sabato 24 febbraio 2024

 25 febbraio 2024 

La fede pone a tacere la paura

La trasfigurazione occupava un posto importante nella vita e nell’insegnamento della Chiesa primitiva.
 Ne sono testimonianze le narrazioni dettagliate dei Vangeli e il riferimento presente nella seconda lettera di Pietro (2Pt 1,16-18).
Per i tre apostoli il velo era caduto: essi stessi avevano visto ed udito. Proprio questi tre apostoli sarebbero stati, più tardi, al Getsemani, testimoni della sofferenza di nostro Signore.
L’Incarnazione è al centro della dottrina cristiana. 
Possono esserci molti modi di rispondere a Gesù, ma per la Chiesa uno solo è accettabile. Gesù è il Figlio Unigenito del Padre, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero. La vita cristiana è una contemplazione continua di Gesù Cristo. 
Nessuna saggezza umana, nessun sapere possono penetrare il mistero della rivelazione. Solo nella preghiera possiamo tendere a Cristo e cominciare a conoscerlo.
“È bello per noi stare qui”, esclama Pietro, il quale “non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento”. 
La fede pone a tacere la paura, soprattutto la paura di aprire la nostra vita a Cristo, senza condizioni. 
Tale paura, che nasce spesso dall’eccessivo attaccamento ai beni temporali e dall’ambizione, può impedirci di sentire la voce di Cristo che ci è trasmessa nella Chiesa.


Intenzioni Sante Messe

SABATO  24         Ore 18.30:  Salmaso Virginio e Reffo Armida; Rizzato Rizzieri; Schiavo Virginia (Teresa); Salviato Valeria; Angelo e Fernanda.

DOMENICA  25      II Domenica di Quaresima
Ore 9.30: Gorgi Aquino; Pezzin Marilena; Scapin Sante, Marianna e Regina; Nicoletti Lino e Fam. Def, Zanon Regina, Zanon Pasquale e Carraro Maria, Marchetto Bruno, Massarotto Gino e Settimo Livia; Favaro Onorino e Bussolaro Maria; Scapin Vittorio, Mazzon Rita e figli.
Ore 11.00: Pro Populo.

Lunedì  26       Ore 8.00:  .

MARTEDì  27     Ore  15.00:  
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MERCOLEDì 28 Ore  8.00:  .

GIOVEDì  29      Ore 15.00:  .

VENERDì       01.03    Ore 8.00:  
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SABATO  02 Ore 18.30: Dalla Bona Ruggero; Virgis Elio e Pasquali Ada; Dalle Fratte Genesio e Fam. Def.; Cavinato Gino e Ida.

DOMENICA 03 III Domenica di Quaresima
Ore 9.30:  Fabian Adriano; Mazzon Bruno e genitori; Scapin Bruno, Mario e Anna.
Ore 11.00: Pro Populo.


Incontri
Martedì ore 21.00   Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.


Avvisi.

· Oggi, alle ore 15.00, in Centro Parrocchiale, l’incontro per i genitori e i ragazzi del Primo Discepolato 2^ e 3^ tappa  (genitori e ragazzi di 3^e 4^ elementare).

· Venerdì 1 marzo è il primo venerdì del mese, nella mattinata, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

· Domenica 3 marzo, terza domenica di quaresima, alla messa delle ore 9.30, coi ragazzi dell’Ultima Quaresima, faremo la prima Grande Intercessione, invito a partecipare numerosi alla messa.

