L’uomo vive d’amore dal suo primo respiro fino all’ultimo. Amato, si sente protetto ed accettato. Amando, sente di appartenere e trova un senso ad offrirsi. Poiché l’amore non può restare chiuso nel suo cuore; esso pervade il quotidiano. L’amore che si porta all’uomo spinge ad impegnarsi. L’amore che si porta a Dio si manifesta nella considerazione che si ha dei suoi comandamenti. Si manifesta anche nella giustizia, nel rispetto della vita, nell’azione per la riconciliazione dei popoli e per la pace. Le conseguenze dell’amore che si porta a Dio possono prendere l’aspetto di un lavoro, perfino di una lotta.
Lavoro e lotta sembrano spesso esigere troppo dall’uomo e superare le sue forze. Egli vede le sue debolezze ed ha voglia di rinunciare, ma quando lavoro e lotta sono le conseguenze dell’amore, conferiscono all’esistenza un respiro profondo, mettono la vita in un contesto più vasto e la rendono importante tanto sulla terra quanto in cielo.
Cose apparentemente infime acquistano un significato quando sono il risultato dell’amore per Dio. Ogni buona azione, anche quella che facciamo senza pensare a Dio, è in relazione all’amore che gli portiamo.
Ogni atto di amore, anche quando sembra minimo - come quando si porge un bicchiere d’acqua a qualcuno che ha sete - assume un significato per l’eternità.
Noi ci chiediamo spesso: che cosa rimarrà del nostro mondo?
È vero che crediamo di poter vivere e risuscitare grazie all’amore di Dio, con tutto ciò che è esistito grazie a questo amore che non si è accontentato di restare sentimento: contatti, relazioni, avvenimenti, cose. Quando risusciteremo, tutto un mondo risusciterà con noi, un mondo fatto di amore responsabile. Sarà magnifico: una “terra nuova”, che abbiamo il diritto di chiamare anche un “cielo nuovo”.
Intenzioni Sante Messe
DOMENICA 14 VI Domenica di Pasqua. Ore 9.30. Bertapelle Delfina, Pietro, Agnese, Gemma, Mario e Favaro Agnese; Armando, Luca e Maria Bertapelle; Fabian Adriano; Mazzon Bruno e genitori; Gallo Pericle; Dalle Fratte Ivo; Sato Armando e Libralon Bruna. Ore 11.00: Pro Populo.
Lunedì 15 Ore 8.00: .
MARTEDì 16 Ore 15.00: Tonello Silvano..
MERCOLEDì 17 Ore 8.00: .
GIOVEDì 18 Ore 15.00: .
VENERDì 19 Ore 8.00: .
SABATO 20 Ore 19.00: Def. Fa. Bedin Fulvio; Zin Rina; Def. Fam. Tosato Graziano e Carolina.
DOMENICA 21 VI Domenica di Pasqua. Ore 9.30. Maggiolo Fabio, Ruggero e nonni; Bedin Ferdinando, Tecla, Luigi e Favaro Assunta; Morosinotto Luigi, Franco, Igino, Ester, Bragagnolo Umberto e Salviato Anna; Lella Erasmo e Margherita; Montin Savino e Antonia. Ore 11.00. Pro Populo.
Incontri
Martedì ore 21.00 Incontro-prove per il gruppo della Corale parrocchiale.
Avvisi
· Dopo la messa delle ore 9.30, i ministri straordinari portano la Comunione agli ammalati.
· Lunedì 15 maggio, alle ore 20.30, i ragazzi della 1^ elementare animano il Rosario presso il capitello di Via Rossignolo.
· Martedì 16 maggio, alle ore 20.45, a S. Giustina in Colle, ci sarà il Coordinamento Pastorale Vicariale.
· Venerdì 19 maggio, i ragazzi della 3^ elementare animano il Rosario presso il capitello di Via Rossignolo.
· Sabato 20 maggio, alle ore 16.30, in chiesa, ci sarà il Rito della Consegna del Credo per i ragazzi del Primo Discepolato 1 Tappa (ragazzi di 2^ elementare).
· Domenica 21 maggio, è la terza domenica del mese, secondo l'impegno di Carità che ci siamo dati raccoglieremo gli alimenti per i poveri che fanno riferimento alla nostra parrocchia; ringrazio tutti coloro che portano il loro dono per i poveri.
