sabato 13 maggio 2023

Non vi lascerò orfani: verrò da voi. - 14 maggio 2023

 14 maggio 2023

Non vi lascerò orfani: verrò da voi.


L’uomo vive d’amore dal suo primo respiro fino all’ultimo. Amato, si sente protetto ed accettato. Amando, sente di appartenere e trova un senso ad offrirsi. Poiché l’amore non può restare chiuso nel suo cuore; esso pervade il quotidiano. L’amore che si porta all’uomo spinge ad impegnarsi. L’amore che si porta a Dio si manifesta nella considerazione che si ha dei suoi comandamenti. Si manifesta anche nella giustizia, nel rispetto della vita, nell’azione per la riconciliazione dei popoli e per la pace. Le conseguenze dell’amore che si porta a Dio possono prendere l’aspetto di un lavoro, perfino di una lotta.
Lavoro e lotta sembrano spesso esigere troppo dall’uomo e superare le sue forze. Egli vede le sue debolezze ed ha voglia di rinunciare, ma quando lavoro e lotta sono le conseguenze dell’amore, conferiscono all’esistenza un respiro profondo, mettono la vita in un contesto più vasto e la rendono importante tanto sulla terra quanto in cielo.
Cose apparentemente infime acquistano un significato quando sono il risultato dell’amore per Dio. Ogni buona azione, anche quella che facciamo senza pensare a Dio, è in relazione all’amore che gli portiamo.
Ogni atto di amore, anche quando sembra minimo - come quando si porge un bicchiere d’acqua a qualcuno che ha sete - assume un significato per l’eternità.
Noi ci chiediamo spesso: che cosa rimarrà del nostro mondo?
È vero che crediamo di poter vivere e risuscitare grazie all’amore di Dio, con tutto ciò che è esistito grazie a questo amore che non si è accontentato di restare sentimento: contatti, relazioni, avvenimenti, cose. Quando risusciteremo, tutto un mondo risusciterà con noi, un mondo fatto di amore responsabile. Sarà magnifico: una “terra nuova”, che abbiamo il diritto di chiamare anche un “cielo nuovo”.
 

Intenzioni Sante Messe


DOMENICA 14       VI Domenica di Pasqua. Ore 9.30. Bertapelle Delfina, Pietro, Agnese, Gemma, Mario e Favaro Agnese; Armando, Luca e Maria Bertapelle; Fabian Adriano; Mazzon Bruno e genitori; Gallo Pericle; Dalle Fratte Ivo; Sato Armando e Libralon Bruna. Ore 11.00:  Pro Populo.

Lunedì  15   Ore 8.00: .

MARTEDì  16 Ore 15.00:  Tonello Silvano..

MERCOLEDì  17 Ore  8.00:  .

GIOVEDì  18  Ore 15.00:  .

VENERDì  19 Ore 8.00:  .

SABATO  20 Ore 19.00 Def. Fa. Bedin Fulvio; Zin Rina; Def. Fam. Tosato Graziano e Carolina.

DOMENICA 21 VI Domenica di Pasqua. Ore 9.30.  Maggiolo Fabio, Ruggero e nonni; Bedin Ferdinando, Tecla, Luigi e Favaro Assunta; Morosinotto Luigi, Franco, Igino, Ester, Bragagnolo Umberto e Salviato Anna; Lella Erasmo e Margherita; Montin Savino e Antonia. Ore 11.00. Pro Populo.

Incontri

Martedì ore 21.00 Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.

Avvisi

· Dopo la messa delle ore 9.30, i ministri straordinari portano la Comunione agli ammalati.

· Lunedì 15 maggio, alle ore 20.30, i ragazzi della  1^ elementare animano il Rosario presso il capitello di Via Rossignolo.

· Martedì 16 maggio, alle ore 20.45, a S. Giustina in Colle, ci sarà il Coordinamento Pastorale Vicariale.