· Oggi, alle ore 16.00, nella chiesa dell’Opera della Provvidenza, a Sarmeola, il vescovo Claudio, presiederà la celebrazione eucaristica di conclusione del Sinodo Diocesano. Allo stesso tempo dà inizio al rinnovo degli organismi di comunione (Consigli Pastorali Parrocchiali e Consigli parrocchiali di Gestione Economica) delle parrocchie della Diocesi. Da oggi quindi e per tutte le domeniche di marzo troverete vicino all’espositore della buona stampa le informazioni essenziali su cosa sono questi due Consigli, quale sia il loro ruolo all’interno della comunità cristiana, quali debbano essere le caratteristiche dei consiglieri e tutti avranno la possibilità di nominare alcune persone che a loro parere sono adatte a svolgere il compito di consigliere. Per tutto il mese di marzo quindi ognuno avrà la possibilità di scrivere/nominare su dei foglietti appositi uno o più nomi di persone dai 18 anni in su che formeranno la lista dei nominati per le elezioni dei nuovi  Consigli parrocchiali. Dopo Pasqua coloro che sono stati nominati saranno convocati per accettare o meno la loro candidatura e domenica 12 maggio ci saranno le votazioni per l’elezione dei nuovi consigli.


PERDERE TUTTO PER IL PADRE, E DAL PADRE TUTTO RICEVERE

N o! Il Dio di Abramo non è come i tanti dei che chiedevano sacrifici umani! È però un Dio che ci chiede di perdere tutto. Perché? Per poterci benedire! Ma non solo: per fare di noi, come fece di Abramo, una benedizione per tutti. Questo “perdere” era arduo per i discepoli di Gesù, che man mano vedevano sempre più deluse le loro attese umane sul Maestro. Allora Gesù li porta sul Tabor, per fare loro assaporare la bellezza del posto che nella sua Pasqua sta per preparare per loro, per noi tutti. Quel posto è il suo posto, la sua vita filiale, che è un perdere tutto per il Padre, e dal Padre tutto ricevere. «È bello per noi essere qui», dice Pietro! È bello assaporare il nostro posto nel cuore di Dio! Come è bello scoprire che ormai nessuno ci può condannare! Sì, è bello scoprire l’ampiezza dell’amore divino! Così illuminati, possiamo riprendere con più ardore e con più gioia il cammino esigente della Quaresima che ci porterà alla vittoria pasquale di Gesù. Perché diventiamo insieme benedizione per tutti.
 Fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze



Nella Trasfigurazione di Gesù Cristo la voce del Padre dichiara che egli è «Figlio di Dio». 
Questo mistero viene rivelato ai discepoli prima che la Passione, e l’infamia della croce, vengano a nascondere la gloria del Figlio di Dio
 
Prima lettura       Gen 22,1-2.9.10-13.15-18
Il sacrificio del nostro padre Abramo.
 
Dal libro della Gènesi
 
In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».
Parola di Dio
 
Salmo responsoriale   Sal 115
 
Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
 
Ho creduto anche quando dicevo:
«Sono troppo infelice».
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
 
Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
 
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo,
negli atri della casa del Signore,
in mezzo a te, Gerusalemme.
 
Seconda lettura     Rm 8,31-34
Dio non ha risparmiato il proprio Figlio.
 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
 
Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui?
Chi muoverà accuse contro coloro che Dio ha scelto? Dio è colui che giustifica! Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!
Parola di Dio
 

Canto al Vangelo (Mc 9,7)
 
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
«Questi è il mio Figlio, l’amato: ascoltatelo!».
 
  
Vangelo   Mc 9,2-10
Questi è il Figlio mio, l'amato.
 
+ Dal Vangelo secondo Marco
 
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Parola del Signore


25 febbraio 2024 - 2a domenica di Quaresima

Porsi in ascolto con fiducia

Accolgo gli eventi della vita fidandomi della fedeltà del Signore. 

