Il vecchio Simeone, certo della promessa ricevuta, riconosce Gesù e la salvezza di cui il Cristo è portatore e accetta il compiersi della sua esistenza.
Anche Anna, questa profetessa ormai avanti negli anni, che aveva però passato quasi tutta la sua vita in preghiera e penitenza riconosce Gesù e sa parlare di lui a quanti lo attendono.
Prima ancora di Simeone e Anna è la fede di Maria che permette all’amore di Dio per noi di tramutarsi nel dono offertoci in Cristo Gesù.
Giovanni Paolo II nella “Redemptoris Mater” ci ricorda che “quello di Simeone appare come un secondo annuncio a Maria, poiché le indica la concreta dimensione storica nella quale il Figlio compirà la sua missione, cioè nell’incomprensione e nel dolore” (n. 16).
SABATO 01.02 Ore 18.30: Virgis Elio e Pasquali Ada.
DOMENICA 02 Presentazione del Signore. Ore 9.30. Terlizzi Francesco; Ballan Anna e Cavinato Carlo; Fabian Adriano. Ore 11.00: Pro Populo.
Lunedì 03 Ore 8.00: .
MARTEDì 04 Ore 15.00: Terlizzi Francesco.
MERCOLEDì 05 Ore 8.00: Per le anime del purgatorio. Ore 20.00: Schievano Francesca (settimo).
GIOVEDì 06 Ore 15.00: .
VENERDì 07 Ore 8.00: Pezzin Marilena (anniversario).
SABATO 08 Ore 18.30: Agostini Francesca, Innocente e Genoveffa; Cavarzan Angela.
DOMENICA 09 V Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.30. Bertapelle Armando, Maria e Luca; Tonello Dante; Agostini Sereno e Dorina; Maggiolo Fabio, nonni e Dalla Bona Ruggero. Ore 11.00: Pro Populo.
Incontri
Martedì ore 21.00 Incontro-prove per il gruppo della Corale parrocchiale.
Avvisi
· Oggi celebriamo la 47^ Giornata per la vita, il gruppo NOI Donne che da tanti anni sostiene il Centro di Aiuto alla Vita di Campodarsego, fedeli al loro impegno, al termine delle messe, chiedono a tutti un contributo per sostenere il Centro di Aiuto alla Vita...
· Mercoledì 5 febbraio, alle ore 21.00, in sala Borsi ci sarà l’incontro per i genitori dei ragazzi del l’Ultima Quaresima (ragazzi di 5^ elementare).
· Venerdì 7 febbraio è il primo venerdì del mese, nella mattinata, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.
· Sabato 8 febbraio, alle ore 16.00, in chiesa ci sarà la seconda celebrazione penitenziale con la consegna del Precetto dell’Amore, per i ragazzi dell’Ultima Quaresima. Nella stessa celebrazione la Catecumena Ruth riceverà l’Unzione dei Catecumeni…
· I volontari della ‘Missione Belem’ che hanno chiesto il nostro aiuto e hanno fatto una vendita al termine delle messe nel tempo di avvento mi invitano a ringraziare tutta la comunità di Cavino per la sua generosità, hanno raccolto infatti € 555,00, coi quali si finanzia il progetto di ospedale in Haiti.
OFFERTE
III Domenica del T.O.C. 26.01: € 154,62; Candele votive e settimana € 44,20; Colletta per i Malati di Lebbra €196,31.
Dove nasce la speranza
L’attesa profonda di un uomo anziano racchiudeva quella di un intero popolo: Simeone «aspettava la consolazione d’Israele».PRIMA LETTURA (Ml 3,1-4)
Entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate.
Dal libro del profeta Malachìa
Così dice il Signore Dio:
«Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederà per fondere e purificare l’argento; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un’offerta secondo giustizia.
Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 23)
Rit: Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
il Signore valoroso in battaglia.
Alzate, o porte, la vostra fronte,
alzatevi, soglie antiche,
Chi è mai questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
SECONDA LETTURA (Eb 2,14-18)
Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli.
Dalla lettera agli Ebrei
Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Lc 2,30.32)
Alleluia, alleluia.
I miei occhi hanno visto la tua salvezza:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele.
VANGELO (Lc 2,22-40)
I miei occhi hanno visto la tua salvezza.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Parola del Signore.
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Ogni essere umano, anche il bambino nel seno materno, ha il diritto alla vita immediatamente da Dio, non dai genitori, né da qualsiasi società o autorità umana.
Quindi non vi è nessun uomo, nessuna autorità umana, nessuna scienza, nessuna «indicazione» medica, eugenica, sociale, economica, morale, che possa esibire o dare un valido titolo giuridico per una diretta deliberata disposizione sopra una vita umana innocente, vale a dire una disposizione, che miri alla sua distruzione, sia come a scopo, sia come a mezzo per un altro scopo, per sé forse in nessun modo illecito. (Venerabile Pio XII, Discorso alle ostetriche, 29 ottobre 1951)
Pace e Vita: sono beni supremi nell’ordine civile; e sono beni correlativi.
