sabato 28 ottobre 2023

 29 ottobre 2023
   XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 

Il primo comandamento da cui tutti gli altri derivano

I farisei vivevano per meditare la legge, per capirla, per interpretarla. Alcuni sono riusciti a capire Gesù Cristo che ha detto a uno di loro che non era lontano dal regno dei cieli (Mc 12,34). E un altro fariseo, Paolo di Tarso, riuscì ad essere l’apostolo dei gentili. Ma tanti tra di loro, al contrario, rifiutavano il giovane Rabbi di Nazaret, e lo hanno messo a morte sulla croce... Interpretando la legge, i farisei ottenevano una casistica minuziosa che rendeva il giogo della legge insopportabile.

Ed è per questo che non potevano capire Gesù che, secondo loro, infrangeva il riposo del sabato guarendo i malati il sabato, e anche dicendo che il Figlio dell’uomo era padrone del sabato e che questo giorno, così importante, era stato fatto per l’uomo, e non il contrario... (Mt 12,8; Mc 2,27).
Gesù disfa il repertorio molto complicato dei precetti, e lo riassume nell’amore di Dio e del prossimo sopra tutto. Egli considera che questo è il primo comandamento, da cui tutti gli altri derivano... Di fronte a queste parole non possiamo fare altro che rivedere la nostra condotta, riconoscere i nostri errori e proporci in modo concreto di vivere per amore, di morire per amore.
 

Intenzioni Sante Messe

SABATO  28 Ore 19.00 Salmaso Virginio e Reffo Armida; Cavinato Dino; Cavinato Albano, Dirce, Giovanni, Lucia e Suor Luisa; Cavinato Gino, Ida e Agostini Tarcisio; Tosato Giovanni e  def. Fam. Tosato Felice  .

DOMENICA  29 XXX Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.30: Nicoletti Lino e Fam. def., Zanon Regina e Pasquale, Carraro Maria, Marchetto Bruno, Massarotto Gino e Settimo Livia; Badan Bruno, Gorgi Marcello; Salviato Giorgio e Valeria. Ore 11.00: Pro Populo.

Lunedì  30             Ore 8.00:  Scapin Igino e Palmira.

MARTEDì  31 Ore  18.30:  Libralon Renato e Fernanda .

MERCOLEDì   01.11 Tutti i Santi. Ore  9.30:   Maggiolo Fabio, Ruggero e nonni; Morosinotto Luigi,, Franco e Alice; Bertapelle Marcello.  Ore 11.00.  Pro Populo.

GIOVEDì  02 Commemorazione di tutti i fedeli Defunti. Ore 9.30:  Def. Fam. Spanesi Ferdinando e Regina, Sante, Elio e Giordana; Tosato Sante e genitori. Ore 15.00: In Cimitero; Ore 20.00: secondo l’intenzione del Papa.

VENERDì  03     Ore 8.00:  Padre Pio.

SABATO  04 Ore 18.30: Bertapelle Armando, Luca e Maria; Cavinato Emilio; Badan Bruno; Caon Attilio, Angela e Giuseppina; Virgis Elio e Pasquali Ada.

DOMENICA 05 XXXI Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.30:  Costa Emma e Laura Cabrelle; Guerriero, Cornelio e Amelia; Cavinato Leonunzio; Nalesso Dino, Adelina e Luigi; Tonello Dante. Ore 11.00: Pro Populo.


Incontri

Martedì ore 21.00 Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.


Avvisi.

· Nella notte siamo tornati all’orario solare, per noi, l’unico cambiamento riguarda la messa prefestiva che non sarà più alle ore 19.00 ma alle ore 18.30.

· Oggi ultima domenica di Ottobre, Mese Missionario, realizziamo la Colletta, per sostenere tutte le missioni, tra i banchi le buste per la vostra offerta, uscendo potrete lasciare la vostra busta nelle ceste alla porta della chiesa.

· Mercoledì 1 novembre è la solennità di Tutti i Santi; le messe saranno a orario festivo; nel pomeriggio, alle ore 15.00, in chiesa ci sarà la recita del Vespro e poi in  processione ci recheremo al cimitero per la benedizione delle tombe e la preghiera di fede nella resurrezione.

· Giovedì 2 novembre, ricorderemo tutti i fedeli defunti,  saranno celebrate tre messe nella giornata: alle 9.30, in chiesa, alle ore 15.00 in cimitero (tempo permettendo) per tutti i fedeli defunti, e alle ore 20.00 in chiesa.

