sabato 22 febbraio 2025

No alla vendetta e alla violenza!

 23 febbraio 2025

   No alla vendetta e alla violenza!

Il Vangelo ci propone oggi la rinuncia alla vendetta e alla violenza. Al loro posto, Gesù impone ai suoi discepoli il
principio della non resistenza al male e il comandamento dell’amore dei propri nemici.
È come se ci dicesse: non si trionfa sul male con il male; non si trionfa sulla violenza con la violenza. Il male e la violenza sono vinti quando li si lascia dissolvere, senza rilanciarli con una risposta analoga. L’odio non può essere distrutto che dall’amore che lo subisce gratuitamente.
Non è vero che noi non possiamo evitare, a queste parole, un movimento di rifiuto? Non hanno l’apparenza della follia, abituati come siamo a vedere trionfare il potere e l’aggressività dei forti, mentre il male si accanisce sui deboli e i disarmati? Questi ordini non sarebbero il frutto delle divagazioni di un sognatore che non ha l’esperienza della crudeltà spietata del nostro mondo?
Di Gesù si può dire qualsiasi cosa, tranne che non abbia conosciuto la cattiveria. Egli ha conosciuto bene che cosa voleva dire essere detestato, spogliato, percosso e ucciso. In realtà, è il solo uomo che può dire quello che noi abbiamo appena ascoltato senza la più piccola leggerezza, perché in lui, e in lui solo, queste parole furono verità. Egli ha amato coloro che lo odiavano, ha dato più di quanto non gli fosse stato tolto, egli ha benedetto coloro che lo maledicevano.
Solo così questa condotta viene giustificata. Non è il prodotto di una saggezza profana, che implicherebbe una irresponsabilità criminale. 
Non è qui un politico o sociologo di questo mondo che parla. Colui che parla ha superato il male attraverso la sofferenza. 
Ed è per questo che la sola giustificazione possibile di questi comandamenti di Gesù è la sua croce. Solo colui che dice “sì” alla croce di Cristo può obbedire a tali precetti e trovare nell’obbedienza il compimento della promessa contenuta in essi: il bene trionfa sul male attraverso l’amore.


Intenzioni Sante Messe

SABATO  22         Ore 18.30:  Salmaso Virginio e Reffo Armida; Don Gianfranco Martinazzo (a 10 anni dalla morte).

DOMENICA  23       VII Domenica del Tempo Ordinario
Ore 9.30. Nicoletti Lino e Fam. Def., Zanon Regina e Pasquale; Carraro Maria, Marchetto Bruno, Massarotto Gino e Livia; Betto Gianfranco.
Ore 11.00:  Pro Populo.

Lunedì  24    Ore  8.00:  .

MARTEDì  25 Ore  15.00:  Schievano Francesca; Nicoletti Renzo e Fam. Def.   

MERCOLEDì  26  Ore  8.00: 
 .
GIOVEDì  27  Ore  15.00:  .

VENERDì  28   Ore  8.00:  .

SABATO  01.03 Ore 18.30:  Virgis Elio e Pasquali Ada; Favaro Agostino (trigesimo); Dalle Fratte Genesio e Fam. Def..

DOMENICA  02 VIII Domenica del Tempo Ordinario.
 Ore 9.30.  Bertapelle Armando, Maria e Luca; Dalla Bona Ruggero; Fabian Adriano.
Ore 11.00:  Pro Populo.

 
Incontri

Martedì  ore 21.00    Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.

 
Avvisi

· Lunedì 24 febbraio, alle ore 21.00, in sala Borsi ci sarà un incontro per Catechisti e gruppo Animatori liturgici ma anche per tutti coloro che vogliono unirsi per programmare le iniziative di Quaresima e Pasqua.

· Venerdì 28  febbraio, alle ore 19.30, in Centro Parrocchiale, la Pro loco di San Giorgio delle Pertiche organizza  la ’Gnoccolata’ per gli adulti della seconda e terza età,  di solito questa manifestazione viene promossa ad Arsego; quest’anno la Pro Loco desidera coinvolgere in particolare gli adulti-anziani di Cavino. Invito a partecipare.
· Sabato 1 Marzo, alle ore 14.30, in sala Borsi, ci sarà l’incontro per i ragazzi dell’Ultima Quaresima...

