26 GIUGNO 2016
La liturgia di questa domenica pone la nostra attenzione sulla sequela di Cristo. Seguire il Signore è fare la sua stessa strada. Ci illumina la scelta di Eliseo, ma soprattutto le condizioni poste da Gesù per diventare suoi discepoli.
IN CAMMINO CON GESÙ VERSO GERUSALEMME
SIAMO giunti al cuore del Vangelo di Luca. Questo evangelista, infatti, colloca la predicazione di Gesù nella cornice di un lungo “viaggio” che Gesù intraprende dalla Galilea verso Gerusalemme, dove si compirà il suo destino di morte e risurrezione (Lc 9,51-19,28). Non si tratta però solo di uno spostamento geografico, ma di un cammino interiore, che richiede la totale adesione di Gesù alla volontà del Padre.
Anche a coloro che intendono seguire Gesù viene chiesto un impegno senza condizioni. I tre brevi episodi di chiamata (Vangelo) confermano che per il servizio del Regno si deve rinunciare a ogni possesso e ci si deve liberare anche dei legami umani più cari. Per tutti il Vangelo comporta rischi e rinunce per una fedeltà a tutta prova. La prima lettura rafforza le esigenze che la missione richiede. Il profeta Elìa trasmette a Eliseo la chiamata del Signore ed egli comprende che per rispondere occorre lasciare tutto. L’apostolo Paolo (II Lettura) ci assicura che, con la sua Pasqua, Cristo ci ha chiamati alla libertà, sottraendoci alla schiavitù del peccato, che ci impedisce di «camminare (cioè “vivere”) secondo lo Spirito».
Orlando Zambello, ssp
In attesa della comunicazione di don Gianluigi
SIAMO giunti al cuore del Vangelo di Luca. Questo evangelista, infatti, colloca la predicazione di Gesù nella cornice di un lungo “viaggio” che Gesù intraprende dalla Galilea verso Gerusalemme, dove si compirà il suo destino di morte e risurrezione (Lc 9,51-19,28). Non si tratta però solo di uno spostamento geografico, ma di un cammino interiore, che richiede la totale adesione di Gesù alla volontà del Padre.
Anche a coloro che intendono seguire Gesù viene chiesto un impegno senza condizioni. I tre brevi episodi di chiamata (Vangelo) confermano che per il servizio del Regno si deve rinunciare a ogni possesso e ci si deve liberare anche dei legami umani più cari. Per tutti il Vangelo comporta rischi e rinunce per una fedeltà a tutta prova. La prima lettura rafforza le esigenze che la missione richiede. Il profeta Elìa trasmette a Eliseo la chiamata del Signore ed egli comprende che per rispondere occorre lasciare tutto. L’apostolo Paolo (II Lettura) ci assicura che, con la sua Pasqua, Cristo ci ha chiamati alla libertà, sottraendoci alla schiavitù del peccato, che ci impedisce di «camminare (cioè “vivere”) secondo lo Spirito».
Orlando Zambello, ssp
In attesa della comunicazione di don Gianluigi