sabato 25 settembre 2021

IMITIAMO LA GENEROSITÀ DI DIO CHE DONA TUTTO - 26 sett

 26 settembre 2021


IMITIAMO LA GENEROSITÀ DI DIO CHE DONA TUTTO

L’itinerario di Gesù verso Gerusalemme è un susseguirsi di insegnamenti e raccomandazioni; una specie di manuale catechetico, che serve da continuo confronto per la fede, ancora solo incipiente, dei discepoli.
L’interrogativo posto da uno di loro: “Abbiamo visto uno che scacciava i demoni... ma non era dei nostri” descrive bene il rigido schematismo dentro cui, loro come noi, vorremmo imprigionare la libertà dello Spirito, che soffia sempre dove e come vuole.
Non siamo noi cristiani i padroni della salvezza, donataci da Cristo.
 Sia pure avendo responsabilità e modalità diverse in seno alla Chiesa, noi cristiani abbiamo solo il compito di far incontrare, tra di noi e agli altri, con la nostra testimonianza, la nostra parola e le nostre opere, la persona di Cristo.
La consapevolezza della gratuità del dono di Cristo ci obbliga a valorizzare tutto ciò che, nel mondo, fa presagire e manifesta la sua presenza redentrice, perché Cristo, unico ad avere una risposta esauriente all’inquietudine presente nel cuore dell’uomo, può inviare lo Spirito Santo a illuminare il cuore di ogni persona.
Il nostro desiderio più profondo dovrebbe essere quello di Mosè, quando ha esclamato: “Fossero tutti profeti nel popolo di Dio e volesse il Signore dare loro il suo spirito!”.



Intenzioni Sante Messe

DOMENICA  26       XXVI Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.00: Nicoletti Lino e Fam. Def.; Badan Bruno; Favaro Agnese; Def. Fam. Gorgi e Caon; Fabian Adriano; Scapin Bruno , Anna e Mario; Rosso Maria e genitori; Nalesso Luigi, Adelina e Dino. Ore 11.00: Pro Populo.


LUNEDì  27    Ore  8.00:  Lucia e Fam. Def.; Morandina e intenzione dell’offerente.

MARTEDì  28    Ore 15.00: Lina ed Egidio Maschio.

MERCOLEDì  29 Ore 8.00:  Lucia e Fam. Def.; Morandina e intenzione dell’offerente.

GIOVEDì  30   Ore 15.00: Bragagnolo Renato.

VENERDì  01.10 Ore  8.00: Lucia e Fam. Def.; Morandina e intenzione dell’offerente.

SABATO  02 Ore 19.00. Pedron Sergio (anniversario); Tonello Arturo, Alfeo e Santina; Virgis Elio e Pasquali Ada; Gallato Antonio (trigesimo).

DOMENICA 03 XXVII Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.00: Favaro Agnese; Morosinotto Igino, Ester, Franco, Luigi, MiozzoAurelio, Gemma, Renato e Giovannina; Fabian Adriano; Mazzon Bruno; Rizzato Dina; Rosso Maria e genitori. Ore 11.00: Pro Populo.

 

Avvisi

· Oggi dopo la messa delle ore 9.00, coi ministri straordinari  porteremo la Comunione agli ammalati.

· Oggi, nel pomeriggio alle ore 15.00, ci sarà l’incontro per i genitori  dei ragazzi che vivono l’ultima tappa del discepolato con l’Ultima Quaresima (i ragazzi di 1^ media); Il titolo dell’incontro sarà ‘Un di più’, che  vuole aiutarci a scoprire e a vivere la vita come Sacramento; invito i genitori alla presenza e alla puntualità.

· Lunedì 27 settembre, a Campodarsego, ci sarà  il primo incontro di formazione per i ‘Facilitatori’ dei Gruppi sinodali; li accompagniamo con la nostra preghiera e con tutta la nostra simpatia. Da parte nostra possiamo collaborare con loro per la buona riuscita del Sinodo facendo parte dei gruppi che loro guideranno, invito quindi ad essere disponibili.