Vogliamo la Pace? difendiamo la Vita! […] Quante volte nella drammatica storia dell’umanità il binomio «Pace e Vita» racchiude uno scontro feroce dei due termini, non un abbraccio fraterno. […] Per ritrovare la chiave della verità in questo conflitto, che da teorico e morale si fa tragicamente reale, e che profana e insanguina, ancora oggi, tante pagine dell’umana convivenza, bisogna senz’altro riconoscere il primato alla Vita, come valore e come condizione della Pace. Ecco la formula: «Se vuoi la Pace, difendi la Vita». La Vita è il vertice della Pace. Se la logica del nostro operare parte dalla sacralità della Vita, la guerra, come mezzo normale e abituale per l’affermazione del diritto e quindi della Pace, è virtualmente squalificata. La Pace altro non è che il sopravvento incontestabile del diritto e alla fine la felice celebrazione della Vita. (San Paolo VI, Messaggio per la decima giornata della pace, 8 dicembre 1976)
Peculiare è la responsabilità affidata agli operatori sanitari: medici, farmacisti, infermieri, cappellani, religiosi e religiose, amministratori e volontari.
La loro professione li vuole custodi e servitori della vita umana. Nel contesto culturale e sociale odierno, nel quale la scienza e l’arte medica rischiano di smarrire la loro nativa dimensione etica, essi possono essere talvolta fortemente tentati di trasformarsi in artefici di manipolazione della vita o addirittura in operatori di morte. Di fronte a tale tentazione la loro responsabilità è oggi enormemente accresciuta e trova la sua ispirazione più profonda e il suo sostegno più forte proprio nell’intrinseca e imprescindibile dimensione etica della professione sanitaria, come già riconosceva l’antico e sempre attuale giuramento di Ippocrate, secondo il quale ad ogni medico è chiesto di impegnarsi per il rispetto assoluto della vita umana e della sua sacralità. (San Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, 25 marzo 1995)
Ogni vita umana, in quanto tale, merita ed esige di essere sempre difesa e promossa.
Sappiamo bene che questa verità rischia di essere spesso contraddetta dall’edonismo diffuso nelle cosiddette società del benessere: la vita viene esaltata finché è piacevole, ma si tende a non rispettarla più quando è malata o menomata. Partendo invece dall’amore profondo per ogni persona, è possibile mettere in atto forme efficaci di servizio alla vita: a quella nascente come a quella segnata dalla marginalità o dalla sofferenza, specialmente nella sua fase terminale. (Benedetto XVI, Giornata della Vita, 5 febbraio 2006)
Ogni bambino non nato, ma condannato ingiustamente ad essere abortito, ha il volto di Gesù Cristo. (Papa Francesco, Ai medici cattolici, 20 settembre 2013. a cura di Maria Pamela Barsotti
3 L Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore.
Gesù domina la scena e sconfigge la legione dell’avversario: è sua la vittoria contro il male. S. Biagio (mf); S. Ansgario (Oscar) (mf).
Eb 11,32-40; Sal 30; Mc 5,1-20 IV sett.
4 M Ti loderanno, Signore, quelli che ti cercano.
Il Cristo guarisce una donna e dona la vita a una ragazzina: solo lui salva e conduce alla vera vita. S. Eutichio; S. Nicola Studita; S. Gilberto.
Eb 12,1-4; Sal 21; Mc 5,21-43.
5 M S. Agata (m, rosso). L’amore del Signore è da sempre. Gesù si annovera tra i profeti rifiutati: i suoi connazionali non sanno accettare la sua novità.
S. Saba; B. Elisabetta Canori Mora.
6 G Ss. Paolo Miki e c. (m, rosso). Abbiamo conosciuto, Signore, il tuo amore. Non si annuncia il Vangelo da soli, ma insieme, rivelando Cristo nella comunione della Chiesa. S. Guarino; S. Alfonso M. Fusco.
Eb 12,18-19.21-24; Sal 47; Mc 6,7-13.
7 V Il Signore è mia luce e mia salvezza.
La morte del Battista, ucciso per aver detto la verità, anticipa quella di Cristo, la Verità.
S. Partenio; S. Riccardo; B. Pio IX.
Eb 13,1-8; Sal 26; Mc 6,14-29.
8 S Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il vero ristoro dei discepoli è nella compagnia di Gesù: in lui si acquietano tutte le paure e si sperimenta la vera pace.
9 D V Domenica del T.O. / C. V sett. del T.O. - I sett. del Salterio.
S. Apollonia; S. Sabino.
Is 6,1-2a.3-8; Sal 137; 1Cor 15,1-11; Lc 5,1-11.