· Domenica 2  marzo, il gruppo Amici per la bici in collaborazione coi Volontari del NOI di Cavino organizza il ‘Batimarso’; ci si incontra alle ore 17.00,  in Centro Parrocchiale per andare insieme al centro civico ‘Oriana Fallaci’ e da li portare un bel ‘trambusto’ per le vie del nostro centro, al termine della confusione ci sarà un ristoro in compagnia. Invito tutti soprattutto i ragazzi armati di bidoni, latte , coperchi, bussolotti a partecipare
.
 

UNO SGUARDO DI FEDE

Quanto ci risulta difficile “amare i nostri nemici” e “fare del bene a quelli che ci odiano”! Sarà solo un ideale? Sono belle parole, e basta? Oggi però abbiamo l’esempio di Davide
. Come mai Davide fu capace di risparmiare il suo persecutore, Saul, che era nelle sue mani? Quello che fece la differenza fu lo sguardo di Davide su Saul. 
Lo poteva vedere solo come un persecutore, come un criminale. Invece, Davide ebbe uno sguardo di fede su Saul. Ha visto il dono di Dio sul re Saul, e fu questo sguardo a disarmarlo. Non è questa la porta dell’amore per i nemici? Guardare chi mi ha calpestato, odiato, violentato come uno per il quale Cristo è morto, come un figlio infinitamente amato dal Padre? Ecco lo sguardo che man mano, magari dopo più anni, ci disarma e ci fa artigiani di misericordia e di perdono. 
A che punto siamo? Come guardiamo gli altri? La somiglianza a Gesù, nuovo Adamo, si vede già nel nostro guardare, nel nostro vivere? Allora, la nostra ricompensa sarà grande, e non solo la nostra, perché saremo stati “mediatori” della salvezza degli altri.
fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze



Oggi il Signore ci chiede di amare i nostri nemici e di benedire coloro che ci maledicono: gesti che non sono possibili con le nostre sole forze. 

Solamente Dio è capace di un amore così grande. 

Dobbiamo quindi farci suoi imitatori per diventare «misericordiosi come il nostro Padre è misericordioso », e saremo in grado di volere il bene dei nostri nemici, come ci chiede Gesù. 

Si celebra oggi il Giubileo dei Diaconi (21-23 febbraio)

 

PRIMA LETTURA (1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23)
Il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano.

Dal primo libro di Samuèle

In quei giorni, Saul si mosse e scese nel deserto di Zif, conducendo con sé tremila uomini scelti d’Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif.
Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte ed ecco, Saul dormiva profondamente tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra presso il suo capo, mentre Abner con la truppa dormiva all’intorno. Abisài disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l’inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo». Ma Davide disse ad Abisài: «Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?».
Davide portò via la lancia e la brocca dell’acqua che era presso il capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.
Davide passò dall’altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era una grande distanza tra loro. Davide gridò: «Ecco la lancia del re: passi qui uno dei servitori e la prenda! Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore».
Parola di Dio


SALMO RESPONSORIALE (Sal 102)


Rit: Il Signore è buono e grande nell’amore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono.


SECONDA LETTURA (1Cor 15,45-49)
Come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.
Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale.
Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l’uomo celeste, così anche i celesti.
E come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.
Parola di Dio


Canto al Vangelo (Gv 13,34)ù

Alleluia, alleluia.
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.

VANGELO (Lc 6,27-38)
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Parola del Signore




sabato 15 febbraio 2025

Stabiliamoci nella verità di Gesù .

