sabato 15 giugno 2024

NOI SIAMO COLLABORATORI.. 16 giugno 2014

 16 giugno 2024 

L’INIZIATIVA PARTE DA DIO.

 NOI SIAMO COLLABORATORI.


Una volta seminato nel cuore dell’uomo, il regno di Dio cresce da sé. È una meraviglia di Dio tanto grande e tanto bella 
 
quanto grande e bella è la crescita delle piante, e tanto misteriosa quanto misteriosa è la trasformazione di un bambino che cresce e diventa uomo. Così la crescita del regno di Dio non dipende dalle forze umane; essa supera le capacità umane poiché ha in sé un proprio dinamismo.
Questo messaggio è un messaggio di speranza, poiché, adottando una prospettiva umana, potremmo dubitare del trionfo del regno di Dio. Esso si scontra con tanti ostacoli. Esso è qui rifiutato, là respinto, o, in molti luoghi, sconosciuto del tutto. Noi stessi costituiamo un ostacolo alla realizzazione del regno di Dio con la nostra cattiva volontà e con i nostri peccati.
 È bene dunque che sappiamo che, a poco a poco con una logica che non è quella umana, con un ritmo che a noi sembra troppo lento, il regno di Dio cresce. San Paolo, che era ispirato, percepiva già i gemiti di tale crescita (Rm 8,19-22). 
Bisogna conservare la speranza (Eb 3,6b). 
Bisogna ripetere ogni giorno: “Venga il tuo regno!”. Bisogna coltivare la pazienza, quella del seminatore che non può affrettare l’ora della mietitura (Gc 5,7-8). 
Bisogna soprattutto non dubitare della realtà dell’azione di Dio nel mondo e nei nostri cuori. 
Gesù ci dice questo poiché sa che il pericolo più grande per noi è quello di perdere la pazienza, di scoraggiarci, di abbandonare la via e di fermarci. Noi non conosciamo né il giorno né l’ora del nostro ingresso nel regno o del ritorno di Cristo. 
La mietitura ci sembra ancora molto lontana, ma il tempo passa in fretta: la mietitura è forse per domani.
don Michele G. D’Agostino, ssp

Intenzioni Sante Messe

SABATO  15         Ore 19.00:  Def. Fam. Bedin Fulvio; Bragagnolo Renato e  Beghin Palma .

DOMENICA  16      XI Domenica del T.O.  Ore 9.30:  Bertapelle Armando, Maria e Luca; Badan Bruno e Diego; Salviato Giorgio e Valeria; Gallo Pericle; Dalle Fratte Ivo e Giuseppe; Salviato Valeria e Giorgio. Ore 11.00:  Pro Populo.

Lunedì  17 Ore 8.00:  Tonello Silvano.

MARTEDì  18 Ore  18.00: .

MERCOLEDì 19 Ore  8.00:  Pezzin Marilena.

GIOVEDì  20 18.00: .

VENERDì  21 Ore 8.00:  Secondo l’intenzione dell’offerente.

SABATO  22 Ore 19.00:  Cavinato Gino, Ida e Agostini Tarcisio; Cavinato Albano, Dirce, Giovanni, Lucia e Suor Luisa; Cavinato Leonunzio, Marco e Amabile; Scapin Emilio Redento.

DOMENICA 23 XII Domenica del T.O. Ore 9.30: Bertapelle Pietro, Agnese, Mario, Agnese, Gemma e Delfina; Maggiolo Fabio, nonni e Dalla Bona Ruggero; Gazzola Giuseppe. Ore 11.00:  Pro Populo.

 

Incontri

Martedì ore 21.00   Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.

Avvisi

· Oggi, terza domenica del mese, secondo l’impegno di carità che ci siamo dati raccogliamo gli alimenti per i poveri, trovate quindi alle porte della chiesa i cesti per il vostro dono.

· Oggi celebriamo la Giornata di Sostegno per le attività pastorali della nostra Diocesi; anche noi vogliamo raccogliere il nostro contributo per questa finalità. Trovate quindi uscendo dalla chiesa i cesti per la vostra offerta.

· Domenica 23 giugno celebriamo la Giornata Mondiale per la Carità del Papa, vogliamo dare la possibilità a Papa Francesco, di poter rispondere adeguatamente a tutti coloro che gli fanno richiesta di aiuto. La prossima domenica troverete quindi tra i banchi le buste per la vostra offerta e uscendo dalla chiesa potrete depositarle negli appositi cesti.