· Venerdì 19 maggio, i ragazzi della  3^ elementare animano il Rosario presso il capitello di Via Rossignolo

· Sabato 20 maggio, alle ore 16.30, in chiesa, ci sarà il Rito della Consegna del Credo per i ragazzi del Primo  Discepolato 1 Tappa (ragazzi di 2^ elementare).

· Domenica 21 maggio, è la terza domenica del mese, secondo l'impegno di Carità che ci siamo dati raccoglieremo gli alimenti per i poveri che fanno riferimento alla nostra parrocchia; ringrazio tutti coloro che portano il loro dono per i poveri.

 

Ricordo che sabato 20 maggio, alle ore 19.45, ci sarà una festa per il decennale del Centro Parrocchiale e del Circolo Noi di Cavino con una cena conviviale, musica ricordi e prospettive future. Tutti sono invitati, è necessaria la prenotazione entro domenica 14 maggio.

 

«NON VI LASCERÒ ORFANI… IO VIVO E VOI VIVRETE

Nel cuore di ogni autentico battezzato pulsa una certezza che niente e nessuno può sradicare: Gesù non ci lascia orfani! Chi lo ama e osserva i suoi comandamenti (Vangelo), scopre un meraviglioso segreto: Gesù vive un’intimità unica con il Padre e con noi. È uno stupendo intreccio di intimità e di amore che lascia incantati: Gesù nel Padre, noi in lui e lui in noi! Ciò è possibile per il dono del Consolatore, lo «Spirito di verità» che il mondo non conosce, ma rimane presso di noi, è in noi e ci permette di adorare Cristo nei nostri cuori (II Lettura). La gioia di “essere in Gesù” fa fiorire, robusta, la virtù della speranza. Questa non è un’attesa passiva o un vago desiderio di un eventuale futuro migliore. È invece la certezza di fede che la nostra vita è un cammino non verso la morte e il nulla, ma verso la pienezza di eternità: Cristo vive e noi vivremo! Con la nostra «buona condotta in Cristo» dobbiamo sempre testimoniare questo tesoro, ricevuto nel battesimo e rafforzato dallo Spirito Santo (I Lettura). E «questo sia fatto con dolcezza e rispetto» verso tutti, a cominciare dai tanti battezzati anagrafici che, purtroppo, hanno smarrito la speranza e, forse, abitano anche a casa nostra

padre Giovanni Crisci, frate cappuccino


Siamo un popolo di salvati, famiglia di Dio riunita nel nome di Gesù Cristo nella potenza dello Spirito Santo. 
Chiediamo in questa Eucaristia che lo Spirito di Dio apra gli occhi della nostra fede e ci doni la sapienza e la consolazione di Dio.



Prima lettura    At 8,5-8.14-17   
Imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.
 
Dagli Atti degli Apostoli
 
In quei giorni, Filippo, sceso in una città della Samarìa, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.
Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samarìa aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.
Parola di Dio
 
 
Salmo responsoriale    Sal 65
 
Acclamate Dio, voi tutti della terra.
 
Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!
 
A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.
 
Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.
 
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.
 
 
Seconda lettura     1Pt 3,15-18
Messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito.
 
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
 
Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.
Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.
Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.
Parola di Dio
 

Canto al Vangelo (Gv 14,23)

Alleluia, alleluia.
 Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
 

 Vangelo      Gv 14,15-21
Pregherò il Padre e vi darà un altro Paràclito.
 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Parola del Signore

VIDEO   

Per i  bambini






Un grazie a tutte le mamme, dono di vita e d’amore

La celebrava già in epoca pagana, legandola al festa della mamma ha
un’origine antica.
 

Si culto delle divinità femminili e della fertilità, e segnava il rapido passaggio dal gelido inverno alla calda estate. C’è sempre stato il bisogno di dedicare una festa a colei che ci ha dati alla luce, per celebrare quel vincolo straordinario che lega ogni figlio alla madre. Dio stesso, per parlare dell’amore per il suo popolo, usa il simbolo della maternità: «Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?


