sabato 26 aprile 2025

Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto.

 27   aprile 2025

Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto.


Partecipando al sacrificio della Messa, noi ascoltiamo ogni volta le parole
di Cristo che si rivolge agli apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”. Inoltre, imploriamo il Signore di concederci “unità e pace secondo la sua volontà” e di donare “la pace ai nostri giorni”.
Ogni volta che apparve agli apostoli Cristo, dopo aver vinto la morte, augurò la pace, sapendo quanto tutti loro la desiderassero. Nel conferire agli apostoli il potere di rimettere i peccati, Cristo ha portato la pace nell’anima inquieta dell’uomo. L’anima creata da Dio ha nostalgia di Dio. La pace con Dio è il fondamento della pace tra gli uomini. Liberato dalla schiavitù del peccato, l’uomo è in pace, ha l’anima in festa, in pace. La pace regna sui cuori puri. È partendo dalla pace interiore, quella del cuore, appoggiandosi ad essa, che si può stabilire la pace esteriore: in famiglia, fra vicini, in seno alla Chiesa, tra i popoli. Dio chiama tutti gli uomini ad unirsi al suo popolo unico. Il suo desiderio, che è di riunire tutti gli uomini in seno ad un’unica comunità per salvarli, è già espresso nell’Antico Testamento.
Gli Ebrei capirono di essere un popolo unico nella lontana notte di Pasqua in cui Dio li separò dagli Egiziani ed indicò loro la Terra promessa.
La Pasqua viene per ricordare questo avvenimento alle generazioni successive: in questo giorno ogni ebreo ha il sentimento di essere di nuovo condotto fuori dall’Egitto per essere salvato. Allo stesso modo, il nuovo popolo di Dio è nato il giorno di Pasqua, quando la concordia eterna fu rinnovata e suggellata dal sangue del Figlio di Dio. Questo popolo creato da Cristo è precisamente la Chiesa.
Gli uomini assomigliano a piccoli universi, chiusi e segreti. Dio li ha creati così. Ciò nonostante, il Creatore ha dato agli uomini anche il gusto di riunirsi in gruppi, di vivere, di lavorare, di creare in comune. Dio ha voluto allo stesso tempo assicurare loro la salvezza in quanto comunità, la salvezza del suo popolo. Accettare la salvezza promessa da Dio significa nello stesso tempo integrarsi al nuovo popolo riunito da Cristo, in seno al quale tutti usano i medesimi strumenti della grazia, cioè i sacramenti, scaturiti dalla Passione di Cristo.
In diversi momenti, il Nuovo Testamento designa Cristo come il volto visibile di Dio, l’immagine del Padre, il suo segno (Col 1,15; Gv 1,18). Cristo è come un sacramento che significa e trasmette l’amore del Padre. È un segno carico di significato e di forza di salvezza; in lui si trovano riuniti il perdono del Padre e la filiazione. In questo senso, Cristo appare come il primo sacramento nato dall’amore di Dio, la fonte di tutti i sacramenti. I sacramenti possono esistere solamente perché in loro Cristo stesso è presente ed agisce.
Come una madre premurosa, la Chiesa si sforza di spiritualizzare tutta la vita dei suoi figli e delle sue figlie. Vivere la spiritualità, provare la pace dell’anima è tentare di dare un carattere divino al quotidiano attraverso il flusso di grazie, di sapienza, di sentimenti, di consolazione che viene da Dio. Per ottenere la salvezza, egli ci fa pervenire, in un modo o nell’altro, a raggiungere Cristo. Ci fa camminare la mano nella mano con i figli del popolo di Dio, ci dirige verso un destino comune sotto l’egida di Cristo che si occupa di noi, ci perdona, ci santifica e ci concede la pace.


  
Intenzioni Sante Messe

SABATO  26         Ore 19.00:  Salmaso Virginio, Ludovico e Reffo Armida; Scapin Redento Emilio; Libralon Ottorino e Cavinato Alida; Righetto Gino e Fasolato Ernesta.