· Venerdì 3 novembre è il primo venerdì del mese, nella mattinata coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

· Oggi nel pomeriggio, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, ci sarà in Centro parrocchiale l’iniziativa che ha nome: ‘Cavemose fora’ e stiamo insieme tra famiglie; un pomeriggio con la sala patronato aperta per tutte le famiglie che desiderano passare un pomeriggio diverso con altre famiglie del nostro paese. Tutti sono invitati!

 

Il grande comandamento

Al dottore della Legge che lo interroga sul “grande comandamento” (Vangelo), Gesù risponde che il primato dell’amore appartiene a Dio, ma subito aggiunge che c’è un altro comandamento “simile”, che è l’amore del prossimo. Fonda la sua risposta sull’autorità della Scrittura (Dt 6,5 e Lv 19,18) e al contempo sancisce il nesso necessario che intercorre tra i due comandamenti: la misura dell’amore di Dio è il “tutto” e impegna il credente nella ricchezza delle sue potenzialità; la misura dell’amore del prossimo è l’empatia della carità, che riversa in azioni concrete e ispirate a giustizia il “tutto” dell’amore dato a Dio (I Lettura). ’amore è la pienezza della Legge ed è la chiave per comprenderla; è il criterio che deve orientare ogni azione e il fine a cui deve tendere. L’amore ispira la creatività di chi ama; mantiene pura la mente, limpido lo sguardo, compassionevole il cuore. Per chi serve il Dio vivo e vero con retta coscienza nulla è disdicevole e tutto è buono. Una comunità, che accetta la “fatica della carità” (1Ts 1,3) ed esprime sé stessa nel servizio di Dio e del prossimo, è salda nella fede e coerente con la parola del Signore, e ha la fragranza del Vangelo (II Lettura).


Sono tre le dimensioni  temporali della vita cristiana:  il passato che va accolto nella fede; il futuro che è proiettato nella speranza; il presente  che va vissuto nella carità.  
Non c’è vita cristiana  se non la si vive nel presente, l’unico tempo nel quale ci è dato di poter scegliere  tra il bene e  il male, cioè di accogliere o rifiutare  il comandamento dell’amore per Dio e il prossimo.

 Prima lettura    Es 22,20-26

Se maltratterete la vedova e l’orfano, la mia ira si accenderà contro di voi.
 
Dal libro dell’Èsodo

 
Così dice il Signore:
«Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.
Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.
Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse.
Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso».
Parola di Dio
 
 
Salmo responsoriale   Sal 17
 
Ti amo, Signore, mia forza.
 
Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.
 
Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
 
Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.
 
Seconda lettura   1Ts 1,5-10
Vi siete convertiti dagli idoli, per servire Dio e attendere il suo Figlio.
  
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
 
Fratelli, ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene.
E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accolto la Parola in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo, così da diventare modello per tutti i credenti della Macedònia e dell’Acàia.
Infatti per mezzo vostro la parola del Signore risuona non soltanto in Macedonia e in Acaia, ma la vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne.
Sono essi infatti a raccontare come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall’ira che viene.
Parola di Dio
 
Canto al Vangelo (Gv 14,23)
 
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
 
 
Vangelo    Mt 22,34-40
Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.
 
 + Dal Vangelo secondo Matteo
 
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Parola del Signore

01 NOVEMBRE
La vocazione di ogni uomo o donna è la felicità. Può essere cercata in tanti modi: nella brama del potere e del possesso, oppure nel gettarsi in distrazioni e divertimenti. 
I Santi hanno scelto un’altra via: si sono fidati della parola del Signore e hanno trovato la felicità là dove nessuno la cercherebbe, nelle Beatitudini: povertà, mitezza, misericordia, purezza del cuore, pace, perdono, sofferenza.
 Oggi è la Giornata della santificazione universale.

