sabato 21 ottobre 2023

A Dio ciò che è di Dio -- 22 ottobre 20'3


22 ottobre   2023

29^ DOMENICA  del TEMPO ORDINARIO

A Dio ciò che è di Dio

L’ipocrisia dei farisei e dei sadducei proclama la veridicità di Gesù, che essi cercano di cogliere nella rete di un dilemma sapientemente calcolato: o egli afferma che il tributo ad uno Stato straniero e idolatra è lecito, e perde la stima di coloro che non accettano il dominio romano; oppure dichiara che questo tributo è illecito, e apre la porta al suo processo con l’accusa di istigare la sedizione. “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare”. Gesù non è il capo di un movimento di rivolta: il suo discepolo deve compiere i suoi obblighi civici. 
È in questo modo che l’ha capito la prima Chiesa (Rm 13,1-7; 1Pt 2,13-17). Ma ciò che è importante e decisivo, e che non sembra preoccupare i farisei, è il seguito: “E a Dio quello che è di Dio”. 
Soltanto a Dio si devono l’adorazione e il culto, e né lo Stato né alcun’altra realtà di questo mondo possono pretendere ciò che è dovuto esclusivamente a Dio.  
Il martirio è l’espressione suprema della resistenza cristiana di fronte al tentativo assolutistico del potere temporale di usurpare il posto di Dio (Ap 20,4).
A Dio ciò che è di Dio! Ma tutto appartiene a Dio, che è il creatore. 
Ed è per questo che non si può astrarre Dio durante la costruzione della città terrena, “quasi che Dio non meriti alcun interesse nell’ambito del disegno operativo ed associativo dell’uomo” (Reconciliatio et paenitentia, 14). L’uomo può realizzare la pretesa blasfema di costruire un mondo senza Dio, ma “questo mondo finirà per ritorcersi contro l’uomo” (ivi , 18)           


Intenzioni Sante Messe

SABATO  21          Ore 19.00
Def. Fam. Bedin Fulvio; Libralon Ottorino e Cavinato Alida; Righetto Gino e Fasolato Ernesta; Gallo Luigi e Zin Rina; Tosato Giuseppe e Pellizzon Iolanda; Bedin Giuseppe; Bedin Marino (settimo).

DOMENICA  22 XXIX Domenica del Tempo Ordinario.
 Ore 9.30: Fabian Adriano; Gallo Pericle; Betto Gianfranco; Bertapelle Marcello. Ore 11.00: Pro Populo.

Lunedì  23      Ore 8.00:  .

MARTEDì  24   Ore  15.00:  .

MERCOLEDì   25 Ore 8.00:  .

GIOVEDì  26    Ore 15.00:  Gallato Antonio, Virgilio Umberto e Perusin Andrea.

VENERDì  27 Ore 8.00: .

SABATO  28  
Ore 19.00: Salmaso Virginio e Reffo Armida; Cavinato Dino; Cavinato Albano, Dirce, Giovanni, Lucia e Suor Luisa; Cavinato Gino, Ida e Agostini Tarcisio; Tosato Giovanni e  def. Fam. Tosato Felice .

DOMENICA 29 XXX Domenica del Tempo Ordinario. 
Ore 9.30: Nicoletti Lino e Fam. def., Zanon Regina e Pasquale, Carraro Maria, Marchetto Bruno, Massarotto Gino e Settimo Livia; Badan Bruno, Gorgi Marcello; Salviato Giorgio e Valeria . 
Ore 11.00: Pro Populo.


Incontri

Martedì ore 21.00 Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.


Avvisi.

· Oggi si celebra la Giornata Missionaria Mondiale, ci uniamo alla preghiera di tutti i cedenti perché come i discepoli di Emmaus sappiamo avere ‘Cuori ardenti e piedi in cammino’  che significa: far ardere il nostro cuore alla presenza di Gesù per poterlo poi annunciare con coraggio a coloro che incontriamo. Realizzeremo la Colletta, per sostenere tutte le missioni la prossima domenica, a conclusione del mese missionario.

· Oggi alle 10.30, in sala Borsi, ci sarà l’incontro per ragazzi e genitori del Primo Discepolato 1^ tappa (2^ elementare).

· Oggi, alle ore 14.00, in sala Borsi le volontarie del NOI donne organizzano la Tombola per i nonni della terza età..

· Nel pomeriggio, alle ore 15.00, in Centro parrocchiale: incontro genitori e ragazzi del Primo Discepolato 2^ e 3^ tappa (3^e 4^ elementare).

· Nel pomeriggio, alle ore 16.00, in cattedrale a Padova ci sarà il Rito di ammissione al Catecumenato per due ragazzi della nostra parrocchia, Michael e Ruth; li accompagniamo con la nostra preghiera e con la nostra simpatia.

· Lunedì 23 e venerdì 27 ottobre, alle ore 20.30, a Padova, Parrocchia Sacro Cuore, ci sarà il terzo e il quarto incontro dell’itinerario catechistico ’Si può fare’.

