12 luglio 2020
15^ Domenica del Tempo Ordinario
Gesù oggi ci narra la vicenda del seme, immagine della parola di Dio. Tale parola è sempre efficace, quello che può fallire è il terreno in cui cade, cioè la nostra accoglienza, che può essere incerta, disimpegnata, dubbiosa, incostante oppure generosa. A noi la scelta
LA PAROLA È VIVA E VIVIFICANTE
Il Vangelo ci racconta - se si eccettua l’ultima frase - la storia di una catastrofe.Tutto comincia nella speranza e, nonostante questo, non tarda ad essere ridotto ad un nulla: gli uccelli mangiano il seme; il terreno pietroso gli impedisce di mettere le radici; le piante spinose lo soffocano... tutto segue il suo corso disperante.Tuttavia, in mezzo a questa catastrofe, Dio annuncia il suo “ma”: in mezzo al campo di concentramento di Auschwitz, padre Kolbe - morendo nel "bunker della fame" - loda ancora Dio onnipotente.Nella parabola del seminatore si incontra il “ma” di Dio: ci sono poche speranze, ma vi è almeno una terra buona per portare cento frutti.È con gli occhi di Gesù che bisogna leggerle questo genere di storie catastrofiche.E bisogna leggerle con Gesù fino in fondo.La prima parte mostra che tutto è vano. Eppure la storia di questa sconfitta porta ad una conclusione inattesa.Dio, nella sua infinita misericordia, non lascia che il seminatore soccomba come un personaggio tragico.Forse abbiamo qui, davanti a noi, una legge che vale per tutte le azioni di Dio nel mondo. Poiché la causa di Dio nel mondo è spesso povera e poco appariscente. Quando la si prende a cuore, si può soccombere alla tentazione della disperazione. Ma le storie di Dio hanno un lieto fine.Anche se all’inizio nulla lascia presagirlo.Forse Gesù non racconta solo questa storia alle persone che sono sulle rive del lago. Forse la racconta a se stesso per consolarsi. Si chiede: cosa sarà di ciò che intraprendo? Si scontra con la cecità, il rifiuto, la pedanteria e la violenza.Non è ignaro delle sconfitte.“Ma” la sua parola porta i suoi frutti nel cuore degli uomini.
Intenzioni Sante Messe
DOMENICA 12 XV Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.00: Caon Zita; Agostini Sereno e Dorina; Favaro Agnese; Fabian Adriano. Ore 11.00: Pro Populo.
LUNEDì 13 Ore 8.00: .
MARTEDì 14 Ore 18.00: .
MERCOLEDì 15 Ore 8.00: .
GIOVEDì 16 Ore 18.00: …; ore 20.00: Vergerio Giannina (trigesimo).
VENERDì 17 Ore 8.00: .
SABATO 18 Ore 19.00: Def. Fam. Bedin Fulvio; Tonello Stella.
DOMENICA 19 XVI Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.00: Caon Zita; Bertapelle Armando; Gallo Pericle; Scapin Arino e Samuele; Favaro Agnese; Fabian Adriano; Dalle Fratte Ivo; Bovo Bruno. Ore 11.00: Pro Populo.
Avvisi.
· Oggi dopo la messa delle ore 9.00 coi ministri straordinari della Comunione porteremo la Comunione agli ammalati, riprendiamo in questo modo questo servizio alle persone che non possono partecipare alla messa domenicale.
· Giovedì 16 luglio, alle ore 20.00, celebreremo una Santa messa in suffragio di Giannina Vergerio che è mancata nel periodo di restrizione a causa del Coronavirus e per lei non abbiamo celebrato la messa di esequie. La nostra chiesa è grande chi desidera pregare per lei può partecipare alla liturgia funebre.
· Domenica 19 luglio è la terza domenica del mese, secondo l’impegno di carità che ci siamo dati, raccoglieremo i generi alimentari per coloro che non riescono a fare la spesa nella nostra comunità. Ricordo che abbiamo la possibilità di compiere lo stesso gesto di carità lasciando il nostro dono nel cesto che si trova vicino all’entrata dell’Eurospesa a Cavino. Un grazie sincero a tutti coloro che lasciano il loro dono per i poveri.
OFFERTE Domenica 05.07:
€ 167,95; Per le anime: € 18,57; Candele votive € 52,79; Buste per i lavori parrocchiali (n.2) € 30,00.
La Liturgia della Parola domenicale
Prima Lettura
La pioggia fa
germogliare la terra.
Dal
libro del profeta Isaìa Is 55,10-11
Parola di Dio
Salmo Responsoriale Dal
Sal 64 (65)
R. Tu
visiti la terra, Signore, e benedici i suoi germogli.
Tu visiti la terra e la
disseti,
la ricolmi di ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio
di acque;
tu prepari il frumento
per gli uomini. R.
Così prepari la terra:
ne irrìghi i solchi, ne
spiani le zolle,
la bagni con le piogge e
benedici i suoi germogli. R.
Coroni l'anno con i tuoi
benefici,
i tuoi solchi stillano
abbondanza.
Stillano i pascoli del
deserto
e le colline si cingono
di esultanza. R.
I prati si coprono di
greggi,
le valli si ammantano di
messi:
gridano e cantano di
gioia! R.
Seconda Lettura
L'ardente
aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Rm 8,18-23
Fratelli, ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L'ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio.La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità, non per sua volontà, ma per volontà di colui che l'ha sottoposta, nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.
Parola di Dio
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
il seminatore è Cristo:
chiunque trova lui, ha la
vita eterna. (Cfr. Mt 13,19.23)
Vangelo
Il seminatore uscì a seminare.
Dal
Vangelo secondo Matteo Mt 13,1-23
Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare.Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose con parabole.E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare.Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono.Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò.Un'altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono.Un'altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli
dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi
è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a
colui che ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a colui che non ha, sarà
tolto anche quello che ha.
Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice: Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!.Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano.In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono! Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore.Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada.Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l'accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno.Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Parola del Signore.
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