UNA VOCE DALLA PALESTINA

Personalmente ho visto troppe ingiustizie in Palestina: i missili passare sopra casa nostra, le incursioni violente degli israeliani soprattutto a tarda notte nelle case degli innocenti, la costruzione del muro e degli insediamenti, la morte inaudita dei bambini perché bloccati al checkpoint per troppe ore e di fronte a tanta ingiustizia ci si sente impotenti e inutili. Dinanzi agli eventi vissuti ho imparato dalla fede granitica della gente umile e povera di Betlemme: lavorando con loro mi ha sorpreso il senso dell’ospitalità, dell’aiuto reciproco, del saper essere resilienti e di accogliere con fede gli eventi della vita. Quel Al-hamdu lillah (rendiamo lode a Dio) pronunciato con fiducia filiale di fronte ai fatti belli ma anche dolorosi, ripetuto costantemente da loro, ancor oggi mi fa riflettere, mi provoca a sperare l’insperabile e a salvaguardare ciò che realmente conta: essere grata di tutto ciò che sono, perché ricevuto gratuitamente e chiamata a condividerlo per essere così pane spezzato per gli altri. Tutto questo chiede un continuo allenamento sia nell’ascoltare la Parola di Dio per discernere i suoi inviti, distinguendoli da quelli dell’ego e del nemico, sia nell’ascoltare il grido dei poveri, per non adagiarsi alle proprie sicurezze e sentirsi chiamati a collaborare nella realizzazione del sogno di Dio: riconoscersi fratelli e sorelle con la stessa dignità capaci di vivere insieme nella concordia e nella pace.

Sr. Lucia Corradin, suore Terziarie Francescane Elisabettine

ENTRO NEL TESTO

Genesi 22,1-2.9.10-13.15-18

In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito». Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.  L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».

SO-STARE SU...

…un passaggio della mia vita in cui si è affacciato il non-senso…

…un’occasione in cui sono stato chiamato a rinunciare a qualcuno o qualcosa a cui ero profondamente legato…

…un’esperienza in cui mi sono messo con fiducia in ascolto dell’altro o dell’Altro e questo mi ha permesso di scoprirlo diverso dalle apparenze iniziali…

MI METTO IN ASCOLTO

Il nostro rapporto con Dio non è sempre sereno e pacifico; capita talvolta che parole, esperienze, eventi ci interroghino nel profondo, fino al punto di mettere in discussione quanto conosciamo di Dio e la Sua stessa presenza nella nostra vita. La richiesta che Dio fa ad Abramo sembra essere insensata e illogica: Isacco è il figlio tanto atteso e infine donato a lui (e Sara) nella vecchiaia, il suo sacrificio è del tutto contraddittorio e contrario alle promesse fatte da Dio. Eppure Abramo, pur non capendo ed essendo immerso nella notte del non senso e dell’incomprensibile, sceglie la fiducia in Lui. Possiamo immaginare quegli istanti in cui, tra le lacrime del padre e del figlio di fronte a quel sacrificio che stava per compiersi, l’esistenza sembra arrestarsi e ogni speranza futura svanire; ma proprio lì Abramo comprende che Dio non può volere la morte, ma la vita, e la vita in pienezza. Di fronte ai non-sensi della nostra vita ed epoca, e a ciò che fatichiamo a comprendere, specie in questo tempo di guerre ad ampio raggio, ma non solo, Dio ci invita a fidarci di Lui e a fare l’esperienza che, condividendo le nostre lacrime e sofferenze, e riconoscendoci tutti figli, padri, fratelli e sorelle tra noi, percepiamo, al modo di Abramo, che Dio non è Dio della morte, ma della vita piena, perché è il Padre sempre fedele alle sue promesse.

DIAMOCI UN SENSO

Alle nostre orecchie arrivano ogni giorno mille sollecitazioni diverse: rumori, musiche, voci… il fruscio delle foglie, il cinguettio degli uccelli, il rombo di un motore… Quanti stimoli ci raggiungono ad ogni istante e quanti ce ne sfuggono! Un mio amico si alza presto ogni mattino e prima di iniziare ogni altra attività ama donarsi quindici minuti per sentire i suoni del mondo che si risveglia. Lo riconcilia con la giornata che inizia. Gli basta semplicemente sentire, o meglio, ascoltare. Sì, perché con le orecchie si può anche ascoltare. Ascoltare è più che sentire: è fare posto; è lasciar depositare; è permettere a ciò che è fuori di entrare nel cuore, perché ne sia istruito. Ascoltare è in stretto rapporto con la parola e con colui che la proferisce. Secondo una bella definizione, noi siamo «Uditori della Parola» (K. Rahner): strutturalmente aperti all’ascolto di un Dio che comunica e si comunica nella storia.