DOMENICA  27       II Domenica di  Pasqua
Ore 9.30.  Bertapelle Pietro, Agnese, Mario, Agnese, Gemma e Delfina;  Nicoletti Lino e Fam. Def., Zanon Regina e Pasquale, Carraro Maria, Marchetto Bruno, Massarotto Gino e Livia; Zanon Egidio, Angela, Dino e Olindo; Nalesso Dino, Adelina, Luigi, Anna, Giorgio e Callegaro Lucia; Sato Armando e Libralon Bruna; Tonello Luca (settimo).

Lunedì  28   Ore  8.00:  .

MARTEDì  29 Ore  15.00
 
MERCOLEDì  30 Ore  8.00:  Bertapelle Luca (anniversario).

GIOVEDì  01.05 
San   Giuseppe Lavoratore. Ore  9.30:  .

VENERDì  02   Ore 8.00: Maschio Egidio e Lina .

SABATO  03 Ore 19.00: Dalle Fratte Genesio; Tonello Dante e Fam. Def. ; Virgis Elio e Pasquali Ada.

DOMENICA  04 III Domenica di  Pasqua.
 Ore 9.30.  Bertapelle Gemma, Pietro, Agnese, Mario, Agnese e Delfina;  Fabian Adriano; Cavinato Antonio e Stocco Onorina; Bedin Luigi, Assunta, Ferdinando, Tecla e Santa; Sato Armando e Libralon Bruna; Cavinato Carlo e Ballan Anna; Di Santo Angela. 
Ore 11.00: Pro Populo.


Incontri

Martedì  ore 21.00    Incontro-prove per  il gruppo della Corale parrocchiale.
 
Avvisi

·  Oggi, nel pomeriggio, alle ore 14.30, in sala Borsi, le volontarie del NOI donne propongono la Tombola per i nonni della terza età.

·  Giovedì, festa di San Giuseppe lavoratore, propongo una santa messa alle ore 9.30.

· Giovedì è il primo giorno di maggio, mese tradizionalmente dedicato alla recita del rosario presso i capitelli della nostra parrocchia; invito tutti a mantenere viva questa nostra tradizione che manifesta la nostra devozione e fa crescere la nostra fede, in Gesù attraverso la meditazione dei misteri del rosario, che fanno riferimento agli episodi evangelici che ricordano.

· Venerdì 2 maggio è il primo venerdì del mese, nella mattinata coi ministri straordinari porteremo la Comunione agli ammalati.

· Domenica 4 maggio celebriamo la 101^ Giornata Nazionale per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, al termine delle messe raccoglieremo il nostro contributo per questa importante istituzione che mantiene vivo il dialogo fede - cultura;  uscendo troverete alle porte della chiesa i cesti per la vostra offerta.

 

IL SOFFIO DEL PERDONO E DELLA VITA NUOVA

L'attività degli apostoli viene presentata in continuità con quella di Gesù, che affida loro la stessa sua missione di annunciare il Vangelo e di operare guarigioni: «Molti prodigi avvenivano fra il popolo per mezzo degli apostoli» (I Lettura). Il libro dell'Apocalisse (termine che significa "rivelazione") descrive la presenza rassicurante di Gesù in mezzo alla sua comunità radunata "nel giorno del Signore" (la domenica) per ascoltare la sua parola di speranza che la sostiene nell'affrontare la persecuzione: «Non temete!» (II Lettura).
È nella domenica che Gesù viene in mezzo a noi e mostra - come all'incredulo Tommaso - "le sue mani e il suo fianco", cioè i "segni" e i "luoghi" della sua passione, fonte della nostra salvezza e rivelazione della sua misericordia. Il "soffio" di Gesù che dona lo Spirito («Soffiò e disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo"»), ricorda il soffio di Dio nella creazione, quando dona la vita all'uomo («Soffiò nelle sue narici e l'uomo divenne un essere vivente»: Gen 2,7). Con la sua Pasqua Gesù dona a tutti noi una nuova vita, segnata dal soffio del perdono dei peccati e dal soffio della gratuità della sua misericordia (Vangelo).
don Primo Gironi, ssp, biblista

In ogni Eucaristia riviviamo le meraviglie della salvezza che ci è stata donata nella risurrezione di Cristo e siamo chiamati ad annunciare e a vivere ciò che l'amore di Dio compie in chi lo accoglie. 
Si celebra oggi il Giubileo degli Adolescenti.


