12 LUGLIO 2015
Il Vangelo ci parla degli apostoli inviati dal Signore Gesù ad annunciare la Buona Notizia della salvezza. Non vanno di propria iniziativa. Saranno ora accolti, ora contestati. Ma gli apostoli sono fiduciosi che non mancherà loro la protezione del Signore.
GESÙ CHIAMÒ I DODICI E LI INVIÒ A DUE A DUE
E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca...»
DICE il Concilio Vaticano II: «La Chiesa peregrinante è per sua natura missionaria» (Apostolicam actuositatem, n. 2). Diffondere la fede è un preciso dovere di ogni discepolo di Cristo, che lo adempie con coraggio e sincera dedizione, libero, non condizionato da schemi e da interessi, ma legato alla fedeltà alla Parola. Il profeta Amos (I Lettura) oppone un netto rifiuto all’imposizione dei sacerdoti di Betel di abbandonare la terra d’Israele, dove è stato mandato per predicare. Egli svolgerà la sua missione, anche se la sua parola potrà dispiacere a quelli che governano. L’apostolo Paolo (II Lettura) ha un solo messaggio da offrire agli Efesini: il Cristo e la salvezza. Descrive e celebra con entusiasmo e commozione “il mistero nascosto da secoli”, cioè la rivelazione del disegno di Dio Padre, il quale ha deciso di colmare gli uomini di ogni ricchezza e della sua grazia tramite Gesù Cristo, suo Figlio prediletto, e per l’azione del suo Spirito. La missione affidata da Gesù agli apostoli (Vangelo) risponde all’urgenza dell’annuncio del Regno che si è fatto vicino ad ogni uomo. Un annuncio che va dato a tutti con fedeltà, totalità e libertà.
Domenico Brandolino, sspf
E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca...»
DICE il Concilio Vaticano II: «La Chiesa peregrinante è per sua natura missionaria» (Apostolicam actuositatem, n. 2). Diffondere la fede è un preciso dovere di ogni discepolo di Cristo, che lo adempie con coraggio e sincera dedizione, libero, non condizionato da schemi e da interessi, ma legato alla fedeltà alla Parola. Il profeta Amos (I Lettura) oppone un netto rifiuto all’imposizione dei sacerdoti di Betel di abbandonare la terra d’Israele, dove è stato mandato per predicare. Egli svolgerà la sua missione, anche se la sua parola potrà dispiacere a quelli che governano. L’apostolo Paolo (II Lettura) ha un solo messaggio da offrire agli Efesini: il Cristo e la salvezza. Descrive e celebra con entusiasmo e commozione “il mistero nascosto da secoli”, cioè la rivelazione del disegno di Dio Padre, il quale ha deciso di colmare gli uomini di ogni ricchezza e della sua grazia tramite Gesù Cristo, suo Figlio prediletto, e per l’azione del suo Spirito. La missione affidata da Gesù agli apostoli (Vangelo) risponde all’urgenza dell’annuncio del Regno che si è fatto vicino ad ogni uomo. Un annuncio che va dato a tutti con fedeltà, totalità e libertà.
Domenico Brandolino, sspf
19 LUGLIO 2015
La parola di Dio ci illumina affinché conosciamo meglio il cuore di Gesù, la sua umanità. Egli è il Maestro che non fa mancare la sua attenzione
ai discepoli. Per loro pensa anche a un momento di riposo dopo la fatica della missione. E quando vede una folla senza meta, siprende cura di essa e offre la sua parola.
ai discepoli. Per loro pensa anche a un momento di riposo dopo la fatica della missione. E quando vede una folla senza meta, siprende cura di essa e offre la sua parola.
«VENITE IN DISPARTE E RIPOSATEVI UN PO’»
SANT’AGOSTINO dice che l’«amore della Verità » induce a scoprire la «necessità della carità ».
Del resto chi vola alto verso Dio, sarà in grado poi di scendere nelle profondità del cuore umano. Allora non sorprende la denuncia aperta del profeta Geremia contro i pastori malvagi che, sordi all’insegnamento del Signore, invece di curarsi delle pecore loro affidate, le hanno disperse e scacciate (I Lettura). Per attuare la missione di pascere il gregge del Signore, il Vangelo odierno mostra che è necessario ritirarsi dalla folla, essere in disparte, per vivere almeno per qualche tempo, nel silenzio orante e contemplativo. Questo silenzio pieno dello stare con Gesù Maestro per ascoltare la sua Parola, approfondire la sua mentalità, il suo modo di vedere le cose, non spinge alla fuga dagli altri, bensì all’apertura. Difatti proprio mentre si prende cura degli apostoli per formarli secondo il suo cuore, Gesù non trascura la folla, anzi si commuove per essa e si mette ad insegnare molte cose. Nel contemplare il mistero della Croce di Gesù Cristo, san Paolo, scrivendo ai cristiani di Efeso (II Lettura), annuncia che tutti i popoli possono abbracciarsi e diventare così un solo popolo riconciliato con Dio.
Sergio Gaspari, smm
Intenzioni Sante Messe
DOMENICA 12 XV Domenica del T.O.