IL VOLTO BELLO DELLA CHIESA


Oggi contempliamo i volti luminosi di una folla innumerevole, volti segnati dall’amore del Dio vivente e riverbero della gloria del Risorto (I Lettura). Lo scenario grandioso dell’Apocalisse, ricco di simboli, di lode e di adorazione, parla al cuore e solleva le nostre aspirazioni al momento in cui anche noi, avvolti di eterna luce, contempleremo Dio “così come egli è”. Nell’attesa, siamo la Chiesa in cammino, santa nella sua radice battesimale e insieme bisognosa di purificazione (II Lettura). La pagina evangelica delle Beatitudini non dà adito a logiche mondane di alcun genere. Ci avverte con semplicità che sarebbe un controsenso dirsi discepoli del Signore, e «accontentarsi di una vita mediocre, vissuta all’insegna di un’etica minimalistica e di una religiosità superficiale» (san Giovanni Paolo II). L’uomo delle Beatitudini, Gesù, non ci illude. Ci chiede invece di stare con lui; di farci servi gli uni degli altri tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio; di coltivare la santa ambizione di una vita cristiana vera e bella, che custodisce e trasforma in impegno e azione le parole del Signore.
don Giuliano Saredi, ssp


Non dobbiamo dare anni alla vita, 

ma vita agli anni

Quante volte si cerca il senso della propria vita seguendo logiche umane di realizzazione personale e, magari, si proiettano nel futuro i propri desideri di felicità. Ed è così che i giorni, i mesi e gli anni seguono il ritmo delle inquietudini del cuore. Alla ricerca della felicità, si perde il valore dell’oggi da vivere in pienezza, con le sue fragilità ma anche con le potenzialità di bene. Ci sono invece giovani che, illuminati dalla fede, hanno utilizzato al meglio il poco tempo a loro concesso, facendo fruttificare i talenti ricevuti. Ricordiamo santa Giacinta Marto, la pastorella di Fatima, plasmata dal messaggio della Vergine Maria e morta a soli dieci anni (20 febbraio 1920).

Offrì le sue sofferenze per la riparazione dei peccati e la conversione dei peccatori. C’è poi la testimonianza del 22enne catechista filippino san Pedro Calungsod che, al seguito dei missionari gesuiti, era impegnato nell’evangelizzazione nelle isole “de los Ladrones” (oggi isole Marianne), dove affrontò il martirio (2 aprile 1672), scegliendo di restare accanto al beato p. Diego Luís de San Vitores. Altri doni di santità, due giovani italiani. La 19enne Angelica Tiraboschi di Pontirolo Nuovo (BG), che, già appartenente al Rinnovamento nello Spirito Santo, nel 2013, dopo la chemio per un tumore al seno, iniziò il cammino di “vita nuova”; ai medici che le consigliavano uno psicologo rispose che ne aveva già uno più forte ed era Gesù.

Morì il 29 agosto 2015; la sua testimonianza di fede e i suoi pensieri sono il suo testamento spirituale e l’eredità preziosa che ha lasciato. È sua la frase che abbiamo scelto per il titolo di questo articoletto. Altra meraviglia di sofferenza estrema, ma riempita di speranza e di santità, è quella del 18enne modenese Emer Mezzanotte, colpito da un tumore raro. Trasformò la sofferenza in amore verso gli altri, aiutato anche dalla “scoperta” della comunità monastica dei “Figli di Dio” di don Divo Barsotti. La sofferenza fisica, ormai giunta a livelli estremi, viene da Emer interiorizzata e trasformata in amore verso chi soffre vicino a lui. Una sua frase getta luce sulla sua vita: «Intendo donarmi e consacrarmi totalmente e per sempre a servizio e lode del Verbo di Dio». Parole altissime, dette da un adolescente, che fanno fremere il cuore. Emer, ormai irriconoscibile, immagine del dolore, nella sua impotenza innocente, muore domenica 31 maggio 1992, solennità dell’Ascensione. Abbiamo solo delineato alcune vite di santi giovani. Ce ne sono tanti altri, conosciuti e meno conosciuti. Come sr. Clare Crockett, morta nel 2016, che rinunciò al sogno di diventare una star del cinema. Oppure il beato p. Mario Borzaga, missionario OMI in Vietnam, morto martire a soli 28 anni, il 25 aprile del 1960.

E così via… Il Signore certamente non farà mai mancare alla sua Chiesa e all’umanità doni così preziosi di vite ben spese. È il buon uso del tempo a dare un senso alla vita! Pur nella preoccupazione per la distanza delle nuove generazioni dalla Chiesa e dai sacramenti, non facciamo mancare la nostra preghiera e la fiducia nell’azione dello Spirito Santo, perché apra giovani cuori alla gioia di Dio, la vera, l’unica che mai delude.