Anche se questa ti dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato» (cf. Is 49,15-16a). È un legame così forte che la morte della madre è sempre uno strappo doloroso, che non cessa di essere ricordato con sofferenza, anche dopo molti anni. Di fronte alla propria madre riemerge sempre il nostro essere figli. Questa festa ci invita a difendere la maternità, nella sua forma più vera, in un tempo in cui questa viene attaccata. Non vogliamo qui giudicare le varie forme di maternità surrogata, tantomeno chi fa questa scelta. Ma vogliamo dire e ribadire che mamma è innanzitutto colei che genera la vita e che lo fa attraversando un tempo non breve di rinunce e spesso di malessere, fino al dolore massimo del travaglio e del parto, nel quale la nuova vita sboccia al mondo.

La festa della mamma ci invita anche a ricordare tutte le donne che, pur non avendo generato, hanno saputo essere madri. Come le molte donne che con l’adozione hanno saputo dare amore a figli nati da altre donne, alcune delle quali hanno lottato tra la scelta dell’aborto e quella del parto, e scegliendo quest’ultimo hanno permesso l’instaurarsi di un circolo di amore salvifico. Non dimentichiamo poi la maternità spirituale con la quale molte donne sanno sostenere, confortare, consigliare, aiutare i “figli del cuore” per aiutarli nella loro vita interiore. E, come squillo finale, sottolineiamo come ogni maternità non può che guardare alla Madre di Dio: l’unica che ha generato nella verginità, che ha donato la vita al Creatore, che è divenuta madre della Chiesa, perché ogni maternità abbia in Maria il suo modello più eccelso. 

Elide Siviero



  IL RISVEGLIO di maggio 2023 









20 maggio, 
a festa per il decennale del Centro Parrocchiale 
 del Circolo Noi di Cavino 








Calendario liturgico: 15-21 Maggio 2023

15 L Il Signore ama il suo popolo. Lo Spirito Santo è sempre accanto a noi per difenderci dalle insidie dell’avversario. S. Severino delle Marche; S. Isidoro contadino; S. Ruperto. At 16,11-15; Sal 149; Gv 15,26–16,4a.

16 M La tua destra mi salva, Signore. Lo Spirito smaschera il peccato del mondo svelandoci i suoi inganni e seduzioni. S. Ubaldo; S. Onorato; B. Simone Stock. At 16,22-34; Sal 137; Gv 16,5-11.

17 M I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Solo lo Spirito può condurci alla profondità del mistero di Dio. S. Pasquale Baylon; S. Giulia Salzano; B. Antonia Mesina. At 17,15.22–18,1; Sal 148; Gv 16,12-15.

18 G Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia. La meta della nostra fede è entrare nella gioia della Pasqua di Cristo che il mondo non ci può rubare. S. Giovanni I (mf); S. Felice da Cantalice; B. Blandina. At 18,1-8; Sal 97; Gv 16,16-20.

19 V Dio è re di tutta la terra. La gioia di Cristo è certa come i fiori primaverili che segnano la fine dell’inverno e come l’alba che con la sua luce segna la fine della notte. S. Pietro Celestino; S. Crispino da Viterbo; S. Ivo. At 18,9-18; Sal 46; Gv 16,20-23a.

20 S Dio è re di tutta la terra. Chi crede e chiede nel nome di Gesù ha la garanzia di ottenere, perché il Padre ama chi ama il Figlio suo. S. Bernardino da Siena (mf); S. Lidia; B. Luigi Talamoni. At 18,23-28; Sal 46; Gv 16,23b-28.

21 D Ascensione del Signore / A (s, bianco). VII sett. di Pasqua - III sett. del Salterio. Ss. Cristoforo Magallanes e c. At 1,1-11; Sal 46; Ef 1,17-23; Mt 28,16-20.
Elide Siviero 

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