Il santo battesimo ci ha inseriti nella morte del Signore, ci ha resi conformi al suo sacrificio.
SABATO 21 Ore 19.00: Def. Fam. Bedin Fulvio; Rizzato Rizzieri; Schiavo Virginia (Teresa); Def. Fa. Bevilaqua e Stefan Ilario; Libralon Renato e Fernanda; Cavinato Ottorino e Mozzo Antonietta; Per i nati nel 1964; Cavinato Albano, Dirce, Giovanni , Lucia e Suor Luisa.
DOMENICA 22 XXV Domenica del T.O. Ore 9.30: Maggiolo Fabio, nonni e Dalla Bona Ruggero; Cherubin Livia. Ore 11.00: Pro Populo.
Lunedì 23 Ore 8.00: Barban Bruno, Fabio e Dino.
MARTEDì 24 Ore 15.00: Def. Fam. Pieretti e Tiozzo.
MERCOLEDì 25 Ore 8.00: .
GIOVEDì 26 Ore 15.00: .
VENERDì 27 Ore 8.00: .
SABATO 28 Ore 19.00: Salmaso Virginio e Reffo Armida; Libralon Mario, Maria, Carla e Nevina; Cavinato Gino e Ida.
DOMENICA 29 XXVI Domenica del T.O. Ore 9.30. Nicoletti Lino e Fam. Def., Zanon Regina e Pasquale, Carraro Maria, Marchetto Bruno, Massarotto Gino e Settimo Livia; Morosinotto Luigi e Alice; Cavinato Marco e Amabile. Ore 11.00: Pro Populo.
Avvisi
· Dalla prossima settimana le messe pomeridiane di martedì e giovedì non saranno alle ore 18.00 ma alle ore 15.00.
· Da Giovedì 26 settembre sarò fuori sede fino al primo pomeriggio di sabato 28 settembre, durante la mia assenza sarò sostituito, per la celebrazione delle messe, da don Francesco.
· Domenica 29 settembre, dopo la messa delle ore 9.30, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.
· Domenica 29 settembre, alla messa delle ore 11.00, accoglieremo la classe dei settantacinquenni, che desiderano ringraziare per la bella età raggiunta e ricordare coloro che li hanno preceduti nella casa del Padre.
La lezione più difficile: la croce
Gesù svela ai discepoli che egli non è un Messia come loro si aspettano, ma colui che realizza la sua missione salvifica per mezzo della croce. Il profeta Isaia parla del Servo sofferente di Javhé, prefigurazione di Gesù, uomo dei dolori che, nella sua passione, ripone tutta la sua fiducia nel Padre e insegna la lezione più difficile da capire all’uomo sempre pieno di amor proprio: l’umiliazione, la sofferenza e la croce.Il punto finale è la gloria, quella definitiva, raggiunta in compagnia di Colui che insegna che solo affrontando un percorso irto di ostacoli si giunge alla vetta.
don Donato Allegretti
Condanniamo il giusto a una morte infamante.
[Dissero gli empi:]
«Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo
e si oppone alle nostre azioni;
ci rimprovera le colpe contro la legge
e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta.
Vediamo se le sue parole sono vere,
consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.
Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto
e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
per conoscere la sua mitezza
e saggiare il suo spirito di sopportazione.
Condanniamolo a una morte infamante,
perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 53)
Rit: Il Signore sostiene la mia vita.
Dio, per il tuo nome salvami,
per la tua potenza rendimi giustizia.
Dio, ascolta la mia preghiera,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.
Poiché stranieri contro di me sono insorti
e prepotenti insidiano la mia vita;
non pongono Dio davanti ai loro occhi.
Ecco, Dio è il mio aiuto,
il Signore sostiene la mia vita.
loderò il tuo nome, Signore, perché è buono.
SECONDA LETTURA (Giac 3,16-4,3)
Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Fratelli miei, dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.
Da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Cf 2Ts 2,14)
Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
per entrare in possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo.