PRIMA LETTURA (At 5,12-16)
Venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne.

Dagli Atti degli Apostoli

Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; nessuno degli altri osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava.
Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne, tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze, ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro.
Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti.
Parola di Dio


SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)

Rit: Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».

Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.

Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina.

SECONDA LETTURA (Ap 1,9-11.12-13.17-19)
Ero morto, ma ora vivo per sempre.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazione, nel regno e nella perseveranza in Gesù, mi trovavo nell’isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù.
Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore e udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: «Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese».
Mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena voltato vidi sette candelabri d’oro e, in mezzo ai candelabri, uno simile a un Figlio d’uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro.
Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la sua destra, disse: «Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito».
Parola di Dio

SEQUENZA
[Facoltativa]
Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.
Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.
«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».
Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.

Canto al Vangelo (Gv 20,29)

Alleluia, alleluia.

Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
Alleluia.

VANGELO (Gv 20,19-31)
Otto giorni dopo venne Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Parola del Signore


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INIZIATIVE    IN PARROCCHIA 


 


 

Cari genitori, ragazzi e bambini
il Grest torna anche quest’anno! ☀️🧢🕶️
Due settimane di laboratori,
giochi, gite e tanto divertimento. 
Un’occasione unica di gioco, amicizia e crescita per tutti i bambini e ragazzi frequentanti dalla prima elementare alla terza media. 
Trovate tutte le info nel volantino: 
giorni, orari, prezzi, gite, pranzo.
 Altrimenti potete contattare Elisa al numero sotto.
Vi aspettiamo numerosi le domeniche 18 e 25 maggio,
 1 e 8 giugno per le iscrizioni. 
A presto! 😉
Gli animatori




 e locali








Calendario liturgico: 28- aprile  3- maggio  2025)

28 L Beato chi si rifugia in te, Signore. Nicodemo dialoga con Gesù sulla nascita dall'alto. Lo Spirito dona vita nuova, libera e imprevedibile, come il vento. 
S. Pietro Chanel (mf); S. Luigi M. Grignion de Montfort (mf)
. At 4,23-31; Sal 2; Gv 3,1-8. í 28-29 aprile:
 Giubileo delle Persone con Disabilità.

29 M S. CATERINA DA SIENA patr. d'Italia e d'Europa (f, bianco). Benedici il Signore, anima mia. Il Padre, nella sua benevolenza, si rivela ai piccoli. Imitiamo Gesù nell'umiltà e saremo da lui consolati. 
1Gv 1,5-2,2; Sal 102; Mt 11,25-30.

30 M Il povero grida e il Signore lo ascolta. Chi ama la luce compie le opere di Dio. Il Padre per amore ha donato suo Figlio e vuole che ci amiamo
. S. Pio V (mf); S. Sofia; S. Giuseppe B. Cottolengo.
 At 5,17-26; Sal 33; Gv 3,16-21.

1 G S. Giuseppe lavoratore (m, bianco). Ascolta, Signore, il grido del povero. La diffidenza impedisce al bene di manifestarsi, Gesù a Nazaret per l'incredulità non fece molti prodigi.
S. Riccardo Pampuri. At 5,27-33; Sal 33; Mt 13,54-58.
 Festa dei Lavoratori. 
 1-4 maggio: Giubileo dei Lavoratori.

2 V S. Atanasio
(m, bianco). Una cosa ho chiesto al Signore: abitare nella sua casa. La moltiplicazione dei pani e dei pesci è attenzione ai bisogni della folla. Gesù diventerà per tutti il Pane della vita.
 S. Antonino di Firenze; B. Guglielmo Tirry.
 At 5,34-42; Sal 26; Gv 6,1-15.

3 S Ss. Filippo e Giacomo ap. (f, rosso). Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio. Se noi chiederemo con fede qualcosa nel nome di Gesù la otterremo. Gesù è la via che conduce al Padre.
 S. Giovenale. 1Cor 15,1-8a; Sal 18; Gv 14,6-14.