Un'esperienza che trasforma

Siamo l’anello di una lunga catena
di donne determinate,
coraggiose, audaci, curiose,
sagge, sensibili e amanti della pace.

WOMEN WAGE PEACE
Scopri la loro storia

  






 
INIZIATIVE   IN PARROCCHIA 





 



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E. Siviero


 




 
 

sabato 17 febbraio 2024

“Convertitevi e credete al vangelo” - 1^ quaresina

 18 febbraio 2024
   
1^ domenica di quaresima
“Convertitevi e credete al vangelo”.

Il Vangelo di Marco comincia con una semplice affermazione: “Inizio del Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio”.
Giovanni Battista, che aveva annunciato la sua venuta come imminente, battezzò Gesù nel Giordano e in quell’occasione lo Spirito diede testimonianza di Gesù. Marco accenna soltanto al periodo nel deserto e alla tentazione.
 È il preludio all’inizio del ministero pubblico di nostro Signore. Il suo primo richiamo, che ci viene ripetuto questa domenica, è: “Convertitevi e credete al vangelo”. Egli comincia proprio da quello che era stato il punto centrale dell’insegnamento di Giovanni Battista.
La Quaresima è soprattutto un periodo di riflessione sui misteri della nostra redenzione, al cui centro sono l’insegnamento e la persona di Gesù Cristo. Il Salvatore ha assunto forma umana, cioè quella che è la nostra condizione, e non è nemmeno stato risparmiato dall’esperienza della tentazione. Nella sua natura umana, Gesù ha vissuto in prima persona cosa significhi respingere Satana e porre al primo posto le cose divine. Il nostro Signore e il nostro Dio è in tutto nostra guida e modello.
Cercare di conoscere Cristo significa anche prendere coscienza di quel nostro bisogno di cambiamento di vita che chiamiamo “pentimento”. In particolare è mediante la liturgia della Chiesa che ci avviciniamo a Cristo e facciamo esperienza della sua presenza in mezzo a noi.
Nella liturgia, diventiamo “uno” con Cristo nel mistero grazie al quale egli ha riscattato il mondo.
 
Intenzioni Sante Messe

SABATO  17         Ore 18.30:  Def. Fam. Bedin Fulvio; Facco Lucia (settimo).

DOMENICA  18      I Domenica di Quaresima. Ore 9.30: Gallo Pericle (anniversario); Bertapelle Pietro, Agnese, Mario, Agnese, Gemma e Delfina; Sato Armando e Bruna; Zanon Egidio, Giuseppe e Rita; Maggiolo Fabio, nonni e Dalla Bona Ruggero; Favaro Luigi e Fam. Def.; Salviato Giorgio e Valeria. Ore 11.00: Pro Populo.

Lunedì  19        Ore 8.00:  .

MARTEDì 20     Ore  15.00:  .

MERCOLEDì 21 Ore  8.00:  .

GIOVEDì  22   Ore 15.00:  .

VENERDì  23 Ore 8.00:  .

SABATO  24 Ore 18.30: Salmaso Virginio e Reffo Armida; Rizzato Rizzieri; Schiavo Virginia (Teresa); Salviato Valeria; Angelo e Fernanda.

DOMENICA 25 II Domenica di Quaresima. Ore 9.30:  Gorgi Aquino; Pezzin Marilena; Scapin Sante, Marianna e Regina; Nicoletti Lino e Fam. Def, Zanon Regina, Zanon Pasquale e Carraro Maria, Marchetto Bruno, Massarotto Gino e Settimo Livia; Favaro Onorino e Bussolaro Maria; Scapin Vittorio, Mazzon Rita e figli. Ore 11.00: Pro Populo.