Ricordo che sabato 20 maggio, alle ore 19.45, ci sarà una festa per il decennale del Centro Parrocchiale e del Circolo Noi di Cavino con una cena conviviale, musica ricordi e prospettive future. Tutti sono invitati, è necessaria la prenotazione entro domenica 14 maggio.
padre Giovanni Crisci, frate cappuccino
Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samarìa aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.
Parola di Dio
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.
Messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito.
Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.
Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.
Parola di Dio
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Vangelo Gv 14,15-21
Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
La celebrava già in epoca pagana, legandola al festa della mamma ha
un’origine antica.
Anche se questa ti dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato» (cf. Is 49,15-16a). È un legame così forte che la morte della madre è sempre uno strappo doloroso, che non cessa di essere ricordato con sofferenza, anche dopo molti anni. Di fronte alla propria madre riemerge sempre il nostro essere figli. Questa festa ci invita a difendere la maternità, nella sua forma più vera, in un tempo in cui questa viene attaccata. Non vogliamo qui giudicare le varie forme di maternità surrogata, tantomeno chi fa questa scelta. Ma vogliamo dire e ribadire che mamma è innanzitutto colei che genera la vita e che lo fa attraversando un tempo non breve di rinunce e spesso di malessere, fino al dolore massimo del travaglio e del parto, nel quale la nuova vita sboccia al mondo.
La festa della mamma ci invita anche a ricordare tutte le donne che, pur non avendo generato, hanno saputo essere madri. Come le molte donne che con l’adozione hanno saputo dare amore a figli nati da altre donne, alcune delle quali hanno lottato tra la scelta dell’aborto e quella del parto, e scegliendo quest’ultimo hanno permesso l’instaurarsi di un circolo di amore salvifico. Non dimentichiamo poi la maternità spirituale con la quale molte donne sanno sostenere, confortare, consigliare, aiutare i “figli del cuore” per aiutarli nella loro vita interiore. E, come squillo finale, sottolineiamo come ogni maternità non può che guardare alla Madre di Dio: l’unica che ha generato nella verginità, che ha donato la vita al Creatore, che è divenuta madre della Chiesa, perché ogni maternità abbia in Maria il suo modello più eccelso.
Elide Siviero
Calendario liturgico: 15-21 Maggio 2023
15 L Il Signore ama il suo popolo. Lo Spirito Santo è sempre accanto a noi per difenderci dalle insidie dell’avversario. S. Severino delle Marche; S. Isidoro contadino; S. Ruperto. At 16,11-15; Sal 149; Gv 15,26–16,4a.
16 M La tua destra mi salva, Signore. Lo Spirito smaschera il peccato del mondo svelandoci i suoi inganni e seduzioni. S. Ubaldo; S. Onorato; B. Simone Stock. At 16,22-34; Sal 137; Gv 16,5-11.
17 M I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Solo lo Spirito può condurci alla profondità del mistero di Dio. S. Pasquale Baylon; S. Giulia Salzano; B. Antonia Mesina. At 17,15.22–18,1; Sal 148; Gv 16,12-15.
18 G Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia. La meta della nostra fede è entrare nella gioia della Pasqua di Cristo che il mondo non ci può rubare. S. Giovanni I (mf); S. Felice da Cantalice; B. Blandina. At 18,1-8; Sal 97; Gv 16,16-20.
19 V Dio è re di tutta la terra. La gioia di Cristo è certa come i fiori primaverili che segnano la fine dell’inverno e come l’alba che con la sua luce segna la fine della notte. S. Pietro Celestino; S. Crispino da Viterbo; S. Ivo. At 18,9-18; Sal 46; Gv 16,20-23a.
20 S Dio è re di tutta la terra. Chi crede e chiede nel nome di Gesù ha la garanzia di ottenere, perché il Padre ama chi ama il Figlio suo. S. Bernardino da Siena (mf); S. Lidia; B. Luigi Talamoni. At 18,23-28; Sal 46; Gv 16,23b-28.
21 D Ascensione del Signore / A (s, bianco). VII sett. di Pasqua - III sett. del Salterio. Ss. Cristoforo Magallanes e c. At 1,1-11; Sal 46; Ef 1,17-23; Mt 28,16-20.
Elide Siviero
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