4 D III Domenica di Pasqua / C. III sett. di Pasqua - III sett. del Salterio. S. Antonina; S. Floriano. At 5,27b-32.40b-41; Sal 29; Ap 5,11-14; Gv 21,1-19. 

sabato 19 aprile 2025

“Vide e credette”. Pasqua 2025

 20  aprile 2025

DOMENICA DI PASQUA - RISURREZIONE DEL SIGNORE

“Vide e credette”.

Che cos’è che fa correre l’apostolo Giovanni al sepolcro? 
Egli ha vissuto per intero il dramma della Pasqua, essendo molto vicino al suo maestro. 
Ci sembra perciò inammissibile un’affermazione del genere: “Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura”.
 Eppure era proprio così: non meravigliamoci allora di constatare l’ignoranza attuale, per molti versi simile.
 Il mondo di Dio, i progetti di Dio sono così diversi che ancor oggi succede che anche chi è più vicino a Dio non capisca e si stupisca degli avvenimenti.
“Vide e credette”. Bastava un sepolcro vuoto perché tutto si risolvesse? Credo che non fu così facile. 
Anche nel momento delle sofferenze più dure, Giovanni rimane vicino al suo maestro. La ragione non comprende, ma l’amore aiuta il cuore ad aprirsi e a vedere.
 È l’intuizione dell’amore che permette a Giovanni di vedere e di credere prima di tutti gli altri. 
La gioia di Pasqua matura solo sul terreno di un amore fedele. Un’amicizia che niente e nessuno potrebbe spezzare. È possibile? Io credo che la vita ci abbia insegnato che soltanto Dio può procurarci ciò. 
È la testimonianza che ci danno tutti i gulag dell’Europa dell’Est e che riecheggia nella gioia pasquale alla fine del nostro millennio.

Intenzioni Sante Messe

SABATO  19         Ore 21.00Veglia Pasquale: Def. Fam. Bedin Fulvio; Rizzato Rizzieri; Schiavo Virginia (Teresa); Libralon Annamaria; Caon Zita.

DOMENICA  20       Domenica di  Pasqua. Ore 9.30.  Scapin Samuele e Arino; Badan Bruno e Diego; Gallo Pericle, Ezio e figli; Martori Emilio e Rina; Torresin Bruno, Alice e Fam. Def.; Morosinotto Franco, Igino, Ester, Luigi e Alice; Bertapelle Marcello; Bedin Renato e Sonia; Pezzin Marilena. Ore 11.00:  Pro Populo.

Lunedì  21 Lunedì dell’Angelo. Ore  9.30:  Breda Gemma e Fam. Def..

MARTEDì  22    Ore  15.00:  Rosso Lino.   

MERCOLEDì  23 Ore  8.00:  .

GIOVEDì  24   Ore  15.00:  Tonello Silvano.

VENERDì  25 San Marco. Ore  9.30:  Scapin Samuele (anniv.); Dalla Bona Ruggero; Schievano Francesca; Cavinato Marco e Amabile.

SABATO  26 Ore 19.00:  Salmaso Virginio, Ludovico e Reffo Armida; Scapin Redento Emilio; Libralon Ottorino e Cavinato Alida; Righetto Gino e Fasolato Ernesta.

DOMENICA  27 II Domenica di  Pasqua. Ore 9.30. Bertapelle Pietro, Agnese, Mario, Agnese, Gemma e Delfina;  Nicoletti Lino e Fam. Def., Zanon Regina e Pasquale, Carraro Maria, Marchetto Bruno, Massarotto Gino e Livia; Zanon Egidio, angela, Dino e Olindo; Nalesso Dino, Adelina, Luigi, Anna, Giorgio e Callegaro Lucia; Sato Armando e Libralon Bruna; Tonello Luca (settimo).

Avvisi

· La festa che celebriamo è così grande e solenne che per otto giorni è come se fosse sempre Pasqua, abbiamo otto giorni utili per farci gli auguri e per dirci l’un l’altro: ’Cristo è Risorto, ha vinto la morte’ questo vuol dire ’Buona Pasqua’!