· Martedì 28 settembre, alle ore 20.45, in sala Borsi, ci sarà l’incontro per i genitori dei ragazzi del Primo Discepolato 1^ tappa (sono i ragazzi di 3^ elementare); titolo dell’incontro: ‘Quando tuo figlio ti domanderà’ sulla responsabilità dei genitori nell’educare il proprio figlio alla fede; invito alla presenza e alla puntualità.

· Venerdì 1 ottobre è il primo venerdì del mese, nella mattinata coi Ministri straordinari, porteremo la Comunione agli ammalati.

· Domenica 3 ottobre, alla messa delle ore 11.00, conferiremo solennemente il Mandato ai catechisti della nostra parrocchia. Invitiamo tutti i ragazzi della catechesi con i loro genitori, a questa celebrazione; i ragazzi coi loro genitori sono invitati dalle ore10.00 a fare colazione in Centro Parrocchiale, ai ragazzi la colazione viene offerta dalla parrocchia.

 

 


A volte anche gli uomini di Dio cedono alla meschinità e alla gelosia, come Giosuè e poi i discepoli di Gesù, che vorrebbero impedire che i doni di Dio giungano anche ai lontani
. Ma Dio è libero nel concedere i suoi doni a chi vuole.

Oggi ricorre la 107^ Giornata del migrante e del rifugiato.

Prima lettura         Num 11,25-29
Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo!
 
Dal libro dei Numeri
 
In quei giorni, il Signore scese nella nube e parlò a Mosè: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito.
Ma erano rimasti due uomini nell’accampamento, uno chiamato Eldad e l’altro Medad. E lo spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda. Si misero a profetizzare nell’accampamento.
Un giovane corse ad annunciarlo a Mosè e disse: «Eldad e Medad profetizzano nell’accampamento». Giosuè, figlio di Nun, servitore di Mosè fin dalla sua adolescenza, prese la parola e disse: «Mosè, mio signore, impediscili!». Ma Mosè gli disse: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!».
 Parola di Dio
 
 
 
Salmo responsoriale        Sal 18
 
I precetti del Signore fanno gioire il cuore.
 
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
 
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
 
Anche il tuo servo ne è illuminato,
per chi li osserva è grande il profitto.
Le inavvertenze, chi le discerne?
Assolvimi dai peccati nascosti.
 
Anche dall’orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro da grave peccato.
 
 
Seconda lettura     Giac 5,1-6
Le vostre ricchezze sono marce.
 
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
 
Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni!
Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore onnipotente.
Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage.
Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza.
Parola di Dio
 
 
Canto al Vangelo (Gv 17,17)

Alleluia, alleluia.
La tua parola, Signore, è verità;
consacraci nella verità.
Alleluia.
 
 
Vangelo      Mc 9,38-43.45.47-48
Chi non è contro di noi è per noi. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala.
 
+ Dal Vangelo secondo Marco
 
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».
 Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna.
 E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».
Parola del Signore




26 settembre:
 107a Giornata mondiale del migrante e del rifugiato
 

«Verso un “noi” sempre più grande»