Lucia Giallorenzo





INIZIATIVE   IN PARROCCHIA 












Calendario liturgico: (30 ottobre - 5 novembre 2023)


30 L Il nostro Dio è un Dio che salva. Il capo della sinagoga è preoccupato del rispetto del riposo sabbatico, mentre Gesù lo è del benessere delle persone. S. Marciano di Siracusa; S. Germano di Capua. Rm 8,12-17; Sal 67; Lc 13,10-17.

31 M Grandi cose ha fatto il Signore per noi. Il regno dei cieli è Cristo che cresce in noi. È lui che ha, come il lievito nella pasta, questa energia vitale inesauribile. S. Quintino; S. Volfgango; B. Tommaso da Firenze Bellaci. Rm 8,18-25; Sal 125; Lc 13,18-21.


1 M TUTTI I SANTI (s, bianco). Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore. Ecco i Santi: un esercito di umili, poveri, miti, puri di cuore, che hanno calcato le orme di Cristo. S. Cesario; S. Licinio. Ap 7,2-4.9-14; Sal 23; 1Gv 3,1-3; Mt 5,1-12a.

2 G COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI (viola). Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Il Padre in nessun modo vuole perdere alcuno. Gesù ci assicura che tutti siamo chiamati a partecipare della sua risurrezione. S. Giusto. Gb 19,1.23-27a; Sal 26; Rm 5,5-11; Gv 6,37-40.

3 V Celebra il Signore, Gerusalemme. I farisei, troppo legati alle loro idee, faticano ad accogliere la novità portata da Cristo il quale supera ogni legalismo. S. Martino de Porres (mf); S. Berardo; S. Silvia. Rm 9,1-5; Sal 147; Lc 14,1-6. 4 S S. Carlo Borromeo (m, bianco). Il Signore non respinge il suo popolo. Nel regno di Dio chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato. S. Modesta; B. Elena Enselmini. Rm 11,1-2a.11-12.25-29; Sal 93; Lc 14,1.7-11.

5 D XXXI Domenica del T.O. / A. XXXI sett. del T.O. - III sett. del Salterio. S. Donnino; S. Guido Maria Conforti. Ml 1,14b - 2,2b.8-10; Sal 130; 1Ts 2,7b-9.13; Mt 23,1-12. Oggi si celebra nel Tempio di S. Paolo in Alba una santa Messa secondo le intenzioni dei lettori de «La Domenica».

Elide Siviero

sabato 21 ottobre 2023

A Dio ciò che è di Dio -- 22 ottobre 20'3


22 ottobre   2023

29^ DOMENICA  del TEMPO ORDINARIO

A Dio ciò che è di Dio

L’ipocrisia dei farisei e dei sadducei proclama la veridicità di Gesù, che essi cercano di cogliere nella rete di un dilemma sapientemente calcolato: o egli afferma che il tributo ad uno Stato straniero e idolatra è lecito, e perde la stima di coloro che non accettano il dominio romano; oppure dichiara che questo tributo è illecito, e apre la porta al suo processo con l’accusa di istigare la sedizione. “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare”. Gesù non è il capo di un movimento di rivolta: il suo discepolo deve compiere i suoi obblighi civici. 
È in questo modo che l’ha capito la prima Chiesa (Rm 13,1-7; 1Pt 2,13-17). Ma ciò che è importante e decisivo, e che non sembra preoccupare i farisei, è il seguito: “E a Dio quello che è di Dio”. 
Soltanto a Dio si devono l’adorazione e il culto, e né lo Stato né alcun’altra realtà di questo mondo possono pretendere ciò che è dovuto esclusivamente a Dio.  
Il martirio è l’espressione suprema della resistenza cristiana di fronte al tentativo assolutistico del potere temporale di usurpare il posto di Dio (Ap 20,4).
A Dio ciò che è di Dio! Ma tutto appartiene a Dio, che è il creatore. 
Ed è per questo che non si può astrarre Dio durante la costruzione della città terrena, “quasi che Dio non meriti alcun interesse nell’ambito del disegno operativo ed associativo dell’uomo” (Reconciliatio et paenitentia, 14). L’uomo può realizzare la pretesa blasfema di costruire un mondo senza Dio, ma “questo mondo finirà per ritorcersi contro l’uomo” (ivi , 18)           


Intenzioni Sante Messe

SABATO  21          Ore 19.00
Def. Fam. Bedin Fulvio; Libralon Ottorino e Cavinato Alida; Righetto Gino e Fasolato Ernesta; Gallo Luigi e Zin Rina; Tosato Giuseppe e Pellizzon Iolanda; Bedin Giuseppe; Bedin Marino (settimo).

