarsi per il rispetto assoluto della vita umana e della sua sacralità. (San Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, 25 marzo 1995)
Ogni vita umana, in quanto tale, merita ed esige di essere sempre difesa e promossa.
Sappiamo bene che questa verità rischia di essere spesso contraddetta dall’edonismo diffuso nelle cosiddette società del benessere: la vita viene esaltata finché è piacevole, ma si tende a non rispettarla più quando è malata o menomata. Partendo invece dall’amore profondo per ogni persona, è possibile mettere in atto forme efficaci di servizio alla vita: a quella nascente come a quella segnata dalla marginalità o dalla sofferenza, specialmente nella sua fase terminale. (Benedetto XVI, Giornata della Vita, 5 febbraio 2006)
Ogni bambino non nato, ma condannato ingiustamente ad essere abortito, ha il volto di Gesù Cristo. (Papa Francesco, Ai medici cattolici, 20 settembre 2013.      
a cura di Maria Pamela Barsotti

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INIZIATIVE    IN PARROCCHIA 

 e locali









Calendario liturgico: (3-9 febbraio 2025)

3 L      Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore.
Gesù domina la scena e sconfigge la legione dell’avversario: è sua la vittoria contro il male.        S. Biagio (mf); S. Ansgario (Oscar) (mf).
Eb 11,32-40; Sal 30; Mc 5,1-20 IV sett.

4 M       Ti loderanno, Signore, quelli che ti cercano.
Il Cristo guarisce una donna e dona la vita a una ragazzina: solo lui salva e conduce alla vera vita.       S. EutichioS. Nicola StuditaS. Gilberto.
Eb 12,1-4; Sal 21; Mc 5,21-43.

5 M       S. Agata (m, rosso).     L’amore del Signore è da sempre. Gesù si annovera tra i profeti rifiutati: i suoi connazionali non sanno accettare la sua novità.
S. SabaB. Elisabetta Canori Mora
  Eb 12,4-7.11-15; Sal 102; Mc 6,1-6.

6 G   Ss. Paolo Miki e c. (m, rosso).     Abbiamo conosciuto, Signore, il tuo amore. Non si annuncia il Vangelo da soli, ma insieme, rivelando Cristo nella comunione della Chiesa.        S. GuarinoS. Alfonso M. Fusco.
Eb 12,18-19.21-24; Sal 47; Mc 6,7-13.

7 V        Il Signore è mia luce e mia salvezza.
La morte del Battista, ucciso per aver detto la verità, anticipa quella di Cristo, la Verità.
S. PartenioS. RiccardoB. Pio IX.
Eb 13,1-8; Sal 26; Mc 6,14-29.

8 S       Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il vero ristoro dei discepoli è nella compagnia di Gesù: in lui si acquietano tutte le paure e si sperimenta la vera pace.    
S. Girolamo Emiliani (mf); S. Giuseppina Bakhita (mf).  
 Eb 13,15-17.20-21; Sal 22; Mc 6,30-34.
L 8-9 febbraio: Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza.


9 D    V Domenica del T.O. /  C. V sett. del T.O. - I sett. del Salterio.
S. ApolloniaS. Sabino.
Is 6,1-2a.3-8; Sal 137; 1Cor 15,1-11; Lc 5,1-11.
Elide Siviero




sabato 25 gennaio 2025

Lo Spirito del Signore è sopra di me 26 gennaio 2025

  26 gennaio 2024


Lo Spirito del Signore è sopra di me

Con la Lettera apostolica in forma di Motu proprio “Aperuit illis”, Papa Francesco ha stabilito che “la III Domenica del Tempo ordinario sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio”.
La liturgia è intelligente. Al resoconto del discorso di Gesù alla gente del suo paese di Nazaret, antepone il prologo del Vangelo.
L’evangelista Luca intende essere uno storico perché vuole che i cristiani si rendano conto “della solidità degli insegnamenti” ricevuti e siano convinti dell’importanza decisiva per la storia di tutti gli uomini della vita di Gesù. Per questo soltanto lui pone all’inizio della narrazione del ministero pubblico di Gesù un discorso programmatico che precisi subito lo scopo che Gesù si prefigge.
È il “manifesto” di Gesù. Eccolo: egli opera con la potenza di Dio, difatti lo Spirito è su di lui.
La sua non sarà un’opera umana, meno che mai politica, ma la rivelazione del progetto di Dio. La sua missione è quella di accogliere misericordiosamente tutti gli uomini per liberarli. È il compimento della profezia di Isaia che Gesù si appropria.
A Nazaret, quel sabato, Gesù annunciò il tempo nuovo che non avrebbe più avuto per protagonista l’uomo, ma “Dio fatto uomo”.
La gente della sinagoga una cosa udì allora con chiarezza: l’inizio di “un anno della grazia del Signore”.
In sostanza il Vangelo dice: non sono gli ordinamenti umani a salvare l’umanità, sarà lo Spirito del Signore. In questa affermazione c’è, se si vuole, tanto pessimismo, purtroppo fin troppo documentato dalla storia; ma c’è anche, e più grande, tanta speranza, perché ci assicura che lo Spirito è su Gesù e, perciò, su tutti quelli che fanno comunione con Gesù.
E questo riguarda l’oggi: “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi ascoltate”. L’oggi storico di Gesù diventa, per la forza dello Spirito, l’oggi liturgico della Chiesa, il nostro di ogni Messa.
La predica di Nazaret diventa oggi storia nostra.
 Se ascoltiamo!