 


Cristo Gesù, 'Regno' di verità e di grazia


Gesù nel Vangelo ci presenta un terreno fecondo quale luogo della rivelazione del Regno. Un piccolo seme può essere segno della pienezza del dono di Dio, in cui la potenza di salvezza è strettamente connessa alla sua umiltà. È nella piccolezza, infatti, che si sviluppa «la salvatrice potestà» del Signore che fa fiorire il giusto (Salmo responsoriale). Colui che è l’ “Immenso” nella sua natura divina si è fatto minuscolo nella natura di servo, corroborando la fede del battezzato che, pur vivendo nell’esilio, sa di «abitare presso il Signore» (II Lettura). 
Senza l’umiltà, il cristiano è sterile, la sua fede inoperosa; dalla sua superbia nascono discordie.
 Ma Dio umilia «l’albero alto» e innalza «l’albero basso» (I Lettura) e, nel suo Regno, produce insperati frutti. Egli, infatti, sempre risponde alle aspirazioni dell’uomo, ma infinitamente le supera. Il regno di Dio è Gesù stesso, il quale incrocia il cammino dei cercatori della verità: «Chiunque trova lui, ha la vita eterna» (Canto al Vangelo). 
Gesù è il Cristo, l’unico Salvatore, la sola speranza di quanti provano il dolore per la lontananza da Dio. 
La sua parola viva ed eterna risana i cuori, suscita gioia e pace.




Prima lettura    Ez 17,22-24
Io innalzo l’albero basso.
 
Dal libro del profeta Ezechièle
 
Così dice il Signore Dio:
«Un ramoscello io prenderò dalla cima del cedro,
dalle punte dei suoi rami lo coglierò
e lo pianterò sopra un monte alto, imponente;
lo pianterò sul monte alto d’Israele.
Metterà rami e farà frutti
e diventerà un cedro magnifico.
Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno,
ogni volatile all’ombra dei suoi rami riposerà.
Sapranno tutti gli alberi della foresta
che io sono il Signore,
che umilio l’albero alto e innalzo l’albero basso,
faccio seccare l’albero verde e germogliare l’albero secco.
Io, il Signore, ho parlato e lo farò».
Parola di Dio
 
 
Salmo responsoriale   Sal 91
 
È bello rendere grazie al Signore.
 
È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte.
 
Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio.
 
Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno verdi e rigogliosi,
per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità.
 
 
Seconda lettura       2Cor 5,6-10
Sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere graditi al Signore.
 
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
 
Fratelli, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo – camminiamo infatti nella fede e non nella visione –, siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore.
Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi.
Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male.
Parola di Dio
 

Canto al Vangelo (Mc 4,30)
 
Alleluia, alleluia.
Il seme è la parola di Dio,
il seminatore è Cristo:
chiunque trova lui, ha la vita eterna.
 
 
Vangelo      Mc 4,26-34
È il più piccolo di tutti i semi, ma diventa più grande di tutte le piante dell'orto.
 
+ Dal Vangelo secondo Marco
 
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Parola del Signore

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INIZIATIVE   IN PARROCCHIA 

il nuovi componenti degli organi di partecipazione Ecclesiali di Cavino: 
 

 




NEL TERRITORIO 


IL RISVEGLIO    DI  GIUGNO



Calendario liturgico: (17-23 giugno 2024)
 
17 L Sii attento, Signore, al mio lamento. Come figli del Padre nostro che è nei cieli, siamo invitati da Gesù a superare l’antica Legge e rispondere alle offese col perdono. Ss. Nicandro e Marciano; S. Raniero; B. Paolo Burali. 1Re 21,1b-16; Sal 5; Mt 5,38-42.
 
18 M Pietà di noi, Signore: abbiamo peccato. L’agire dei cristiani dev’essere una libera risposta a un dono di grazia e non motivato da una ricompensa immediata. S. Leonzio; S. Calogero; S. Gregorio Barbarigo. 1Re 21,17-29; Sal 50; Mt 5,43-48.
 
19 M Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore. Il desiderio di ammirazione è mosso dalla ricerca del gradimento del mondo. L’elemosina, la preghiera e il digiuno sono veramente graditi a Dio. S. Romualdo (mf); Ss. Gervasio e Protasio; S. Giuliana Falconieri. 2Re 2,1.6-14; Sal 30; Mt 6,1-6.16-18.
 
20 G Gioite, giusti, nel Signore. Il “Padre nostro”, sintesi di tutto il Vangelo, c’insegna cosa dobbiamo rettamente desiderare e domandare al Padre. S. Gobano; S. Giovanni da Matera; B. Margherita Ebner. Sir 48,1-14 (NV); Sal 96; Mt 6,7-15.
 
21 V S. Luigi Gonzaga (m, bianco). Il Signore ha scelto Sion, l’ha voluta per sua residenza. I veri tesori, per il cristiano, non sono quelli che accumula in terra, ma i tesori che accumula in cielo, sotto lo sguardo di Dio. S. Rodolfo; B. Tommaso da Orvieto. 2Re 11,1-4.9-18.20; Sal 131; Mt 6,19-23.
 
22 S La bontà del Signore dura in eterno. La paura per il futuro genera ansia. Gesù ci invita ad avere fede vivendo alla sua presenza e confidando in lui. S. Paolino di Nola (mf); Ss. Giovanni Fisher e Tommaso Moro (mf). 2Cr 24,17-25; Sal 88; Mt 6,24-34.
 
23 D XII Domenica del T.O. / B. XII sett. del Tempo Ordinario - IV sett. del Salterio. S. Lanfranco; S. Giuseppe Cafasso. Gb 38,1.8-11; Sal 106; 2Cor 5,14-17; Mc 4,35-41.
L. Giallorenzo






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