DOMENICA  22 XXIX Domenica del Tempo Ordinario.
 Ore 9.30: Fabian Adriano; Gallo Pericle; Betto Gianfranco; Bertapelle Marcello. Ore 11.00: Pro Populo.

Lunedì  23      Ore 8.00:  .

MARTEDì  24   Ore  15.00:  .

MERCOLEDì   25 Ore 8.00:  .

GIOVEDì  26    Ore 15.00:  Gallato Antonio, Virgilio Umberto e Perusin Andrea.

VENERDì  27 Ore 8.00: .

SABATO  28  
Ore 19.00: Salmaso Virginio e Reffo Armida; Cavinato Dino; Cavinato Albano, Dirce, Giovanni, Lucia e Suor Luisa; Cavinato Gino, Ida e Agostini Tarcisio; Tosato Giovanni e  def. Fam. Tosato Felice .

DOMENICA 29 XXX Domenica del Tempo Ordinario. 
Ore 9.30: Nicoletti Lino e Fam. def., Zanon Regina e Pasquale, Carraro Maria, Marchetto Bruno, Massarotto Gino e Settimo Livia; Badan Bruno, Gorgi Marcello; Salviato Giorgio e Valeria . 
Ore 11.00: Pro Populo.


Incontri

Martedì ore 21.00 Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.


Avvisi.

· Oggi si celebra la Giornata Missionaria Mondiale, ci uniamo alla preghiera di tutti i cedenti perché come i discepoli di Emmaus sappiamo avere ‘Cuori ardenti e piedi in cammino’  che significa: far ardere il nostro cuore alla presenza di Gesù per poterlo poi annunciare con coraggio a coloro che incontriamo. Realizzeremo la Colletta, per sostenere tutte le missioni la prossima domenica, a conclusione del mese missionario.

· Oggi alle 10.30, in sala Borsi, ci sarà l’incontro per ragazzi e genitori del Primo Discepolato 1^ tappa (2^ elementare).

· Oggi, alle ore 14.00, in sala Borsi le volontarie del NOI donne organizzano la Tombola per i nonni della terza età..

· Nel pomeriggio, alle ore 15.00, in Centro parrocchiale: incontro genitori e ragazzi del Primo Discepolato 2^ e 3^ tappa (3^e 4^ elementare).

· Nel pomeriggio, alle ore 16.00, in cattedrale a Padova ci sarà il Rito di ammissione al Catecumenato per due ragazzi della nostra parrocchia, Michael e Ruth; li accompagniamo con la nostra preghiera e con la nostra simpatia.

· Lunedì 23 e venerdì 27 ottobre, alle ore 20.30, a Padova, Parrocchia Sacro Cuore, ci sarà il terzo e il quarto incontro dell’itinerario catechistico ’Si può fare’.

· Domenica 29 ottobre, dopo la messa delle ore 9.30, coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

 

Vedere in ogni volto un’icona di Dio



Il Vangelo odierno ci offre una delle parole più forti del Nuovo Testamento. Gesù ci invita a “rendere a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. Questo è davvero il Vangelo della pace. La moneta che porta l’effigie e il nome dell’imperatore va data a Cesare pagando le tasse se sono giuste. Ma l’uomo e la donna, che portano l’effigie di Dio, appartengono a Dio. Si tratta, quindi, di restituire l’uomo e la donna a Dio. Nessun Cesare sulla terra può appropriarsi della persona umana. Nessun Cesare sulla terra può prendere il posto di Dio. Non si può neppure scappare dal diritto e dalla giustizia a nome di Dio. È, però, splendida la fede cristiana, che agisce come una spada di verità per liberarci da ogni confusione. Se un pagano – l’imperatore persiano Ciro – fu strumento di liberazione per Israele, pur non conoscendo Dio, a maggior ragione noi oggi possiamo essere strumenti di liberazione e di pace. Come? Con la verità del Vangelo. Il Signore ci dia una fede operosa, un amore disposto a stancarsi e una speranza perseverante! E porteremo la sua pace al mondo. fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze.

fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze


La Parola del Signore ci chiede di verificare il nostro rapporto con Dio e con il mondo. Il cristiano non contrappone i due mondi. 
Egli sa di essere al tempo stesso autentico cittadino del mondo e del Regno testimoniando Dio come l’unico Signore della sua vita.