Incontri

Martedì ore 21.00 Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.


Avvisi.

· Oggi, terza domenica del mese, raccogliamo gli alimenti per i poveri; ringrazio tutti coloro che portano il loro dono per i poveri,  ringrazio anche tutti quelli che lasciano il loro dono nella cesta vicino alla cassa del supermercato.

· Oggi, alle ore 10.40, ci sarà il 4° incontro per genitori e ragazzi del Primo Discepolato 1^tappa, (ragazzi di 2^ elementare).

· Nel pomeriggio, alle ore 14.30, in sala Borsi, le volontarie del NOI donne organizzano la Tombola per i nonni della terza età.

· Venerdì 23 febbraio, alle ore 15.00, in chiesa, ci sarà la Via Crucis; invito in modo particolare i ragazzi della catechesi, ma tutti possono partecipare.

· Sabato 24 Febbraio, nella mattinata, accoglieremo nella nostra comunità parrocchiale col Battesimo, Bragagnolo Giacomo di Damiano e Juliano Giovanna; a questo bambino e ai suoi genitori i nostri più sinceri auguri di ogni bene.

· Domenica 25 febbraio, alle ore 15.00, in Centro parrocchiale, ci sarà l’incontro per i genitori e i ragazzi del Primo Discepolato 2^ e 3^ tappa (ragazzi di 3^ e 4^ elementare.

· Domenica 25 febbraio, dopo la messa delle ore 9.30, i ministri straordinari porteranno la Comunione agli ammalati. 

· Colletta quaresimale per la Terra Santa… la CEI (conferenza Episcopale Italiana) avrebbe proposto una colletta per questa finalità in questa domenica…

 

Nel deserto, un'alleanza di pace

 Il deserto è luogo di aridità e solitudine dove emerge dall’abisso del cuore la realtà che lo abita. Sospinto (letteralmente: «scacciato») dallo Spirito nel deserto, Gesù sperimenta nella sua umanità l’azione tentatrice di Satana; ma proprio qui Dio intesse con le pieghe più profonde dell’umano un patto di eterna amicizia.
Al racconto scarno del Vangelo di Marco fa da sfondo la “colonna sonora” di una silenziosa vittoria: in Cristo tentato che «stava con le bestie selvatiche», servito dagli angeli, è ristabilita l’armonia cosmica distrutta dal peccato del primo uomo nel giardino delle origini. L’umanità è riconciliata con Dio.
Cristo, infatti, è l’arcobaleno posto tra il cielo e la nostra terra (I Lettura). Le acque del diluvio simboleggiano quelle del battesimo (II Lettura), l’esperienza pasquale primordiale della nostra vita, dove siamo stati incorporati a Cristo che ha redento tutto di noi, senza scartare nulla. Questa alleanza ci rende capaci di convertirci all’amore e credere nella forza trasformante del Vangelo, perché ogni deserto diventi giardino.

Sorelle Clarisse, Monastero Immacolata Concezione - Albano L. (RM)




Prima lettura     Gen 9,8-15
L’alleanza fra Dio e Noè liberato dalle acque del diluvio.
 
Dal libro della Gènesi
 
Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra».
Dio disse:
«Questo è il segno dell’alleanza,
che io pongo tra me e voi
e ogni essere vivente che è con voi,
per tutte le generazioni future.
Pongo il mio arco sulle nubi,
perché sia il segno dell’alleanza
tra me e la terra.
Quando ammasserò le nubi sulla terra
e apparirà l’arco sulle nubi,
ricorderò la mia alleanza
che è tra me e voi
e ogni essere che vive in ogni carne,
e non ci saranno più le acque per il diluvio,
per distruggere ogni carne».
Parola di Dio
 
 
Salmo responsoriale    Sal 24
 
Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà.
 