· Domenica 29 ottobre, dopo la messa delle ore 9.30, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

 

Vedere in ogni volto un’icona di Dio



Il Vangelo odierno ci offre una delle parole più forti del Nuovo Testamento. Gesù ci invita a “rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. Questo è davvero il Vangelo della pace. La moneta che porta l’effigie e il nome dell’imperatore va data a Cesare pagando le tasse se sono giuste. Ma l’uomo e la donna, che portano l’effigie di Dio, appartengono a Dio. Si tratta, quindi, di restituire l’uomo e la donna a Dio. Nessun Cesare sulla terra può appropriarsi della persona umana. Nessun Cesare sulla terra può prendere il posto di Dio. Non si può neppure scappare dal diritto e dalla giustizia a nome di Dio. È, però, splendida la fede cristiana, che agisce come una spada di verità per liberarci da ogni confusione. Se un pagano – l’imperatore persiano Ciro – fu strumento di liberazione per Israele, pur non conoscendo Dio, a maggior ragione noi oggi possiamo essere strumenti di liberazione e di pace. Come? Con la verità del Vangelo. Il Signore ci dia una fede operosa, un amore disposto a stancarsi e una speranza perseverante! E porteremo la sua pace al mondo. fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze.

fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze


La Parola del Signore ci chiede di verificare il nostro rapporto con Dio e con il mondo. Il cristiano non contrappone i due mondi. 
Egli sa di essere al tempo stesso autentico cittadino del mondo e del Regno testimoniando Dio come l’unico Signore della sua vita.

Oggi si celebra la 97a Giornata Missionaria Mondiale.
Preghiamo per coloro che, seguendo la chiamata del Signore, vanno ad annunciarlo a quanti ancora non lo conoscono.


Prima lettura     Is 45,1.4-6
Ho preso Ciro per la destra per abbattere davanti a lui le nazioni.
 
Dal libro del profeta Isaìa
 
Dice il Signore del suo eletto, di Ciro:
«Io l’ho preso per la destra,
per abbattere davanti a lui le nazioni,
per sciogliere le cinture ai fianchi dei re,
per aprire davanti a lui i battenti delle porte
e nessun portone rimarrà chiuso.
Per amore di Giacobbe, mio servo,
e d’Israele, mio eletto,
io ti ho chiamato per nome,
ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca.
Io sono il Signore e non c’è alcun altro,
fuori di me non c’è dio;
ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci,
perché sappiano dall’oriente e dall’occidente
che non c’è nulla fuori di me.
Io sono il Signore, non ce n’è altri».
 Parola di Dio
 
Salmo responsoriale       Sal 95
 
Grande è il Signore e degno di ogni lode.
 
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
 
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.
 
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri.
 
Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.
 
Seconda lettura     1Ts 1,1-5
Mèmori della vostra fede, della carità e della speranza.
 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
 
Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicési che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace.
Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro.
Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione.
Parola di Dio
 
Canto al Vangelo (Fil 2,15-16)

Alleluia, alleluia.
Risplendete come astri nel mondo,
tenendo salda la parola di vita.
 
 
Vangelo          Mt 22,15-21
Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.
 
+ Dal Vangelo secondo Matteo
 
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Parola del Signore
 
 




INIZIATIVE   IN PARROCCHIA 









OTTOBRE MISSIONARIO 2023

Cuori ardenti, cuori feriti

“I passi del mio vagare tu li hai contati,
nel tuo otre raccogli le mie lacrime:
non sono forse scritte nel tuo libro?” Salmo 56, 9

Non possiamo non sentire i nostri cuori feriti dalla nuova drammatica guerra nel Medio Oriente. Lacrime che si raccolgono nel cuore di Dio, lacrime di tutte le guerre, violenze, ingiustizie e povertà che scendono sui volti innumerevoli di persone innocenti in ogni angolo del mondo. Celebrare il Mese missionario quest’anno, in questo ottobre, significa ritrovare con tenace perseveranza i passi della pace, il cuore ardente del perdono, gli occhi aperti della speranza.

“In questo mondo globale c’è un vecchio proverbio arabo che è divenuto un proverbio universale, e ci dice che una mano da sola non applaude. È proprio così. Se lasceremo senza solidarietà i nostri vicini, finiremo inghiottiti dal loro destino. E sarà quello di un applauso terrificante. Credo che la pace sia qualcosa che si costruisce con i propri nemici. Perché non si farà mai la pace se nell’altro si cerca solo quello che ci assomiglia. Fare la pace significa avere curiosità, attenzione, apertura verso la differenza. Bisogna immaginare di poter imparare qualcosa. Di poter essere corretti dall’altro in qualche cosa. Per far questo c’è però bisogno di creare spazio per il dialogo, per la curiosità e per l’intesa”. (dai testi di P. Paolo Dall’Oglio)

Siamo tutti discepoli missionari inviati con il nostro cuore pronto ad ardere nella fede e i nostri piedi forti oltre ogni disillusione e scoraggiamento.

In Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo? Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto: ti renderò azioni di grazie, perché hai liberato la mia vita dalla morte, i miei piedi dalla caduta, per camminare davanti a Dio nella luce dei viventi”. Salmo 56, 12-14



“Cuori ardenti, piedi in cammino”
Quest’anno, la Giornata missionaria coincide con la memoria di san Giovanni Paolo II (22 ottobre), giorno in cui, nel 1978, papa Wojtyla iniziava solennemente il suo ministero.

Non possiamo, quindi, celebrare la Giornata senza rinnovare la nostra riconoscenza al Papa polacco per il suo insegnamento, come quando indicava la necessità di rinnovare l’impegno di portare a tutti il Vangelo con lo «stesso entusiasmo che fu proprio dei cristiani della prima ora» (Lettera apostolica Novo millennio ineunte, 6 gennaio 2001). 

Come saranno i credenti di oggi a confronto con i cristiani della prima ora? Il desiderio che traspare dal messaggio di papa Francesco orienta verso tre atteggiamenti, a partire dall’esperienza dei discepoli di Emmaus: cuori ardenti per le Scritture, occhi aperti per riconoscere la presenza reale di Cristo, piedi solerti nel porsi in cammino per annunciarlo (Lc 24,13-35).

Il Risorto accosta anche oggi i suoi evangelizzatori «perché – scrive il Papa – questa missione, in fin dei conti, è sua e noi siamo semplicemente i suoi umili collaboratori». 

C’è in queste parole vicinanza a coloro che si trovano in difficoltà, perché non si lascino bloccare «dall’iniquità che li circonda», ma sappiano decifrare gli eventi e comprendere alla luce delle stesse l’unità tra la missione di Cristo e la loro, cioè «annunciare al mondo il suo mistero di salvezza con la potenza e la sapienza che vengono dal suo Spirito».

Guardando Cristo nei gesti dello “spezzare il pane” e del “farsi pane” per il mondo, essi potranno capire che «lo spezzare il Pane eucaristico che è Cristo stesso è l’azione missionaria per eccellenza ». 

L’unione col Maestro, alimentata nell’adorazione della sua presenza reale, renderà consapevole il discepolo di poter essere un «mistico in azione» inviato ad gentes. «Tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo» e «i cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno ».

 È, infine, urgente una coesa cooperazione missionaria tra i membri della Chiesa a ogni livello. Questa è per il Papa la testimonianza inequivocabile di una sinodalità vissuta che dia visibilità alle tre parole programmatiche: comunione, partecipazione, missione.
don Vittorio Stesuri, ssp


Calendario liturgico:(22-28 ott. 2023)


23 L Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato il suo popolo. Gesù ci mette in guardia dalla cupidigia che può sempre abitare nel nostro cuore. S. Giovanni da Capestrano (mf); S. Severino Boezio. Rm 4,20-25; Cant. Lc 1,68-75; Lc 12,13-21.

24 M Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà. Siamo invitati a restare vigili: il Signore è vicino. S. Antonio M. Claret (mf); S. Luigi Guanella. Rm 5,12.15b.17-19.20b-21; Sal 39; Lc 12,35-38.

25 M Il nostro aiuto è nel nome del Signore. Il discepolo sa distinguere il ritardo della venuta del Signore dalla sua assenza, la sua attesa dalla perdita di tempo. S. Miniato; S. Gaudenzio; S. Frontone; B. Carlo Gnocchi. Rm 6,12-18; Sal 123; Lc 12,39-48.

26 G Beato l’uomo che confida nel Signore. Per prendere le giuste decisioni per la nostra vita è prima di tutto necessario riconoscere chi ne è il Signore: Gesù Cristo. Le sue logiche sono differenti da quelle del mondo. Ss. Luciano e Marciano; B. Damiano Furcheri; B. Celina C. Rm 6,19-23; Sal 1; Lc 12,49-53.

27 V Insegnami, Signore, i tuoi decreti. Gesù ci insegna a non rimandare, a fare quanto è in nostro potere per trovare l’accordo con i nostri fratelli. S. Evaristo; S. Gaudioso; B. Bartolomeo di Breganze. Rm 7,18-25a; Sal 118; Lc 12,54-59.

28 S Ss. Simone e Giuda ap. (f, rosso). Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio. Dopo una notte in preghiera Gesù sceglie i Dodici: ogni grande decisione è preparata da una prolungata preghiera. S. Ferruccio. Ef 2,19-22; Sal 18; Lc 6,12-19.

29 D XXX Domenica del T.O. / A. XXX sett. del T.O. - II sett. del Salterio. S. Onorato di Vercelli. Es 22,20-26; Sal 17; 1Ts 1,5c-10; Mt 22,34-40.

 Elide Siviero



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