Oggi si celebra la 97a Giornata Missionaria Mondiale.
Preghiamo per coloro che, seguendo la chiamata del Signore, vanno ad annunciarlo a quanti ancora non lo conoscono.


Prima lettura     Is 45,1.4-6
Ho preso Ciro per la destra per abbattere davanti a lui le nazioni.
 
Dal libro del profeta Isaìa
 
Dice il Signore del suo eletto, di Ciro:
«Io l’ho preso per la destra,
per abbattere davanti a lui le nazioni,
per sciogliere le cinture ai fianchi dei re,
per aprire davanti a lui i battenti delle porte
e nessun portone rimarrà chiuso.
Per amore di Giacobbe, mio servo,
e d’Israele, mio eletto,
io ti ho chiamato per nome,
ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca.
Io sono il Signore e non c’è alcun altro,
fuori di me non c’è dio;
ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci,
perché sappiano dall’oriente e dall’occidente
che non c’è nulla fuori di me.
Io sono il Signore, non ce n’è altri».
 Parola di Dio
 
Salmo responsoriale       Sal 95
 
Grande è il Signore e degno di ogni lode.
 
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
 
Grande è il Signore e degno di ogni lode,
terribile sopra tutti gli dèi.
Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,
il Signore invece ha fatto i cieli.
 
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate offerte ed entrate nei suoi atri.
 
Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.
 
Seconda lettura     1Ts 1,1-5
Mèmori della vostra fede, della carità e della speranza.
 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
 
Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicési che è in Dio Padre e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace.
Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi, ricordandovi nelle nostre preghiere e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede, la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro.
Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui. Il nostro Vangelo, infatti, non si diffuse fra voi soltanto per mezzo della parola, ma anche con la potenza dello Spirito Santo e con profonda convinzione.
Parola di Dio
 
Canto al Vangelo (Fil 2,15-16)

Alleluia, alleluia.
Risplendete come astri nel mondo,
tenendo salda la parola di vita.
 
 
Vangelo          Mt 22,15-21
Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.
 
+ Dal Vangelo secondo Matteo
 
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Parola del Signore
 
 




INIZIATIVE   IN PARROCCHIA 









OTTOBRE MISSIONARIO 2023

Cuori ardenti, cuori feriti

“I passi del mio vagare tu li hai contati,
nel tuo otre raccogli le mie lacrime:
non sono forse scritte nel tuo libro?” Salmo 56, 9

Non possiamo non sentire i nostri cuori feriti dalla nuova drammatica guerra nel Medio Oriente. Lacrime che si raccolgono nel cuore di Dio, lacrime di tutte le guerre, violenze, ingiustizie e povertà che scendono sui volti innumerevoli di persone innocenti in ogni angolo del mondo. Celebrare il Mese missionario quest’anno, in questo ottobre, significa ritrovare con tenace perseveranza i passi della pace, il cuore ardente del perdono, gli occhi aperti della speranza.

“In questo mondo globale c’è un vecchio proverbio arabo che è divenuto un proverbio universale, e ci dice che una mano da sola non applaude. È proprio così. Se lasceremo senza solidarietà i nostri vicini, finiremo inghiottiti dal loro destino. E sarà quello di un applauso terrificante. Credo che la pace sia qualcosa che si costruisce con i propri nemici. Perché non si farà mai la pace se nell’altro si cerca solo quello che ci assomiglia. Fare la pace significa avere curiosità, attenzione, apertura verso la differenza. Bisogna immaginare di poter imparare qualcosa. Di poter essere corretti dall’altro in qualche cosa. Per far questo c’è però bisogno di creare spazio per il dialogo, per la curiosità e per l’intesa”. (dai testi di P. Paolo Dall’Oglio)

Siamo tutti discepoli missionari inviati con il nostro cuore pronto ad ardere nella fede e i nostri piedi forti oltre ogni disillusione e scoraggiamento.

In Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo? Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto: ti renderò azioni di grazie, perché hai liberato la mia vita dalla morte, i miei piedi dalla caduta, per camminare davanti a Dio nella luce dei viventi”. Salmo 56, 12-14



“Cuori ardenti, piedi in cammino”
Quest’anno, la Giornata missionaria coincide con la memoria di san Giovanni Paolo II (22 ottobre), giorno in cui, nel 1978, papa Wojtyla iniziava solennemente il suo ministero.