Intenzioni Sante Messe

SABATO  25         Ore 18.30Salmaso Virginio e Reffo Armida; Ceccato Fortunato e Armida; Padre Vito; Scapin Samuele.

DOMENICA  26       III Domenica  del Tempo Ordinario. Ore 9.30. .  Peruzzo Agnese, Bertapelle Mario, Pietro, Agnese, Gemma e Delfina; Nicoletti Lino e Fam. Def., Zanon Regina e Pasquale, Carraro Maria, Marchetto Bruno, Massarotto Gino e Livia; Bussolaro Talita. Ore 11.00:  Pro Populo.

Lunedì  27  Ore  8.00:  Secondo l’intenzione dell’offerente.

MARTEDì  28 Ore  15.00:  Burbello Enrica.

MERCOLEDì  29 Ore  8.00:  .

GIOVEDì  30 Ore  15.00: .

VENERDì  31 Ore  8.00:  .

SABATO  01.02 Ore 18.30:  Virgis Elio e Pasquali Ada.

DOMENICA  02 Presentazione del Signore. Ore 9.30.  Terlizzi Francesco; Ballan Anna e Cavinato Carlo; Fabian Adriano. Ore 11.00:  Pro Populo.

Incontri

Martedì  ore 21.00    Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.

Avvisi

· Oggi dopo la messa delle ore 9.30, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

· Oggi celebriamo la Giornata Mondiale dei malati di lebbra, anche noi  abbiamo pregato per questa piaga che affligge ancora molte persone nelle diverse nazioni, al termine delle messe raccogliamo il nostro contributo perché sia finalmente vinta questa malattia, uscendo, alla porta della chiesa trovate i cesti per la vostra offerta. Nel piazzale antistante la chiesa alcuni volontari vi propongono l’acquisto del ‘Miele della solidarietà’ il ricavato verrà devoluto all’ AIFO che si occupa da sempre di sconfiggere la piaga della lebbra.

· Oggi è la domenica della Parola di Dio, voluta fortemente da Papa Francesco, perché tutti prendano l’abitudine di frequentare, cioè leggere con più assiduità i testi sacri in modo particolare il vangelo.

· Nel pomeriggio,  vi invito a partecipare alla Marcia Diocesana della Pace, alla quale sarà presente anche il nostro vescovo Claudio. Partiremo da Arsego, vi chiedo di arrivare con un po’ di anticipo, in modo da prepararsi con calma e poter ascoltare le diverse proposte che verranno fatte durante la marcia.

· Martedì 28 il Parroco coi vice presidenti del CPP e CPGE partecipano ad un incontro Vicariale per realizzare le Collaborazioni Pastorali nel nostro Vicariato…

· Mercoledì 29 gennaio, alle ore 20.45, in sala Borsi ci sarà l’incontro per i genitori dei ragazzi del Primo Discepolato 3^ tappa  (ragazzi di 4^ elementare).

· Domenica 2  febbraio celebriamo la  Festa della Presentazione al tempio di Gesù, che  conosciamo come ‘la Candelora’, inizieremo la messa con la breve processione...

· Domenica 2  febbraio celebriamo anche la 47^ Giornata per la vita, il gruppo NOI Donne che da tanti anni sostiene il Centro di Aiuto alla Vita di Campodarsego, fedeli al loro impegno, al termine delle  messe, chiedono un’offerta.