 16 febbraio 2025

Stabiliamoci nella verità di Gesù


Nel Vangelo di Luca, le beatitudini si rivolgono a coloro che hanno già scelto il Signore, ai discepoli. Seguirlo significa
abbandonare tutto (Lc 9,23), rinunciare agli agi (Lc 9,58), essere detestati (cf. Gv 17,14), allontanati dalle cerchie del potere, dai soldi e dall’onore (cf. Gv 16,2).
Il credente che riesce dappertutto, che riceve dal mondo ossequi e considerazione, si metta a tremare, si inquieti perché sarà inghiottito e digerito dal mondo che ama possedere (cf. Gv 15,19).
Non si tratta di demagogia né di paura della vita. Gesù non è un dotto professore di etica, né un sistematico autore di trattati di morale. La sua predicazione è una denuncia profetica: frasi corte e forti contrasti.
Le sue parole rimandano a situazioni correnti: l’abbondanza dei beni, la ricerca insaziabile del piacere, il desiderio del successo e dell’applauso,... tutte queste pretese producono la vanità (danno una falsa sicurezza), rendono orgogliosi (ci fanno credere che siamo più importanti degli altri), divinizzano (molte persone adorano coloro che posseggono e si prostrano davanti a loro), induriscono (rendono incomprensivi e privi di solidarietà), corrompono (finiscono per opprimere, credendo di farlo anche con la benedizione di Dio).
Le beatitudini ci avvertono seriamente: stabiliamoci nella verità di Gesù e cerchiamo di non sbagliarci nel momento decisivo.

Intenzioni Sante Messe

SABATO  15         Ore 18.30:  Def. Fam. Bedin Fulvio; Rizzato Rizzieri; Schiavo Virginia (Teresa); Cavinato Ottorino e Mozzo Antonietta; Cavinato Albano, Dirce, Giovanni, Lucia, Suor Luisa e Maria; Cavinato Gino e Ida.

DOMENICA  16 VI Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.30.  Bertapelle Pietro, Agnese, Mario, Agnese, Gemma e Delfina; Scapin Samuele e Arino; Spanesi Ugo; Dalle Fratte Ivo e Giuseppe; Scapin Antonio e Fam. Def.; Badan Bruno e Diego; Favaro Luigi e Fam. Def.; Gallo Pericle, Tonello Giorgio e Scapin Angela (anniversario). Ore 11.00:  Pro Populo.

Lunedì  17    Ore  8.00:  .

MARTEDì  18  Ore  15.00:  .

MERCOLEDì  19 Ore  8.00:  .

GIOVEDì  20   Ore  15.00:  .

VENERDì  21 Ore  8.00:  .

SABATO  22 Ore 18.30:  Salmaso Virginio e Reffo Armida; Don Gianfranco Martinazzo (a 10 anni dalla morte).

DOMENICA  23 VII Domenica del Tempo Ordinario. Ore 9.30. Nicoletti Lino e Fam. Def., Zanon Regina e Pasquale; Carraro Maria, Marchetto Bruno, Massarotto Gino e Livia; Betto Gianfranco. Ore 11.00:  Pro Populo.

Incontri

Martedì  ore 21.00    Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.

Avvisi

· Dopo la messa delle ore 9.30, coi ministri straordinari, si porterà la Comunione agli ammalati.

· Nel pomeriggio, alle ore 14.30, in Centro Parrocchiale, le volontarie del NOI Donne propongono la Tombola per i nonni della terza età; i nonni poi accoglieranno in maschera i bambini che aderiscono alla proposta del Gruppo ‘Cavemose fora’ che organizza il pomeriggio in Patronato, dalle ore 16.00; è un tentativo che proponiamo per far incontrare i bambini – ragazzi coi nonni in un’unica festa di Carnevale. Sono certo che se ci sarà partecipazione saremo riusciti a creare un’alchimia speciale che favorisce il divertimento e lo scambio intergenerazionale, invito tutti a partecipare volentieri e, perché no, in maschera.

· Martedì 18 febbraio, alle ore 21.00, in Centro Parrocchiale, incontro del Direttivo NOI.

· Domenica 23 febbraio, accoglieremo nella nostra comunità parrocchiale col Battesimo Ludovica Sato, di Stefano e Beatrice Vendramin, a questa bambina e ai suoi genitori i nostri più sinceri auguri di ogni bene .