Non possiamo, quindi, celebrare la Giornata senza rinnovare la nostra riconoscenza al Papa polacco per il suo insegnamento, come quando indicava la necessità di rinnovare l’impegno di portare a tutti il Vangelo con lo «stesso entusiasmo che fu proprio dei cristiani della prima ora» (Lettera apostolica Novo millennio ineunte, 6 gennaio 2001). 

Come saranno i credenti di oggi a confronto con i cristiani della prima ora? Il desiderio che traspare dal messaggio di papa Francesco orienta verso tre atteggiamenti, a partire dall’esperienza dei discepoli di Emmaus: cuori ardenti per le Scritture, occhi aperti per riconoscere la presenza reale di Cristo, piedi solerti nel porsi in cammino per annunciarlo (Lc 24,13-35).

Il Risorto accosta anche oggi i suoi evangelizzatori «perché – scrive il Papa – questa missione, in fin dei conti, è sua e noi siamo semplicemente i suoi umili collaboratori». 

C’è in queste parole vicinanza a coloro che si trovano in difficoltà, perché non si lascino bloccare «dall’iniquità che li circonda», ma sappiano decifrare gli eventi e comprendere alla luce delle stesse l’unità tra la missione di Cristo e la loro, cioè «annunciare al mondo il suo mistero di salvezza con la potenza e la sapienza che vengono dal suo Spirito».

Guardando Cristo nei gesti dello “spezzare il pane” e del “farsi pane” per il mondo, essi potranno capire che «lo spezzare il Pane eucaristico che è Cristo stesso è l’azione missionaria per eccellenza ». 

L’unione col Maestro, alimentata nell’adorazione della sua presenza reale, renderà consapevole il discepolo di poter essere un «mistico in azione» inviato ad gentes. «Tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo» e «i cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno ».

 È, infine, urgente una coesa cooperazione missionaria tra i membri della Chiesa a ogni livello. Questa è per il Papa la testimonianza inequivocabile di una sinodalità vissuta che dia visibilità alle tre parole programmatiche: comunione, partecipazione, missione.
don Vittorio Stesuri, ssp


Calendario liturgico:(22-28 ott. 2023)


23 L Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato il suo popolo. Gesù ci mette in guardia dalla cupidigia che può sempre abitare nel nostro cuore. S. Giovanni da Capestrano (mf); S. Severino Boezio. Rm 4,20-25; Cant. Lc 1,68-75; Lc 12,13-21.

24 M Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà. Siamo invitati a restare vigili: il Signore è vicino. S. Antonio M. Claret (mf); S. Luigi Guanella. Rm 5,12.15b.17-19.20b-21; Sal 39; Lc 12,35-38.

25 M Il nostro aiuto è nel nome del Signore. Il discepolo sa distinguere il ritardo della venuta del Signore dalla sua assenza, la sua attesa dalla perdita di tempo. S. Miniato; S. Gaudenzio; S. Frontone; B. Carlo Gnocchi. Rm 6,12-18; Sal 123; Lc 12,39-48.

26 G Beato l’uomo che confida nel Signore. Per prendere le giuste decisioni per la nostra vita è prima di tutto necessario riconoscere chi ne è il Signore: Gesù Cristo. Le sue logiche sono differenti da quelle del mondo. Ss. Luciano e Marciano; B. Damiano Furcheri; B. Celina C. Rm 6,19-23; Sal 1; Lc 12,49-53.

27 V Insegnami, Signore, i tuoi decreti. Gesù ci insegna a non rimandare, a fare quanto è in nostro potere per trovare l’accordo con i nostri fratelli. S. Evaristo; S. Gaudioso; B. Bartolomeo di Breganze. Rm 7,18-25a; Sal 118; Lc 12,54-59.

28 S Ss. Simone e Giuda ap. (f, rosso). Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio. Dopo una notte in preghiera Gesù sceglie i Dodici: ogni grande decisione è preparata da una prolungata preghiera. S. Ferruccio. Ef 2,19-22; Sal 18; Lc 6,12-19.

29 D XXX Domenica del T.O. / A. XXX sett. del T.O. - II sett. del Salterio. S. Onorato di Vercelli. Es 22,20-26; Sal 17; 1Ts 1,5c-10; Mt 22,34-40.

 Elide Siviero