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.
 
Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
 
Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.
 
 
Seconda lettura    1Pt 3,18-22
Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi.
 
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
 
Carissimi, Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua.
Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.
Parola di Dio
 
 
Canto al Vangelo (Mt 4,4)    
 
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
 
 
Vangelo     Mc 1,12-15
Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli
 
+ Dal Vangelo secondo Marco
 
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Parola del Signore


18 febbraio 2024 - 1a domenica di Quaresima

Aver cura con tatto

Rinnovo l'amicizia con il Signore e accolgo il creato come dono della sua alleanza.

UNA VOCE DAL BRASILE

Stavo percorrendo in macchina la strada verso Caracaraí: i pensieri si moltiplicavano dopo un dialogo durato più di due ore per programmare un insieme di azioni in difesa del Rio Branco, dove il governo vuole costruire una grande diga per produrre energia elettrica. Quante volte ho avuto la possibilità di camminare in mezzo alla foresta dell’Amazzonia e lasciarmi accarezzare da essa. Inoltrandomi in un sentiero mi piace percepire il vento fresco tra gli alberi e raccogliere le foglie verdi: alcune più ruvide e dall’odore acre e altre vellutate e dal profumo delicato. Sfregandole tra di loro ne respiro l’essenza. Cerco di mettere in ordine questi pensieri che entrano attraverso tutto il corpo e sento il profondo desiderio di usare le mie mani perché questa carezza non finisca sommersa da un’acqua recintata e soffocata dentro lo spazio di un lago artificiale. L’auto continuava a correre verso casa e non mi ero accorto che nel frattempo era iniziata una pioggia fine sotto il sole. Che meraviglia! È comparso un arcobaleno ai piedi della Serra Grande a fare da ponte tra il cielo e la terra: segno dell’alleanza che Dio vuole continuare a costruire con l’umanità. 

Don Luigi TuratoFidei donum

ENTRO NEL TESTO

Genesi 9,8-15

Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra». Dio disse: «Questo è il segno dell’alleanza, che io pongo tra me e voi e ogni essere vivente che è con voi, per tutte le generazioni future. Pongo il mio arco sulle nubi, perché sia il segno dell’alleanza tra me e la terra. Quando ammasserò le nubi sulla terra e apparirà l’arco sulle nubi, ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi e ogni essere che vive in ogni carne, e non ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne».

SO-STARE SU...

…un momento in cui mi sono preso cura e ho usato gentilezza per ciò che è fragile sia nei confronti di me stesso che del creato…

…quando ho scoperto la bellezza di portare dentro a un’esperienza non solo me stesso ma anche altri e ho iniziato ad usare il pronome “noi” e non soltanto “io”…

…un’occasione in cui ho potuto toccare con mano che mi è stata data una nuova possibilità…

MI METTO IN ASCOLTO

Ogni volta che, dopo un temporale o un acquazzone, vedo spuntare l’arcobaleno, non posso non fermarmi ad ammirarlo con quello stupore per cui le spiegazioni scientifiche non bastano. Dio è il Signore dell’arco deposto, uno strumento di offesa che si fa spazio di relazione, cura, custodia, amore, da cui nessuno e nulla resta escluso. È un segno ben visibile, dono divino e compito di responsabilità per ogni uomo e donna che vive sulla terra. Nel momento in cui il cielo si fa buio, sensazioni e sentimenti sono negativi, il futuro non ci sembra promettente, l’arcobaleno è il promemoria, che Dio pone a noi (e persino a se stesso): non è il momento di azzerare tutto, di condannare e condannarci, di chiuderci in noi stessi, ma di impegnarci ancor di più e legarci con più forza alla fiducia che fa vedere, proteggere, crescere quei germogli che, seppur piccoli e fragili, generano vita nuova e abbondante. Mano di Dio e mano dell’uomo sono chiamate a intrecciarsi e collaborare, nel prenderci cura del mondo che ci è stato donato, perché la terra abiti nel cielo e il cielo abiti nella terra. Per questo siamo invitati ad abbandonare la logica del “mio” e “tuo” e a sentirci partecipi e corresponsabili del “nostro”, abbracciando il sogno di un male che sia vinto con il bene (cf. Rom 12,21) perché “chi desidera vedere l’arcobaleno, deve imparare ad amare la pioggia” (P. Coelho).