BEATITUDINI “A PORTATA DI FEDE” NEI POVERI IN SPIRITO


La beatitudine è segno dell’autentica libertà che Cristo ci dona. Luca ci mostra Gesù che insegna, non su un monte, come in Matteo, ma in pianura, rendendo più evidente la sua vicinanza alle folle accorse per essere sanate dalle sue parole e la sua compassione mossa a soccorso dei poveri in spirito: i primi a d'essere beati, perché, liberi da impedimenti, riconoscono la bellezza di un’appartenenza grata a colui che rende tali. Poveri di sé, i beati sanno ascoltare la Verità che li abilita a riconoscersi figli del Padre celeste, orientati al suo Regno. Vedono realizzarsi l’attesa di Geremia (I Lettura) «Benedetto l’uomo che confida nel Signore», e, come Paolo (II Lettura), nelle situazioni avverse avranno speranza in Cristo “primizia” e “primogenito” di coloro che in lui risorgeranno. La sorte del Maestro è, infatti, condivisa da chi ha creduto in lui e alle sue promesse, permanendo fedele al progetto di Dio. L’autentico povero in spiritosa attendere il suo dono gratuito e il suo manifestarsi «sperando contro ogni speranza» (Rm 4,18) nella sua esistenza concreta, tanto più se messo da parte per la sua rettitudine, segno sincero di appartenenza al Maestro.
don Vittorio Stesuri,ssp
In un mondo, come il nostro, in cui si dà molta importanza all’efficienza, al successo, al profitto, risuonano più che mai forti e profetiche le Beatitudini proclamate da Gesù: esse ci avvisano sul sistema di valori di Dio e su dove posa la vera felicità dell’uomo. Guai a noi se non lo ascoltiamo

PRIMA LETTURA (Ger 17,5-8)
Maledetto chi confida nell’uomo; benedetto chi confida nel Signore.

Dal libro del profeta Geremìa

Così dice il Signore:
«Maledetto l’uomo che confida nell’uomo,
e pone nella carne il suo sostegno,
allontanando il suo cuore dal Signore.
Sarà come un tamarisco nella steppa;
non vedrà venire il bene,
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
Benedetto l’uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia.
È come un albero piantato lungo un corso d’acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell’anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti».
Parola di Dio


SALMO RESPONSORIALE
(Sal 1)

Rit: Beato l’uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

SECONDA LETTURA (1Cor 15,12.16-20)
Se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti?
Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti.
Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.
Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.
Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 6,23)

Alleluia, alleluia.

Rallegratevi ed esultate, dice il Signore,
perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo.

VANGELO (Lc 6,17.20-26)
Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Parola del Signore

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 e locali









Calendario liturgico: (17-23 febbraio 2025)

17 L Offri a Dio come sacrificio la lode. I farisei chiedono prove e rifiutano l’unico segno che dovrebbero riconoscere: Gesù, Figlio di Dio. Ss. Sette Fondatori O.S.M. (mf); S. Flaviano; S. Silvino. Gen 4,1-15.25; Sal 49; Mc 8,11-13. L Oggi e domani continua il Giubileo degli Artisti.


18 M Il Signore benedirà il suo popolo con la pace. Gesù propone una via spirituale che i discepoli, ancora legati alle cose materiali, non sanno comprendere. S. Geltrude Comensoli; B. Giovanni da Fiesole (Beato Angelico). Gen 6,5-8; 7,1-5.10; Sal 28; Mc 8,14-21.


19 M A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento. La guarigione del cieco avviene gradualmente, indicando così che il cammino di conversione richiede tempo. S. Mansueto; S. Proclo; S. Corrado Confalonieri. Gen 8,6-13.20-22; Sal 115; Mc 8,22-26.


20 G Il Signore dal cielo ha guardato la terra. Pietro riconosce in Gesù il Messia, ma dovrà accettarne la sofferenza per capire che è il Figlio di Dio. S. Eucherio; S. Leone di Catania; S. Giacinta Marto. Gen 9,1-13; Sal 101; Mc 8,27-33.


21 V Beato il popolo scelto dal Signore. Gesù, alla folla e ai discepoli che lo vogliono seguire, non nasconde la serietà della decisione: accettare di prendere la croce. S. Pier Damiani (mf); B. Maria Enrica Dominici. Gen 11,1-9; Sal 32; Mc 8,34–9,1. L 21-23 febbraio: Giubileo dei Diaconi.


22 S Cattedra di S. Pietro ap. (f, bianco). Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Cristo stesso fonda su Pietro la sua Chiesa, facendone la solida roccia contro le insidie del nemico. S. Pascasio; S. Margherita da C. 1Pt 5,1-4; Sal 22; Mt 16,13-19.


23 D VII Domenica del T.O. / C. VII sett. del T.O. - III sett. del Salterio. S. Policarpo; S. Giuseppina Vannini. 1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23; Sal 102; 1Cor 15,45-49; Lc 6,27-38.

Elide Siviero