VANGELO (Mc 9,30-37)
Il Figlio dell'uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Parola del Signore
Perché BESTEMMIARE è problematico (e non è questione di essere bigotti!)
Se i tuoi figli non vanno più a messa?
Settembre 2024 | Mese del Seminario
un mese di riflessione e di preghiera
sulla propria vocazione
e sulla comunità del Seminario,
segno della cura della Diocesi
per le vocazioni dei giovani
Il donarsi di Gesù “a vantaggio di tutti”
Il titolo del Mese del Seminario è un’espressione che si trova nella seconda lettura della liturgia del prossimo 6 ottobre, Giornata diocesana del Seminario. La Lettera agli Ebrei è una ricca omelia della primissima Chiesa, un grande annuncio che Gesù Cristo ci ha salvati in modo unico e definitivo: Gesù ha sofferto e ha provato la morte “a vantaggio di tutti” (Eb 2,9). Il suo donarsi ha raggiunto tutti per renderci figli e figlie di Dio, ha aperto il cammino perché tutti possiamo accorgerci dell’amore del Padre e ha inaugurato il modo per vivere, fino alla fine, l’amare di Dio.
Il prete diocesano “a vantaggio di tutti”
L’espressione biblica ci provoca a rigustare la vocazione dei preti diocesani – vocazione curata e fatta crescere inizialmente in Seminario – come risposta “a vantaggio di tutti” di fronte alle sfide di oggi. “A vantaggio di tutti” è, infatti, il prete in comunità bisognose di riscoprire le relazioni fraterne, il dialogo, la condivisione della fede e la solidarietà.
La vocazione cristiana “a vantaggio di tutti”
C’è un passaggio necessario perché ogni vocazione sia “cristiana”, cioè venga da Cristo e si alimenti di Cristo: il passaggio da una vocazione “per me” a una vocazione “per gli altri”, da una vocazione “a mio vantaggio” a una “a vantaggio di tutti”, cioè missionaria. Ogni persona chiamata da Dio, dallo Spirito di Cristo Risorto, è un gesto di premura con il quale Dio si prende cura del suo popolo, in particolare degli ultimi. Di fronte a una necessità per la vita della Chiesa e del mondo, Dio coinvolge e manda qualcuno o qualcuna per rispondervi, per soccorrere, consolare, proteggere, salvare, provocare, far crescere, risvegliare, pregare, illuminare, amare.
Il Seminario diocesano “a vantaggio di tutti”
Al Seminario, cioè ai Seminaristi e ai preti educatori e professori che lo animano, siamo invitati a dedicare una Domenica di settembre, attraverso la riflessione sul ministero ordinato, la preghiera per le vocazioni di speciale consacrazione e il sostegno economico del Seminario, in quanto luogo dove si formano giovani al dono di sé “a vantaggio di tutti”, animati dalla preghiera, provocati dalla Parola viva, nutriti dei Sacramenti e allenati allo studio e alle relazioni fraterne.
un mese di riflessione e di preghiera
sulla propria vocazione
e sulla comunità del Seminario,
segno della cura della Diocesi
per le vocazioni dei giovani
Il donarsi di Gesù “a vantaggio di tutti”
Il titolo del Mese del Seminario è un’espressione che si trova nella seconda lettura della liturgia del prossimo 6 ottobre, Giornata diocesana del Seminario. La Lettera agli Ebrei è una ricca omelia della primissima Chiesa, un grande annuncio che Gesù Cristo ci ha salvati in modo unico e definitivo: Gesù ha sofferto e ha provato la morte “a vantaggio di tutti” (Eb 2,9). Il suo donarsi ha raggiunto tutti per renderci figli e figlie di Dio, ha aperto il cammino perché tutti possiamo accorgerci dell’amore del Padre e ha inaugurato il modo per vivere, fino alla fine, l’amare di Dio.
