26 AGOSTO 2018
Alla Messa domenicale siamo tutti uniti come una sola famiglia nella casa del Padre.
È Dio stesso che ci raduna «per compiere il nostro fedele servizio sacerdotale» e per edificare sulla Parola di vita di Gesù la sua Chiesa “santa e immacolata”.
SIGNORE, DA CHI ANDREMO? TU HAI PAROLE DI VITA ETERNA
«SIGNORE, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna».
«Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio».
Veniamo posti di fronte a due decisioni: quella di Pietro e dei suoi compagni, che scelgono di continuare a seguire Gesù, mentre molti discepoli interrompono la sequela, scandalizzati dal discorso di Gesù sul pane della vita, che non hanno saputo ascoltare e comprendere (Vangelo); quella di Israele che, su invito di Giosuè, rinnova la propria fedeltà all’alleanza. (I Lettura).
Probabilmente, neppure i Dodici hanno compreso il discorso di Gesù (capiranno dopo la Pasqua), intuiscono però che la sua è una parola di vita eterna.
Probabilmente, neppure i Dodici hanno compreso il discorso di Gesù (capiranno dopo la Pasqua), intuiscono però che la sua è una parola di vita eterna.
Comprendono soprattutto che si possono fidare di colui che la pronuncia, e non vogliono perdere la relazione con la sua persona.
Da chi altro andare? Chi altri può dare senso autentico all’esistenza?
Anche Israele decide di servire il Signore perché ricorda tutto ciò che ha fatto per la sua liberazione e sa di poter continuare a nutrire fiducia in lui.
Ogni vera relazione, anche quella tra marito e moglie (II Lettura), si fonda non sul fatto che si comprende tutto, ma sulla disponibilità a fidarsi gli uni degli altri.
Fr Luca Fallica, Comunità SS. Trinità, Dumenza
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