· Domani, giorno di Pasquetta ci sarà una sola santa Messa alle ore 9.30.

· Domenica prossima è la  Domenica in Albis (deponendis), domenica in cui coloro che avevano celebrato i sacramenti dell’Iniziazione Cristiana nella Veglia Pasquale deponevano le vesti bianche (Albae) indossate in quell’occasione. Anche le nostre quattro ragazze che hanno ricevuto la Cresima e l’Eucaristia nella Veglia Pasquale deporranno, la prossima domenica, al termine della celebrazione, la loro veste bianca. Altri quattordici loro compagni la prossima domenica riceveranno i sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia nella stessa celebrazione, li accompagniamo tutti con la nostra preghiera.

· Domenica prossima, il 27 aprile, ci sarà una sola santa messa alle ore 9.30.

· Domenica 27 aprile, alle ore 12.00, accoglieremo nella nostra comunità parrocchiale col battesimo: Benetollo Riccardo, di Simone e Sonia Betto a questo bambino e ai suoi genitori i nostri più sinceri auguri di ogni bene.

A tutti soprattutto a chi non potrà partecipare alle liturgie, Buona Pasqua!

 

«PERCHÉ CERCATE TRA I MORTI COLUI CHE È VIVO?
»

La Galilea, la regione dei Giudei e Gerusalemme costituiscono la geografia spirituale che fa da cornice alla missione e all'attività di Gesù. Ancora oggi rimangono i luoghi della sua Parola, della Croce e della Pasqua (I Lettura). Ispirandosi alla Pasqua ebraica con le sue immagini e i suoi simboli (l'agnello immolato, il lievito, gli azzimi) l'apostolo Paolo invita tutti noi a immergerci ora nella Pasqua di Gesù, dove tutto è nuovo, tutto è vita, tutto esprime la gioia della salvezza: «Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova». Immersi in questa novità, ci è facile accogliere il programma di vita proprio dei risorti: «Cercate le cose di lassù... rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra» (II Lettura). Nel Vangelo di Giovanni il "vedere" è il verbo della fede («vide e credette»). Il solo vedere fisico può ingannare: vedendo il sepolcro vuoto Maria di Magdala pensa al trafugamento del corpo di Gesù. Il vedere "nello spirito" invece garantisce che tutto ciò che le Scritture hanno annunciato su Gesù si è realizzato nella sua risurrezione: «Non avevano ancora compreso le Scritture, che cioè egli doveva risorgere dai morti» (Vangelo).
don Primo Gironi, ssp, biblista


È sulla Pasqua, sulla risurrezione di Cristo, che si fonda la nostra fede. 
È il Signore Gesù la pietra scartata dai costruttori che è diventata la pietra d'angolo: una meraviglia ai nostri occhi.


PRIMA LETTURA (At 10,34.37-43)
Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».
Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)

Rit: Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

SECONDA LETTURA (Col 3,1-4)
Cercate le cose di lassù, dove è Cristo

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési

Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
Parola di Dio.



SEQUENZA

Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.

Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».
Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.

Canto al Vangelo (1Cor 5,7-8)

Alleluia, alleluia.

Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato:
facciamo festa nel Signore.
Alleluia.

VANGELO (Gv 20,1-9)
Egli doveva risuscitare dai morti.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Parola del Signore

  