Ore 9.00, Agostini Sereno; Dalle Fratte Ivo; Def. Fam. Rizzato Giorgio; Secondo l’intenzione di Cavinato Gianni; Bertapelle Gemma; Bedin Dorina e Mario. Ore 11.00, Pro Populo.
SABATO 18 Ore 15.30 Matrimonio di Favaro Roberto e Scantamburlo laura
Ore 19.00, uff: Pezzin Marilena; Def. Fam. Pedron Sergio e Caon Pierina; Cavinato Dante.
DOMENICA 19 XVI Domenica del T.O.
Ore 9.00, Bertapelle Armando; Gallo Pericle; Fincato Felice e Irene; Morosinotto Rita (ord. Figlio Danilo); Bertapelle Gemma.
Ore 11.00, Pro Populo.
LUNEdì 20 ore 21.00, a Rosolina mare; uff. Favaro Anna e Scapin Mario.
MERCOLEDì 22 ore 21.00, a Rosolina mare; uff. Salmaso Giuseppe.
SABATO 25 Ore 19.00, uff: Beghin Guerriero; Salmaso Virginio; Scapin Liliana; Def. Fam. Cavinato Albano e Dirce, figli e figlie; Cavinato Silvio.
DOMENICA 26 XVII Domenica del T. O.
Ore 9.00, Morosinotto Luigi (anniversario); Maggiolo Fabio e nonni; Libralon Annamaria; Nicoletti Lino; Bertapelle Gemma; Badan Bruno e Genitori.
Ore 11.00, Pro Populo
Avvisi
· Al termine delle messe di questa domenica, raccogliamo una Colletta di sostegno alle famiglie di Cazzago e di Sambruson che nel tornado della scorsa settimana hanno avuto distrutta la loro casa.
Un segno di vicinanza anche se non potrà risolvere le situazioni che si sono create.
· Sarò fuori sede anche la prossima settimana fino a venerdì 24 luglio.
Come vedete dal Foglietto questa settimana ci sono due giorni con intenzione della messa per i defunti; non mi è possibile celebrare in parrocchia e quindi celebrerò nella chiesa di Rosolina mare che è il luogo in cui sono in vacanza.
COMUNICATO STAMPA 221/2015
MONS. CLAUDIO CIPOLLA
VESCOVO ELETTO DI PADOVA
Il Santo Padre Francesco ha accettato la rinuncia al
governo pastorale della Diocesi di Padova presentata da mons. Antonio Mattiazzo
in conformità al can. 401 §
1 del Codice di Diritto Canonico e ha nominato nuovo Vescovo della Chiesa di Padova mons. CLAUDIO
CIPOLLA, finora Vicario Episcopale per la Pastorale della Diocesi di
Mantova e Parroco di Sant’Antonio di Porto Mantovano.
L’annuncio è stato dato alle ore 12 di oggi – sabato 18 luglio – dalla Sala
Stampa Vaticana e in contemporanea nelle Diocesi di Padova e di Mantova.
Il
nuovo Vescovo di Padova: Mons. CLAUDIO CIPOLLA
Il Rev.mo Mons. Claudio Cipolla è
nato a Goito, in Provincia e Diocesi di Mantova l’11 febbraio 1955.
È stato alunno del Seminario
Vescovile di Mantova fin dalle scuole medie, frequentando poi le scuole
superiori e lo Studio Teologico dello stesso Seminario.
Ha ricevuto l’Ordinazione
presbiterale il 24 maggio 1980 nella Basilica Concattedrale di Sant’Andrea, a
Mantova, per le mani di S.E. Mons. Carlo Ferrari, allora Vescovo diocesano.
Mons.
Claudio Cipolla ha ricoperto i seguenti incarichi:
Dal 1980 al 1989: Vicario Parrocchiale della
Parrocchia di Ognissanti, in Mantova;
Dal 1988 al 1990: Assistente della Branca Esploratori e
Guide dell’A.G.E.S.C.I.;
Dal 1989 al 1990: Vicario Parrocchiale della
Parrocchia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, in Medole;
dal 1989 al 1992: Assistente Provinciale dell’A.G.E.S.C.I.;
dal 1990 al 2008: Direttore della Caritas Diocesana;
dal 1998 a oggi: Parroco di Sant’Antonio di Porto Mantovano;
dal 2008 a oggi: Vicario Episcopale per il Settore Pastorale.
Mons. Cipolla è stato Responsabile
Diocesano per la preparazione dei Convegni Nazionali della Chiesa Italiana a
Palermo (1995) e a Verona (2006) e membro della Delegazione diocesana agli
stessi Convegni.
Attualmente è membro del Collegio dei
Consultori (2009-2014), del Consiglio Pastorale Diocesano (2010-2014) e della
Commissione per la Formazione Permanente del Clero (2012-2016). È anche
Moderatore Generale del Sinodo Diocesano.
È membro “ratione officii”, inoltre, del Consiglio Episcopale (2014-2017) e
del Consiglio Presbiterale (2012-2016).
Il 27 ottobre 2011 gli è stato
concesso il titolo di “Cappellano di Sua Santità”.