Il prete diocesano “a vantaggio di tutti”
L’espressione biblica ci provoca a rigustare la vocazione dei preti diocesani – vocazione curata e fatta crescere inizialmente in Seminario – come risposta “a vantaggio di tutti” di fronte alle sfide di oggi. “A vantaggio di tutti” è, infatti, il prete in comunità bisognose di riscoprire le relazioni fraterne, il dialogo, la condivisione della fede e la solidarietà.
La vocazione cristiana “a vantaggio di tutti”
C’è un passaggio necessario perché ogni vocazione sia “cristiana”, cioè venga da Cristo e si alimenti di Cristo: il passaggio da una vocazione “per me” a una vocazione “per gli altri”, da una vocazione “a mio vantaggio” a una “a vantaggio di tutti”, cioè missionaria. Ogni persona chiamata da Dio, dallo Spirito di Cristo Risorto, è un gesto di premura con il quale Dio si prende cura del suo popolo, in particolare degli ultimi. Di fronte a una necessità per la vita della Chiesa e del mondo, Dio coinvolge e manda qualcuno o qualcuna per rispondervi, per soccorrere, consolare, proteggere, salvare, provocare, far crescere, risvegliare, pregare, illuminare, amare.
Il Seminario diocesano “a vantaggio di tutti”
Al Seminario, cioè ai Seminaristi e ai preti educatori e professori che lo animano, siamo invitati a dedicare una Domenica di settembre, attraverso la riflessione sul ministero ordinato, la preghiera per le vocazioni di speciale consacrazione e il sostegno economico del Seminario, in quanto luogo dove si formano giovani al dono di sé “a vantaggio di tutti”, animati dalla preghiera, provocati dalla Parola viva, nutriti dei Sacramenti e allenati allo studio e alle relazioni fraterne.
Ottobre missionario: Un banchetto per tutte le genti
23 L S. Pio da Pietrelcina (m, bianco). Il giusto abiterà sulla tua santa montagna, Signore. La luce della Parola in noi ci consente di illuminare il prossimo con una valida testimonianza cristiana. Ss. Zaccaria ed Elisabetta; S. Lino. Pr 3,27-34; Sal 14; Lc 8,16-18.
24 M Guidami, Signore, sul sentiero dei tuoi comandi. Sono veri parenti di Gesù coloro che lo seguono, ascoltando e mettendo in pratica la sua Parola. B.V. Maria della Mercede; S. Rustico; S. Pacifico. Pr 21,1-6.10-13; Sal 118; Lc 8,19-21.
25 M Lampada per i miei passi, Signore, è la tua parola. Gesù invia i Dodici ad annunciare il Regno e a compiere guarigioni. La loro missione deve sostenersi sulla fede: devono andare a mani vuote. S. Sergio di Radonež; B. Marco Criado. Pr 30,5-9; Sal 118; Lc 9,1-6.
26 G Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Erode vuole vedere quel Gesù di cui si parla. Ma la sua è solo curiosità, oppure preoccupazione per la stabilità del suo trono. Ss. Cosma e Damiano (mf); S. Nilo. Qo 1,2-11; Sal 89; Lc 9,7-9.
27 V S. Vincenzo de’ Paoli (m, bianco). Benedetto il Signore, mia roccia. Nella pace di un luogo solitario Gesù interpella i discepoli sulla sua identità, e li prepara al suo destino di sofferenza. S. Caio; S. Bonfilio. Qo 3,1-11; Sal 143; Lc 9,18-22.
28 S Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Gesù annuncia una seconda volta la sua passione. I discepoli non comprendono il senso delle sue parole e temono di fare domande. S. Venceslao (mf); Ss. Lorenzo Ruiz e c. (mf); B. Luigi Monza. Qo 11,9–12,8; Sal 89; Lc 9,43b-45.
29 D XXVI Domenica del T.O. / B. XXVI sett. del T.O. - II sett. del Salterio. Ss. Michele, Gabriele e Raffaele arcangeli. Nm 11,25-29; Sal 18; Gc 5,1-6; Mc 9,38-43.45.47-48.
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