Gli auguri per la Santa Pasqua 2025 del vescovo Claudio          

Domenica 20 aprile 2025 


In questo periodo ospitiamo al Museo diocesano di Padova una mostra molto interessante e suggestiva: “Il Canova mai visto”. Il cuore della proposta è un monumento funebre in cui l’urna cineraria è opera del famoso scultore veneto. In una tomba s’incontra la vita e la morte, o meglio, per sottolineare il tema giubilare che ci accompagna quest’anno, s’incontrano la speranza e la morte, perché come la nostra fede ci ricorda: la morte non è la fine di tutto, è l’inizio di una vita nuova e racchiude la prospettiva della risurrezione che nella Pasqua riviviamo. Accanto alla tomba c’è un cipresso: ci rammenta che la vita sboccia e perdura anche dove c’è la morte, che oltre il buio c’è la luce.
È la luce della speranza, della fede, quella su cui possiamo contare nei momenti più difficili, nella sofferenza, nelle difficoltà. La fede è un sostegno ancora più forte nel momento della paura, della morte, delle preoccupazioni, dell’angoscia. E quante preoccupazioni viviamo oggi, a livello mondiale, con le troppe guerre che non trovano soluzioni di pace – pensiamo solo a quelle più vicine a noi, in Palestina, in Ucraina – e poi ci sono altri conflitti che si giocano con le armi dell’economia, della tecnologia…
Come augurare buona Pasqua in un tale preoccupante scenario?
Come augurare la Pasqua laddove si combatte con il dolore, la malattia, la sofferenza?
Riconoscendo che c’è questa luce della speranza che viene accesa con la Pasqua e che ci permette di osare ancora, di impegnarci a lottare per guarire se si è malati, o per tentare di risolvere i conflitti e i problemi che quotidianamente ci affliggono.
La Pasqua ci ricorda che il Signore è Colui che sa illuminare la vita anche nei momenti più difficili e bui, anche nel momento stesso della morte. Senza questa luce della speranza saremmo disperati.
Il mio augurio per questa Pasqua è proprio questo: che tutti voi siate raggiunti e vi lasciate raggiungere dalla luce della speranza, consapevoli anche della forza di una comunità di cristiani: a volte, infatti, le sofferenze sono così gravi, così pesanti che da soli non ci sentiamo in grado di affrontarle, ed è proprio qui che diventa significativa l’appartenenza a una comunità, la vicinanza di fratelli e sorelle con cui, insieme, possiamo osare di tener viva la fiamma della speranza. Tanto più in quest’anno giubilare che ci vede tutti “pellegrini di speranza”.
Buona Pasqua!

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Calendario liturgico: (21-27 aprile 2025)

21 L Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. 

Gesù va incontro alle donne che, con timore e gioia, corrono verso i discepoli a dare l'annuncio del sepolcro vuoto

. S. Anselmo; S. Corrado da Parzham.

 At 2,14.22-33; Sal 15; Mt 28,8-15.


22 M Dell'amore del Signore è piena la terra. 

Maria di Magdala stava piangendo quando Gesù, chiamandola per nome, le affidò la missione dell'annuncio. 

S. Leonida; S. Gaio; B. Francesco Venimbeni. 

At 2,36-41; Sal 32; Gv 20,11-18.


23 M Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

 Emmaus: i discepoli riconoscono Gesù nello spezzare il pane. Il loro è un cammino dalla tristezza alla gioia condivisa. 

S. Giorgio; S. Adalberto; B. M. Gabriella Sagheddu. 

At 3,1-10; Sal 104; Lc 24,13-35

.
24 G O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! 

Gesù apre la mente dei discepoli alle Scritture, scaccia paure e dubbi, ravviva la fede e li rende testimoni del Risorto. 

S. Fedele da Sigmaringen; S. Antimo. 

At 3,11-26; Sal 8; Lc 24,35-48.


25 V La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo.

 La pesca miracolosa, con la rete piena che non si rompe, indica l'universalità della missione. 

S. Marco ev.; S. Aniano; S. Giovanni B. Piamarta. 

At 4,1-12; Sal 117; Gv 21,1-14. 

 25-27 aprile: Giubileo degli Adolescenti.


26 S Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai risposto. 

I racconti pasquali si susseguono: Gesù appare a Maria di Magdala, a due discepoli e agli Undici, ai quali affida la missione. 

S. Pascasio Radberto; Ss. Guglielmo e Pellegrino. 

At 4,13-21; Sal 117; Mc 16,9-15.


27 D II domenica di Pasqua / C (o della divina Misericordia). II sett. di Pasqua - II sett. del Salterio.

 S. Liberale; S. Zita.

 At 5,12-16; Sal 117; Ap 1,9-11a.12-13.17-19; Gv 20,19-31.