______
Con l’annuncio di oggi la sede
episcopale di Padova diventa “sede vacante” fino all’ingresso effettivo in
Diocesi del nuovo Vescovo eletto.
Nei prossimi giorni il Collegio dei
Consultori, secondo la procedura prevista dal Codice di Diritto Canonico, provvederà
a nominare l’Amministratore Diocesano che guiderà la Diocesi di Padova fino
all’ingresso del nuovo Vescovo.
Mons. Antonio Mattiazzo, che ha
guidato la Chiesa di Padova dal 17 settembre 1989 al 18 luglio 2015, è da oggi
“Vescovo emerito” della Diocesi di Padova.
Mons. Claudio Cipolla prima di
insediarsi a Padova sarà consacrato vescovo nella Diocesi di Mantova e
successivamente farà ingresso come nuovo pastore alla guida della Chiesa di
Padova. Le date saranno comunicate successivamente.
LA LETTERA DEL VESCOVO ELETTO
CLAUDIO ALLA CHIESA DI PADOVA
Da Lettera diocesana 2015/13 quater straordinaria, rubrica
"Ordinariato"
Sorelle e fratelli carissimi,
il Santo Padre Francesco, imprevedibilmente come sempre, ha scelto di
inviarmi da voi come Vescovo. Penso si sia attenuto alla sua sensibilità di
scegliere gli ultimi. Vengo tra voi con la consapevolezza di non essere
all’altezza del Ministero episcopale e di una Diocesi bella e grande come
quella di Padova. Spero che questo
sentimento umano di preoccupazione, che immagino comprendiate, possa
trasformarsi in umiltà cristiana, in invocazione di sostegno ed aiuto rivolto a
Dio e a ciascuno di voi.
Mi stanno accompagnando le parole di Gesù che dalla Croce dice: “Donna,
ecco tuo Figlio”. Accoglietemi come un figlio che vi viene consegnato da Gesù.
So che il Signore mi vuole bene e si preoccupa per me. E per questo mi affida
alla Chiesa di Padova, come un figlio a una Madre. Vi prego di accogliermi
nella vostra vita, nella vostra gloriosa storia, nella comunione dei vostri
santi. Busso alla vostra porta da povero: non ho pretese.
E al discepolo Gesù dice: “Ecco tua Madre!”. Invoco dal Signore la
capacità di rispettare tutti e di servirvi nelle vostre necessità. Sarò Vescovo
per la vostra crescita spirituale, per servire la vostra gioia, per dare
armonia ai vostri carismi.
Il Vangelo dice: “Da quel momento la prese nella sua casa”. Discepolo e
madre vivono insieme, nella stessa casa e diventano un “noi”: pranzano, si
affaticano, gioiscono e piangono insieme: faremo così anche noi! Ascolteremo
insieme il Vangelo e i poveri, ci aiuteremo reciprocamente, con generosità;
serviremo insieme la gente che abita accanto a noi, spesso troppo affaticata;
collaboreremo onestamente con le istituzioni sociali e civili e con tutti gli
uomini e le donne che cercano il bene, l’amicizia, la giustizia e la pace.
Insieme: cammineremo insieme!
Sarà mio compito di Vescovo essere attento a chi ha il passo più debole
e a non dimenticare gli ultimi, come ci insegna Gesù nel Vangelo e come ci
testimonia Papa Francesco.
Un abbraccio, sincero, affettuoso, colmo di speranza a tutti i parroci
e a tutti i presbiteri e diaconi della diocesi: con loro soprattutto voglio
abitare perché conosco bene la bellezza della vocazione pastorale, ma conosco
anche le fatiche della quotidianità. Spero di poter sostenere, con vera
dedizione paterna, il nostro seminario.
Un saluto alle persone di vita consacrata che, con la preghiera e con
la testimonianza di una vita totalmente ed esclusivamente dedicata a Dio,
richiamano ognuno di noi alla radicalità della vocazione battesimale e il
primato del Regno dei cieli.
Carissimi sorelle e fratelli nel sacerdozio battesimale, mi impegno ad
essere tra voi come colui che dà coraggio, che rialza, che conduce da Gesù. E
questo sarà il mio motto episcopale: “Coraggio, alzati, ti chiama”. È la
misericordia di Gesù che sa percepire le grida dei poveri. Io mi riconosco, al vostro
fianco, nei discepoli che hanno il compito di portare la misericordia di Gesù
al cieco, seduto lungo la strada a mendicare e di portare Bartimeo all’incontro
liberante con Gesù.
Esprimendogli la vostra riconoscenza domando in particolare la
benedizione del Vescovo Antonio. Pregate fin da ora per me. Chiedete anche
l’intercessione dei santi che imparerò a conoscere e a sentire come fratelli e
che fanno parte della “nostra” Chiesa: Prosdocimo, Giustina, Gregorio
Barbarigo, Pio X, Leopoldo, Antonio e tutti i Santi e Beati della Chiesa di
Padova.
Il Signore volga il suo sguardo su di noi, ci benedica e ci doni la sua
pace.
Don Claudio
sabato 18 luglio 2015