DIAMOCI UN SENSO

Poggiare il palmo sulla corteccia di un albero, far scivolare il dorso delle dita sulla guancia di un neonato, stringere la mano della persona amata, ricevere l’abbraccio di un amico… Ci sono esperienze che passano attraverso le nostre mani che significano tanto e che, nel bene o nel male, toccano in profondità il nostro cuore. C’è perciò un toccare da evitare (cf. Gen 3,3: l’albero in mezzo al giardino dell’Eden), quando nasce da un desiderio disordinato e dice un volersi appropriare, un’invasione di campo, l’andare oltre i limiti consentiti… E c’è un toccare che fa bene all’altro prima che a se stessi. «Gesù, tese la mano, lo toccò dicendo: “Lo voglio: sii purificato!”» (Mt 8,3). La mano di Dio tocca e risana, si stende e crea, si poggia e dà vita. Il tocco che ha il sapore di Dio trasmette tenerezza, calore, rispetto, sicurezza, cura… Sia verso la natura, sia verso l’altro.

Un'esperienza che trasforma

La nostra situazione qui peggiora
di giorno in giorno: i ricchi moltiplicano
i loro piani per sterminare i poveri, riducendoli alla fame.
Ma Dio è buono con il suo popolo.

DOROTHY STANG
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INIZIATIVE   IN PARROCCHIA 






Calendario liturgico: (19-25 febbraio 2024)

19 L Le tue parole, Signore, sono spirito e vita. Dio considera come fatto a lui tutto quanto facciamo per amore. Nulla va perduto. S. Mansueto; S. Proclo; S. Corrado Confalonieri. Lv 19,1-2.11-18; Sal 18; Mt 25,31-46.

20 M Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce. Per pregare non occorre sprecare parole: è sufficiente rimanere in relazione con il Padre. S. Eucherio; S. Leone di Catania; S. Giacinta Marto. Is 55,10-11; Sal 33; Mt 6,7-15.

21 M Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto. A coloro che cercano segni eclatanti, Gesù ne presenta uno opposto: la sua morte in croce. S. Pier Damiani; B. Maria Enrica Dominici. Gn 3,1-10; Sal 50; Lc 11,29-32.

22 G Cattedra di S. Pietro ap. (f, bianco). Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Pietro può essere la roccia su cui il Cristo edifica la sua Chiesa, perché la vera roccia, la pietra d’angolo, è Cristo stesso. S. Pascasio; S. Margherita da C. 1Pt 5,1-4; Sal 22; Mt 16,13-19.

23 V Se consideri le colpe, Signore, chi ti può resistere? Gesù porta a compimento la legge di Mosè con la radicalità che l’amore esige. S. Policarpo; S. Giuseppina Vannini; B. Nicola Tabouillot. Ez 18,21-28; Sal 129; Mt 5,20-26.

24 S Beato chi cammina nella legge del Signore. Il primo ge- sto d’amore è pregare per l’altro. È così che possiamo amare anche i nemici. S. Modesto; B. Costanzo Servoli; B. Tommaso M. Fusco. Dt 26,16-19; Sal 118; Mt 5,43-48.

25 D II domenica di Quaresima / B. II sett. di Quaresima - II sett. del Salterio. S. Nestore; S. Cesario. Gen 22,1-2.9a.10-13.15-18; Sal 115; Rm 8,31b-34; Mc 9,2-10.

E. Siviero