 

«In religioso ascolto della Parola di Dio»


Il “religioso ascolto” caratterizza oggi, in modo particolare, la Chiesa universale e la nostra assemblea domenicale. Celebriamo l’annuale “Domenica della Parola di Dio”. 
Portiamo l’attenzione sul Libro sacro, norma di vita per ogni cristiano; lo accogliamo nella fede, «non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti» (1Ts 2,13). 
Le letture odierne ci ammaestrano.
 Assistiamo alla solenne lettura del libro della Legge di Dio davanti al popolo d’Israele (I Lettura). 
Grande la venerazione, intenso e devoto l’ascolto, fino alla commozione, per la Legge “ritrovata” dopo il lungo esilio babilonese; i lettori guidano la comprensione dell’assemblea, scandendo il testo e spiegandolo; la gente si immedesima nell’evento cultuale e i gesti del corpo esprimono il comune sentire. 
È il giorno del “Dio grande”, da vivere in fraternità, con gioia e gratitudine, e in un rinnovato “Amen” alla sua Legge. 
Nella sinagoga di Nazaret (Vangelo) Gesù dichiara che in lui si compiono le Scritture. Egli è l’eterno “oggi” di Dio nella storia. 
Le sue parole sono spirito e vita: in lui, Parola fatta carne, tutto vive, tutto è vero, tutto è grazia.
don Giuliano Saredi, ssp


PRIMA LETTURA (Ne 8,2-4.5-6.8-10)
Leggevano il libro della legge e ne spiegavano il senso.

Dal libro di Neemìa

In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura.
Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)

Rit: Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.

SECONDA LETTURA (1Cor 12,12-30)
Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. Se il piede dicesse: «Poiché non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: «Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato?
Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra. Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
Parola di Dio.


Canto al Vangelo (Lc 4,18)

Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.


VANGELO (Lc 1,1-4; 4,14-21)
Oggi si è compiuta questa Scrittura.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Parola del Signor


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SEMI DI SPERANZA, LA MARCIA PER LA PACE
Si sposta nell'Alta Padovana la marcia Diocesiana per la pace 2025, che si terrà domenica 26 gennaio, con un percorso di circa 4,5 km che parte da Arsego per arrivare fino a Santa Giustina in Colle.
Il tema di quest'anno è la pace, esemplificata nello slogan "semi di speranza" e in accordo con il Giubileo universale che sta vivendo la Chiesa.
Anche il luogo è simbolicamente importante, dato che, proprio a Santa Giustina in Colle 80 anni fa, ebbe luogo il tremendo eccidio che costò la vita a 24 persone.
I "semi di speranza" consistono nelle testimonianze di due profughi afghani, ma anche della cooperativa "il Graticolato", come pure di quella di un medico di Emergency, che racconterà l'orrore della guerra, e nell'operato dei giovani nel territorio.
La marcia si concluderà con la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova, alle 17.30 presso la chiesa di Santa Giustina in Colle.





Domenica 26 gennaio 2025
 si celebra la 72ª edizione della Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra, 
simboleggiata da un abbraccio
 che unisce e guarisce.


 Sabato 24/01 e domenica 25/01 
troverete il banchetto del MIELE DELLA SOLIDARIETA' fuori dalla Chiesa di Cavino. 
Anche il nostro piccolo aiuto 
serve a fare la differenza.











Calendario liturgico: (27 gennaio-2 febbraio 2025)

27 L   Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie.

La bestemmia contro lo Spirito è non riconoscere l’opera di Dio Salvatore nella propria vita.
S. Angela Merìci (mf); S. Giuliano da Sora; S. Vitaliano.
Eb 9,15.24-28; Sal 97; Mc 3,22-30.


28 M      S. Tommaso d’Aquino (m, bianco).

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
Gesù non intende sminuire Maria, ma innalzare chiunque compie pienamente la volontà di Dio, come la madre sua.
B. Olimpia (Olga) Bidà.     Eb 10,1-10; Sal 39; Mc 3,31-35.


29 M       Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.

Dio semina solo semi di ottima qualità. La loro resa dipende dall’accoglienza del terreno in cui cadono.
Ss. Papia e Mauro; S. Afraate; S. Sulpicio Severo.    Eb 10,11-18; Sal 109; Mc 4,1-20.


30 G     Noi cerchiamo il tuo volto, Signore.

La generosità di Dio nell’elargire i suoi doni è proporzionale alla nostra capacità di riceverli.
S. Martina; S. Giacinta Marescotti; B. Sebastiano Valfré.
Eb 10,19-25; Sal 23; Mc 4,21-25.


31 V     S. Giovanni Bosco (m, bianco).

La salvezza dei giusti viene dal Signore.
Il contadino sa che non tutto dipende da lui: sa attendere con fiducia che il seme porti il suo frutto.
S. Geminiano; S. Marcella.        Eb 10,32-39; Sal 36; Mc 4,26-34.


1 S     Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo.

Il Salvatore compie un esorcismo sulla tempesta e calma il mare: anche se dorme è sempre presente e pronto a intervenire.
S. Severo; S. Brigida; S. Raimondo.    Eb 11,1-2.8-19; Cant. Lc 1,68-75; Mc 4,35-41.