I l tema scelto quest’anno da papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato riecheggia quel senso di appartenenza all’unica famiglia umana nella quale non regnano la distinzione e la divisione, ma l’unità profonda e consapevole, «alla fine non ci siano più “gli altri”, ma solo un “noi”» (Fratelli tutti, 35). 
Tendere al “noi” nelle azioni fa vivere in pieno il comandamento dell’Amore che ci fa guardare al prossimo senza sceglierlo. 
Accogliere come dono e impegno chi il Signore ci mette accanto significa camminare alla riscoperta del valore della gratuità. 
La presenza di uomini e donne di paesi, culture e fedi differenti non deve mai essere un intralcio all’espressione di carità autentica, ma uno stimolo costruttivo per migliorare e migliorarsi alla luce della grazia. Al cristiano viene chiesto di compiere un salto di qualità interiore passando dalla prossimità umana a quella evangelica. 
Dio non fa preferenze di persona, il suo amore è per tutti. Siamo figli dell’unico Padre, capaci di amore e di compassione nella misura in cui guardiamo a Gesù che per farsi prossimo è diventato uno di noi.
 La prossimità evangelica dipende dalla nostra disponibilità a cambiare prospettiva, passando dalla logica dell’io e del gruppo ristretto e preferenziale a una visione più ampia della fratellanza universale. La Chiesa al suo interno è chiamata, con l’aiuto dello Spirito, a rendere concreta la comunione nella diversità. 
Un’attenzione particolare richiede la cura della famiglia comune e della casa comune, entrambi aspetti non trascurabili di un “noi” possibile da realizzare con l’impegno di tutti. 
Alla cultura del sospetto va sostituita una nuova cultura antropologica incentrata sulla dignità della persona umana, sullo sviluppo integrale e sui principi di solidarietà e sussidiarietà contenuti nella Dottrina sociale della Chiesa.
 Lucia Giallorenzo


Verso un noi sempre più grande – 107a giornata mondiale del migrante e del rifugiato (26 settembre 2021)

Il titolo del messaggio di papa Francesco per la 107a Giornata mondiale del migrante e del rifugiato  Verso un noi sempre più grande si inserisce a pieno nei temi dell’enciclica Fratelli tutti. La fraternità e l’amicizia sociale, infatti, sono temi che stanno particolarmente a cuore al papa specialmente in questo momento in cui la pandemia ci ha messi di fronte all’evidenza che siamo tutti interconnessi e che ci si può salvare soltanto insieme, tutti, senza escludere nessuno. Questo “tutti” se inteso come “noi” ha la forza di creare una famiglia umana così come il creatore l’ha pensata: inclusiva e solidale, capace di arricchirsi reciprocamente facendo leva sulle comunanze ma anche facendo tesoro delle differenze e delle peculiarità di ciascuno.

Il papa, a partire da questi pensieri, lancia un duplice appello: il primo rivolto alla Chiesa, e il secondo a tutta la società civile mondiale. Quello rivolto alla Chiesa è particolarmente sfidante per le nostre parrocchie. Il papa pone la questione della capacità di una parrocchia di essere accogliente e missionaria nei confronti di chi vive nel suo territorio e proviene da altre culture. C’è in gioco la vita della Chiesa stessa, “verso un noi sempre più grande”. C’è in gioco una responsabilità: la cura pastorale e l’annuncio del vangelo; e un dono: la possibilità di vivere concretamente la cattolicità, l’universalità, proprio incontrando e facendo “comunione” con chi rappresenta la Chiesa presente nei cinque continenti. Dice il papa nel suo messaggio: lo «Spirito ci rende capaci di abbracciare tutti per fare comunione nella diversità, armonizzando le differenze senza mai imporre una uniformità che spersonalizza. Nell’incontro con la diversità degli stranieri, dei migranti, dei rifugiati, e nel dialogo interculturale che ne può scaturire ci è data l’opportunità di crescere come Chiesa, di arricchirci mutuamente».

Se dovessimo far diventare prassi pastorale questa apertura e la capacità di ascolto attento di chi proviene da altre culture probabilmente dovremmo interrogarci sul nostro modo di essere Chiesa con la disponibilità a operare quei cambiamenti che lo Spirito ci suggerirà; potrebbero incrociare quelli che il papa auspicava nella Evangelii Gaudium (2013) e che ha ripetuto alla Chiesa Italiana convenuta a Firenze, correva l’anno 2015! Siamo in ritardo ma ancora in tempo a cambiare

Lorenzo Rampon, direttore Caritas Padova

Nessun commento:

Posta un commento